Sommario

Manu Invisible: Street Art a scuola 

di Azzurra Copez, Anita Piras e Federico Ranieri - III A 

E se vi dicessimo che…il 2023 ha bisogno di cambiamenti?

Un po’ come la nostra scuola! Ed è per questo che le nostre e i nostri docenti hanno deciso di farci intraprendere, in collaborazione con l’Exmè, un progetto con un artista particolare: porta una maschera e il suo nome è Manu Invisible. Non conosciamo il suo volto, ma molti di noi conoscono la sua arte, che ricopre non solo la nostra Isola, ma anche alcune zone di Milano. Abbiamo avuto il piacere di conoscerlo e lavorarci insieme, ci ha dato alcuni consigli e ci ha fatto divertire. 

Il 21 marzo in aula magna Manu Invisible ci ha esposto il progetto, che prevedeva la realizzazione di un murale sul cancello della scuola elementare Randaccio, con la scritta “Volontà” su sfondo blu, e la facciata della palestra della scuola media Tuveri. Al progetto hanno partecipato, in giorni diversi, le classi quinte della scuola primaria Randaccio e le classi terze della Scuola secondaria Tuveri.

Abbiamo parlato insieme di ciò che avremmo voluto realizzare, ma non bisogna limitarsi a pensare, quando è possibile mettere in pratica un nostro progetto! Ed è così che con il lavoro di squadra abbiamo iniziato a ricoprire la facciata della scuola, e non solo... anche i nostri vestiti! 

A poco a poco abbiamo visto la nostra scuola cambiare il suo look. Ringraziamo Manu Invisible e l’Exmè per averci dato la possibilità di realizzare questo meraviglioso progetto. 

 L'incontro con la Compagnia dei Carabinieri sulla legalità e le droghe

di Marianna Elisa Scano - III A e Anna Chessa - III F

Il 28 febbraio le classi terze hanno avuto la possibilità di fare un incontro con il Capitano Macrì, Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Cagliari, sugli aspetti legali relativi all’uso e allo spaccio di sostanze stupefacenti.

Ci è stata mostrata una presentazione sulle droghe, sui metodi che si usano per trovarle (ad esempio il cane antidroga e il suo addestramento), sulle organizzazioni criminali e il traffico di droga. Chi lo desiderava poteva porre delle domande. Si è anche parlato della differenza tra droghe pesanti e leggere, e ci è stato spiegato che il consumo di droghe leggere porta spesso al consumo di droghe pesanti, perché il corpo si abitua agli effetti delle droghe leggere e, per poter provare le stesse sensazioni che si provavano inizialmente, si assumono sostanze più pesanti. 

Nel campo di basket all’aperto ci è stata mostrata una simulazione di un addestramento di un cane antidroga: c’era un percorso con degli ostacoli e, nascosto sotto una scatola, un tessuto con un odore che lui doveva riconoscere. È stato possibile anche fare delle foto con il cane. Finita la dimostrazione abbiamo salutato e ringraziato i rappresentanti della Compagnia dei Carabinieri.

Incontro con l'autore: Gianluca Caporaso 

presenta "Il Signor Conchiglia" 

di Valentina Cannas e Carola Dessy - I F e Lorenzo Martinelli - I A

Daniel Frau, I F

“Il Signor Conchiglia” è un romanzo scritto da Gianluca Caporaso in onore di Alan Kurdi, un bambino siriano diventato il simbolo della crisi europea dei migranti, che perse la vita nel 2015 in un naufragio. La famiglia di Alan, in fuga dalla guerra, stava tentando di raggiungere la salvezza e un posto da poter chiamare “casa”. 

Il libro cerca di trasformare Alan in un bambino immortale che non verrà mai dimenticato e il cui ricordo resterà impresso in ciascuno di noi. La storia di Alan viene raccontata in un modo divertente e viene resa leggera, senza evidenziare gli aspetti negativi. 

