The Big Spetteguless chiama Hermes
La redazione a colloquio con il prof. Giordano Dellai e la redazione del pluripremiato giornale del Liceo "Brocchi" per scoprire qualche "segreto del mestiere"
The Big Spetteguless chiama Hermes
La redazione a colloquio con il prof. Giordano Dellai e la redazione del pluripremiato giornale del Liceo "Brocchi" per scoprire qualche "segreto del mestiere"
La copertina del secondo ed ultimo numero di Hermes. Qui sotto altre copertine dello stesso Magazine
Per intraprendere un'avventura come quella di un giornale d'Istituto, è importante avere degli esempi "illuminanti" a cui far riferimento e, perchè no, un po' ispirarci. e non serve andare molto lontano per trovarli, solo qualche chilometro più a Nord di Rosà, a Bassano, al Liceo Brocchi, dove da anni il prof. Giordano Dellai, docente di Lettere, si occupa di coordinare e di seguire la redazione del magazine scolastico "Hermes. Sulle ali della notizia", che coinvolge un gran numero di studenti della sua scuola. Abbiamo pensato così, via meet, di intervistare il docente e una rappresentanza della redazione, per conoscere la storia di "Hermes" e capire meglio il funzionamento del suo gruppo di lavoro.
Prof. Dellai, La ringraziamo per la Vostra disponibilità. Inanzitutto, come è nato il giornale e quanti anni ha?
Il giornale ha 36 anni, è nato il 18 ottobre 1986, a seguito di una storica assemblea di Istituto. Ha avuto vari nomi - "18 Ottobre", "Alter Ego", "ClassiCus", "Herpes. Di bocca in bocca" - ma dal 2014 ha preso il suo nome attuale: Hermes. Il riferimento è a Mercurio, il messaggero degli Dei.
Chi è il responsabile del progetto?
Oltre al referente di progetto, che sono io, la direttrice della redazione quest'anno è Nicole Lorenzon, della 4^ classico. Il direttore cambia ogni anno, con diversi candidati che vengono eletti, oppure, se c’è un solo volontario, lo si nomina direttamente.
Chi partecipa al progetto? C’è differenza tra indirizzi?
Partecipano alunni di tutti gli indirizzi, dalla prima alla quinta classe. Non tutti partecipano fisicamente alle riunioni, ma semplicemente inviano materiali alla redazione. In media però partecipano alle riunioni quaranta studenti, non pochi sui 2400 alunni della scuola.
Il giornalino si trova solo in formato online o anche cartaceo?
Ci sono entrambe le versioni. Entrambe, di solito, escono contemporaneamente. Il giornalino è gratuito - finanziato con fondi dell'Istituto - e viene consegnato a tutti gli alunni. Quello cartaceo viene stampato a colori da una stamperia a Rossano o a Romano d'Ezzelino con carta riciclata. Ultimamente il numero di copie è calato per via dei costi aumentati delle materie prime. Vengono stampate circa 600 copie, ma, prima del Covid, anche sulle 900.
Nicole, che argomenti tratta il giornale? Come li stabilite nella redazione?
Dopo l'editoriale, che è l'articolo più importante, di solito scritto dal caporedattore, ci sono delle sezioni fisse, delle rubriche (come quella sulle notizie dal mondo) e, alla fine del giornalino, ci sono delle recensioni, oroscopo, giochi e battute che vengono fuori a scuola o frasi divertenti dette dai professori. In ogni caso viene lasciata grande libertà ai redattori e a chi vuole proporre i propri articoli. Ci sono, in ogni numero dei temi che vengono maggiormente sviluppati, come è stato con il Covid, ma ci siamo occupati anche di ambiente e della donna e dei diritti LGBT.
Come funziona la vita di redazione? Come è organizzata la redazione? Quante volte vi trovate alla settimana o al mese? Come è cambiata durante e dopo il Covid?
Ci si trova una volta al mese, ma con il Covid anche a distanza. C’è il direttore che fa da “guida” a gruppo di redazione, ci sono 2 vice direttori e dei gruppi "tecnici": uno si occupa del sito on line e del canale istagram, c'è il gruppo che si occupa della correzione delle bozze e altri componenti seguono la grafica di ogni numero. Di solito ci sono gli stessi articoli per la forma cartacea e quella in digitale.
Quante volte vi trovate per il giornale?
In genere una volta al mese, in presenza.
Prof Dellai, chiediamo a Lei: a quali concorsi avete partecipato? Quali premi avete vinto?
da dodici anni partecipiamo al Concorso “Miglior giornale scolastico d’Italia” di Avellino. Dal 2017 abbiamo vinto nella nostra categoria per cinque anni consecutivi. Il vecchio preside del liceo, Gianni Zen, juventino, diceva simpaticamente che "Hermes" è la Juventus dei giornali scolastici.
Nicole, quanti numeri stampate all’anno?
Tra i 5 e i 6. Nel primo trimestre 2, nel secondo 3 o 4.
Professore, ci sono ragazzi che hanno studiato giornalismo o che sono diventati giornalisti?
Sì, più di qualcuno, e questa è una delle maggiori soddisfazioni. Alcuni ragazzi hanno continuato con il giornalismo anche all'università, come per esempio Mara Lago.
Diamo ora la parola a Anna Vernillo, redattrice di "Hermes" e ex allieva del nostro Istituto. Anna, quali sono i segreti per scrivere un buon giornale?
Bisogna saper suscitare interesse nei lettori, avere un buon stile di lettura e scrittura. Per scrivere bisogna però, secondo me, trovare prima di tutto qualcosa che interessi allo scrittore. Personalmente per scrivere un articolo devo trovare un argomento che mi piace, così mi viene voglia di esporlo ai lettori, magari qualcosa che ho vissuto o mi ha coinvolto in prima persona.
Infine, professore, avete avuto la possibilità di fare corsi per apprendere lo stile giornalistico?
No, ma comunque chi scrive è appassionato alla scrittura. Ci sono anche appassionati di fotografia: anni fa c’è stato il gruppo di fotografia di Istituto che collaborava con noi.
Bene vi ringraziamo moltissimo della Vostra disponibilità e vi facciamo tanti auguri per il futuro!
Grazie, anche a Voi, e buon lavoro!
a cura della Redazione
DALL'ITALIA , DAL MONDO
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Lisa Pereyra