Sommario 

Disegna  il logo grafico per il giornalino della Tuveri!

Rendi la nostra scuola visibile con la tua proposta innovativa e creativa.

Il logo dovrà essere:

·  Facilmente comprensibile.

·  Deve comprendere la parola “Tuveri”

·  Deve essere originale (non copiato da altri loghi)

Le proposte dovranno pervenire entro il 23 maggio 2024 e il logo sarà poi valutato da una giuria, costituita dalla redazione del giornalino stesso.


Il Progetto Green School per una scuola sostenibile

di Federico Elia - I F e Luca Pacini - I B, Giulia Ferrero, Emma Marghinotti e Riccardo Orrù - II E

Il progetto “Green School” è un progetto nato nel 2009 nell’Università dell’Insubria, in provincia di Varese, in Lombardia. Questo progetto consiste nell’informare i ragazzi e le ragazze sull’importanza per il pianeta di adottare buone pratiche nella vita quotidiana; ad esempio, è importante praticare la raccolta differenziata e, per produrre meno rifiuti, è consigliabile usare anche a scuola la borraccia in metallo, portare il tovagliolo - magari in stoffa - per il panino al posto della carta stagnola, oppure un portamerenda.

In questo periodo noi abbiamo raccolto le informazioni sugli  imballaggi delle merende dei ragazzi e delle ragazze e segnato quotidianamente in una tabella quali involucri venivano utilizzati e diventavano spazzatura; al termine della settimana, con l’aiuto dei e delle insegnanti, abbiamo pesato la spazzatura e calcolato quanta anidride carbonica abbiamo prodotto.

Se la scuola rispetterà i criteri dell’organizzazione del progetto Green school otterrà il certificato di “Scuola Green”.

 

Come scuola abbiamo preparato dei cartelli da mettere sopra i bidoni per aiutare noi ragazzi e ragazze a fare la raccolta differenziata.

Per adesso, rispetto all’inizio del progetto, abbiamo riscontrato un miglioramento perché abbiamo ridotto la quantità di secco indifferenziato da più di 20 chili a 8 chili. Per ridurre i rifiuti il giovedì e il venerdì ci stiamo impegnando per portare merende senza o con pochi imballaggi.

Secondo il parere dei ragazzi e delle ragazze questo progetto, anche se non ancora finito, è stato molto utile a sensibilizzare sull’importanza della raccolta differenziata e a capire quanto piccoli oggetti e abitudini sbagliate possano inquinare.

Cagliari per filo e per segni: alla scoperta della città 

di Diego Piludu, Sara Pusceddu e Elisabetta Rana - I A

Il progetto “Cagliari per filo e per segni” racconta di com’era Cagliari già da prima della scoperta dell’America. La cosa principale che ci è stata raccontata è che la prima carta di Cagliari disegnata accuratamente venne realizzata da Sigismondo Arquer, un signore di fine ‘800, che fu giustiziato dal re perché aveva realizzato la carta per una persona che non andava d'accordo con i potenti dell’epoca.

Quando gli esperti si sono recati nel nostro Istituto ci hanno condotto in un un giro interattivo attraverso Cagliari mediante immagini e racconti. È stato molto interessante e tutti hanno preso appunti perché sapevano che in seguito saremmo andati noi, insieme alla classe 1^D, alla MEM, e lì avremmo partecipato a dei giochi su ciò che avevamo visto quel giorno.

Alla MEM abbiamo guardato un cartone animato realizzato dagli esperti in collaborazione con l’associazione La Pléiade. Il protagonista, che ci portava a spasso per Cagliari, era un cagnolino di nome Macchia, animato da una vecchia fotografia. In seguito ci hanno dato un foglio con delle domande sul filmato, a cui noi dovevamo rispondere. Insieme alle domande c’era una traccia per scrivere una storia nella quale i protagonisti erano gli stessi del video.

Successivamente ci hanno mostrato le mappe degli archivi storici, e abbiamo anche visto vari documenti conservati.

Poi, dopo tanta attesa da parte nostra, abbiamo finalmente giocato! Il primo gioco era quello de “Sa’ panettera”; di seguito dovevamo abbinare le immagini di Cagliari del passato a quelle del presente e infine abbiamo assemblato la cartina di Cagliari (disegnata da Arquer). La storia che avevamo scritto all’inizio l’abbiamo trasformata in un bellissimo racconto, che poi tre di noi hanno letto davanti agli adulti dell’Università della terza età.  È stata un'esperienza davvero bella, e io, Sara, che ho letto il racconto, ho provato una forte emozione. Comunque tutte le attività sono piaciute a tutta la classe, e credo anche  alla 1^D.

 Incontro con gli esperti: la salute in epoca 2.0

di Anna Ferrero - II D e Emma Marghinotti - II E

Mercoledì 20 marzo, in Aula Magna, le classi seconde del nostro Istituto, hanno assistito ad una conferenza sull’alimentazione. A esporci l'argomento è stata la dottoressa Angioni, che ci ha subito stupito parlandoci dell’età massima che un uomo può raggiungere: il dato è davvero sorprendente, perché l’uomo può sopravvivere fino addirittura ai 120-150 anni. Però tra malattie, smog, cibo, genetica, purtroppo, è improbabile che ciò accada. La dottoressa ci ha detto che dovremmo interessarci di più al contenuto di ciò che mangiamo, facendo attenzione alle etichette degli alimenti.

Ci ha consigliato di mangiare le lasagne due volte l’anno e ci ha detto quante calorie ha un panino di Mc Donalds o altri cibi del genere. Ecco perché sulla base di queste notizie, abbiamo deciso di affrontare l’argomento attraverso un debate.

Così ci siamo chiesti: “È giusto trattare questi argomenti con adolescenti come noi?”. La risposta che ci sentiamo di dare è negativa.

Secondo noi, infatti, dire queste cose a ragazzi della nostra età, spesso insicuri di sé e del proprio corpo, non è affatto adatto, visto che conteggi di calorie, proteine, ecc… potrebbero far insorgere importanti disturbi alimentari. Inoltre, bisogna anche pensare che a dodici anni non ci si cucina i pasti da soli e questo potrebbe indurre i ragazzi a non mangiare e potrebbe portarli all’anoressia, un serio disturbo che porta le persone a vedersi sempre grasse anche se non lo sono e, anziché seguire una dieta equilibrata per dimagrire decidono di non mangiare proprio e, nei casi più gravi fino alla morte. Certo l’intento della dottoressa era a fin di bene, però secondo noi poteva parlarcene in un modo diverso, cercando le parole più giuste per affrontare un argomento così delicato. Ovviamente è bene mangiare salutare ma senza troppe restrizioni alla nostra età.

