Nel linguaggio comune si usa il condizionale per stabilire un rapporto di causa e effetto tra due proposizioni, invece in logica formale l'implicazione è un connettivo "truth-functional".
Considero l'ultimo esempio. Detta antecedente la proposizione "p" ("e' di matematica") e conseguente la proposizione "q" ("deve trattare di logica") risulta la seguente tabella:
Consideriamo il terzo caso. Se il libro e' di matematica ma non tratta di logica allora non lo prendiamo perchè contraddice la richiesta.
Il quarto caso è banale: se il libro e' di matematica e tratta di logica verrà preso.
Le prime due righe della tabella rappresentano la condizione che se il libro non è di matematica non è significativo se tratta di logica o no: quindi tutti i libri che non sono di matematica si possono prendere.
Quindi il condizionale e' falso solo nel caso in cui l'antecedente e' vero e il conseguente e' falso. In ogni altro caso il condizionale e' vero.
ES. "Se piove vado al cinema". In quali condizioni dico la verità?
ASPETTO CONSEQUENZIALE
La forma “p -> q” è assunta vera o falsa: bisogna dedurne le conseguenze sulle singole proposizioni "p" e "q"
ES. "Se piove allora ci sono le nuvole"; p = "piove"; q= "presenza delle nuvole";. L'affermazione è certamente vera.
AMBIGUITA'
Il condizionale "se p allora q" nell'uso comune coincide con l'implicazione logica descritta dalla tabella precedente?
ES. "Se ho tanti soldi sono felice". In quali condizioni dico la verità?
ES.
"Tutti quelli che hanno due figli hanno diritto ai buoni libro gratuiti".
Supponiamo che Marco abbia tre figli. Marco avrebbe diritto ad avere i buoni libro gratuiti?
Tutti diremmo di sì. Se qualcuno poi ci chiedesse perché Marco ha avuto i buoni, gli risponderemmo “Perché Marco ha due figli [infatti ne ha ben tre], e quindi gode dei benefici previsti dalla norma”. In altri termini, tutti leggiamo “avere due figli” nell ’antecedente come “avere almeno due figli” (e non come “avere esattamente due figli”). Cioè, quando diciamo che Marco ha avuto i buoni libro perché ha due figli intendiamo che ne ha almeno due.
ES. "Se Roma è una capitale allora i gatti sono mammiferi". Secondo la tavola di verità l'enunciato è vero perchè entrambi i sottoenunciati, p e q, sono veri. Ma che senso ha nell'uso comune?
ES: "Se 2 = 1 allora domani piove". Dato che l'antecedente è falso concludo che è vera
ES "Se hai fame, c’è del prosciutto in frigorifero. E’ un’implicazione? No! Tuttavia ... Se hai fame, allora guarda nel frigorifero. C’è del prosciutto
Ha poco senso perchè il condizionale usato comunemente non è vero-funzionale (contrariamente all'implicazione logica) in quanto dipende, oltre che dalla verità di p e q, dalla connessione tra p e q: il ragionamento comune segue anche regole di pragmatica oltre che di sintassi e semantica.
Più in generale esiste una differenza sostanziale tra inferenze logiche e ragionamento ordinario. Proponendo a svariati soggetti quesiti di tipo logico la percentuale delle risposte corrette è sostanzialmente indipendente da provenienza culturale, livello di scolarità, fattori sociali, ecc
Si provi a pensare che da una premessa falsa può discendere qualsiasi cosa, perché cade, appunto, la base di partenza sulla quale si fonda la deduzione. In realtà, le tavole di verità diventano facilmente inutilizzabili appena si esce dal dominio della logica proposizionale e si entra in quello della logica dei termini.
Allora perché si traduce l'implicazione logica "→" con "se ... allora ..."?
Due considerazioni per una risposta non semplice:
ES
"Non è il caso che se Tom è un filosofo, allora Tom è intelligente."
Esprimere l'enunciato in altri termini.
In simboli l'enunciato si rappresenta con "~ (P → Q)" in quanto "Non è il caso che" è semplicemente una negazione.
Svolgendo la tabella di verità si dimostra che coincide con P*~Q.
Quindi: "Tom è un filosofo e Tom non è intelligente"
ES. Si dispone di 4 numeri che possono essere positivi o negativi, pari o dispari. Sappiamo che:
Quali numeri bisogna controllare per verificare se la regola è corretta?.
