Sommario 

I risultati del concorso "Vota il logo del nostro giornalino"


Il giornale “La parola alla Tuveri” ha finalmente un nuovo logo!

Per realizzarlo la redazione del giornale ha organizzato un concorso al quale hanno partecipato tanti ragazzi e ragazze della scuola, proponendo lavori originali.

Nel ringraziare per il loro impegno tutt@ coloro che hanno proposto il proprio logo e i tanti alunni, alunne e insegnanti che hanno votato, possiamo finalmente presentarvi i primi tre classificati e il futuro logo del giornale: 


il 3° classificato, con il 26% dei voti, è stato realizzato da Daniele Farci - II F

 

il 2° classificato, con il 30,1 dei voti, è stato realizzato da Sara Farro - III A

 

il 1° classificato, che ha totalizzato il 32,7% dei voti, è stato realizzato da Giaime Tedde - III C 

 

A tutti i e le partecipanti, a chi ha votato, agli autori e all’autrice dei tre loghi finalisti e al vincitore, Giaime Tedde, vanno i nostri più calorosi ringraziamenti.

Sara Farro, III A

Giaime Tedde, III C

Daniele Farci, II F

Il Progetto ASOCS (Open Coesione)

di Marco Villa Santa - II D

Guidati da prof. Setzu, quest’anno la classe II D si è impegnata nell’articolato progetto ASOC-A scuola di OpenCoesione che è “un percorso didattico innovativo finalizzato a promuovere e sviluppare nelle scuole italiane principi di cittadinanza attiva e consapevole, attraverso attività di ricerca e monitoraggio civico dei finanziamenti pubblici europei e nazionali. Il progetto permette di sviluppare competenze digitali, statistiche e di educazione civica, per aiutare gli studenti e le studentesse a conoscere e comunicare, con l’ausilio di tecniche giornalistiche, come le politiche pubbliche, e in particolare le politiche di coesione, intervengono nei luoghi dove vivono”. È nato così il team MultiSale-TrasverSali, il cui nome deriva dal fatto che abbiamo scelto di monitorare il recupero delle strutture delle ex Saline di Stato, un progetto molto importante, con lo scopo di valorizzare l’intera area con finalità turistiche. Per prepararci al monitoraggio, abbiamo seguito interessanti lezioni di statistica con la dottoressa Daniela Vacca, un’esperta ISTAT, che ci ha spiegato come si gestiscono e si recuperano dei dati in funzione del risultato che occorre ottenere, e con il dottor Antonio Chessa, dello sportello Europe direct,  che ci ha illustrato le fasi nelle quali sarebbe stato articolato il progetto.

Per monitorare il recupero delle strutture delle ex Saline di Stato, abbiamo avuto bisogno di fare ricerche dettagliate. Prima di tutto, ci siamo quindi impegnati a cercare informazioni sul territorio e, in questa fase, abbiamo scoperto l’importanza e la bellezza del parco di Molentargius, ambiente naturale dove erano presenti le Saline. I dati che abbiamo raccolto ci hanno fatto capire che il territorio delle ex Saline ha un valore e una potenzialità economica per il Comune di Cagliari ma anche per le zone circostanti. Inoltre abbiamo notato che il territorio su cui si trovano le ex Saline occupa una vasta area della città di Cagliari, ma non viene sufficientemente valorizzato. Successivamente abbiamo fatto un'uscita con la classe per effettuare un sopralluogo e vederne le condizioni: non abbiamo trovato nessuno al lavoro e abbiamo dedotto che i fondi finora spesi non hanno per il momento dato vita a cambiamenti e trasformazioni sostanziali, ma abbiamo avuto la fortuna di incontrare una bravissima operatrice dell’infopoint che ci ha descritto la bellezza del parco. In quell’occasione, abbiamo intervistato gli utenti del parco e il personale delle strutture in funzione.

Siamo molto orgogliosi del lavoro svolto fino ad ora, ma soprattutto siamo contenti di aver conosciuto l’importanza che hanno le ex Saline di Stato per il nostro Comune e per la nostra Regione. Il progetto ASOC ci ha dato tantissimi spunti e tantissime idee per continuare a monitorare questo importante intervento, ma anche l’opportunità di far entrare la nostra scuola in un circuito virtuoso con altre scuole d’Italia: noi ci siamo classificati undicesimi nella graduatoria nazionale e ne siamo molto orgogliosi!