Secondo la dottoressa Angioni dovremmo mangiare sano, senza concederci molti sfizi, in modo da prevenire malattie e vivere più a lungo. Infine noi pensiamo che sia giusto mangiare salutare, però con un limite perché siamo in crescita. 

 Incontro con gli esperti: Duilio Caocci e il Dantedì

di Sofia Nieddu - II D

Come ogni anno, la Tuveri ha festeggiato il Sommo Poeta Dante Alighieri. Il 21 marzo scorso gli alunni delle classi 2C, 2D e 2F, accompagnati dai docenti Benech, Pilia, Origa e Putzolu, si sono riuniti in Aula Magna per assistere alla lezione del Professor Duilio Caocci dell'Università di Cagliari. Durante la lezione, il Professore ha approfondito il significato del Dantedì prestando particolare attenzione all'opera più famosa di Dante, la Divina Commedia, che, come sappiamo, narra un viaggio immaginario attraverso tre mondi dell'aldilà: inferno, purgatorio e paradiso. Nel corso della sua spiegazione, il Professore ha illustrato l'incontro di Dante con Minosse, il giudice infernale dagli occhi infuocati, il quale assegna alle anime la loro giusta pena in base al numero dei giri della sua coda intorno al corpo. Ci ha descritto la struttura concentrica dell'inferno, che assume la forma di un cono e si restringe man mano che si scende. La lezione è stata particolarmente suggestiva per la descrizione del viaggio di Dante attraverso l'inferno e per le molte anime che il Poeta incontra lungo il cammino, ognuna con la propria storia unica. Inoltre, il Professore ha raccontato la storia di Paolo e Francesca, che si trovano nel girone dei lussuriosi. La loro storia d'amore è struggente: Paolo e Francesca, pur essendo cognati, si innamorarono segretamente, un amore che li conduce a una tragica fine per mano di Gianciotto, il marito di Francesca e fratello di Paolo.

Per noi ragazzi, si è trattato di un momento importante di approfondimento di quanto studiato in letteratura. Non vediamo l'ora di festeggiare anche il Dantedì del 2025, in modo da continuare a celebrare e approfondire l'opera e l'eredità di Dante Alighieri.

Consigli di visione: Mirabile Visione


di Giulia  Ferrero e Riccardo Orrù - II E

Alcuni dati tecnici sul film:


Data di uscita: 14 febbraio 2023

Genere: documentario

Anno: 2023

Regia: Matteo Gagliardi

Attori: Benedetta Buccellato, Luigi Diberti

Paese: Italia

Durata: 93 minuti

Produzione: Starway Multimedia

Noi della II E siamo andati con le professoresse Rocchi e Artizzu a vedere “Mirabile Visione”, un docu-film che si interroga su cosa Dante Alighieri penserebbe se fosse ancora in vita oggi.

Sulla base di questo interrogativo la professoressa Argenti (Benedetta Buccellato) guida gli studenti e le studentesse della sua classe nella discesa verso l’Inferno dantesco, illustrando i significati delle parole usate dal poeta e ripercorrendo il viaggio fatto da Dante. Gli alunni e le alunne scopriranno così un Dante più rivoluzionario, grazie anche alla presenza di Padre Guglielmo (Luigi Diberti), una sorta di guida spirituale (come Virgilio) che esprime il messaggio cristiano durante il viaggio agli Inferi.

Ogni cerchio dell’Inferno viene adattato alla nostra società e vengono illustrati i grandi mali della nostra epoca.

A noi sinceramente non è piaciuto molto: lo abbiamo trovato troppo lungo e poco interessante e coinvolgente per dei ragazzi e delle ragazze della Scuola media.

 Visita al Museo di Zoologia

di Giovanni Cucca, Patrik Diry e Diego Piludu - I A


L’8 Marzo la classe 1aA ha visitato il museo di Zoologia accompagnata dalle professoresse Iriu, De Giorgio e Salis.

All’arrivo, la guida ha accolto la classe molto calorosamente mostrandole vari diorami marini. Uno di essi, in particolare, ha destato molta attenzione: si trattava di un esemplare in cui c’erano tantissimi rifiuti raccolti al largo del Poetto.

In seguito, la guida ha fatto vedere alla classe lo scheletro di un cucciolo di elefante asiatico appartenuto a un circo. Poi ha mostrato il diorama di una foresta sarda in cui erano stati imbalsamati dei cervi, un cinghiale adulto, dei cinghialetti, un porcospino, un falco e una martora. Poi ha mostrato gli uccelli rapaci tipici della Sardegna come il Grifone, l’aquila reale e il falco pellegrino; in un’altra teca, invece, è stato possibile osservare gli uccelli rapaci notturni come il gufo, il barbagianni e la civetta.

La guida ha poi esibito vari esemplari di uccelli che vivono in prossimità della costa come il gabbiano e l’albatros, tanti pesci come gli squali e un formichiere gigante (grande circa 1,80/1,90 m).

Infine, ha fatto osservare varie specie di scimmie.

E per finire hanno visto lo scheletro di una balenottera lungo 15 metri.

Considerazioni

Giovanni: la visita mi è piaciuta tanto, era molto interessante e la guida ha spiegato tutto molto bene e chiaramente. Ci ritornerei molto volentieri.

Patrick: la visita mi ha colpito tanto, la cosa che mi è piaciuta di più è stata la nutria imbalsamata.

Diego: la visita è stata molto bella. La cosa che mi è piaciuta di più è stata l’ornitorinco imbalsamato.


 Una giornata indimenticabile per tutto il corso D

di Giovanni Coraddu, Viola Deidda e Alice Fronteddu - I D, Emma Galletti - II D e Edoardo Grigolato - III D

Il giorno 3 aprile gli alunni del corso D, accompagnati dai prof. Rais, Murgia, Pilia, Pilia, Sau, Setzu, Perna e dalle educatrici Francesca Mura e Benedetta Ziliani, hanno partecipato ad una uscita didattica presso l’agriturismo “Su Leunaxiu” per vivere spensieratamente una giornata all’aria aperta presso le campagne di Soleminis a soli 15 km da Cagliari. La  nostra uscita didattica aveva come obiettivo quello di condividere una giornata insieme riunendo le tre classi del corso per conoscerci meglio. Siamo partiti con i pullman e come sempre in queste occasioni, l'entusiasmo era alle stelle!

