Il giorno 9 marzo 2021 una delegazione di alunni della scuola Michelangelo in collegamento con Zoom ha partecipato alla trasmissione Masterclass. La puntata riguardava alcuni argomenti relativi all'Unione Europea (UE).
A prendere parte alla trasmissione c'erano alcuni studenti a scuola, altri collegati da casa, la prof.ssa di Inglese Roberta Martino e la Dirigente della scuola, prof.ssa Antonietta Scurani.
Alla trasmissione hanno partecipato, inoltre, due ospiti speciali: il direttore della Comunicazione del Comitato delle regioni UE, Serafino Nardi, e il giornalista Giuseppe Dimiccoli, esperto della UE.
Dopo brevi presentazioni, noi studenti abbiamo potuto fare domande ai due ospiti e loro hanno risposto alla luce delle loro conoscenze. Per esempio, alla mia domanda riguardante il Regno Unito e il progetto Erasmus hanno risposto che la nazione che adesso è uscita dalla UE sta provando ad “arrampicarsi sugli specchi” per mantenere i viaggi studio.
Alla fine della trasmissione ci hanno consigliato un sito (raggiungibile dal link https://europa.eu/) per rimanere aggiornati su tutte le attività della UE.
Questa esperienza mi ha aiutato ad ampliare le mie conoscenze riguardo alla UE; ho appreso dell’idea di un viaggio verso Marte che l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) vorrebbe effettuare, ma anche che sono ancora presenti in alcuni luoghi di lavoro europei disparità tra uomo e donna.
Gabriele (classe terza)
https://www.youtube.com/watch?v=uYoUHLxTf-8
Video realizzato da Beatrice e Sophia (classe seconda)
Recentemente ho partecipato a scuola per via telematica ad una trasmissione televisiva intitolata ''THE MASTER CLASS'' promossa dal progetto Erasmus relativamente alle opportunità che l’UE ci offre. Sono stata scelta dai miei docenti per rappresentare la mia classe e la cosa mi ha inorgoglito tantissimo. Insieme ad altri compagni della scuola, collegati dal laboratorio di informatica, ho avuto l'opportunità di incontrare ''virtualmente'' due Master: un giornalista della Gazzetta del Mezzogiorno, esperto europeista, e il Responsabile Comunicazione Comitato delle Regioni del Parlamento Europeo, quest’ultimo collegato direttamente da Bruxelles. Noi alunni abbiamo avuto l'opportunità di animare uno spazio televisivo per confrontarci e rivolgere loro domande nate da un approfondimento sui valori dell'UE. Personalmente, sulla scia dell’impegno sul diritto allo studio di Malala Yousafzai, la celebre attivista pakistana, ho avuto idea di chiedere chiarimenti circa l’impegno dell’UE contro il rischio abbandono scolastico, a seguito della pandemia COVID19: pericolo evidente, stando alle cronache quotidiane. Ho chiesto anche qualche suggerimento per riuscire a rendere le scuole più sane ed eco friendly, altro tema che mi sta molto a cuore. Mi ha pure interessato, tra le tante, la domanda di un compagno che chiedeva se, dopo l'uscita della Gran Bretagna dall'UE, i progetti inglesi di ETWINNING si sarebbero svolti lo stesso. La risposta è stata che si lavora molto in Europa affinché tutte le progettualità possano avere un futuro. Gli esperti ci hanno infine offerto una serie di validi spunti per approfondire su siti web istituzionali le numerose tematiche affrontate in UE. Davvero una bella esperienza, una formidabile occasione di crescita da cittadina dell’UE! Grazie, scuola!
Giada (classe seconda)
L’incontro con il signor Diacono è l’ennesima conferma che oggi c’è ancora tanto lavoro da fare affinché episodi tragici non si verifichino più tra gli adolescenti.
Di preciso non saprei di chi è la colpa: di chi non ascolta, di chi bullizza, di chi non prende iniziative affinché il problema non esista proprio.
Quando il signor Diacono ha mostrato le vignette raffiguranti pensieri bui, azioni bullizzanti, ecc., sembrava essere un chiaro invito ad osservare meglio alcuni atteggiamenti, ma soprattutto ad ascoltare.
Solo la disponibilità all’ascolto può aiutare tutti, soprattutto gli adolescenti a tirare fuori il problema, il disagio, la tristezza, perché se soffocati dentro il cuore questi sentimenti e situazioni possono uccidere.