La Tuveri diventa una Green School!

di Guido Denti - III B, Matilde Floris - III C e Elisa Zanardi - III D

Bianca Artizzu, Laura Foddis ed Elisabetta Pinna

Durante l'anno scolastico 2023-2024, la nostra scuola ha abbracciato con entusiasmo le buone pratiche ambientali.
Tutti i Tuverini, grandi e piccoli, si sono rimboccati le maniche e hanno affrontato il problema della gestione dei rifiuti della scuola.

E così tra merende sballate per due volte a settimana, raccolte e analisi di dati, pesate di rifiuti a cadenza settimanale, riorganizzazione logistica dei mastelli, cartelli colorati e accattivanti siamo riusciti a ridurre di due terzi la quantità dei rifiuti indifferenziati prodotti.
Questo ottimo risultato ci ha permesso di ottenere la certificazione di Green School, un riconoscimento del nostro impegno per un futuro più sostenibile.

Per documentare e celebrare questi importanti progressi il team “Generazione Artificial Intelligence” composto da Guido Denti della 3B, Matilde Floris della 3C ed Elisa Zanardi della 3D insieme alle docenti Elisabetta Pinna, Bianca Maria Artizzu e Maria Laura Foddis, ha creato una narrazione multimediale: la favola della Tuveri. Testi, immagini, voci e video brevi, sono stati prodotti sfruttando diverse piattaforme di intelligenza artificiale che oramai non hanno più segreti per Guido, Matilde ed Elisa.
Invitiamo tutti a visionare il loro lavoro, frutto della collaborazione e dell'innovazione, e a continuare a supportare le nostre iniziative green. Buona visione!

https://drive.google.com/file/d/1ZCUz44qqfZNJRngCadFimKF5PaPC1F5K/view?usp=sharing

Favola della Tuveri.mp4

Incontro con gli esperti sul tema della legalità 

di Giacomo Mura - III B

Il 6 aprile 2024, in aula magna, le classi terze dell’Istituto hanno effettuato un incontro con quattro esponenti della Giustizia civile e penale della Sardegna: il dott. Gianluigi Dettori (giudice del Tribunale penale di Cagliari), il dott. Andrea Vacca (sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Cagliari) e gli avvocati del Foro di Cagliari Herika Dessì e Pierandrea Setzu.

Con loro, i ragazzi e le ragazze hanno compreso, almeno in parte, il complesso mondo della Giustizia, mostrando un particolare interesse nei confronti dell’argomento delle droghe (già trattato in precedenza in altri incontri ma con figure di altro tipo), sul quale si è espressa l’avvocata Herika Dessì, molto competente in materia. Successivamente, sia il dott. Vacca che il dott. Dettori hanno spiegato, in maniera molto semplice e godibile, il funzionamento della Giustizia italiana e del loro ruolo in essa, chiaramente da due punti di vista diversi che però sono stati entrambi molto utili ed interessanti. Il dott. Setzu, invece, ha trattato il tema molto controverso ed intricato dell’immigrazione clandestina, narrando una serie di aneddoti, forse un po’ crudi sotto certi punti di vista, ma fondamentali per la comprensione del fenomeno, sempre molto trattato anche dall’opinione pubblica.

L’incontro, forse inizialmente considerato non particolarmente interessante da alcuni alunni e alunne, è stato quasi subito rivalutato, e non solo per i temi trattati che hanno attirato la loro attenzione, ma anche per la qualità dell’esposizione che ha finito per coinvolgere direttamente ragazze e ragazzi nella discussione, con interventi, punti di vista e domande sempre pertinenti con il discorso. L’interesse generale è dimostrato anche dal fatto che l’incontro si è concluso ben oltre l’orario che inizialmente era stato preventivato, a causa dei discorsi che sono scaturiti dalle osservazioni degli ascoltatori. Dopo tutte queste osservazioni, personalmente ritengo che quest’incontro si possa tranquillamente annoverare tra i migliori incontri tra quelli effettuati quest’anno fino ad oggi.