Arrivati a destinazione, ci hanno accolto Marco e Daniela Viola, titolari dell’agriturismo insieme ai genitori Giuseppe e Graziella, che ci hanno fatto visitare i vari settori dell'agriturismo. Come prima attività, ci hanno mostrato quello che in futuro diventerà un piccolo bosco e poi siamo andati a conoscere una famiglia di asinelli composta da padre, madre e figlioletta che si sono lasciati fotografare e accarezzare.

In questo bellissimo agriturismo abbiamo avuto l’opportunità di vedere serre enormi che custodiscono fiori colorati e ortaggi che abbiamo potuto gustare durante il pranzo.

L’utilizzo di strumenti specifici della vita contadina sarda d’altri tempi, come ad esempio i cesti usati con varie funzioni in base al colore e all’intreccio, sono conservati come in un museo all’interno di un piccolo capanno in legno.

Il tour è stato molto interessante e istruttivo: molti di noi non avevano mai visto una serra o un telaio tradizionale.

A metà mattina ci siamo riuniti in un gazebo dove ci hanno offerto la merenda, che consisteva in una soffice torta allo yogurt e un buonissimo succo! Concluso lo spuntino, abbiamo ascoltato una lezione sulle varie fasi della lavorazione del pane partendo dalla spiga di grano e quindi ci siamo cimentati nella lavorazione. È stata forse l’esperienza più emozionante di questa giornata: seguire le diverse fasi della panificazione durante le quali ognuno di noi ha dato il proprio contributo e in cambio ha ricevuto in dono un panetto da cuocere al rientro a casa.

Giunta l'ora di pranzo ci siamo recati presso la sala del ristorante, dove abbiamo consumato uno squisito pasto di prodotti tipici locali realizzati direttamente da loro, tra cui le mitiche frittelle di zucchine che meritano una citazione speciale per la loro bontà e morbidezza!

Terminato il pranzo, ci siamo meritati un po’ di svago nell’area attrezzata con i giochi in un prato verde tutti insieme. Il gioco più divertente per noi è stato “zipline” con il quale ci siamo lanciati da una parte all’altra e anche le professoresse Pilia e Sau l’hanno sperimentato.

La giornata si è conclusa con una foto di gruppo: eravamo tantissimi.

Abbiamo quindi salutato i membri della famiglia Viola e siamo ripartiti verso la scuola dove ci aspettavano i nostri genitori.

Questa esperienza è stata fantastica perché ci ha dato modo di stare insieme e di conoscere aspetti della vita in campagna che noi, gente di città, stiamo rischiando pian piano di dimenticare.

 Il Parco di Molentargius

di Federico Elia - I F

Il 3 aprile la classe I F aveva in programma una gita a Molentargius, perciò dopo aver fatto l’appello siamo usciti a piedi e, dopo aver camminato un po’, siamo arrivati al parco. Ci ha subito accolto una guida, Francesca, che ha iniziato a “presentarci” alcune piante e spiegarci la storia del parco. Una volta entrati siamo stati fortunati perché abbiamo visto un airone cenerino. Dopodiché Francesca ci ha mostrato la cartina delle saline e ci ha spiegato come funzionavano. Dopo una lunga passeggiata in cui la guida ci ha mostrato piante come fichi d’India e carrubi, un guardabuoi (una specie di airone) e vecchie ciminiere, magazzini e fortini abbandonati, siamo arrivati in un posto all’ombra in cui abbiamo fatto merenda. Dopo esserci riposati un po’, abbiamo svolto un lavoro che consisteva nel disegnare un certo elemento di quelli che avevamo visto (le vie d’acqua, la fauna, la flora o gli elementi antropici). A me è capitata la fauna, quindi ho voluto disegnare gli insetti che avevo visto. Ho anche provato a disegnare i fenicotteri e gli aironi, ma non assomigliavano per niente a quelli veri. Prima di andarcene Francesca ci ha guidati per vedere i fenicotteri e ci ha anche spiegato molte cose su di loro. Poi siamo tornati a scuola, sempre a piedi, e abbiamo aspettato il momento di tornare a casa. La gita è stata molto interessante e divertente e soltanto il caldo e tutto il tempo che siamo rimasti sotto il sole sono stati fastidiosi.

Il 10 Lab


di AnnaFrancesca Concu e Angelica Piras - II F e Irene De Angelis - II A

Gli alunni ed alunne delle seconde e della terza F del nostro Istituto hanno partecipato ad una interessante esperienza nel laboratorio 10 Lab che si trova a Pula. Si tratta di  uno spazio interattivo che propone laboratori didattici per gli studenti e le studentesse. La sua missione è quella di favorire l’apprendimento libero e creativo.

 

Al Centro Ricerche 10 LAB abbiamo sperimentato due diverse attività.

Nella prima attività abbiamo creato dei "robottini" che dovevano muoversi autonomamente attraverso un motore e tracciare un segno con un pennarello. I materiali che avevamo a disposizione erano materiali di riciclo quali tappi di sughero, pinzette, stecchini e altro.

 

Nella seconda attività, invece, un ricercatore del 10LAB ha spiegato come funzionano le onde sonore facendo degli esperimenti con delle bottiglie e bicchieri di vetro e una tavola in metallo su cui  metteva della semola che, in base alla vibrazione, si disponeva fino a creare diverse forme.

 

Questa esperienza ci è piaciuta molto ma l’attività che abbiamo preferito è stata quella in cui dovevamo costruire i robottini perché l’abbiamo trovata molto interessante.

Classe II A

Classe II B

Classe II C


Classe II D


Classi II E, II F e III F


A teatro con "Generazione Alpha"


di Rebecca Chessa - I E e Matilde Frau - I D

Il giorno 4 aprile, nell’aula magna della nostra scuola, noi alunni delle classi I D, I E, II A, II C, II E abbiamo assistito ad uno spettacolo intitolato “Generazione Alpha”.

Lo spettacolo, interpretato da due bravissimi attori che hanno svolto più ruoli, sono stati trattati vari argomenti tra i quali il bullismo e il cyberbullismo.