Un giorno una donna di nome Fatma partorì e chiamò il proprio figlio, tanto a lungo desiderato, Alan. Lui giocava spesso in spiaggia con gli altri bambini, ma una notte mentre i genitori dormivano scappò, prese una barca e partì. La barca affondò e Alan perse i sensi e finì in fondo al mare. Nel mare magico di cui parla il romanzo, Alan incontra nel primo piano le conchiglie e le meduse, nel secondo le maschere e le pietre lisce, nel terzo i cavallucci, le stelle marine e le monete della fortuna, al quarto piano i pesci lucciola, i pesci faro e le alghe, al quinto piano i pesci palla e i sogni dei bambini, al sesto i mostri e le paure e al settimo, e ultimo piano le sirene. Le sirene gli dissero che era troppo piccolo per restare al settimo piano e lo riportarono in superficie. Mentre Alan risaliva una conchiglia si attaccò al suo orecchio e così, quando fu trovato sulla riva, venne soprannominato il signor Conchiglia. Da quel momento, Alan sentì da un orecchio il suono del mare e dall'altro i rumori terrestri.  

Il 24 Febbraio, nell’Aula Magna del nostro Istituto, abbiamo incontrato l’autore di questo bel romanzo. L’incontro è stato diverso rispetto agli altri che ci sono capitati, perché non si è parlato tanto del libro quanto di Alan. Lo scrittore ci ha fatto riflettere su varie tematiche affrontate nel romanzo, come il riferimento al mito di Ermes e Zeus e del loro incontro con Filemone e Bauci, che li accolgono con altruismo e gentilezza e vengono trasformati dopo la morte in due alberi che intrecciano i loro rami per l’eternità.

“Il signor conchiglia” ci è piaciuto tanto, perché abbiamo apprezzato il modo in cui lo scrittore ha trasportato la vera storia di Alan in una dimensione fantastica. Ma ci è piaciuto ancora di più l’incontro con l’autore, che oltre ad essere molto simpatico, ci ha spiegato con grande semplicità i motivi che lo hanno spinto a trattare un tema così tragico, facendoci capire quanto lo abbia colpito questa vicenda.

Valentina Cannas, I F


Carlo Rocca, I F


Incontro con l'autore: Marco Magnone al Festival Tuttestorie

di Marianna Elisa Scano, III A

Marco Magnone, autore del libro, è nato ad Asti nel 1981. Si dedica alla letteratura per ragazzi da anni ed è autore di diversi saggi e romanzi, tra cui La mia estate indaco, Fino alla fine del fiato, Il lato oscuro della luna, Berlin (saga fantasy-distopica scritta a quattro mani con Fabio Geda), I segreti di Acquamorta.

Abbiamo avuto la fortuna e il piacere di poter incontrare Marco Magnone, che ha risposto alle nostre domande e ha chiarito i nostri dubbi, oltre a fare delle foto con noi e a firmare le nostre copie del libro al Festival Tuttestorie. 

Abbiamo parlato approfonditamente del libro e l’autore ci ha anche raccontato alcuni aneddoti legati alla sua storia familiare: suo nonno sarebbe dovuto partire per la campagna di Russia, ma, per non lasciare la moglie, che aspettava un bambino, si strappò diversi denti e riuscì a essere esonerato. Ci ha anche raccontato di essere un appassionato di storia, in particolare della storia contemporanea, e di aver scelto coscientemente di trattare un periodo così divisivo per la storia italiana come il fascismo, proprio perché esclude la possibilità di soluzioni semplici. 

La scelta di raccontare questi avvenimenti dal punto di vista di Celeste è stata legata anche al fatto di avere una figlia della stessa età di Flora, la sorellina del protagonista.

Consigli di lettura: "La Guerra di Celeste" di Marco Magnone

di Marianna Elisa Scano - III A 

La guerra di Celeste è un romanzo storico per ragazzi scritto da Marco Magnone e pubblicato dalla Mondadori nel 2022. Ci troviamo nell’autunno del 1944 tra i boschi delle Langhe, dove Celeste, un ragazzino di dodici anni, e la sua sorellina di quattro anni, Flora, giocano all’Addestramento: un gioco di sopravvivenza per prepararsi a combattere il “nemico”, ovvero i partigiani.

