Cure palliative / Palliative Care

Quando una malattia grave diventa non più curabile e il paziente si trova ad essere irrimediabilmente destinato a morire, la cosa più ragionevole ed etica che il medico può e deve fare è quella di evitare sofferenze inutili. Perché egli ha l’obbligo etico di somministrare farmaci e provvedimenti terapeutici adatti ad evitare sofferenze. Pertanto questo tipo di assistenza continua, finalizzato a sopprimere o minimizzare sintomi avversi si chiama “cure palliative” (da palliare, alleviare). In primo luogo dobbiamo alleviare il dolore. È doveroso far ricorso a massive dosi di analgesici forti (oppiacei, morfina) in dosi anche assai superiori a quelle che in pazienti non terminali si possono somministrare. Si debbono combattere ed eliminare tutti i sintomi che possono recare sofferenze al paziente (vomito, diarrea, insonnia, ecc.) a qualsiasi costo. Lo scopo è quello di condurre il paziente a morte il più sereno possibile.

Negli Anni Settanta, un mio grande amico, l’ing. Vittorio Floriani, mi informò delle sue intenzioni per ricordare il fratello morto di cancro, di fondare una associazione benefica avente lo scopo di aiutare i malati terminali. Egli si proponeva di investire una grossa cifra ricavata dalla vendita della sua multinazionale “Elettra”. Nel 1979 la Fondazione Floriani (http://www.ffloriani.it/bin/index.php) organizzava il primo congresso mondiale sul tema “Il dolore nel cancro avanzato”. L’ing. Floriani mi chiamò a far parte del Comitato organizzativo. Il congresso si svolse a Venezia e fu un vero grande successo internazionale, sia per il numero dei medici iscritti, che per l’elevato contenuto scientifico delle varie relazioni.

Negli anni successivi mantenne rapporti con i vertici organizzativi della Fondazione Floriani e con la famiglia Floriani davvero eccellenti.

Mario Tiengo

When a serious illness is no longer curable, and the patient is destined irreparably to die, the most reasonable and ethical thing that a doctor can do is to avoid useless suffering, because he is obliged ethically to administer medication and therapeutic measures suitable for avoiding suffering. Thus, this type of continuous care, focused on suppressing, or minimizing, adverse symptoms is called “palliative care” (from palliare, to alleviate). In the first place, we must alleviate pain. It is obligatory to administer massive doses of strong analgesics (opiates, morphine) even in doses well above those possible to use for non-terminal patients. One must also combat and eliminate all symptoms that may cause suffering to the patient (vomiting, diarrhea, insomnia, etc.) at any cost. The goal is to conduct the patient towards as serene a death as possible.

In the 1970s, a great friend of mine, engineer Vittorio Floriani, informed me of his intentions to remember his brother, who had died of cancer, by founding a charitable association with the scope of helping the terminally ill. He proposed to invest a large amount of money received from the sale of his multi-national company, “Elettra.” In 1979, the “Floriani Foundation” (http://www.ffloriani.it/bin/index.php) organized the first world conference on the theme “Pain in Advanced State Cancer.” Engineer Floriani called me to be a part of the organizing committee. The conference took place in Venice, and was a great international success, both for the number of doctors participating and for the elevated scientific content of the various talks.

In the years following, I maintained an excellent collaborative relationship with the organizing board of the foundation and with the family.

Mario Tiengo (trans. S. Meyer)

CLAUSOLA DI ESONERO DI RESPONSABILITA': I navigatori sono pregati di consultare i loro medici; gli autori si declinano ogni responsabilità. /

DISCLAIMER: Navigators are encouraged to consult their physicians; the authors of this web site decline any and all responsibility.

e-mail webmaster: goodeveningdoctorpaintherapyATgmail.com