Lo spettacolo, incentrato sulla nostra generazione e su tutto il tempo che passiamo davanti ad uno schermo, ci ha insegnato come riconoscere ed affrontare i cyberbulli. Inoltre hanno interagito con noi alunni, e alcuni sono addirittura saliti sul palco a parlare con gli attori.

A noi è piaciuto e l’abbiamo trovato molto interessante. In particolare, ai ragazzi della I E è piaciuta la scena della festa e le canzoni, ai ragazzi della II E sono piaciute le canzoni, ai ragazzi della II A è piaciuto il fatto che hanno parlato di come la pensiamo noi sui social media e di come invece la pensano gli adulti.

La festa della marteniza: incontro con la delegazione bulgara

di Gianfranca Muroni 

A scuola si vive di incontri, di occasioni, di sollecitazioni che possono arrivare anche da lontano, perché a volte i libri non bastano e la conoscenza passa anche attraverso l’esperienza. Ecco dunque che, dal legame di una professoressa con una collega che insegna a Sofia, la scorsa estate è nata un’idea che ha offerto a un’intera Scuola Secondaria di primo grado di Cagliari, la scuola “G.B. Tuveri”, di far propria una tradizione Bulgara: quella di festeggiare solennemente l’arrivo della primavera con la realizzazione e lo scambio delle Martenitze. Il progetto ha preso forma all’interno del Dipartimento di Scienze dove le insegnanti della scuola  lo hanno inserito all’interno del percorso di Educazione civica “Un nuovo sguardo sul mondo”. Il progetto è stato poi condiviso con le colleghe e i colleghi delle altre discipline in modo da attivare un perfetto meccanismo di squadra che ha condotto i ragazzi  e le ragazze allo studio di una tradizione proveniente da un luogo lontano, alla sua contestualizzazione, alla riflessione sull’importanza del rispetto della natura e all’osservazione attenta dei suoi ritmi. Il tutto si è svolto dando ampio spazio all’attività laboratoriale che ha visto impegnate le classi seconde nella realizzazione delle Martenitze per tutti gli alunni della scuola e, parallelamente, alla cura dell’orto biologico scolastico. Giovani mani laboriose hanno seminato e accudito le piantine osservandole crescere e hanno piantato alberi da frutta attendendone impazienti i germogli per poter poi, al primo segnale dell’arrivo della primavera, adornarli con i braccialetti rossi e bianchi ed esprimere desideri e speranze, come da secoli avviene in Bulgaria. Questo sono le Martenitze: intrecci di lana rossa come il sangue dei soldati a cui venivano donate prima della loro partenza per il fronte, e bianca come il pallore delle mogli che restavano in attesa del loro ritorno, a nutrire quotidianamente la speranza di riabbracciarli presto; bracciali che vengono donati in segno benaugurale e poi nei giorni di marzo deposti sui primi germogli degli alberi esprimendo un desiderio. Per onorare la tradizione, i ragazzi  e le ragazze della scuola si sono scambiati le Martenitze durante la mattina del 6 marzo e poi le hanno deposte sui rami degli alberi dell’orto biologico dopo averne osservato il risveglio. L’attività degli alunni  e delle alunne cagliaritani è stata condivisa e seguita con interesse dall’Istituto Italiano di Cultura a Sofia che ne ha parlato in un articolo e dal Circolo Sardo di Sofia “Sardica” il cui segretario Carlo Manca, insieme al presidente dell’AIEF Sardegna Tonino Casu, è stato ospite della Scuola “G.B. Tuveri” per complimentarsi con alunni e docenti. Da questo incontro è derivata la volontà di creare nuove possibilità di interazione e incontro fra i ragazzi  e le ragazze di Cagliari e quelli di Sofia che possano essere occasione di crescita e scambio di esperienze e conoscenza. Questo infondo crediamo debba essere la Scuola: quel luogo dove tutto può accadere, dove la conoscenza possa valicare i confini della propria realtà e abbracciare il mondo mostrando la bellezza della sua varietà.


Di seguito il link dell'articolo de "L'Unione Sarda".

https://www.unionesarda.it/sardi-nel-mondo/notizie/la-tradizione-delle-martenitze-dalla-bulgaria-a-cagliari-hdwyhbbx

One Pager - Tutto in una pagina

"Viaggia verso. Poesie nelle tasche dei jeans" di Chiara Carminati


di Carlo Rocca - II F

di Carlo Rocca

Lo One Pager consiste nel disegnare e scrivere in una sola pagina, preferibilmente un foglio da disegno, gli aspetti più salienti di un libro o un film: serve a sintetizzare i temi principali di un testo, a presentare i personaggi, a riportare citazioni che riteniamo particolarmente importanti, curando con passione anche la parte grafica.

Il libro di poesie era molto bello, veloce, scorrevole e breve, tanto che si intitola "Viaggia verso-Poesie nelle tasche dei jeans". Lo consiglio a tutti quelli che vogliono leggere qualcosa di rilassante durante un sabato piovoso. Il contenuto è composto solo da poesie e immagini; sono molto corte e durano al massimo 9 righe. Queste poesie parlano di amicizia, amore e del comportamento online. Ogni poesia ti incuriosisce ed è sempre bello arrivare alla fine di una poesia e iniziare a leggere la successiva. Consiglio di leggerlo ascoltando questa canzone come sottofondo:

https://youtu.be/xvFZjo5PgG0

Consigli di lettura: "Matilde" di Roald Dahl

di Rosanna Batetta - I F 

Matilde è un libro per bambini/e e ragazzi/e molto bello. Parla di una bambina che era in prima elementare a cui piaceva imparare e leggere, al contrario dei genitori. Il padre vendeva auto contraffatte mettendo i chilometri indietro con il trapano e la madre era una appassionata giocatrice di bingo. In casa non c’erano libri a parte riviste di auto. 

Matilde imparò a leggere e a scrivere da sola, e quando la madre usciva per andare a giocare a bingo andava in biblioteca, dove la signora Felpa, la bibliotecaria, le consigliò prima libri adatti alla sua età e poi, su richiesta della bambina, romanzi di grandi autori della letteratura.

Secondo i suoi genitori, invece, andare a scuola era un uno spreco di tempo, così come leggere: quando Matilde chiese al padre di comprarle un libro lui le chiese a cosa servisse quando c’era la televisione, e che problemi avesse!