Non sono pronti per scoprire cosa troveranno al ritorno a casa la sera: la casa è bruciata e la loro madre è riversa nel cortile con due proiettili di pistola nel petto.

Qui inizia la vendetta di Celeste, deciso a trovare gli assassini della madre che, secondo lui, sono di certo i partigiani. La guerra che divide nazi-fascisti e partigiani diventa così anche la guerra di Celeste.

E’ una guerra che infrange i sogni e le speranze dei bambini, una guerra che distrugge famiglie, porta tanto odio e che alla fine porterà a galla le verità.

Riuscirà Celeste a rivendicare la morte della madre? Lo scoprirete solo leggendo il romanzo.


Marco Magnone, autore del libro, è nato ad Asti nel 1981. Si dedica alla letteratura per ragazzi da anni ed è autore di diversi saggi e romanzi, tra cui La mia estate indaco, Fino alla fine del fiato, Il lato oscuro della luna, Berlin (saga fantasy-distopica scritta a quattro mani con Fabio Geda), I segreti di Acquamorta.

Abbiamo avuto la fortuna e il piacere di poter incontrare Marco Magnone, che ha risposto alle nostre domande e ha chiarito i nostri dubbi, oltre a fare delle foto con noi e a firmare le nostre copie del libro al Festival Tuttestorie.   

La biblioteca della Tuveri

di Gianfranca Muroni, docente referente della Biblioteca

La biblioteca della Scuola Secondaria di I grado Tuveri si trova al primo piano della scuola, in una stanza ampia e luminosa i cui spazi si prestano ad attività di vario genere.

Ad accogliere i lettori e le lettrici che vi accedono, si trova una bellissima libreria realizzata con materiale di riciclo dalle abili mani dei signori Davide e Barbara Volponi, che ne hanno fatto dono alla scuola. Sui suoi ripiani albergano soprattutto volumi di letteratura e geografia della Sardegna, consultabili alla presenza del personale addetto.

I libri per i ragazzi sono custoditi negli armadi e, accedendo alla biblioteca nelle ore dedicate al prestito, si viene accolti dalle loro ante spalancate che, come braccia aperte, offrono ai lettori la possibilità di curiosare, familiarizzare e conoscere il dono che conservano. Il patrimonio librario è costituito da testi di autori italiani e stranieri e da numerosi generi letterari: avventura, fantasy, gialli, horror, biografie e romanzi di formazione, tanti libri dedicati allo sport e ai suoi valori, e ancora storia e classici d’autore. Inoltre si possono consultare riviste storiche e scientifiche che offrono un valido supporto per ricerche e approfondimenti.

Gli alunni possono accedere al prestito tre volte alla settimana: il lunedì e il mercoledì dalle 11:30 alle 12:30 e il venerdì dalle 10:30 alle 11:30. In quegli stessi orari le classi possono recarsi in biblioteca accompagnate dai docenti e leggere insieme, tutti comodamente seduti sui morbidi pouf e materassi colorati. 

Vale davvero la pena fare un salto in biblioteca perché i libri sono passaporti per viaggiare con la fantasia, sono aeroplani e sottomarini che ci fanno esplorare il mondo, sono macchine del tempo capaci di superare i confini del passato e del futuro, sono fedeli compagni d’avventure. Talvolta i ragazzi non lo sanno e si avvicinano a quelle ante spalancate con una certa diffidenza: “non mi faccio incastrare da tutte quelle pagine noiose” sembrano dire con i loro modi guardinghi! Ma il più delle volte accade la magia: una copertina colorata, una frase accattivante catturata per caso, un corpo non troppo pesante…ed ecco che inizia un percorso che quasi sempre produce scoperta e stupore. Certo, che nessuno dimentichi “i diritti del lettore”! Nella biblioteca sono proprio in bella vista a ricordare ai ragazzi che la lettura deve essere un piacere e che si può anche scoprire in corso d’opera di aver fatto la scelta sbagliata, di non voler continuare una lettura che non appassiona, può capitare che non scocchi la scintilla! Tuttavia mai smettere di provare: significherebbe privarsi della possibilità di incontrare storie bellissime in cui immedesimarsi o riconoscersi e intraprendere un percorso di crescita personale.