Quindi, in conclusione, credo di poter affermare con sicurezza che l’obiettivo dell’incontro (ovvero la sensibilizzazione nei confronti di questi temi e, ancora più importante, la spiegazione del Sistema Giudiziario Italiano) sia stato pienamente raggiunto, e che sia una buona idea per la scuola cercare di organizzare altri incontri di questo tipo.

 La Corsa contro la fame

di Giovanni Cucca e Diego Piludu - I A

La Corsa contro la Fame è un progetto gratuito e aperto alle scuole, promosso da un’organizzazione umanitaria internazionale che opera da oltre 40 anni nella cooperazione. Ogni anno si tenta di scoprire le cause e le conseguenze della fame attraverso l’approfondimento delle condizioni di vita dei bambini di una nazione, che quest'anno è il Bangladesh.

Il progetto lega sport e solidarietà e cerca di responsabilizzare noi studenti, coinvolgendoci in modo attivo.

Il Bangladesh non ha problemi di mancanza d’ acqua, anzi è soggetto a inondazioni catastrofiche che fanno perdere la casa a moltissime persone, e non solo la casa, molte volte purtroppo anche la vita.

In Bangladesh la maggior parte della popolazione vive in situazioni pessime e molti bambini in condizioni di malnutrizione gravissima. Molti medici vanno in Bangladesh per misurare il grado di malnutrizione dei bambini, in modo da potergli prescrivere una cura.

Il prodotto che può essere usato per dargli le sostanze nutritive necessarie alla crescita, è una crema di noccioline/arachidi della consistenza della nutella, che devono ingerire 2 volte al giorno per 8 settimane (2 mesi).

Per salvare la vita di questi bambini, anche noi ragazzi possiamo fare qualcosa: trovare degli sponsor, ad esempio mamma e papà, che ci diano anche pochi spiccioli (€1/2/3/4…) per ogni giro di campo che facciamo; questi soldi, poi, verranno donati all’associazione. Per donare le 8 settimane di cura a un bambino sono necessari €28, che è, infatti, il numero sul foglio che ci attaccheremo alla maglietta il giorno della corsa (29/30 Maggio).

A questo progetto partecipano tutte le classi della nostra scuola.

L’anno scorso la Tuveri è riuscita a salvare la vita di 163 bambini.

Quest'anno le gare si sono svolte nel campo del plesso "Randaccio" il 29 e il 30 maggio e hanno visto la partecipazione di tutte le classi della secondaria coordinate dalle professoresse Gianfranca Muroni, Stefania Sau e Giorgia Collu che ringraziamo per averci dato la possibilità di partecipare a questo bellissimo progetto.

CLASSI I A e I B

CLASSI I C e I D


CLASSI I E e I F

CLASSI II A e II B


CLASSI II E e II F


CLASSE II C


CLASSE II D


CLASSE III A 

CLASSE III B


CLASSE III C

CLASSE III D


CLASSE III E 

CLASSE III F



L'uscita artistica delle classi II D e III D

di Anita Salvadori - III D


Lunedì 6 maggio, accompagnati da prof. Sau, Perna e Pilia, abbiamo avuto l’occasione di partecipare a una uscita didattica in giro per il quartiere storico Castello di Cagliari.

Usciti da scuola, ci siamo infatti mossi a piedi verso la Cittadella dei Musei. Come prima tappa siamo andati al “Museo Archeologico Nazionale” dove abbiamo potuto fare un viaggio nel tempo dietro la guida di prof. Sau osservando inizialmente alcuni bronzetti e oggetti legati alla civiltà nuragica sarda. È stato molto interessante vedere la collezione di oggetti che venivano usati quotidianamente come bicchieri, boccali, anfore, posate, calici e bottiglie. Erano esposti anche diversi gioielli che probabilmente indossavano nelle occasioni speciali, tra questi bracciali, collane, orecchini. Abbiamo quindi osservato le teche che custodiscono i reperti delle civiltà con le quali i sardi sono entrati in contatto nel corso della Storia fino alle sculture e agli utensili romani.

