Il distacco e la crescita

 IL PROBLEMA DEL DISTACCO

 

I figli sono il più grande amore della vita, nulla è più importante, ma non sono una nostra proprietà, non sono una parte  del nostro corpo. I genitori dovranno essere preparati ad accompagnarli nella crescita, aiutandoli ad entrare nel mondo di relazioni che li circonda, in modo da non creare disagio e blocco della relazione. A volte questo compito può risultare difficile, doloroso e ci si sente soli ad affrontarlo nel migliore dei modi.

 

 Come arrivare preparati?

Per essere sicuri che i nostri figli crescano nella atmosfera familiare giusta dobbiamo interrogarci su noi stessi:

- Sentirci soddisfatti di noi stessi e della nostra vita: che cosa ci spaventa? Come siamo nelle relazioni? Che idea ci siamo fatti della crescita di nostro figlio?

- Provare a fare i conti con ciò che ci tormenta nelle relazioni con i nostri genitori: che rapporto abbiamo con loro? Che cosa è successo quando ci siamo distaccati dai nostri genitori? Abbiamo sofferto rispetto ad un loro particolare atteggiamento? Come siamo stati aiutati a crescere?

- Metterci d’accordo su quelle che pensiamo siano le esigenze di nostro figlio e sul modo di soddisfarle. Che potremmo fare per rendere il distacco meno traumatico e costruttivo per entrambi?

LA COPPIA DI GENITORI

 Mariti e mogli si aspettano di essere l’uno per l’altro la maggior fonte di calore, affetto e sostegno, vivono in funzione reciproca per ricaricarsi quando le energie vengono meno, trovare insieme una soluzione ai problemi.

Questo grande carico di aspettative diventa spesso causa di tensioni e conflitti. Se sapremo far funzionare meglio il nostro rapporto di coppia saremo anche dei buoni genitori e sapremo rassicurare i nostri figli. La parola d’ordine è: accordo educativo e rassicurazione.

LA SCUOLA DELL’INFANZIA, in pratica… All’arrivo, il genitore accompagna il bambino, lo aiuta a sistemare le sue cose, saluta la maestra, si interessa dei giochi e delle cose che il figlio le mostra, ma poi è indispensabile che lo saluti con decisione (mai andare via di nascosto!!!!) e vada via tranquillo, con sorriso rassicurante, senza girarsi a guardarlo e senza mostrare preoccupazione anche se lui piange o non si vuole staccare. Deve fargli capire che è sereno perché lo ha lasciato in un bel posto, dove sa che starà bene, ed è sicuro che tra pochi minuti avrà già smesso di piangere. Quando torna a prenderlo può mostrarsi interessato a ciò che lui racconta, a quello che ha fatto, alle sue piccole avventure, senza assillarlo con troppe domande.  Se si ha la necessità di sapere se ha mangiato o meno, si può chiederlo alla maestra senza far capire al bambino che il momento del pasto genera ansia, e comunque se c’è qualche problema state tranquilli: sarà l’insegnante stessa la prima a parlarvene. Infine, bambino non dovrebbe “fuggire” dalla classe, ma andare via dopo aver salutato i compagni e le maestre.

 

 

IL TRAINING DI SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’ EFFETTUATO DALLO PSICOTERAPEUTA, HA L’OBIETTIVO DI GUIDARE LA FAMIGLIA NEL PERCORSO DI CONSAPEVOLEZZA DELLE PROPRIE POTENZIALITA’ NEL GESTIRE LE DIFFICOLTA’ PRESENTATE

 

Opuscolo informativo a cura di:

 

Dott.ssa Paola Iampieri, Psicologa, Psicoterapeuta, specializzata in Psicoterapia Sistemico Relazionale, con esperienza in Psicoterapia Psicoanalitica, Consulente per la Psicologia dell’handicap e della riabilitazione e per i disturbi dell’apprendimento scolastico,  Formatrice, iscritta all’Ordine degli Psicologi e Psicoterapeuti della Regione Abruzzo n.747.

 

 Per informazioni è possibile contattare il seguente numero:

 

Dott.ssa Paola Iampieri

Cell.329.7464332