Proprio per questo le docenti invitano i ragazzi e le ragazze a recarsi in biblioteca e a lasciarsi catturare dal fascino della lettura e anche io, che ne sono la custode, vi aspetto ragazzi, fiduciosa che non resterete delusi.

Regolamento della biblioteca scolastica

di Martina Armanasco, Lorenzo Atzeni, Irene De Angelis e Greta Zedda - I A

Consigli di lettura: David Almond “Il colore del sole

di Anna Chessa - III F

Il colore del sole, di David Almond, è un libro che ho apprezzato tanto e che, a mio parere, è davvero un buon libro da leggere. Amo particolarmente lo stile narrativo dello scrittore, che descrive i luoghi, le atmosfere e i sentimenti in modo molto poetico.


Il romanzo è ambientato in inghilterra, e la storia si sviluppa tutta in un'intera giornata. I personaggi principali sono Davie, che è il protagonista del libro, Jimmy Killen, Zorro Craig  e Wilf Pew.

È estate e Davie è chiuso in casa, sconvolto per la recente morte del padre. La madre vorrebbe vederlo star meglio, e per questo lo spinge ad uscire di casa e godersi la giornata. 

Così Davie esce senza sapere dove andare e cosa fare e comincia a vagabondare: nel corso dei suoi vagabondaggi fa diversi incontri, come quello con il bizzarro Wilf Pew, che gli offre delle ottime caramelle gommose; viene poi a conoscenza, incontrando un suo amico, che nella cittadina in cui abitano è avvenuto un omicidio. La vittima è Jimmy Killen, e tutti pensano immediatamente a Zorro Craig, a causa della rivalità che intercorre da molto tempo tra le famiglie dei due ragazzi. 

Davie cercherà di scoprire cosa sia successo e, vagabondando, riaffioreranno ricordi e avverranno diversi incontri che segneranno la giornata di Davie…


Il passaggio del libro che ho voluto inserire è in realtà la frase con cui inizia il viaggio di Davie, quando viene incoraggiato dalla madre a lasciare la casa con queste parole: “Il mondo è grande, la giornata è lunga, e tu sei giovane e libero”


L’autore del libro, David Almond, è uno scrittore inglese pluripremiato: il suo primo romanzo, Skellig, pubblicato nel 1998, ha vinto numerosi premi letterari tra cui il Whitbread Children's Novel of the Year Award e la Carnegie Medal. I suoi libri  trattano temi pregnanti come la vita e la morte, la natura e  il difficile processo di crescita e di cambiamento negli adolescenti.


La lettura di questo testo è avvenuta all’interno del progetto di animazione alla lettura Xanadù - comunità di lettori ostinati, a cura dell’associazione Hamelin di Bologna.

One pager - tutto in una pagina: Wonder

di Anna Chessa, Benedetta Comparetti e Giorgia Palmas - III F

Lo One Pager consiste nel disegnare e scrivere in una sola pagina, preferibilmente un foglio da disegno, gli aspetti più salienti di un libro o un film: serve a sintetizzare i temi principali di un testo, a presentare i personaggi, a riportare citazioni che riteniamo particolarmente importanti, curando con passione anche la parte grafica.

Abbiamo lavorato sul testo di Wonder tramite la visione del film, la lettura di alcuni brani e la realizzazione dello one pager.

Abbiamo trovato la storia molto toccante e commovente. Inoltre abbiamo apprezzato i caratteri dei personaggi, che riuscivano a farci immedesimare nelle loro emozioni e nei loro comportamenti. 

