Veli sulla memoria impediscono l'incontro con l'alterità. Una tela racchiude il pensiero dell'uomo che emerge dai racconti, dove le fiabe vivono ancora forti nel mito collettivo. La figura ribelle di una fata moderna osserva e vive in uno spazio confinato, dove la sua immagine è dimenticata, offuscata, costretta in una gabbia di pregiudizi e paure, ma avere il coraggio di confrontarsi con l'altro, superando i propri limiti e le paure, permette di liberare la verità imprigionata. Non è complicare le cose, ma ammettere che sono complicate, è ricongiungere istinto e ragione attraverso l'interazione delle varie arti performative che rappresentano la molteplice complessità degli uomini che vivono ai confini del mondo, vittime dell'integralismo, del pregiudizio, delle guerre. All'interno del progetto "Open boards/Open minds" apparirà un mondo bello e terribile, come la fata moderna raffigurata da Lidia Scalzo ed evocata dalle musiche di Marco Brama sulle quali danzerà Gioia Tarulli all'interno dello uno spazio espositivo dove si inserirà la fotografia di Rosaria Scalzo. Opere e momenti che cercano il confronto tra le varie arti performative in un intreccio ideale che supera i confini e i limiti dell'uomo in una danza, che attraverso un filo invisibile, lega tra loro i popoli finalmente visti come ricchezza umana e culturale e non come estranei confinati in caselle senza possibilità di contatto.
Parola di Re - Margutta Art Village
con Gioia Tarulli
Cosa succede nel mondo nasce dalla collaborazione con la pittrice Lidia Scalzo e la rassegna "In viaggio con Calvino" ideata da Casa dell'Architettura e IXCO. L'album contiene brani utilizzati in parte nella docufiction di Rai TV Lady Travellers, nella produzione per Abu Dabhi TV Alwani e nello spettacolo teatrale Due Donne basse per il Teatro degli Incerti. La composizione è un progetto musicale variopinto che vede la luce a tre anni dalle prime stesure e si avvale di un'orchestra al completo in parte elettronica ed in parte acustica, nonché del flauto solista di Alessandra di Prospero e della chitarra di Angelo Piferi De Simoni.
Liberamente ispirato a Fiabe Italiane di Italo Calvino, nell'interpretazione artistica di Lidia Scalzo, che ha realizzato dodici opere lignee nonché la bellissima copertina dell'album, su legno con stucchi e resine industriali nel laboratorio Papiro Art, Cosa succede nel mondo si presenta come un affresco cangiante, che racconta storie, personaggi e paesaggi della tradizione popolare italiana, con un approccio inconsueto, ma rispettoso dell'idea del grande scrittore, che tradusse dal dialetto all'italiano le fiabe popolari. Non è una composizione d'accompagnamento, ma neppure una semplice musica descrittiva, piuttosto una creazione autonoma che fonde alto e basso, tradizione classica e sperimentazione. Un concept che propone un percorso attraverso la musica nel senso più ampio, affondando le radici nella tradizione italiana, nella musica barocca, nella musica classica con la sua forma sonata, riuscendo a presentare però un'evoluzione alternativa orgogliosa della convivenza con gli elementi popolari. Nato anche dall'incontro con Rosaria Scalzo, presentato da Feedya Art Fondation al Margutta Art Village per l'evento "Open Borders|Open Minds" a cura di Diana Alessandrini, interpretato dalla danzatrice Gioia Tarulli, al Festival del Paesaggio all'Auditorium parco della musica di Roma, evento curato da Stefano Donati, l'album contiene due brani utilizzati nella docufiction di Rai TV Ladies Travellers all'interno della puntata dedicata a Eva Mameli madre di Italo Calvino. Nei brani extra sono presenti il tema principale della serie e altri due temi, il primo Highliths utilizzato nella produzione italo/araba da Abu Dhabi TV in Alwani, il secondo dal Teatro degli incerti nello spettacolo Due donne in basso. Il disco è il 7° album dell'autore pubblicato.