Nello stesso complesso della Cittadella dei musei, si trova anche la “Pinacoteca Nazionale”, che dal 1992 raccoglie una serie di dipinti che precedentemente si trovavano in alcune chiese di Cagliari e di altre località sarde. Nella pinacoteca sono conservati diversi quadri molto particolari, come La Circoncisione di Gesù risalente al 1540 circa e proveniente dalla collezione di Elino Costa che originariamente si trovava nella chiesa di San Francesco a Oristano, demolita nel 1835. Il dipinto è stato descritto da Giovanni Spano, nella collezione del tenore Giovanni De Candia.

Altra opera che ci ha particolarmente colpito è il Retablo di Sant'Eligio risalente al 1510 circa. Questo, originariamente acquistato per la cappella sostenuta dagli argentieri, è stato poi trasferito nella chiesa di San Pietro di Sanluri. Nella tavola principale viene raffigurato il vescovo Sant'Eligio, patrono degli orefici, degli argentieri e di tutti i lavoratori di metalli. Nelle tavole laterali ci sono diverse figure di santi tra cui Sant'Antonio di Padova, San Giuliano, San Nicola, San Sebastiano e anche Cristo in croce.

Avere l’opportunità di visitare la Cittadella con il prof. Sau è stata una preziosa occasione per osservare la storia dell’arte con una guida preparatissima. È stata davvero una bella mattinata.

 Visita alla Bottega del commercio equo solidale "Sucania"

di Giulia Spada - III F


Il giorno 23 Aprile io e la mia classe, la III F, ci siamo recati in un posto molto  speciale: Sucania, una bottega del commercio equo e solidale. Siamo partiti subito dopo la  ricreazione, accompagnate/i dalle prof.sse Origa e  Pusceddu e dal prof. Ronzitti, e siamo arrivate/i, muovendoci con il pullman di linea e dopo una breve camminata, al Corso Vittorio Emanuele. Anche se eravamo un po' in anticipo, la signora Silvia Deidda ci ha fatti entrare lo stesso.

Appena entrati siamo stati colpiti dalla grande quantità di oggetti presenti in uno spazio non molto grande e anche da dei fogli fatti con la cacca di elefante, cosa che ci ha lasciati  particolarmente stupiti. La visita è iniziata non appena ci siamo seduti e ci siamo fatti spiegare in modo preciso cosa volesse dire commercio equo-sostenibile/fair trade, cioè quel tipo di commercio in cui i lavoratori non vengono sfruttati e le  zone di coltivazione sono controllate, e cosa ci fosse dietro alla produzione industriale di cioccolato. In classe avevamo già visto un documentario  interessante con la professoressa Origa, The dark side of chocolate, dove appunto si faceva vedere quanto  sfruttamento ci fosse, sia minorile che non, dietro un alimento comune come il  cioccolato, e col professor Ronzitti il film The  millionaire, di Danny Boyle, sempre collegato al tema dello sfruttamento minorile.

Per la prima volta nella nostra  vita abbiamo toccato con mano una cabossa (il frutto del cacao) e anche i suoi  semi, che abbiamo spezzato e dai quali si sprigionava un fortissimo odore di cacao. Con la signora Deidda abbiamo fatto tanti discorsi interessanti sullo  sfruttamento e come risolverlo, e anche scoperto che marche molto famose come la Ferrero (il marchio produttore del cioccolato Kinder e della Nutella) siano complici, tramite le aziende che in Costa d’Avorio si occupano della raccolta del cacao, dello sfruttamento minorile. Dopo aver  fatto varie domande abbiamo toccato con mano la carta fatta con le feci degli  elefanti, scoprendo una cosa che per noi era davvero incredibile, cioè quanto sia più sostenibile di quanto lo sia abbattere alberi. Una delle parti che sicuramente ci ha divertito di più è stata comprare il cioccolato fair-trade e provarlo: era  davvero buono! Inoltre alcuni di noi hanno provato la chewing gum fatta con la gomma naturale. È stata un'esperienza bellissima e molto particolare che ci ha  lasciato e ci lascerà un bel ricordo, e grazie alla quale abbiamo imparato tantissime cose  interessanti.

 Il Laboratorio di robotica educativa all'Opificio Innova

di Federico Elia, Cecilia Aresu, Rosanna Batetta e Anna Porcu - I F

Venerdì 3 maggio la I F ha partecipato ad un laboratorio di robotica educativa tenuto dall’Opificio Innova, presso l’ex Manifattura Tabacchi.

