"L'opera è un simbolo, forse il primo simbolo assoluto che l'architettura moderna è riuscita a creare."
(Antonino Saggio, La Via dei Simboli)
Con questa frase, Antonino Saggio esplora un aspetto cruciale dell'architettura contemporanea: la riscoperta del simbolo come elemento fondamentale. L'architettura moderna, tradizionalmente distaccata da concetti di monumentalità e simbolismo, subisce un'inversione di rotta con opere come quella di Jørn Utzon per l'Opera House di Sidney, che segna un ritorno alla dimensione simbolica. Quella che, inizialmente, sembrava un'architettura funzionalista incentrata sull'efficienza e la razionalità, si trasforma in un luogo di rappresentazione e significato collettivo. L’Opera House di Sydney diventa così non solo un edificio funzionale, ma il simbolo di un intero continente, una metafora dell’incontro tra natura, cultura e società.
L'architettura di Utzon, come sottolinea Saggio, non è un simbolo imposto dall'autorità o dal potere, ma scaturisce dalla connessione con il contesto sociale e naturale. La sua opera si inserisce nella tradizione delle grandi cattedrali medievali, che fungevano da punto di riferimento spirituale e civile per le comunità. La forma fluida e organica dell'Opera House non è un esercizio stilistico fine a se stesso, ma è concepita per esprimere un messaggio che va oltre la funzionalità dell'edificio, mettendo in evidenza il legame tra l'uomo e la sua comunità, così come tra l'uomo e la natura circostante.
Questo ritorno al simbolo si concretizza anche nelle opere di Frank Gehry, come il Museo Guggenheim di Bilbao. Gehry, seguendo una tradizione che unisce il romanico medievale e l'architettura moderna, propone un'architettura che non è più solo funzionale, ma che sa evocare emozioni e significati profondi. Il Guggenheim non è soltanto una "macchina" per l'arte, ma diventa una presenza scultorea che interagisce con l'ambiente e con la comunità. L'architettura, per Gehry, non è un fine estetico ma una forma di comunicazione civica e collettiva. In questo senso, l’edificio di Bilbao si presenta come un simbolo non solo per la città, ma per un’intera cultura globale.
Il passaggio da Utzon a Gehry segna un'evoluzione significativa nell'architettura del XX e XXI secolo, passando da un’architettura razionale e funzionale a una che riconosce il valore dei simboli, delle emozioni e della rappresentazione. La ricerca del simbolo architettonico, infatti, non è più un elemento marginale, ma una dimensione centrale che risponde alle nuove necessità sociali e culturali. Con queste opere, l'architettura non si limita più a risolvere problemi pratici, ma diventa un veicolo di significati, un rappresentante di valori collettivi, culturali e civici, in grado di raccontare la storia di una comunità e di proiettarsi verso il futuro.