Cosa succede nel mondo è un progetto liberamente ispirato a Fiabe Italiane di Italo Calvino, nell'interpretazione artistica di Lidia Scalzo, che ha realizzato dodici opere lignee nonché la copertina dell'album. Il lavoro si presenta come la trasposizione musicale di un affresco cangiante, che racconta storie, personaggi e paesaggi della tradizione popolare italiana, con un approccio inconsueto ma rispettoso dell'idea di Italo Calvino, che tradusse dal dialetto all'italiano, centinaia di fiabe popolari. I brani seguono l'idea della pittrice che parte dal legno, sul quale interviene con stucchi e resine industriali. Il risultato è un lavoro istintivo eppure controllato, figurativo ma che tende all'astrazione, proponendo forme sospese nel tempo, ricche di materia palpabile. In questo senso il concept musicale ha fatto i conti con questa dinamica così articolata presentando una struttura parallela, che parte dall'istinto che ci riporta bambini di fronte alla meraviglia delle fiabe, con la consapevolezza dell'adulto che le racconta. Le varie composizioni utilizzano strumenti acustici uniti a campioni elettronici e strutture più o meno formali che, pur sfruttando la rielaborazione concreta, mantengono armonie e forme legate alla musica astratta. Partendo dalla frequenza di 432hz, i dodici brani propongono unitamente le strutture classiche e quelle popolari, in un modello che è riconoscibile dall'alto e dal basso. L'effetto non è musica della "tradizione" arrangiata con nuovi timbri, neppure canzone d'accompagnamento o semplice descrizione di un'idea, piuttosto è creazione "istintivamente razionale" che può intrecciarsi con i quadri o esistere autonomamente. Cosa succede nel mondo cita la musica che fa il verso a se stessa e alla sua storia, tra alti e bassi e tra alto e basso, proiettandosi in un percorso che non solo non si vergogna di far coesistere linguaggi diversi e apparentemente inconciliabili, come la musica astratta e quella concreta, quella colta e quella popolare, pur spogliate delle loro sovrastrutture, ma proprio vuole fonderli insieme per superare tutte le dicotomie che separano anima e corpo, istinto e ragione. Presentato al Margutta Art Village per Open Borders Open Minds interpretato dalla danzatrice Gioia Tarulli, al Festival del Paesaggio all'Auditorium parco della musica, l'album contiene due brani utilizzati nella quinta puntata della seconda serie, dedicata ad Eva Mameli madre di Italo Calvino, della docufiction di Rai TV Ladies Travellers. L'arrangiamento finale vede la luce a tre anni dalle prime stesure e si avvale del flauto solista di Alessandra di Prospero e delle chitarre di Angelo Piferi De Simoni. Il disco è il 5° album dell'autore pubblicato da solista. Nei brani extra sono presenti il tema principale della serie e altri due temi, il primo Highliths utilizzato dalla televisione araba in Alwani, il secondo dal Teatro degli incerti nello spettacolo Due donne in basso.
L'affresco musicale "Le fiabe sono vere" o "Cosa succede nel mondo" ispirato a "Fiabe Italiane" di Italo Calvino, nell'interpretazione artistica di Lidia Scalzo, è una raccolta di 12 brani per flauto, strumenti elettronici ed orchestra. La composizione cerca di fondersi con le opere dell'artista e al contempo esaltarle. Le opere utilizzano materiali moderni come lo stucco e le resine industriali, ma anche antiche come il legno. Proprio questa composizione polimaterica ha ispirato la composizione musicale dall'arrangiamento "trasversale" dove strumenti acustici, su tutti il flauto che diventa il legno di base, e i rumori d'ambiente, si fondono con quelli elettronici che richiamano l'idea di materie nuove, composite ed estremamente tattili. Questa caratteristica dei lavori della pittrice ha spinto la composizione e l'arrangiamento verso territori sonori nuovi, poliedrici ed insoliti. Il gioco polifonico crea stratificazioni che sono la rappresentazione acustica della materia accumulata, tridimensionale, utilizzata nei quadri. In questa commistione di generi e sonorità si tenta di fondere l'idea di fiaba, l'evanescenza, il sogno con il moderno. Fiabe italiane di Italo Calvino, fonte di ispirazione per la pittrice, è anche il punto di partenza stilistico che ha come origine la tradizione musicale italiana. Partendo dal barocco, presente nell'apertura dell'opera (Ogni Castello - ora traccia numero 2) il progetto procede lungo l'asse temporale fino ad aprire nuovi percorsi che, talvolta, presentano anche echi di culture lontane approdate in Italia nel corso dei secoli. La presenza di "anomalie" formali è legata alla natura stessa delle fiabe che affondano le radici in un mito lontano, talvolta esotico e mistico. In questo senso è importante l'accordatura degli strumenti a 432hz che richiama il profondo e inestricabile legame tra l'uomo e la natura. Un'altra caratteristica è la progettazione dei rapporti armonici e delle relative modulazioni, che pur mantenendo una continuità di fondo, si manifestano spesso in modo inconsueto, oltrepassando regole e consuetudini (come "Nanni orco" che in partitura ha la dicitura Brain Avant-garde Music). Le composizioni prendono ispirazione dall'idea dell'artista visuale e ne diventano immagine eterea allo specchio. Il grande lavoro di raccolta di storie di Italo Calvino, è reinterpretato in modo da simulare delle "istantanee" che diventano icona senza volto di un personaggio, di una storia, di un mito che è entrato nell'immaginario collettivo, che ha contribuito a creare un atteggiamento, un modo di percepire un racconto, le paure, i desideri, le incertezze dell'uomo che spera nel profondo di conservare il suo rapporto con la sua parte infantile e ricercare il godimento puro e fiero nell'approdo alla vita come in "Il cavaliere va incontro". Momenti intensi (Ogni Castello ha il suo Re, la sua Regina ...) si contrappongono a momenti delicati e sospesi (…e la Luna disse, Esprimi un desiderio), fuori dagli schemi (E lei si mostrò Bella e Terribile), legati alla tradizione classica (Il cavaliere va incontro, Chi mi vuole per garzone), alle colonne sonore (Cola pesce), a nuove sonorità (Parola di Re, Le fate che ballano, Cosa succede nel mondo, Le fate) pur mantenendo sempre un filo conduttore.