L'Arte a scuola


di Eleonora Mura e Daria Pavone - II B

Che cos’è l’arte? L’arte può essere un modo per sfogarsi, per dar spazio alla propria creatività e alle proprie emozioni. L’arte è creare un qualcosa che si sente oppure si vede e può suscitare diverse emozioni: amore, felicità, tristezza o rabbia. Si può rappresentare una persona cara, un oggetto significativo per noi o un bel paesaggio.

Non pensate anche voi che  sia molto più accogliente e bella una scuola nella quale gli alunni, nell’entrare, siano rassicurati, invece di provare l’ansia e la paura che si potrebbero avere inizialmente entrando in un nuovo ambiente? Quest’anno stiamo lavorando anche con questo fine: il lavoro che abbiamo fatto sui mandala, dove ogni alunno doveva colorare un mandala che, insieme agli altri, avrebbe poi creato un gigantesco albero che tutt’ora si può ammirare all’ingresso della scuola; i restanti sono stati usati per decorare le porte; che divertimento colorare come si vuole!

Un altro lavoro fatto sono le zucche colorate a pois per halloween, con cui abbiamo decorato le aule, prendendo spunto dall’artista Yayoi Kusama. Abbiamo anche realizzato un lavoro per Natale da dare ai nostri genitori o a una persona a noi cara e un lavoro sulla pace, nel quale dovevamo costruire delle gru di carta ispirandoci alla leggenda delle “mille gru di carta”.

Un altro lavoro molto bello che abbiamo fatto per Natale sono i pon-pon di lana: abbiamo usato un cerchio di cartoncino e attorno a questo abbiamo fatto passare la lana di vari colori. Adesso i nostri pon-pon sono appesi in un'installazione davanti all’Aula Magna. Quanto è bello lavorare con la lana!

Facendo tutti questi lavori impariamo sempre nuove cose e, oltre che disegnare, studiamo la storia dell'arte. Per esempio, abbiamo studiato le chiese romaniche e la loro struttura e abbiamo fatto una piccola ricerca su una chiesa romanica in Sardegna per poi disegnarla. E quando abbiamo studiato il Rinascimento e abbiamo parlato di alcune delle opere principali e dei più importanti artisti del periodo, abbiamo realizzato diversi lavori sulla profondità e l’illusione: in questi casi abbiamo mischiato la storia dell'arte con la pratica. 

Ma non trovate anche voi che sia bello quando si può staccare la spina dallo studio continuo e dare spazio alla creatività e all’immaginazione, riposarsi e sbizzarrirsi, lasciando andare la mano che crea linee sempre più libere e strane? Questo è ciò che succede all’ora di arte, quando tutti sono indaffarati a preparare l’opera perfetta per far invidia a tutta la scuola. E anche se non si vince niente, ognuno si mette d’impegno per creare la sua piccola opera d’arte, che però è un grande capolavoro.

È grazie ai nostri insegnanti di arte se impariamo a colorare meglio di prima, a migliorarci e a fare il gioco della luce e della profondità; quando li vediamo fare uno schizzo alla lavagna pensiamo che siano Van Gogh e vorremmo saper disegnare come loro. A loro si aggiunge il piccolo artista della classe, che disegna così bene da fare invidia pure a Leonardo Da Vinci: noi ci sentiamo patetici in confronto a loro!

Bisogna ammettere che ci siamo divertiti e che abbiamo fatto un ottimo lavoro: basta guardarsi intorno per vedere le numerose opere che abbelliscono la scuola, e che sono state realizzate da noi ragazze e ragazzi delle scuole medie. Dovremmo essere orgogliosi del lavoro che abbiamo fatto e delle cose che abbiamo imparato, divertendoci.

L'Arte e i suoi molteplici punti di vista


di Barbara Contini, docente di Arte e Immagine

Fare arte vuol dire tante cose.

Se si guarda bene, si può fare arte in tutte le discipline, con tutte le discipline, e trovare bellezza in ogni cosa.