A cinque anni Matilde venne finalmente iscritta a scuola, all’Istituto “Aiuto!” (un nome, un programma…) ed era bravissima, una bambina prodigio, tanto che la sua maestra, la signorina Dolcemiele, disse alla preside, la signorina Spezzindue, che Matilde sarebbe dovuta andare direttamente in quinta, ma lei le disse di no, accusandola di volersi liberare di una bambina difficile.

All’Istituto “Aiuto!” Matilde, così come gli altri suoi compagni e compagne di scuola e gli/le insegnanti, era tormentata dalle continue angherie della preside, e proprio lì e contro di lei scoprì di essere dotata di poteri fuori dal normale. Riuscì così a cacciar via la Spezzindue e a far star meglio la signorina Dolcemiele.

Infine, quando i genitori si dovettero trasferire all’estero in fretta e furia, Matilde rimase con la signorina Dolcemiele e visse felice e contenta.

Consigli di lettura: "La principessa Laurentina" di Bianca Pitzorno

di Matilde Frau - I D 

Il libro é stato scritto da Bianca Pitzorno, un’autrice sarda che ancora oggi, nonostante l’età, continua a scrivere romanzi per ragazzi e ragazze, e che a me piace molto.

Il libro racconta di Barbara, la protagonista, il suo fratello maggiore Claudio, studente universitario in America,  la madre Marcella, il padre Alessio e Lorenzo, il nuovo marito di Marcella; la principessa Laurentina, che dà il titolo a questa storia, è la sorellastra di Barbara, figlia di Marcella e Lorenzo; infine ci sono Vittoria e Valentina, le migliori amiche di Barbara.

La storia inizia con Marcella che annuncia il suo matrimonio con Lorenzo. In seguito Barbara e Marcella si trasferiscono a Milano a casa di Lorenzo, ma la ragazzina a Milano non si trova bene: sta diventando un’adolescente sempre più irrequieta e la nascita della sorella (sua madre nel frattempo è rimasta incinta di Laurentina) peggiora il suo stato d’animo.

Dopo la nascita della bambina Marcella e Lorenzo si recano in Sudafrica, ma una sera il telegiornale dà a Barbara una notizia che le cambierà la vita per sempre: sua madre e Lorenzo sono morti per via di un incidente aereo.




Consigli di lettura: "Dieci piccoli indiani" di Agatha Christie

di Anna Francesca Concu  e Angelica Piras - II F 

Dieci piccoli indiani è un romanzo giallo scritto da Agatha Christie e pubblicato nel 1939. Parla di 10 persone apparentemente normali e molto diverse tra loro, che vengono tutte invitate a soggiornare per alcuni giorni nella villa di un ricco signore che si firmava “U.O.OWEN”. Questo invito venne subito accettato da tutti per via del rinomato luogo in cui si trovava, ovvero Soldier island”. Dopo il loro arrivo nell’isola accadono diverse vicende, che portano alla morte di tutti loro. Gli omicidi si susseguono seguendo una macabra filastrocca, “Dieci piccoli soldati”:


Dieci piccoli soldati vanno a cena chissà dove.

Ecco, uno si è strozzato, così son rimasti in nove.

 

Nove piccoli soldati si alzan tardi e van di sotto.

Uno non si sveglia più, non ne restano che otto.

Otto piccoli soldati van nel Devon per due orette.

Uno dice «Resto qui!» e abbandona gli altri sette.

Sette piccoli soldati spaccan legna e non saprei

come uno si è affettato, però son rimasti in sei.

Quei sei piccoli soldati fanno a gara a chi delinque.

Uno un’ape se lo punge, son rimasti gli altri cinque.

Cinque piccoli soldati che denunciano un misfatto.

Uno resta in tribunale e da allora sono quattro.

Quattro piccoli soldati stanno al mare fino a che

uno prende un grosso granchio e ne restan solo tre.

Van tre piccoli soldati allo zoo, tra un panda e un bue.

Uno abbraccia l’orso bianco, l’han scampata gli altri due.

Quei due piccoli soldati sotto il sole preso al molo

si son tanto bruciacchiati che ne resta ormai uno solo.

E quel piccolo soldato offuscato dal digiuno

a una corda s’è impiccato. Non ne rimase più nessuno 


Il romanzo inizialmente si intitolava Dieci piccoli negretti, e prendeva il suo titolo dalla filastrocca per bambini Ten Little Niggers, scritta nel 1868 da Septimus Winner. Il nome originale dell’isola, nel romanzo, era Nigger island. Successivamente il titolo venne trasformato in Ten Little Indians e il nome dell’isola in Soldier Island, per evitare riferimenti così apertamente razzisti; anche alcuni riferimenti antisemiti sono stati eliminati.

Noi alunni e alunne della II F abbiamo letto il libro in classe quando abbiamo lavorato sul romanzo giallo. La nostra professoressa, per coinvolgerci di più nella lettura, ha assegnato a gruppi di due alunni/e un personaggio dei dieci. Una nostra compagna di classe ha anche voluto fare un regalo alla nostra professoressa, scrivendo la filastrocca in un quadretto per tenerla a disposizione nell’aula di italiano, sia come decorazione sia come ricordo di quella bellissima lettura.

I Webboh Award


di Valentina Cannas - II F, Cecilia Aresu e Anna Porcu - I F

Webboh è una piattaforma online in cui si pubblicano gossip su persone famose; ha un account su youtube, tiktok e google, su cui si pubblicano non solo video ma anche articoli scritti su quello che succede a tiktoker, youtuber, cantanti…

Alla fine di ogni anno Webboh pubblica dei sondaggi in cui alcuni streamer si candidano per provare a vincere il Webboh Award.

In cosa consiste questo premio?

Webboh divide  circa 150 creator italiani in 16 categorie; alcune di queste sono: best TikTok creator, revelation of the year, couple of the year, best beauty creator e best meme.

Per decretare il vincitore le votazioni sono aperte per tre settimane e quest’anno ci sono state circa 8 milioni di votazioni. Il 3 marzo alle 14:00 si sono chiuse, ed è risultato che Alice Perego ha vinto il best TikTok creator; la rivelazione dell’anno è stata ACapoDelGlobo; Alice Muzza e Luca Campolunghi sono stati la coppia dell’anno; Arienne Makeup si è aggiudicata il Best Beauty creator, mentre Cara ha vinto il Best Meme. RitaQueenJ, che ha vinto il FantaWebbohAwards, si è portata a casa del merchandising di Webboh: una maglia, una tazza, una felpa, una sacca e ultimo - ma non per importanza - una targhetta con il riconoscimento da parte di Webboh e dei suoi fans.


