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Alessia Pugliatti Mama Africa - Venezia

Addio Alessia, calda voce delle Women

Stroncata a 41 anni dalla malattia. Referente del Padiglione portoghese alla Biennale, nota per le sue battaglie sui diritti


di Vera Mantengoli


(“La Nuova di Venezia e Mestre”, quotidiano di Venezia e Mestre, 02 gennaio 2017, pag 13)


VENEZIA. Era impossibile non rimanerne affascinati. Alessia Pugliatti, la donna di 41 anni mancata il 31 dicembre per un tumore fulminante, non passava inosservata. Non erano solo i suoi foltissimi capelli sciolti sulle spalle, gli appariscenti orecchini che realizzava con le sue mani e i vestiti dai colori accesissimi che indossava con rara eleganza ad attirare l’attenzione. Chi la conosceva veniva contagiato dalla sua passione nella lotta per i diritti umani, dalle sue battaglie per le pari opportunità e per la sua favolosa voce, capace di emozionare chiunque.

La malattia, un tumore rarissimo e aggressivo, l’ha portata via in pochissimo tempo. Amici, familiari e il marito Bakary Kone l’hanno circondata fino all’ultimo di affetto, formando un’indistruttibile catena di solidarietà e supporto. I funerali laici si terranno a Marghera domani. Messinese d’origine, Alessia era arrivata a Venezia giovanissima e aveva deciso di fermarsi qui, dove negli anni si era fatta conoscere per il suo stile, per la sua generosità e come voce in numerosi gruppi musicali.

Conosceva diverse lingue ed era referente per il Padiglione del Portogallo della Biennale di Venezia. Sapeva cucinare benissimo, la sua specialità erano piatti siciliani e africani. Per un periodo aveva partecipato ad alcune serate al Vapore di Marghera all’interno di eventi di cucina collettiva.

L’Africa era la sua passione come esprimeva il suo portamento e il gusto per le stoffe coloratissime. Non a caso molti la chiamavano proprio Mama Africa. La felicità era arrivata quando aveva conosciuto l’ivoriano Bakary Kone. Nel 2015 si erano sposati, festeggiando il matrimonio a Forte Gazzera con una gioiosa maratona musicale di artisti. Impegnata nelle battaglie per la parità dei diritti e contro ogni forma di razzismo, Alessia era una delle colonne portanti dell’associazione Libera la parola (PDF - 7,2 MB) che si occupa di insegnare gratuitamente l’italiano agli stranieri nel centro sociale Rivolta. Donna timida, ma nello stesso tempo esuberante, personalità introversa ed estroversa. Lei stessa si definiva con un sorriso «una timida esibizionista», dando l’idea di due lati che la caratterizzavano, uno più ombroso e l’altro più solare. Durante i concerti si mostrava con fierezza, ipnotizzando il pubblico con la sua calda voce, come quando cantava Mi voto e mi rivoto di Rosa Balistreri, il pezzo che preferiva di più, dove le sue radici siciliane tornavano a galla. Alessia cantava nel gruppo di canti siciliani Tutti i cosi, in quello brasiliano Mas quem são e, da qualche anno, era parte delle Women back from Hollywood, la formazione musicale composta da sette donne e richiestissima in molti eventi veneziani.

Durante la malattia, Alessia si è sempre tenuta con sé il poster delle Women, le amiche che canteranno per lei il giorno del funerale, insieme ad altri musicisti e a tanti amici che su Facebook l’hanno salutata così: «Grazie per tutto il tuo amore. Ciao meraviglia».


Martedì 3 gennaio alle 9.30 si terrà una cerimonia laica nella parrocchia della Resurrezione, in via Palladio 3 alla Cita di Marghera, raggiungibile da Venezia con l’autobus 6.


https://nuovavenezia.gelocal.it/venezia/cronaca/2017/01/02/news/addio-alessia-calda-voce-delle-women-1.14649447