BIM: un modello tra forma, informazione e logica gerarchica
Il Building Information Modeling (BIM) è molto più di un software: è un metodo per organizzare e rappresentare in modo strutturato e intelligente tutte le informazioni relative a un edificio. Non si limita alla geometria tridimensionale, ma integra dati, relazioni e comportamenti lungo l’intero ciclo di vita dell’opera, dalla progettazione alla demolizione.
Il termine stesso ci dà una chiave di lettura:
Building non è solo "costruzione", ma include anche l’idea mentale del costruire: è un processo cognitivo, un modo di strutturare il pensiero progettuale.
Information rappresenta il cuore dell’approccio: non si modellano solo forme, ma si organizzano dati in una rete interconnessa.
Modeling evoca la modellazione come concetto trasversale, presente in fisica, statistica, economia, architettura: modellare significa creare una struttura astratta della realtà.
A partire dalla modellazione grafica tradizionale, si è passati da rappresentazioni statiche a modelli intelligenti e dinamici. Oggi, gli oggetti digitali non vengono più disegnati uno per uno, ma si fondano su un sistema di primitivi: elementi geometrici base come cubi, coni o cilindri, ognuno definito da coordinate spaziali (x, y, z) e attributi come scala, posizione, rotazione. Ogni volta che un primitivo viene richiamato nel progetto, si genera un'istanza, ovvero una sua “chiamata” nello spazio. Le istanze sono collegate al primitivo: se quest’ultimo cambia, tutte le sue istanze si aggiornano automaticamente. Questo consente un’enorme efficienza, perché riduce il lavoro manuale e mantiene la coerenza del progetto.
Il BIM organizza questi elementi in strutture gerarchiche: un oggetto può contenere al suo interno altre istanze e a sua volta essere inserito in oggetti più complessi, creando un sistema a più livelli, simile a un albero. A questo si aggiunge la dimensione informativa: ogni oggetto è anche un record di database, con associati dati tecnici, economici, funzionali. Si realizza così un 3D database, dove geometria e dati sono integrati. Cambiando un parametro – per esempio il materiale o il costo – il sistema aggiorna automaticamente tutte le istanze collegate, permettendo analisi in tempo reale, anche simulazioni di tipo "what if". Questo approccio, che alcuni software come SketchUp chiamano attraverso i "componenti", consente una progettazione non solo più veloce, ma anche più intelligente: ogni oggetto diventa un nodo attivo di una rete informativa, continuamente aggiornata e consultabile.
Leonardo nasce proprio con questa logica di astrazione. Per costruire un sistema modellativo simile a quelli matematici o informatici – come fogli di calcolo o database – Leonardo separa con precisione i livelli informativi: distingue forma, posizione, scala e rotazione come proprietà diverse ma collegate. Definisce così il concetto di primitivo, un oggetto geometrico base con una struttura costante, su cui si applicano istanze che ne variano alcuni parametri, mantenendo però un legame con l’originale. Questo meccanismo consente una gestione gerarchica degli elementi: un oggetto può contenere istanze di livello inferiore (nidificazione) ed essere a sua volta istanziato in livelli superiori, costruendo una rete informativa coerente e dinamica. Ogni oggetto diventa un'unità composta di forma e dati: un'entità viva nel modello che può reagire automaticamente a ogni modifica strutturale o informativa. Il sistema sviluppato da Leonardo permette così di ottenere strutture intelligenti, capaci di simulare scenari, elaborare costi, aggiornare dati in tempo reale e gestire relazioni complesse tra le componenti di un progetto. Non si tratta solo di rappresentare edifici, ma di pensare e costruire modelli dotati di logica interna, efficienza operativa e capacità predittiva.