 GLOSSARIO

gossip= pettegolezzi          

tiktoker= persone che pubblicano contenuti su tik tok                                                                                             youtuber=persone che pubblicano su youtube

streamer=influencer

creator=creatori di contenuti online

meme=frase/video/immagine divertente

merchandising=oggetti venduti da un'attività commerciale

fans=gruppo di persone che seguono un influencer

Il Cactus Edu Film Festival


a cura dei ragazzi e delle ragazze della II F

Introduzione della prof.ssa Valentina Origa

Il Cactus Edu Film Festival è un progetto che propone agli studenti e alle studentesse di diverse fasce d’età, dalla scuola dell’infanzia alle scuole superiori, cortometraggi provenienti da tutto il mondo incentrati su tematiche legate all’educazione alla cittadinanza. È una sezione del Cactus Film Festival, che si tiene ad Aosta dal 2021, proponendo ad un pubblico di bambini/e e adolescenti filmati selezionati a livello internazionale.

A questa quarta edizione hanno partecipato 3391 classi, di tutte le regioni d’Italia, per un totale di quasi 60.000 studenti e studentesse che votano i cortometraggi che ritengono più validi. 

La partecipazione è gratuita e i cortometraggi selezionati sono sempre di ottimo livello.

Valentina Origa 

Au 8ème Jour (L’ottavo giorno), di Agathe Sénéchal, Alicia Massez, Elise Debruyne, Flavie Carin, Théo Duhautois, Francia 2023, durata 8’ 12’’

di Valentina Cannas e Angelica Piras

 

L’ottavo giorno è un cortometraggio della selezione del Cactus Edu Film Festival che parla di come l’arrivo degli uomini sulla Terra abbia danneggiato quanto creato da Dio nei sette giorni precedenti, rompendo l’equilibrio: prima dell’arrivo degli uomini tutto andava per il verso giusto e sia la flora che la fauna rispettavano i cicli naturali.

Con l’arrivo degli esseri umani la fauna veniva cacciata per il procacciamento del cibo e la flora disboscata per costruire zone inquinate e inquinanti come le città, perciò la maggior parte della fauna si ritrova senza più un habitat e deve cercare inutilmente altri posti in cui vivere e le specie si estinguono. Nell’ultima parte del cortometraggio si vede che tutti gli esseri viventi, compresi gli esseri umani, vanno in cielo. Dopo qualche giorno si riformano tutti gli ecosistemi, senza più umani.

 

Da questo cortometraggio si può capire che l’uomo è artefice di tutto ciò che il nostro pianeta sta subendo e che non è indipendente, perché ha bisogno di sfruttare la natura sino a devastarla, rompendo l’armonia che precedeva il suo arrivo sulla Terra (Angelica).

Il filmato è realizzato con una tecnica chiamata stop-motion, in cui i personaggi sono realizzati con della stoffa e dei fili di lana, come dei pupazzi. L’inquinamento è rappresentato con dei fili di lana scura brillante, che prendono il sopravvento sugli animali e le piante, su tutto tranne che sugli esseri umani, la cui vita però finisce nel momento in cui spezza definitivamente l'equilibrio con la natura (Valentina).

Stück für stück (Poco a poco), di Reza Rasouli, Austria 2023, durata 8’58’’

di AnnaFrancesca Concu e Alessio Setzu

 

Questo cortometraggio, ambientato in Austria, inizia col mostrarci una ragazza che indossa il velo e si esercita ad imparare a fischiare, anche con l’aiuto del suo amico Sandro, che le gira attorno in monopattino. Quando Sandro le chiede quando abbia intenzione di togliersi il velo e come farà a dirlo ai genitori, la ragazza gli risponde che già ora, quando si trova lontana da casa, lo toglie per un po’, e che ha intenzione di dare loro la notizia “poco a poco”, in modo che potessero abituarsi all’idea.

All’improvviso lui le toglie il velo e scappa via: la ragazza si lancia quindi all’inseguimento, finché, ormai stremata e senza fiato, non si ferma di fronte ad un vecchio capannone nella zona della ferrovia. Una volta entrata, vede Sandro all’interno di una vecchia macchina e, quando apre lo sportello e vede il suo viso, lui è truccato sugli occhi e sulla bocca con ombretto e rossetto e le dice a sua volta “Poco a poco”. Lei gli drappeggia sul viso il velo e Sandro si guarda nello specchietto.

Il cortometraggio si chiede con i due che vanno insieme in monopattino, con indosso il trucco e il velo recuperato.

 

Questo cortometraggio mi ha fatto capire che non siamo tutti uguali e non la pensiamo tutti allo stesso modo. Ho provato tenerezza nei confronti del ragazzo e angoscia verso la ragazza. (Alessio)

 

Questo filmato mi è piaciuto particolarmente perché ancora oggi, nel 2024, alcuni pensano che essere lgbtq+ sia una brutta cosa, che un uomo debba sentirsi tale e amare una donna, e che lo stesso valga per una donna, ma questo cortometraggio va contro questi pensieri. (AnnaFrancesca)

Merci Pour Votre Patience! (Grazie per la pazienza), di Simon van der Zande, Belgio 2022, durata 17’10’’

di Nicholas Melis

Il cortometraggio è ambientato  in Belgio su un autobus. Quando entra un uomo proveniente dal Congo e inizia a parlare delle colonie che il belgio aveva in Africa e in particolare del Congo belga, viene zittito perché stava parlando a voce troppo alta e richiamato più volte ad essere più educato.

La cosa più strana è che lo zittivano perché stava urlando e non perché stava facendo un discorso troppo approfondito e difficile da affrontare o perché stesse usando un linguaggio non adatto.

Dopo tutto questo due ragazzi, uno dei quali nero, lo buttano fuori di peso dall’autobus; lui, riuscito a risalire da un’altra porta, rimane in silenzio e proprio su questo lungo silenzio il film si chiude.

Questo cortometraggio mi è piaciuto più degli altri perché è quello con più contatto umano. Lo consiglio soprattutto ai bambini per aiutarli ad avvicinarsi al mondo vero e crudo e per non rimanere chiusi in una bolla di cristallo.


