Durante il mese di ottobre 2012 si è svolta, sotto la direzione operativa del sottoscritto Giandaniele Castangia e quella scientifica del Comitato del progetto composto da Alessandro Usai (Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano), Alfonso Stiglitz (Direttore Museo Civico di San Vero Milis - OR e Ispettore Onorario della Soprintendenza per i Beni Archeologici per le province di Cagliari e Oristano), Alessandro Vanzetti (Università "Sapienza", Roma) e dallo stesso Giandaniele Castangia (University of Cambridge), la prima campagna di scavo del sito di Su Pallosu nell’ambito del progetto.
Alla campagna 2012, svoltasi durante il mese di settembre nei giorni 25, 26, 27 e 28 e nel mese di ottobre nei giorni 1, 2, 3, 4, 5, 9, 10, 11, 12, 15 e 16 hanno partecipato Daniele Maffezzoli, Marco Mulargia, Eva Martellotta, Veronica Lia, Martina Basile, Francesca Brodu, Francesca Mignogna, Luca Compagnone, Andrea Guaglianone dell’Università La Sapienza di Roma, Sergio Nanu e Francesca Di Palma dell’Università degli Studi di Padova, Davide Schirru e Mariangela Lutzu dell’Università degli studi di Cagliari, Anna Ardu dell’Università degli studi di Sassari, Stefano Caruso e Stefano Drudi archeologi non affiliati.
Andrea Guaglianone ha ricoperto il ruolo di topografo dello scavo, coadiuvato da Marco Mulargia nell’uso degli strumenti e nelle attività pratiche di allestimento della quadrettatura di scavo. Stefano Caruso ed Eva Martellotta hanno svolto il ruolo di resposabili dell’organizzazione dei reperti nel magazzino del Museo di San Vero Milis. Durante le attività di scavo, sono stati responsabili di settore Stefano Caruso, Luca Compagnone, Daniele Maffezzoli e Marco Mulargia.
Lo scavo, che ha interessato due aree distinte per un totale di 44 mq, ha richiesto una preparazione particolare, in quanto era necessaria una protezione dall’azione continua del mare che avrebbe invaso ripetutamente l’area di scavo impedendo qualunque tipo di documentazione della stratigrafia. Si è pertanto proceduto all’allestimento di una barriera formata da sacchi riempiti di sabbia del peso di circa 50 kg su due filari sovrapposti, per quasi tutta la lunghezza dello scavo nell’area della spiaggia - 22 m (figura sotto). Tale protezione ha svolto egregiamente la sua funzione, permettendo una decina di giorni di scavo effettivo, salvo essere completamente distrutta da una mareggiata la notte del 15 ottobre. Questo evento era stato previsto in tempo, e il deposito ha potuto essere quasi completamente asportato dall’area scavata entro tale data.
L’area principale di scavo è localizzata sull’arenile di Su Pallosu, nella zona precedentemente indagata durante gli interventi del 2006 e 2007 (Castangia 2011). Nel corso della campagna 2012 sono stati aperti un totale di 40 mq suddivisi in 40 quadrati da 1x1 m.
La seconda area è stata aperta sulla duna alle spalle dell’arenile, dove è stato realizzato un saggio di 2x2 m, non ulteriormente suddiviso in quadrati da 1x1 m (Saggio 1). La motivazione dell’apertura di questo secondo fronte al di sopra della duna, in una parte del sito precedentemente mai indagata, è stata di natura essenzialmente esplorativa: si è ritenuta necessaria l’acquisizione di nuovi elementi che potessero far luce sulla natura deposizionale delle unità stratigrafiche scavate al di sotto del moderno arenile nell’area principale, dove il dubbio che l’erosione marina ne abbia condizionato fortemente natura e andamento è molto forte.
La novità principale della campagna di scavo 2012 è rappresentata dalla identificazione di più unità stratigrafiche interne al deposito dell’età del Bronzo, le US 8, 26 e 29. Durante i precedenti recuperi di emergenza del 2006 e 2007, infatti, il deposito ceramico appariva come un episodio risultante in un unica unità deposizionale, nonostante alcune porzioni di esso fossero state riconosciute come leggermente differenti dal resto, nella consistenza e nel colore. Si è potuto appurare che almeno US 26 costituisce un episodio spazialmente limitato e precedente alla deposizione di US 8. Per quanto riguarda US 29, bisognerà attendere l’allargamento dello scavo previsto durante la prossima campagna per verificarne i rapporti stratigrafici, che per il momento parrebbero i medesimi. Non sembra che queste differenti US siano da riferire a differenti fasi archeologiche.
Al contrario, all’interno della stessa US 8 – i cui materiali sono stati per la maggior parte ascritti al Bronzo Recente (Castangia 2011) – sono stati raccolti frammenti ceramici riferibili sia al Bronzo Medio pieno che al Bronzo Finale/prima Età del Ferro. Già durante la ricognizione dell’area effettuata in occasione della scorsa campagna 2011 erano stati raccolti, nell’unità territoriale in cui è localizzato il sito scavato (1291), frammenti di giare appartenenti alla più antica delle due fasi (Castangia e Mulargia 2012). La presenza di quantità minori di frammenti appartenenti a momenti cronologici differenti necessita di una visione topografica d’insieme – soprattutto in senso orizzontale – dello scavo che sarà possibile solamente con l’estensione dello stesso durante la prossima campagna, prevista per il settembre 2013.
L’apertura di un fronte stratigrafico al di sopra della duna – Saggio 1 – non ha al momento rivelato elementi utili alla comprensione dell’andamento dei depositi di fase preistorica, anche se la US 28 parzialmente scavata parrebbe assimilabile alla US 4 dell’area del deposito sulla spiaggia. Si auspica che l’allargamento del sondaggio in quest’area permetta di acquisire nuovi dati utili alla risoluzione del problema.
LOCALIZZAZIONE DEL SITO
1 - Area principale di scavo; 2 - Saggio 1
PIANTA GENERALE DELLA QUADRETTATURA DELLO SCAVO
AREA PRINCIPALE - PIANTA A FINE SCAVO
SAGGIO 1
IL DEPOSITO US 8 PRIMA DELLO SCAVO
IL DEPOSITO US 8 IN FASE DI SCAVO
BIBLIOGRAFIA
Castangia, G. (2011) Il deposito costiero nuragico di Su Pallosu (San Vero Milis-OR). In: Mastino, A., Spanu, P.G., Usai, A. and Zucca, R. (eds.), Tharros Felix IV. Roma: Carocci, 119-158.
Castangia, G. e Mulargia, M. (2012) Capo Mannu Project 2011 – Prehistoric Pottery. Traces in Time, 2, online [http://www.archaeologicaltraces.org/OJS/index.php/traces_in_time/article/view/11/73].