quinto ciclo

l'organizzazione delle informazioni in modelli | lo spreadsheet, il database

SPREADSHEET


Il foglio elettronico, o spreadsheet, (EXCEL)è un software di produttività personale che consente di operare in maniera efficiente su una mole di dati con calcoli, funzioni aritmetico-matematiche, macro e relativi grafici. Esistono moltissimi tipi di fogli elettronici alla quale devo dare un formalismo all’operazione adoperata, cioè se cambio un elemento mi cambia tutto, lo posso intrecciare ad un altro livello e lavora per livelli sviluppandosi come un albero e cambiando a un livello più basso modifico tutta la parte dipendente. Non tutte le funzioni sono di tipo matematico, ma anche operazioni di tipo logico e comportando conseguenze in molti campi così come nell’architettura con il “What…if” (Cosa accadrebbe se...?) e spinge a un ragionamento con un rapporto ipotetico a tentativo con la realtà, che mi permette di operare molte verifiche all’interno del modello e mi muovo in una rete dinamica di dati.



DATABASE


Dallo spreadsheet deriva il database, un sistema organizzato per righe (records) e colonne (fields).

La potenza del database a questo punto diviene enorme poiché le informazioni che devono contenere i record possono essere di qualunque tipo. Sono individui, sono i contenitori delle mie informazioni, una persona è un record, un libro, un volo aereo, ecc… sono tutti record. Le colonne sono gli attributi che appartengono ai record.

E dov’è il rapporto tra questo mondo e il mondo dei fogli elettronici? Sono distinti ma possono intrecciarsi, cioè un "dataset"si trasforma in input del foglio elettronico.

Come entra prepotentemente nell’architettura? A un certo punto, si è capito che il sistema del database e spreadsheet, contenente colonne vettoriali e bitmap, poteva creare un intreccio molto importante.

Nasce così il GIS (geographic information system ) che permette di unire cartografie e analisi statistiche e gestire dati attraverso tecnologie database.

Ad esempio i record sono le case, e i field le informazioni su di esse, come la superficie.Il GIS ha informazioni di tipo alfanumerico e di tipo misto.

Posso chiedere ad esempio tutti i punti in cui il consumo di energia supera una certa quantità, avendo non solo la tabella, ma la geolocalizzazione.

Una programma interessante è google earth, che non è strutturato come un GIS, che è molto più avanzato, ma lavora per layer.

in conclusione :

Il Foglio elettronico: sfrutta il paradigma della griglia e rappresenta un sistema dinamico in cui le entità (informazioni) sono organizzate secondo uno schema ad albero.

Perché il risultato di una relazione, è un’input per qualcos’altro : un sistema ad albero a logica what if, cioè che se modifico delle cose a livello intermedio si modificano altre relazioni come nell’esempio dell’edificio modellato con grasshopper. Ragionamento what if esteso a tutti i campi, dell’organizzazione del lavoro umano, immaginate nel nostro campi il cambio dei costi, che appunto attraverso le ramificazioni danno un risultato sempre diverso a secondo delle relazioni.

MODELLO DINAMICO, GESTIONE DELLE INFORMAZIONI DINAMICA.

evoluzione del concetto di modello da alexander klein a unstudio

Il modello (risposta progettuale) dipende dalla domanda che faccio?

Per quanto riguarda l’elemento architettonico, possiamo avere vari modelli che ci aiutano ad ottimizzare l’efficienza dell’edificio, quindi il modello rappresenta appunto la risposta architettonica per i vari elementi che si devono analizzare:

- Le finestrature

- I percorsi

- Le istanze diverse

Una logica che ricorda l’organizzazione in layer.

1° MODELLO: DIAGRAMMA A BLOCCHI

Assegno ad ogni funzione un blocco (in scala o no) e poi li collego per vedere le adiacenze in base anche alla categoria funzionale.

Non mi da la forma finale.

2° MODELLO: PRESTAZIONALE

Deriva da Crhistofer Alexander, architetto statunitense, di formazione matematica, esplicita dei bisogni oggettivi e poi li riunisce nella struttura.

(note sulla sintesi della forma) libro.

Capitolo A: “the city is not a tree” : si oppone alla pratica della zoning, scorporare un problema complesso nelle sue minime parti, la maggior parte delle volte gli si dà un’organizzazione schematica ad albero. In cui li dove ci sono biforcazioni nello schema essendo separate tra loro le parti non comunicano, lui ipotiza la sruttura “semilattice” in cui i nodi sono uno legato all’altro che comporta un maggior grado di complessità.(rete)

3°MODELLO: STRUTTURALISTA

Approccio strutturalista;

Negli anni 70 in Francia dalle ricerche di Levi Strauss, esegue indagini sulle strutture parentali nelle società primitive.

Strutturalismo è il salto dall’antropologia all’astrazione e provoca la nascita della corrente filosofica strutturalista appunto.

Ci sono strutture fisse, e strutture con un certo grado di variabilità.

In Architettura c’è la materializzazione di questo concetto, esattamente con "SUPPORTS" ,di Abrachen, il fondatore della teoria della partecipazione nonché teorico dell’open building.

Una struttura fissa che al suo interno accoglie molteplici variazioni, analoga al concetto di Levi Strauss.

Questa logica permette all’utente(teoria di partecipazione) di avere il controllo su vari aspetti della casa, dalla struttura della casa che rimane fissa e tutti gli altri elementi fino agli arredi che rientrano nelle variabili.

"LA STRUTTURA NON E' QUELLA CHE TIENE IN PIEDI L’EDIFICIO"

Lo strutturalismo di Abrachen rientra nelle logiche di customizzazione e personalizzazione della terza ondata anche se siamo ancora indietro con questa soluzione.

Ex: ELEMENTAL : SOCIAL HOUSING, famiglie a basso reddito, immagina un progetto incrementale, analizza tutto anche i prezzi di locazione e delle utenze, in Cile, il problema quindi maggiore sta nel pagare le bollette, quindi si tratta di edifici che crescono, dato che nel caso in evidenza, abbiamo la parte fissa che rappresenta dove svolgere le funzioni primarie, e nell’eventualità poi continuare la costruzione e ampliare la casa (strettamente legato al concetto di open building).

Ben Van Berkel, UN studio

"Casa Mobius" , PROCESSO CREATIVO : DIAGRAMMA GENERATORE, diagramma a blocchi che esplicita le funzioni e le relazioni che poi troveremo nella casa. Anche se il risultato, la realizzazione poi sarà diversa.

EX.: UNstudio, centro della Mercedes, Stoccarda.

DIAGRAMMA GENERATORE:” il diagramma prefigura ciò che potrebbe essere, ciò che può essere fatto ma non è ancora un fatto”. Cit " VanBerkel".

Tre lobi che si compenetrano è dove si intercettano si crea lo spazio centrale.

Distribuzione: lo spazio centrale rimane vuoto, i core(spazi di servizio ) vengono posizionati nel lato interno dei tre lobi adiacenti al lobo centrale.

I percorsi sono organizzati sui lati invece esterni, e sono sostenuti da dei cavalletti che vanno a contribuire alla struttura dell’edificio.

Introduce cosi il concetto di : Mutabilità delle piante.