Xiaohui he ta de niu (Xiaohui e le sue mucche), di Xinying Lao, Cina 2023, durata 15’

di Teodoro Alessandro Corso, Carola Dessy, Arianna Ibba e Sofia Masala

Il cortometraggio parla di un bambino che vive in Cina n un paese di campagna insieme al nonno, mentre i suoi genitori lavorano in città e non possono raggiungerlo neanche per il Capodanno cinese perché dovrebbero poi fare 14 giorni di quarantena per il Covid-19 e non potrebbero tornare al lavoro in tempo.

Xiaohui è molto legato ad un vitello che il nonno ha intenzione sta per vendere; cerca quindi di nasconderlo e di teletrasportarlo altrove grazie ad una roccia magica di cui gli hanno parlato gli amici, in modo che non venga separato dalla madre. Cerca anche lui di teletraspostarsi in città per poter rivedere i genitori, ma senza successo.

 

Il cortometraggio mi è piaciuto molto perché mi piacciono molto gli animali e perché è significativo il rapporto tra madre e figlio sia nel mondo animale che tra esseri umani. Alla fine della visione ero un po’ triste perché mi dispiaceva che il nonno avesse separato il bambino e il vitello. (Arianna Ibba)

 

La storia a parer mio tratta di un argomento molto importante, perché l’amore di una brava madre è la cosa più bella e importante per un figlio, e questo film lo rappresenta perfettamente. (Carola Dessy)

 

Questo cortometraggio mi è piaciuto molto perché è molto bello il rapporto che ha Xiaohui con il vitello; anche il posto in cui è ambientato è molto bello. (Sofia Masala)

Šmik! (Taglio), di Philippe Kastner, Repubblica Ceca 2023, durata 1’ 06’’

di Francesco Broi, Martin Jankovic, Claudia Lugas e Carlo Rocca

Il cortometraggio parla di una barboncina che deve fare un sacco di cose ma non riesce a star dietro a tutte: sta cucinando quando squilla il telefono, molla un attimo i fornelli e va a rispondere ma dalla pentola esce del liquido e lei deve tornare subito ai fornelli. Infine, isterica, decide di tagliarsi in due con le forbici per riuscire a far tutto contemporaneamente e in modo più rapido.

 

Ė stato allo stesso tempo inquietante e divertente, ed è proprio questo che mi ha fatto piacere il cortometraggio. Lo consiglio a tutti: è molto carino e divertente. (Francesco)

 

Il cortometraggio era molto simpatico e credo di averne capito il significato: sta ad indicare che non ti devi mai caricare di troppe responsabilità e devi fare una cosa per volta per bene e non dieci fatte male. Secondo me è il migliore per i disegni e le animazioni simpatiche. (Carlo)

 

Ho scelto questo cortometraggio perché è divertente e dura solo un minuto e pochi secondi. (Claudia)

 

Переход (Strisce pedonali), di Daria Volchok, Russia 2023, durata 1’ 55’’

di Daniel Frau

Crosswalk è un cortometraggio molto carino che rappresenta un po’ la vita quotidiana degli adulti, anche se non tutti. Mi è piaciuto perché mi rappresenta, visto che il protagonista arriva sempre di corsa e in ritardo come me.

Consigli di visione: Di4ri


di Sara Pusceddu e Elisabetta Rana - I A


Giulio Paccagnini è il buffone della classe, nonché migliore amico di Pietro. È simpatico e adora gli scherzi, che tuttavia a volte risultano esagerati. Scopre di essere dislessico grazie all’aiuto di Monica. Gli piace Arianna, e riesce a conquistarla e ad avere con lei una storia estiva, anche se la lascerà all’inizio della seconda stagione.

Isabel Diop è una ragazza sportiva e determinata; è la migliore amica di Monica.

Monica Piovani è l’alunna più brava della classe ed è la migliore amica di Isabel.



Di4ri è una serie per ragazzi e ragazze in onda su Netflix.

Secondo noi  questa serie è molto bella, e anche la cura dei dettagli e la descrizione dei sentimenti dei personaggi sono molto accurate.


Ogni episodio copre l'arco temporale di una settimana scolastica ed è raccontato dal punto vista di uno degli otto protagonisti, che diventa così il narratore.

Livia Mancini è chiamata “Miss Perfettina” dai compagni, e la famiglia la reputa una brava ragazza. In realtà Livia vorrebbe essere semplicemente sé stessa, senza etichette e soprattutto senza il peso delle aspettative che la famiglia ripone in lei. Secondo noi lei rappresenta bene come si sente la maggior parte delle ragazze della sua e nostra età. Nella seconda stagione diventa una ragazza ribelle che sembra scordarsi degli amici veri e si lega a persone false.

Pietro Maggi è schietto e non ha paura di dire cosa pensa; odia stare a casa perché i genitori litigano sempre. Giulio è il suo migliore amico. Fonda la squadra di basket della sua classe per battere la 3°D. Proprio Giulio scommette con lui che riuscirà a baciare sia Livia sia Arianna.



Black Out Poetry: la poesia nascosta tra le righe

a cura della classe ID - introduzione della prof.ssa Rita Murgia

Una seconda selezione di lavori prodotti dalle ragazze e dai ragazzi di I D durante un’attività di Black Out Poetry, o Found Poetry,  ovvero una forma di scrittura artistica che crea nuovi significati a partire da un testo pre-esistente, cancellando le parole in eccesso.

Anche questa volta i testi proposti erano tratti da Gulliver’s Travels e Alice in Wonderland; i ragazzi si sono lasciati richiamare dalle parole presenti sulla pagina scritta e, individuate quelle che maggiormente li hanno colpiti, sono arrivati a produrre testi poetici corredati da immagini. Le parole che hanno composto il pensiero o la poesia sono evidenziate e il resto della pagina è stato utilizzato come fosse un foglio da disegno, per dare ancora più forza al testo.

Amelie Heibel

Alice Fronteddu

Queen Elizabeth II

by Filippo Murgia - III E

Queen Elizabeth II recently died at the age of 96, after 73 years of reign. She was married to prince Philip and they had 4 children: Charles (who now is king Charles III), Anna, Andrew and Edward.
During her life she did a lot of important things, like reforming the royal traditions and promoting the end of colonialism in the ’60s and ‘70s.  Her popularity is also due to her very old age: many people, like me, think of her as the granny of the UK.


