Autodifesa
AUTODIFESA E ARTI MARZIALI
Capita spesso che ci si avvicini alle arti marziali anche o prevalentemente per apprendere a “difendersi” per strada.
Benchè in tutte le palestre di arti marziali, piuttosto che di sport di combattimento o anche di stili militari e corsi di difesa personale "specifici" si studino tecniche atte a difendersi o ad offendere, il tema dell’autodifesa è in realtà complesso poichè bisogna chiarire che non esiste nessun addestramento paragonabile ad una aggressione per strada dove l’elemento sorpresa gioca un elemento determinante e preponderante, cui si aggiungono l’eventuale differenza di stazza e di forza (spesso a vantaggio dell’aggressore che può scegliere la vittima) e la paura che può bloccare la vittima che non è mentalmente pronta ad affrontare uno scontro che non ha cercato ( situazione molto diversa dall’affrontare un incontro sportivo o un allenamento in cui si simuli un aggressione).
L’aspetto tecnico dell’autodifesa è in effetti la parte relativamente più facile da apprendere ed insegnare; sotto questo aspetto inoltre il ju jitsu può vantare qualche vantaggio su altre arti marziali in quanto il bagaglio tecnico comprende azioni molto diverse utili sia in un confronto sulla distanza (tecniche di parata e di percussione), sia in un corpo a corpo (proiezioni, leve articolari, strangolamenti), sia a terra; per contro proprio questo vasto bagaglio tecnico richiede maggior tempo per essere assimilato bene.
L’aspetto mentale è quello più difficile da acquisire per le ragioni sopra esposte: è difficile essere realmente pronti a qualcosa d’inaspettato. Nonostante ciò si può riconoscere nelle radici filosofiche delle arti marziali l’aspirazione a questo stato mentale espresso attraverso i concetti di concentrazione sull’attimo presente, presenza e consapevolezza, liberazione dalle idee di vittoria e sconfitta come dalla paura della morte e, in sostanza, nel concetto di Mushin no shin (“Mente senza mente”) in cui la totale libertà mentale concede la capacità di reagire repentinamente anche all’inaspettato. Tutto questo naturalmente è il cammino di una vita.
METODO MGA
Il Metodo MGA, approvato e codificato dalla Federazione Italiana Judo Lotta Karate Arti Marziali, è stato elaborato da una commissione composta da esperti di arti marziali con la sole finalità difensive e di controllo dell’aggressore. Quindi un metodo, non per offendere, ma per controllare, immobilizzare l’aggressore e tutelare la propria incolumità nel rispetto della legge italiana.
Il Metodo Globale di autodifesa della FIJLKAM è un programma tecnico multidisciplinare ideato per fornire ai suoi praticanti un sistema di difesa che si basa sui principi di flessibilità e di cedevolezza su cui si fondano tutte le arti marziali. Esso rappresenta una equilibrata sintesi volta alla difesa delle tecniche derivate da varie arti marziali, adatta anche a chi non ha precedenti esperienze.
L’autodifesa, secondo il metodo MGA,viene concepita come una cultura di prevenzione adatta a tutti, una conoscenza dei rischi e delle violenze dove lo studio di un’arte di difesa, prima di tutto deve dare coscienza dei propri limiti, delle proprie capacità e fiducia in se stessi.
Secondo il metodo MGA l’atteggiamento di una coscienza preventiva di qualsiasi attacco parte da due filosofie essenziali: 1) essere preparati 2) una tecnica serve solo per difesa e mai per offesa
Sotto alcuni video eseguiti durante un esibizione che mostrano l'applicazione di tecniche di ju jitsu in ipotetici contesti d'autodifesa.