Sperimentare, giocare, trovare soluzioni, cooperare, scoprire e conoscere sono una briciola delle cose che “il fare arte” ci può dare. 

I ragazzi e le ragazze, stimolati, incentivati e gratificati, stanno esprimendo il meglio che possono dare, ognuno con il proprio stile, ognuno mettendo in campo le proprie competenze. Così la scuola diventa uno spazio da allestire, da abbellire. Ogni angolo deve essere al servizio dei loro lavori, delle loro piccole opere d’arte.

E loro gioiscono, hanno un reale riscontro delle loro possibilità e capacità e godono della bellezza di cui sono loro stessi artefici.

La scuola è più bella grazie a loro!

Cosa si vorrebbe di più?

Consigli di visione: Jimmy Grimble


di Alessandro Fulghesu, Lorenzo Lubrano, Filippo Murgia, Nicolas Murgioni - II E


Jimmy Grimble è un film di John Hay con Robert Carlyle, Ray Winstone, Gina McKee, Lewis McKenzie, girato in Gran Bretagna nel 2000.

Il protagonista è Jimmy Grimble, un ragazzino dell'età di 13 anni che pratica il calcio e il cui sogno è diventare un giocatore del Manchester City.

La sua scuola è poco accogliente a causa della presenza di alcuni bulli, che se la prendono con lui perché tifa il Manchester City e non lo United, che era considerata la squadra dei vincenti, perché non era bellissimo e anche per la sua situazione familiare; la madre infatti, dopo la separazione dal padre, non aveva una vita sentimentale serena ed era in difficoltà economiche. 

Avendo scarsissima stima di sé, Jimmy si vergognava di giocare a calcio davanti agli altri, e non riusciva a mostrare la propria bravura, sin quando non incontrò una donna che gli diede degli scarpini “magici” perché appartenuti, in passato, ad un giocatore del Manchester City. Con quelli scarpini Jimmy vinse molte partite, sino a quando Gordon, uno dei bulli che lo tormentavano a scuola e nella squadra, invidioso dei suoi successi, non gli gettò gli scarpini nelle fogne per impedirgli di giocare. Quello stesso giorno Jimmy trovò il corpo della vecchietta nella neve.

Riuscì a riprendere fiducia in sé stesso grazie agli incoraggiamenti di sua madre e del suo vecchio compagno, oltre che del suo allenatore, vincendo la partita e capendo che il talento stava in lui e non negli scarpini.

Quando poi, grazie al suo talento, gli arrivano due offerte, una dal Manchester United e una dal Manchester City, Jimmy, grande tifoso del City, non ebbe dubbi e scelse la seconda offerta.

Debate: la discriminazione 

di Viola Corona Marras e Elisa Zanardi - II D

Il topic di questo numero è “È giusto discriminare chi è diverso?”

Spesso le squadre si preparano prima del debate raccogliendo delle fonti per rafforzare le proprie posizioni e iniziando a preparare un discorso, come ad esempio in quello di questo numero.

Argomenti dei pro.

Discriminare è giusto:  in base all’etnia, al genere, all’orientamento sessuale, all’identità di genere, all’espressione di genere o della religione, all’età o allo stato socioeconomico di una persona si definisce se è da discriminare. Se qualcuno è diverso da noi è giusto che venga escluso da tutte le attività perché la sua diversità sarebbe un problema ed è inaccettabile. Per esempio, gli stranieri sono spesso pericolosi: da fonti raccolte da Liberoquotidiano emerge che gli immigrati stranieri in Italia costituiscono un problema. Tra gli stranieri presenti nel nostro Paese l'attitudine al crimine varia moltissimo a seconda della nazionalità, ma non nel modo in cui di solito si crede. È noto che sulla maggior parte dei reati compiuti dai non italiani ci sono le impronte digitali di cittadini romeni. Nell' ultimo anno per il quale sono disponibili dati definitivi, il 2015, si sono contati 270.216 reati ad opera di immigrati e nel 22% dei casi (58.555), secondo le nostre forze di polizia, gli autori hanno il passaporto emesso dal governo di Bucarest. Accanto, sul discutibile podio, figurano i Marocchini (15% dei reati) e gli Albanesi (10%).  Una dimostrazione che questi stranieri non vanno accolti, perché altrimenti approfittano di noi per danneggiarci, quindi le discriminazioni sono più che giuste.

