Le forme esterne della figura umana hanno carattere diverso dall'impianto interno "muscolo scheletrico" propriamente detto. In tal senso l'artista segue un percorso diverso dallo studioso di medicina.

Dello stesso parere, Giambattista Piazzetta, in "Studi di Pittura" (Capitolo IX - della Notomia- 1760), afferma: "Bisogna dunque questa [anatomia] studiare, ma non però intisichirvisi sopra; s’ha a sapere solamente quanto serve alla imitazione del vero in ciò che alla vista apparisce. Il cercar più oltre, verbigrazia, qual sia l’uficio del cuore, e per quale arte­ria il sangue ne parta, e per quali vie discorra, e quindi come al cuore ri­torni; come riceva le percussioni dell’aere il timpano dell’udito; e da quanti muscoli gli occhi sieno mossi, e in qual modo, e altre simili cose, sarebbe un perder tempo, e rider farebbe a guisa di un Procaccio, che altro cammin non dee fare, che da Firenze a Vinegia, e da Vinegia a Firenze, il quale, prima d’imprendere un tal mestiere, volesse sulle carte geografiche consultare, ed intendere, per esempio, sé l’alpi sono maggiori, e più alte de’ pirenei, e quanti scogli, e quanti pericoli s’incontrano nel gran viaggio del Cana­da; e più ancora farebbe ridere, sé dopo un tanto studio fallasse il suo bre­ve cammino".

La ragione di questi principi si avvicina alquanto al nostro studio. Le esercitazioni, quindi, di disegno della figura umana, qui proposte con tecnologia digitale, vengono eseguite preferendo la "sintesi" della forma del corpo umano all'analisi dei suoi particolari.

Negli esercizi (video) proposti, l'allievo visualizzerà a monitor le sequenze riproducenti modelle/i in posa dinamica. Si inizi dalla posa 1; una volta ingrandito il video a monitor su PC, Tablet o Smartphone, si proceda col disegnare il modello su carta. Si eseguano vari bozzetti nella tempistica indicata dal medesimo video, sempre preferendo la "sintesi". I particolari potranno essere disegnati con maggiore cura una volta fermata l'immagine.