Può sembrare molto difficile in un’epoca dominata dalla tecnologia parlare di ascolto, eppure io penso che sia l’unica vera arma imbattibile per controllare il problema del bullismo e magari anche di sconfiggerlo. (Rocco)
Grazie a questo incontro ho capito che quando vediamo una persona in difficoltà perché vittima di bullismo, chiusa in se stessa e con poca voglia di parlare, basta sostenerla anche solo con la nostra presenza, farle capire insomma che siamo con lei e questa è una cosa magnifica. (Elisabetta)
Dell’incontro mi ha impressionato molto l’atteggiamento cordiale e sorridente del prof. Diacono mentre parlava della figlia Antonella: bisogna essere molto forti per ricordare e raccontare così un dramma vissuto. (Carlo)
Molto spesso tra amici ci si chiede: "Tutto bene?" solo magari per avviare una conversazione, non perché ci interessi molto dell’altro. Come molti ragazzi, anche Antonella interagiva con gli amici manifestando serenità. Purtroppo dentro di sé covava un enorme disagio: la sua era solo una maschera di normalità. Ho capito che esternare le proprie difficoltà interiori è importante per poter essere aiutati e quindi riemergere da uno stato di tristezza o solitudine. (Gianluca)
Bisogna ignorare chi giudica e ride alle spalle: lo fa solo per gelosia, si sente inferiore a te (Marco)
"Chiedi aiuto se sei preso di mira", se lo fai verrai sicuramente aiutato da chi ci tiene a te. Distingui la compassione dall’empatia: con essa vuol dire stare accanto agli amici in difficoltà perché mostri di volerli aiutare, di voler loro molto bene e man mano loro si apriranno con te. (Salvatore)
Il cyberbullo non conoscerà mai forse la sua vittima e non gli interesserà per niente di cosa le accade, non pensando in alcun modo alla vita che sta fuori dallo schermo. L’empatia in questi casi è fondamentale per stabilire un contatto con chi è in pericolo, immedesimarsi in lui molto spesso fa la differenza tra aiutare una persona o farla stare solo peggio. Cercare solo di stargli accanto senza invadere i suoi spazi ma solo facendogli avvertire, anche solo con la nostra presenza, che siamo dalla sua parte. (Walter)
Il 30 marzo, abbiamo avuto modo di conoscere, anche se a distanza, causa Coronavirus, il professor Diacono, papà di Antonella e fondatore dell’associazione AntoPaninabella. Durante l’ incontro, abbiamo ascoltato la storia della forte Antonella. Ci ha colpito molto come il signor Diacono sia riuscito a raccontare l’accaduto con tanta partecipazione, ma senza prendersi dei momenti di pausa, mentre noi eravamo senza parole: ci siamo commosse moltissimo. Proprio per questo grande autocontrollo, troviamo che l’ essere caratterialmente forti sia una caratteristica molto importante dei Diacono! Da quello che ci ha raccontato il suo papà, Antonella era una ragazza sempre con il sorriso sul viso, sprizzava allegria da tutti i pori, inoltre era molto estroversa. Antonella era una ragazza estremamente sincera, raccontava tutto ai suoi genitori, infatti i suoi, si sono stupidi molto nel scoprire che stava pensando di togliersi la vita da più di un anno. All’inizio, il signor Diacono ci ha mostrato delle foto di Antonella, risalenti a pochi giorni prima della sua morte, grazie a questo, abbiamo scoperto che lei coltivava molte passioni; amava leggere, ascoltare musica, stare all’aria aperta, scrivere, guardare Sherlock Holmes, recitare… Inoltre, il papà di Antonella ci ha mostrato vignette e video che si basavano sull’argomento dell’empatia. Dopo l’incontro, abbiamo continuato a domandarci come mai una ragazza così apparentemente allegra e spensierata si sia tolta la vita così “bruscamente”. La testimonianza che abbiamo avuto l’opportunità di conoscere oggi rimarrà per tutti noi una lezione di vita. In seguito a tutto quello che ci è stato raccontato di Antonella ci sentiamo molto vicine a lei, come se fosse una nostra amica. Sappiamo che ormai è passato qualche anno, però ci ricorderemo per sempre di AntoPaninabella!
Aurora e Alessandra (classe seconda)
Il 30 marzo abbiamo incontrato il professor Diacono, sulla piattaforma digitale “Google Meet”, che ci ha parlato dell’ultimo periodo di vita di sua figlia, Antonella, e di “AntoPaninabella“, l’associazione che ha istituito in onore ed in ricordo della ragazza. Antonella, una ragazzina che adorava leggere e che sapeva descrivere benissimo le emozioni, si è tolta la vita qualche anno fa lanciandosi giù da un palazzo. Credo che i motivi di questa azione, per quanto ipotizzabili, non possano essere conosciuti del tutto poiché Antonella non aveva mai parlato con nessuno del suo stato d’animo. Lei era una ragazza molto solare, che amava la musica, soprattutto quella di Caparezza e nessuno sa cosa l’abbia indotta a mettere fine alla sua vita. Probabilmente non riusciva ad essere se stessa in questo mondo che giudica senza riflettere sul vero significato delle parole. Per quanto Antonella cercasse di parlare con gli altri, tutti non la capivano e allora lei si chiudeva in un oscuro silenzio, colmo di solitudine e senza consolazione. Penso che trattare argomenti quali l’empatia, la resilienza e la solitudine con il professor Diacono, partendo da questo evento, sia stato molto importante per noi ragazzi, per farci capire che è fondamentale cercare di comprendere gli altri, di stare vicino alle persone che amiamo e di non giudicare. Inoltre questo incontro mi ha dato l’opportunità di riflettere sul fatto che spesso noi ragazzi di fronte a situazioni difficili della vita, ci scoraggiamo mentre dovremmo imparare a credere che dal buio di quel momento si possa passare, un attimo dopo, alla luce improvvisa e inaspettata perché, come dice Caparezza “No, non è vero che non sei capace, che non c’è una chiave“. È proprio questa la chiave per creare nuove amicizie e per vivere in un mondo migliore.
Beatrice( classe seconda)