SLOGAN: Se la razza pura vuoi preservare, chi è diverso devi discriminare.   

Argomenti dei contro 

La discriminazione rappresenta un fenomeno ingiusto e inaccettabile, che porta a escludere o danneggiare le persone in base a caratteristiche personali come la razza, l'etnia, il genere, l'orientamento sessuale, la religione, la disabilità, l'età o altre differenze. Questa pratica ha effetti negativi sia a livello individuale che sociale, e va combattuta con fermezza.

Per promuovere l'inclusione e contrastare la discriminazione, è importante adottare una serie di azioni positive e proattive. Tra queste, si possono citare la sensibilizzazione e l'educazione alla diversità, la promozione di politiche di uguaglianza e non discriminazione, l'adozione di leggi e normative che tutelino le minoranze e le persone vulnerabili, e l'attuazione di programmi di inclusione e integrazione sociale.

Tuttavia, la lotta alla discriminazione non può essere limitata a queste azioni, ma deve coinvolgere tutti i livelli della società e richiede un impegno costante e continuo da parte di ogni individuo. È fondamentale agire con determinazione e coraggio per porre fine alle ingiustizie e alle disuguaglianze, e per creare una società più equa, giusta e inclusiva per tutti.

SLOGAN: Nessuno è perfetto: discriminare è scorretto.

Indirizzo sportivo: l'atletica

di Marco Figoni, Federico Pes e Lorenzo Verza - I C

L’atletica è uno sport che contiene varie discipline: corsa ad ostacoli, lancio del giavellotto, getto del peso, salto in alto, salto in lungo e corsa. Ha un ruolo molto importante alle Olimpiadi, tanto da essere considerato uno degli sport olimpionici più importanti. Si praticava già nella Grecia antica, ai giochi che si svolgevano ogni quattro anni nella città di Olimpia. Nella seconda metà dell’Ottocento nacquero i primi campionati studenteschi ad Oxford e Cambridge, che diedero vita all'atletica moderna dilettantistica.

L’IAAF (International association of athletics federations) è l’associazione  internazionale che gestisce e organizza le gare di atletica. 

L’atletica leggera comprende tante gare di corsa con le seguenti specialità di base comprese attualmente nel programma delle Olimpiadi: corsa piana di 100, 200, 400, 800,1500, 5000,10.000 metri e maratona (42km), corse a ostacoli di 110 e 400 metri (100 metri per le donne).

La pista di atletica leggera è il luogo in cui si svolgono gare di corsa (corse di velocità, di mezzo fondo, di fondo, con gli ostacoli, con le siepi e le staffette) e di marcia dell’atletica leggera “track and field”.

La distanza metrica di una pista olimpica è derivata dalle 440 iarde, che costituiscono la quarta parte del miglio inglese, e misura 400 metri.

La nostra esperienza è stata piuttosto limitata per via del poco tempo, però cercheremo di descriverla al meglio.

La prima cosa che abbiamo praticato sono stati gli 800 metri, poi abbiamo iniziato con i salti a partire dal salto in lungo, per poi passare al salto in alto.

Essendo troppo piccoli non abbiamo potuto fare il getto del peso, il lancio del martello e del giavellotto, però abbiamo potuto utilizzare il vortex, uno strumento che quando viene lanciato correttamente “fischia”.

In seguito siamo arrivati alla corsa ad ostacoli e poi alla staffetta.

L’atletica ci è piaciuta tanto, ed è un’esperienza che rifaremmo con molto piacere: si tratta veramente di uno sport molto bello.

