Gli Alpini in Valmalenco
I Gruppi di Caspoggio, Chiesa in Valmalenco . Lanzada, Torre di S. Maria, Spriana
Il Santuario Madonna degli Alpini
La Tragedia dello Scerscen
I Gruppi di Caspoggio, Chiesa in Valmalenco . Lanzada, Torre di S. Maria, Spriana
Il Santuario Madonna degli Alpini
La Tragedia dello Scerscen
I cinque gruppi Alpini della Valmalenco, della sezione Valtellinese, capitanati dal gruppo di Caspoggio, danno il benvenuto in valle e coesi, preparano questo grande evento:
L'Ottavo campionato Nazionale ANA di Mountain-Bike.
Capogruppo
Gianfranco Presazzi
85 Alpini - 25 Aggregati
Capogruppo
Giancarlo Albareda
85 Alpini - 25 Aggregati
Capogruppo
Luciano Gaggi
85 Alpini - 25 Aggregati
Capogruppo
Felice Lenatti
85 Alpini - 25 Aggregati
Capogruppo
Sergio Piani
85 Alpini - 25 Aggregati
il Santuario e il campanone donato dal Gruppo di Chiesa in Valmalenco nel 1989, anno di costruzione del campanile e della posa delle campane.
La statua del beato don Carlo Gnocchi (1902–1956) che come cappellano ha conosciuto tanti Alpini valtellinesi nella tragica campagna di Russia (1942/1943), accoglie i fedeli al loro ingresso al santuario della Madonna degli Alpini.
Statue in pietra ollare realizzate dall'artista locale Silvio Gaggi nel 1994 e raffigurante l’Adorazione degli Alpini a Gesù Bambino in braccio a Maria.
Tutto richiama gli Alpini, il loro mondo, i loro slanci di entusiasmo, i momenti dolorosi dell’Italia, il Santuario dedicato alla Madonna degli Alpini di Chiesa in Valmalenco posto in uno stupendo scenario di montagne tra cui spicca la piramide del Pizzo Scalino.
Già arrivando sul sagrato si avverte come la chiesa, oltre la sua funzione sacrale, svolga anche un ruolo civile. Un ampio piazzale vede spesso radunati rappresentanti di vari corpi militari italiani e stranieri che sostano davanti al monumento “all’Alpino d’Italia” e scattano sull’attenti all’alzabandiera. Il monumento, realizzato nel 1984 su disegno dell’artista locale Silvio Gaggi, è in serpentino della Valmalenco. Ai piedi di un masso sormontato dall’aquila e il tipico cappello in bronzo, sono collocate una pietra e della terra portate da Nikolajewka nel 1991, a ricordo della tragica ma anche gloriosa ritirata di Russia. Sotto il pronao poi una artistica scultura in legno, realizzata dalla ditta Sandrini di Ponte di Legno nel 1970, rappresenta Maria con le braccia aperte in atto di accogliere gli Alpini “veci e bocia” che si radunano devoti e oranti ai suoi piedi.
Entrando nel maestoso tempio, progettato dagli architetti Mario Ruggeri di Lecco e Mino Fiocchi, subito si è conquistati e quasi attratti dal maestoso mosaico del presbiterio che raffigura Maria, in veste rossa con il manto blu, seduta in trono con in braccio il bambino Gesù che reca in mano una stella alpina.
Ai suoi piedi è raffigurato il classico stemma degli Alpini: un’aquila tra le rocce pronta a spiccare il volo e due fucili incrociati tra di loro. La rappresentazione delle armi, insolita per un edificio sacro, è però subito controbilanciata da due arcobaleni, simbolo biblico della fine del diluvio e del ritorno della pace sulla terra.
Altro suggestivo richiamo agli Alpini è poi la preziosa teca collocata ai piedi della cappella del SS. Sacramento con statuine in pietra ollare, pure essa opera di Silvio Gaggi realizzata nel 1994 e raffigurante l’Adorazione degli Alpini a Gesù Bambino in braccio a Maria. Le statuine, modellate con grande maestria e vivo realismo dall’autore, rappresentano gli Alpini in vari atteggiamenti.
Ultimo e più sonoro richiamo agli Alpini è il campanone donato dal Gruppo di Chiesa in Valmalenco nel 1989, anno di costruzione del campanile e della posa delle campane.
Il campanone pesa 15 quintali e riporta la scritta la Madonna degli Alpini protegga benedicente il cuore generoso degli strenui difensori delle Alpi.
don Alfonso Rossi
Durante la prima guerra mondiale numerosi erano gli Alpini presenti nella valle a presidio del confine.
Il 1 e 2 Aprile del 1917 in due eventi distinti, perirono 24 Alpini in prossimità del rifugio Marinelli nel gruppo del Bernina, travolti dalla valanga.
La Sezione Valtellinese e il Gruppo di Lanzada, ogni anno, il secondo sabato del mese di Agosto, effettuano il pellegrinaggio a ricordo del tragico evento. Un luogo austero, severo ma immerso in un autentico scenario alpino.