ES. TEST DI WASON
Si consideri un mazzo di carte francesi da scala quaranta, in cui ogni carta ha sul retro un valore numerico (che quindi può essere pari oppure dispari), e ha il dorso rosso oppure blu. Si afferma che: "Se il dorso è rosso allora la carta è pari":
Quali di queste quattro carte è rilevante voltare per stabilire la verità o la falsità dell'enunciato?
Quasi tutti i soggetti rispondono che è rilevante voltare a), ma pochissimi che si dovrebbe voltare anche d). Molti rispondono invece che si dovrebbe voltare c).
Di questa tipologia di quesito ci sono diverse varianti; in modo formale si tratta di:
Si verifica che la percentuale delle risposte corrette si riduce drasticamente più aumenta l'astrazione; ad es. il problema successivo è della stessa tipologia del precedente ma è più semplice da risolvere perchè è meno astratto.
Se gli esseri umani ragionassero sulla base di regole formali, le risposte dovrebbero essere uguali.
Ne segue quindi che il ragionamento ordinario è in qualche modo sensibile al contenuto.
ES.
Immaginare di essere le autorità preposte a far rispettare la norma seguente: " I minorenni non possono comprare tabacco (ossia: se una persona è minorenne, allora non può comprare tabacco". Dati i quattro casi seguenti:
a) Pietro ha 15 anni
b) Carla ha 36 anni
c) Giorgio compra liquirizia
d) Anna compra sigari
Quali persone devono essere controllate?
La risposta corretta è intuitiva, e la maggior parte dei soggetti la fornisce senza esitazioni: i casi pertinenti sono a) e d), mentre b) e c) non sono di alcuna rilevanza
La forma condizionale ha diverse forme equivalenti molto importanti.
Osservando la tabella, che si può ricavare con le regole dell'algebra di Boole, si deduce che:
Quindi:
Quanto appena visto rappresenta un ottimo esempio di come il linguaggio formale (matematico) consente di passare da una espressione ad un'altra molto più semplicemente del linguaggio comune, perchè la sintassi è univocamente definita, semplice e leggera, essendo libera dal "peso" del significato dei simboli.
ES.
Se io ho ragione, tu hai torto; se tu hai ragione io ho torto. Quindi uno di noi ha ragione. Corretto o no? Perchè?
Es. Se è vero che «chi disprezza compra; chi loda vuol lasciare» sarà necessariamente vera anche una delle affermazioni seguenti:
A. chi disprezza, non vuol lasciare
B. chi vuol comprare, loda
C. chi vuol lasciare, disprezza
D. chi non vuol comprare, disprezza
E. chi disprezza, vuol lasciare
Posto: p=disprezzare, q=comprare; lodare=-p; lasciare=-q
L'enunciato si traduce nella congiunzione tra due condizionali: (p->q)( -p->-q). Dato che -p->-q = q->p si deduce che
A. p->q vera
B. q-> -p ?
C. -q->p ?
D. q-> p ?
ES. Carlo, Sergio e Mario gareggiano su una distanza di 100 metri. Si suppongano vere le seguenti affermazioni: “Se Carlo ha vinto la gara allora (Mario è arrivato secondo o Sergio è arrivato terzo)”. “Sergio non è arrivato terzo”. “Se Mario non è arrivato secondo, allora Sergio non ha vinto la gara”. Quali dei seguenti ordini di arrivo (dal primo al terzo) sono compatibili con le precedenti affermazioni?
SOL
5
2. Supponiamo di disporre di un file fornitori. I campi di ogni record siano: nome, città, volume di vendite, eta'. Vogliamo selezionare i fornitori tali che: Il fornitore abita a Firenze oppure se ha un volume superiore a 2000 unita' allora ha 30 anni.
Indichiamo con:
p=il fornitore abita a firenze;
q=il fornitore ha un volume di vendite superiore a 2000 unita';
r=il fornitore ha 30 anni.
Possiamo scrivere la richiesta nella forma seguente: p+(q->r)=p+(-q+r). che tradotta in linguaggio informatico diventa:
p or (not q or r)
E' necessario quindi che lo studente prenda dimestichezza con le proprietà delle operazioni logiche e con le forme equivalenti.
ES.
Ipotesi:
• Mario è architetto oppure è geometra.