Her Majesty Queen Elizabeth II

Her Majesty with her great grandchildren

Crossword: sports and sportsmen

by II D

http://www.educolor.it/crosswords/sports_and_sportsmen-c285ec141a129b31e3b091ebbae836ec

Last month's crossword

CITIES AND COUNTRIES - Answers


Rombo di Tuono: omaggio a Gigi Riva

di Giovanni Cucca e Patrick Diry - I A e Luca Pacini - I B

Gigi Riva, classe 1944, lombardo di nascita, ma sardo di adozione, è stato uno dei migliori calciatori italiani di tutti i tempi.

Chi lo ha conosciuto da giovane, lo descriveva come taciturno e malinconico. Atleticamente non era eccellente. A causa della scomparsa dei genitori quando era molto piccolo trovava conforto solo nel giocare a calcio.

Quando Gigi giunse all’apice della sua carriera calcistica venne chiamato per giocare nel Cagliari. Appena arrivò nel capoluogo sardo non immaginava che sarebbe diventato una leggenda.

All’età di 23 anni, quando ormai era un attaccante perfetto in tutto e per tutto, la Juventus era pronta ad offrirgli un contratto miliardario, ma Gigi rifiutò perché si era affezionato troppo alla sua squadra e ai suoi tifosi.

Riva voleva vincere lo scudetto con la sua squadra e nel campionato del 1969/1970 ci riuscì. Fu l’anno in cui Gigi riuscì a farsi amare da tutti i tifosi del Cagliari.

Il giorno 22 Gennaio 2024, purtroppo, Gigi Riva ci ha lasciato. È stato un giorno davvero “nero”, non solo per chi ha fatto sempre il tifo per lui, ma per tutta la Sardegna che lo ha amato e venerato come un mito e che ne conserverà il ricordo per sempre.

Intervista ad una giocatrice di Sitting Volley

di Lorenzo Martinelli - II A

Qual è la differenza principale tra la pallavolo e il sitting volley?

La differenza principale è che nel sitting volley si gioca tutto il tempo da seduti senza alzarsi neanche un istante dal terreno e questo implica diverse difficoltà.

È stato difficile cambiare la modalità di gioco?

Non proprio, perché le basi sono più o meno quelle della pallavolo normale, soltanto che si gioca da seduti tutto il tempo, che è un po’ difficile per le persone meno brave.

Qual è stata la cosa più difficile?

La difficoltà nel giocare sta nel fatto che non puoi usare le gambe, che nella pallavolo, in generale sono molto importanti.

Come era giocare da seduti? È stato faticoso?

Giocare da seduti è bello, ma anche molto faticoso.

Come hai trovato questa esperienza?

È stata davvero bella.

Ti sei divertita?

Si, mi sono divertita moltissimo.

Cosa ti è piaciuto di più?

Il fatto di giocare con persone disabili è un’esperienza unica; è uno sport molto inclusivo, ci possono giocare tutti indipendentemente dalle abilità. 

Hai conosciuto nuove persone?

Si, abbiamo avuto modo di conoscere molte persone, alcune simpatiche altre meno.

Cosa hai capito da questa esperienza?

Ho imparato che non bisogna avere talento per essere bravi in qualche sport ma basta avere passione e divertirsi.

Pensi ci siano degli aspetti da migliorare?

L'unico aspetto negativo è che purtroppo non si parla molto di questo gioco e infatti è poco conosciuto.

L'esperienza è stata come te l'eri immaginata?

Avendo fatto diversi allenamenti per giocare a questo gioco, più o meno mi ero fatta un'idea che si è rivelata molto fedele alla realtà ma non credevo che ci fossero pure persone che giocano a livelli nazionali.

L'hockey su prato

di Viola Cicalò e Vittoria Maria Nastasi - I C

L’indirizzo sportivo della nostra scuola impegna le tre classi il martedì e il venerdì dalle 8.00 alle 9,30. Per noi che frequentiamo la classe prima, tra le diverse attività praticate, l’hockey su prato è stato uno degli sport più graditi tra quelli che abbiamo provato finora. È un’attività che pratichiamo allo stadio Amsicora di Cagliari, dove il Cagliari il 12 aprile 1970 vinse lo scudetto.

 

 Alcune regole base sull’hockey.

Il terreno di gioco è rettangolare, in materiale sintetico, e ha dimensioni di 91,40 m × 55,00 m. Al centro dei due lati più corti vi sono 2 porte che misurano 3.66 m x 2.14 m, davanti alle quali vi sono 2 aree, le zone di tiro, di forma quasi semi-circolare, ampie 14.63 m.

Ciascuna squadra è composta da 11 giocatrici/tori ciascuna; di queste/i 5 scendono in campo. Le sostituzioni sono continue e senza limitazioni. La durata della gara, così come la composizione dei giocatori in campo, dipendono dalla categoria in cui si gioca: ad esempio, normalmente una gara viene giocata in quattro tempi da 15 minuti l’uno, ma per gli Under 14 vengono giocati due tempi da 25 minuti e per l’Under 12 tre tempi da 14 minuti.

Lo scopo del gioco è segnare il maggior numero di reti ed i punti in classifica vengono assegnati come nel calcio: 3 a chi vince, 1 per il pareggio e 0 per la sconfitta.

 

Per segnare la rete in porta, occorre tirare la palla all’interno della zona di tiro; i giocatori di ruolo non possono toccare la palla con nessuna parte del corpo e la devono colpire con la parte piatta del bastone.

Quando la pallina va in punizione oppure in fallo laterale, con necessità di rimessa, i giocatori o giocatrici hanno 40 secondi per battere e rimettere in gioco la pallina: se questo tempo limitato non viene rispettato la pallina va automaticamente data alla squadra avversaria di quella che doveva battere.

Se un fallo viene commesso da un difensore all’interno della propria area di tiro viene accordato un tiro di angolo corto, così come se un difensore invia intenzionalmente la palla oltre la linea di fondo. Un tiro di rigore viene invece accordato per un fallo commesso da un difensore nella propria area di tiro tale da impedire la probabile segnatura di una rete. Il normale tiro d’angolo viene invece battuto con il gioco che viene ripreso dalla linea dei 23 metri.

Indirizzo sportivo: attività di scherma, tennistavolo, padel

Attività di indirizzo sportivo: tennistavolo

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Le nostre attività sportive: i campionati Sportivi Studenteschi

Squadra cadette volley 

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Le nostre attività sportive: progetto FIGC "Valori in rete"

La squadra della Tuveri, vincitrice regionale, parteciperà alle finali nazionali a Salsomaggiore dal 29 maggio al 2 giugno