Questa sezione è uno spazio u-topico di lettura-indagine storica sull'organizzazione di "casi" particolari di topologie mente/campo, a corpo unico. Ogni caso è un'orlatura di realtà che dà forma vitale al vuoto cognitivo che privo dello stesso osservatore resterebbe area dell'incognita, del non letto e non emerso.
"... La finestra-occhio: L'osservatore è prima di tutto uno storico che, apprendo la finestra-occhio sul presente, edifica la particolare nicchia di senso, imprimendo la sua privatissima inclinazione alla cresta evolutiva dello spazio-tempo. La de-formazione impressa, come eco informativo, sarà la traccia del suo passaggio nella vita. Ogni individuo di ogni campo-habitat, dal livello organizzativo più infinitesimale a quello più macroscopico, lascia un segno-eco del suo esserci nella rugosità, a più strati, della bios-vita. Ogni eco è un ordito storico che, se isolato da un nuovo osservatore, permetterà la tessitura di una nuova lettura di realtà e così di eco in eco, di ordito in ordito, la vita prende storia nello spazio-habitat e nello spazio-mente dei vari osservatori che si fanno i co-testimoni di quella “scaglia” di verità. L’apertura della finestravi crea il “contatto” con il tempo 0, unico stato di realtà, da cui con un salto di prospettiva si dischiudono i due campi del passato e del futuro, come le due possibilità immaginative che danno il luogo, nel presente, alle dimensioni del “ricordo” e del “sogno”, mondi dello ieri e del domani.
Porre il tempo 0 come lo sparti acque dell'immaginario passato-futuro implica vincolare la carta di lettura del processo vitale a tre differenti posizioni che si presentano come tre lenti-sguardi d'osservazione:
Le due inquadrature entropica e sintropica sono degli indirizzi di sguardi sullo stesso stesso piano di finestra a tempo 0 che si volgono o al prima o al dopo. La capacità d'indirizzare l'occhio-mente, implica un mutamento del senso-significato attribuito alla dinamica storica. ..." (A. Colamonico, 2011)
La realtà è filtrata dall'occhio-mente osservatore che legge la dinamica dei quanti-echi informativi e dà la veste alla vita. Ogni osservatore svolge la funzione di storico-lettore, se le letture danno il verso-direzione alla realtà, indirizzando le azioni di risposte (i fatti a tempo 0 di presente), allora basterà cambiare il verso di lettura per mutare gli andamenti evolutivi della dinamica vitale:
" Il passato/futuro sono i due campi immaginativi del non c’è più e del non c’è ancora. Non sono la realtà, ma un'immagine-riflesso di realtà, cioè un eco informativo che prende concretezza in quel momento di presente...
Il passato è un sistema chiuso, il futuro un sistema aperto, per cui se il mio sguardo è attratto dal passato, inconsapevolmente leggerò una sequenza di eventi che si sono susseguiti con un ordine finito, che non si presta più a cambiamenti. Se è attratto dal futuro, essendo la dimensione del sogno e non quella del ricordo, il cambiamento è possibile, poiché l’azione non avendo preso corpo-realtà, si presta ad essere rigettata, corretta, ridefinita…
In tale gioco di possibilità il sogno può cambiare la direzione della storia e trasformare un'ingiustizia in una giustizia, una tirannia in una democrazia, una povertà in una ricchezza, un dolore in una gioia..." A. Colamonico
L'organizzazione della mente è un processo naturale di gemmAzione che per successioni di sdoppiamenti, accoppiamenti... degli ordini informativi, produce la molteplicità degli stati emotivo-cognitivi.Ogni stato è una forma-visione con un grado di chiarezza storica che è la consapevolezza, a tempo 0, della locale relazione io/mondo/infinito.
La coscienza, con i suoi stati cognitivi ed emozionali e con i suoi salti mentali aprendosi a nuove visualizzazioni, entra nell’organizzazione di tutto il contesto gnoseologico, per cui se la conoscenza è il risultato di un negoziato silenzioso tra la natura in sé e l’osservatore, grande importanza assume l’occhio-mente di colui che guarda e visualizza quello che, egli stesso, con un atto decisionale, vuole visualizzare come oggetto, differenziandolo dallo sfondo; per H. Maturana è lo stesso osservatore che costruisce il dominio cognitivo che fa da sfondo-campo alla sua particolare azione esplorativa.
Orlatura di realtà e geografie mentali nei piani di lettura
5. Michel Foucault tra bio-politica e bio-potere: Il baratro del Nulla
7. Lo sguardo cristologico
dall'etica gentile in una topologia complessa di pensiero
Pagine collegate: Quaderno n° 4 1. Gerusalemme 2. Abramo 3. Caino 4. Giacobbe e Isaia 5. Cristo 6. Paolo Bibliografia
10. Similarità di sguardo: Cristo e Galileo. La crisi del paradigma moderno
11. Oltre il sistema moderno. D Hume tra accortezza osservativa e sospensione del giudizio.
4.Geografie mentali in
La solitudine dei numeri primi di Paolo Giordano
La relatività della vita in un atto
la mia utopia: Il salto logico nel paradigma eco-biostorico di Antonia Colamonico
Provando a dare un corpo fisico al Pensiero si scopre che, anche esso nel suo dialogare tra sé e il mondo e poi di nuovo con il sé nel mondo, costruisce nicchie-nidi che si fanno case di consapevolezza, anfratti di certezze, approdi sicuri di serenità o meandri bui di insicurezze e trappole dei pensieri. Antonia ColamonicoLe nicchie-nido di Biohistory Epistemology
Per poter comprendere e descrivere la trama della realtà D. Deutschi individua l'interazione di quattro scienze, la teoria quantistica per uno studio della materia, l'evoluzionismo, l'epistemologia per una teoria della conoscenza e la teoria computazionale. Per il fisico israeliano la realtà a cui abbiamo accesso è, tecnicamente, solo “virtuale”, una semplice narrazione in grado di tesserne la trama, con l'intreccio di quattro fili (quantistica, evoluzionismo, epistemologia, matematica computazionale) che danno il “verso realistico” al multiverso del reale.
Egli rovesciando il senso comune, sostiene che il ragionamento scientifico non è la base per l'estrapolazione di realtà, si pensi alla legge di gravità che isola la forza d'attrazione, ma semplicemente un modo di distinguere tra le spiegazioni buone che si interfacciano nella narrazione di realtà. Così facendo, egli pone a limite della realtà la stessa coscienza che essendo un canale di accesso, non neutro, trasforma il fatto da dato-reale in sé in dato-informativo trasferibile e quindi narrabile. In tale narrabilità egli, inconsapevolmente, sposta l'asse dell'osservazione scientifica dalla scienza alla storia e si attua un salto gnoseologico che pone come attrattore cognitivo delle conoscenze non più la meccanica ma lo stesso processo vitale, dunque la biostoria.(da A. Colamonico. Lo sguardo biostorico tra echi di realtà e tempi 0)