Una bellissima filastrocca di Gianni Rodari:
«Abbiamo parole per vendere / parole per comprare / parole per fare parole / ma ci servono parole per pensare.
Abbiamo parole per uccidere I parole per dormire / parole per fare solletico / ma ci servono parole per amare.
Abbiamo le macchine / per scrivere le parole / ditta/ani magnetofoni / microfoni telefoni.
Abbiamo parole / per fare rumore. / Parole per parlare / non ne abbiamo più».
Proviamoci a continuare.
Abbiamo parole per sparlare, cianciare, pettegolare, mugugnare, disputare, polemizzare, predicare, moraleggiare, indottrinare, colpevolizzare, condannare ...
Urge scovare qualche parola che aiuti a vivere.
Abbiamo parole contro qualcuno
Non troviamo le parole a favore del nemico.
Abbiamo parole per disprezzare, ferire, avvilire. Non abbiamo parole per incoraggiare, confortare, dare speranza.
Abbiamo parole per mettere a tacere l'avversario, umiliarlo, dileggiarlo. Non abbiamo parole per riconoscerne le ragioni, per dire rispetto, apprezzamento.
Abbiamo parole altisonanti, e che sono tali proprio perché nascono dal vuoto, rimbombano nel vuoto e si rivolgono al vuoto.
Urge scoprire qualche parola, nascosta, trascurata, che dica qualcosa a qualcuno.
(Alessandro Pronzato, Alla Ricerca delle Virtù Perdute, pag. 28)