La distinzione tra utensile e strumento è centrale per comprendere come la tecnologia influenzi non solo le capacità fisiche dell'uomo, ma anche il suo modo di pensare e rappresentare il mondo.
Secondo il filosofo Alexandre Koyré, l'utensile è un prolungamento del corpo, mentre il vero strumento permette di esprimere e materializzare contenuti interiori, trasformando il pensiero in azione concreta.
Dalla fotografia alla rivoluzione dello sguardo
Nella storia, alcuni strumenti hanno avuto un ruolo decisivo nel modificare la percezione della realtà.
La macchina fotografica, introdotta da Nadar, ha inaugurato un nuovo linguaggio visivo, capace di catturare il reale con un realismo inedito. Successivamente, Muybridge ha sfruttato la fotografia per analizzare scientificamente il movimento, dimostrando che i nuovi strumenti non servono solo alla rappresentazione artistica, ma anche all'indagine scientifica. Ogni innovazione genera due risposte: chi la utilizza dentro schemi già esistenti e chi invece ne esplora le potenzialità rivoluzionarie.
La fotografia ha spinto la pittura a reinventarsi, favorendo la nascita dell’Impressionismo, mentre il cinema, pur trasformando le arti visive, ha avuto un impatto più graduale.
La tecnologia digitale come nuovo strumento
Oggi, l’information technology rappresenta una svolta simile.
A differenza degli utensili tradizionali che amplificano le capacità fisiche, il digitale richiede un approccio nuovo: è una piattaforma di innovazione e creazione, non un semplice mezzo per automatizzare compiti esistenti. Pensare la tecnologia solo come un utensile limita la sua portata; considerarla come uno strumento permette invece di scoprire nuovi modi di vivere, comunicare e progettare.
La sfida contemporanea è quindi esplorare sperimentalmente le potenzialità del digitale, come avvenne con la fotografia e il cinema.
La corda: uno strumento di geometria e costruzione
Anche strumenti semplici, come la corda, hanno avuto un ruolo fondamentale nella storia del pensiero e dell'architettura.
Con la corda si potevano tracciare forme geometriche complesse — come pentagoni, esagoni e la sezione aurea — tradurre concetti matematici in costruzioni tangibili. Girolamo Pico Fonticulano, nella sua Geometria del 1597, descrive il metodo per costruire la “Corda Pentagonica”, un esempio di come uno strumento concreto possa incarnare un sapere astratto. La sezione aurea, utilizzata in molte costruzioni antiche come le piramidi egizie o le città romane, dimostra come l’architettura renda visibile l'armonia matematica grazie agli strumenti di progettazione.
Evoluzione degli strumenti e trasformazione della visione
Nel Rinascimento, con l’invenzione della prospettiva, si aprono nuove modalità di rappresentazione scientifica del mondo.
Più tardi, nel Barocco, architetti come Borromini superano la rigidità prospettica, introducendo forme curve e complesse grazie all'uso di strumenti più avanzati come il compasso. In ogni epoca, nuovi strumenti hanno modificato non solo la pratica architettonica, ma anche la visione del mondo, ampliando le possibilità creative e progettuali.
Gli strumenti non sono mai solo mezzi per amplificare capacità fisiche: sono dispositivi che plasmano il pensiero, rivoluzionano la percezione e ridefiniscono il modo di costruire. Oggi, come ieri, la sfida è saper cogliere appieno le potenzialità delle nuove tecnologie, trasformandole in strumenti capaci di ridefinire la nostra relazione con il mondo e immaginare nuovi futuri.