• Se Mario fosse architetto, allora Mario sarebbe laureato.
• Mario non è laureato.
Tesi: Mario è geometra.
ES.
L’affermazione “quando bevo troppo, mi si gonfia lo stomaco” implica che:
A) se non mi si gonfia lo stomaco allora non ho bevuto troppo
B) non mi si gonfia lo stomaco pur avendo bevuto troppo
C) a volte capita che non mi si gonfi lo stomaco pur avendo bevuto troppo
D) se mi si gonfia lo stomaco vuol dire che ho bevuto troppo
E) o bevo troppo o mi si gonfia lo stomaco
ES.
Da “Chi dorme non piglia pesci” segue logicamente:
A) chi piglia pesci non dorme
B) chi non piglia pesci non dorme
C) chi non piglia pesci dorme
D) chi piglia pesci dorme
E) Nessuna delle altre alternative proposte
Es.
Nel diario del giovane Telesforo è scritto: “Nonno Ubaldo dice che quando era giovane ha traversato l’oceano Atlantico a nuoto e che riusciva a battere in velocità le balene. Secondo me questa è una bugia.”
Si dica cosa si può correttamente dedurre dalla convinzione di Telesforo.
A) Se Nonno Ubaldo riusciva a battere in velocità le balene allora non ha traversato l’oceano Atlantico a nuoto
B) A Nonno Ubaldo non piacciono le balene
C) Nonno Ubaldo ha traversato l’oceano Atlantico a nuoto ma non riusciva a battere in velocità le balene
D) Nonno Ubaldo non ha traversato l’oceano Atlantico a nuoto ma riusciva comunque a battere in velocità le balene
E) Nonno Ubaldo non ha traversato l’oceano Atlantico a nuoto e non riusciva a battere in velocità le balene
SOL
"ha traversato l’oceano Atlantico a nuoto"=q
"riusciva a battere in velocità le balene"=p
Telesforo ritiene vero -(p*q)
A) p->-q = -p + -q = -(p*q)
ES ??
Invece il caso p vero e q falso, in cui l'implicazione è falsa, non è contemplato.
ES
1.“Se non avessi avuto talento, non saresti diventato artista. Ma sei diventato artista, quindi……”.....“hai talento”.
2. Se non avessi avuto talento saresti diventato artista. Non sei un artista, quindi hai talento.
3. Se avessi avuto talento non saresti diventato artista. Sei un artista, quindi non hai talento.
4. Se avessi avuto talento saresti diventato artista. Non sei un artista, quindi non hai talento.
5.“Se non avessi avuto talento, non saresti diventato artista. Ma hai talento, quindi……” ... “nulla si può concludere” e non “sei diventato artista” come sembra lecito.
Formalizza in un linguaggio enunciativo.
Poni gli enunciati atomici fra parentesi;
3. L'affermazione "se uso troppo lo smartphone mi viene l'emicrania" implica che:
A) se non mi viene l'emicrania allora non ho usato troppo lo smartphone
B) se ho l'emicrania vuol dire che ho usato troppo lo smartphone
C) a volte capita che non abbia l'emicrania pur avendo usato troppo lo smartphone
D) o uso troppo lo smartphone o mi viene l'emicrania
E) non ho l'emicrania pur avendo usato troppo lo smartphone
ES Indicare il ragionamento logicamente corretto:
SOL 3.
5) Socrate dice: “Se io sono colpevole, allora devo essere punito; ma io non devo essere punito, dunque non sono colpevole”.
Il ragionamento di Socrate è logicamente corretto.
4) Socrate dice: “Se io sono colpevole, allora devo essere punito; devo essere punito. Quindi sono colpevole”.
Il ragionamento di Socrate non è corretto. Infatti, da “Se Carlo è genovese, allora Carlo è ligure” e “Carlo è ligure” non segue “Carlo è genovese”:
Aldo, Bruno e Carlo sono tre amici. Si sa che
almeno uno di essi è laureato
se Aldo è laureato, anche Bruno lo è
se Carlo è laureato, anche Aldo lo è
solo uno tra Bruno e Carlo è laureato
Allora si deduce che
A. Aldo e Bruno sono laureati
B. Bruno è laureato
C. Aldo è laureato e Bruno non lo è
D. Carlo è laureato
E. i laureati sono due