Indirizzo sportivo: la ginnastica artistica

di Irene Carrus, Federica Popolano e Stella Scotto - I C

La ginnastica artistica è uno sport sia maschile che femminile.

Nella ginnastica artistica ci sono molti attrezzi, suddivisi per genere: gli attrezzi maschili sono la sbarra, le parallele pari, il volteggio, il corpo libero, il cavallo con maniglie, gli anelli; gli attrezzi femminili sono il volteggio, le parallele asimmetriche, la trave e il corpo libero. Per entrambi si usa anche il trampolino. Gli attrezzi sono fissi, a differenza della ginnastica ritmica.

È uno sport di coordinazione, che richiede un buon controllo del corpo.

Per poter partecipare alle gare bisogna avere almeno otto anni.

L‘inizio dell’esercizio deve avvenire dopo il fischio dei giudici: in caso contrario si viene penalizzati. Durante l’esecuzione vengono assegnati dei punteggi per ogni elemento. 

In entrambe le categorie bisogna indossare il body e nelle competizioni si gareggia a piedi nudi;  è vietato parlare durante l’esecuzione dell’esercizio. 

La ginnastica artistica si presenta come uno sport principalmente individuale, ma alle nazionali si può fare anche in gruppo: ognuno svolge il proprio esercizio e i punti totali costituiranno il punteggio finale della squadra. Questo sport è olimpico e mondiale.

La campionessa italiana, invece, è Vanessa Ferrari, che è stata  campionessa mondiale, con l’argento, nel 2006. Ha ottenuto otto medaglie ai campionati europei e tre bronzi ai mondiali.

Il campione mondiale italiano è stato Yuri Chechi.

Negli anni novanta è stato il dominatore degli anelli; tra le sue imprese più importanti si ricorda la medaglia d’oro vinta alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996.

La campionessa mondiale è Simone Biles: lei ha vinto cinque titoli mondiali nel concorso individuale, ed è la ginnasta che ha conquistato più medaglie nella storia dei Campionati del Mondo, con 25 medaglie di cui 19 d’oro.

Noi abbiamo fatto ginnastica artistica all'Amsicora per un mese e mezzo; fin dal primo giorno abbiamo usato vari attrezzi (trampolino, trave, parallele pari), e corpo libero. Nelle varie lezioni abbiamo provato anche altri attrezzi, tra cui le parallele asimmetriche, gli anelli, il volteggio. 

Visto che si fanno molte evoluzioni e salti, la ginnastica artistica tende ad essere più adatta ad un fisico minuto: per esempio Simon Biles è alta solo 142 cm, Yuri Chechi 163 cm, Vanessi Ferrari 146 cm.

La ginnastica artistica è pericolosa e bisogna “prenderci la mano", ma è uno sport completo, in cui si usano tutti i muscoli del corpo.

È stata una bella esperienza, ci siamo divertiti molto e abbiamo imparato cose nuove. Secondo noi l’attrezzo più difficile sono state le parallele asimmetriche, mentre il più semplice è stato il trampolino.

Le nostre attività sportive

Campionati Sportivi Studenteschi

Ringraziamo le nostre docenti di Educazione fisica Giorgia Collu ed Emanuela Comella per questa meravigliosa opportunità.

Campionati Sportivi Studenteschi

1° posto 

Squadra di Volley S3

Squadra di Volley S6 

Calcetto: il saluto prima dell'inizio della partita 

(Campo "Sa Duchessa")

Cagliari

Squadra di Volley S3

Classi Prime


Squadra di Volley S

Cadetti


Calcio a 5 integrato

Campionati Sportivi Studenteschi

Finale Provinciale

Calcio a 5 integrato

Campionati Sportivi Studenteschi

Finale Provinciale

Calcio a 5 integrato

Campionati Sportivi Studenteschi

Finale Provinciale

Volley S6 cadette

Volley S6 cadetti

Progetto Sportivo Scolastico

Pallavolina

Scuola attiva Junior-Canoa

(Circolo Kayak- "Le Saline Cagliari")