Appena arrivati le nostre “guide”, Alessia e Alessio, si sono presentati e ci hanno mostrato dei video e delle immagini per spiegarci come funzionano e a cosa servono i bracci robotici nelle fabbriche. Poi ci hanno diviso in gruppi e fatto sedere davanti a dei tavoli sui quali c’erano dei bracci robotici, ovviamente più piccoli di quelli normali, e ci hanno insegnato ad usarli. Ci hanno poi assegnato i primi due compiti: mettere il braccio robotico in determinate posizioni. Dopo una pausa per la merenda, siamo tornati ai tavoli con i bracci robotici. A quel punto Alessia e Alessio ci hanno spiegato come vengono e verranno usati i robot nello spazio e ci hanno assegnato il terzo compito, cioè spostare, ovviamente con il braccio robotico, degli oggetti. In un crescendo di difficoltà, il quarto compito consisteva nello spostare una pila di cubi uno per volta, però con un programma creato da noi.

Concluso il percorso a fine mattinata, ci siamo incamminati verso la scuola.

Quest’esperienza ci è piaciuta molto ed è stata formativa e divertente.


 Le vie dell'acqua

a cura della Redazione


Il 13 aprile la classe I B si è recata presso il Parco di Molentargius per il progetto “Le vie dell’acqua”, accompagnata dalle professoresse Elisabetta Pinna e Laura Corrias e dal professor Mauro Leo.

Il progetto prevede un percorso esplorativo-didattico attraverso attività incentrate sui principali corsi d’acqua presenti nell’area del Parco di Molentargius tra storia, natura e attività estrattiva; tali attività mettono in risalto l’importanza dell’elemento acqua all’interno del vasto ecosistema del Parco.

La I B al Parco di Molentargius per il progetto "Le vie dell'acqua"

 I giochi matematici

a cura della Redazione

Il 16 marzo gli studenti Lorenzo Atzeni della II A, Stefano Conversano della II D, le studentesse Giulia Carta ed Elisabetta Spano della II B ed Eleonora Mura della III B hanno partecipato alle semifinali dei Campionati dei Giochi Matematici, che si sono tenute nelle aule della Cittadella Universitaria di Monserrato, classificandosi per la finale di Milano nelle categorie C1 e C2 (Eleonora Mura).

Il 22 aprile si è svolta la cerimonia di premiazione degli ammessi e delle ammesse alla finale nazionale di Milano nell''aula Magna "Boscolo" della Cittadella Universitaria di Monserrato.

Stefano Conversano si è classificato secondo per la categoria C1.

Lorenzo Atzeni, II A

Stefano Conversano, II D

Giulia Carta, II B

Eleonora Mura, III B

Elisabetta Spano, II B

 La partecipazione al concorso canoro

a cura della classe II A

Quest’anno è successa una cosa straordinaria che non ci saremmo mai aspettati: siamo arrivati primi a un concorso musicale! La nostra professoressa di musica, avendo notato che siamo molto intonati, ha deciso di formare un coro e di farci cantare. La prima esperienza come coro l’abbiamo avuta il nove novembre scorso, quando si è tenuto un concerto a scuola e abbiamo cantato, insieme ad altre due classi, in onore dei soldati sardi caduti in guerra. In quella occasione abbiamo presentato anche dei brani in lingua sarda ed è stata un’esperienza davvero piacevole.

Vedendo che eravamo disponibili a cantare, oltre che intonati, la professoressa Cassinelli ha deciso di prepararci ad affrontare una prova più impegnativa; ci ha diviso per sonorità fra contralti e soprani e ci ha insegnato a cantare in polifonia quattro bellissime canzoni. Da quel momento in poi abbiamo utilizzato tutte le lezioni di musica per esercitarci e, in prossimità del concorso, ci siamo trattenuti anche il martedì pomeriggio, cosa che si è rivelata piuttosto divertente e ci ha permesso di passare più tempo insieme. Prima che arrivasse la data del concorso, allo scopo di essere vestiti nello stesso modo, abbiamo deciso di acquistare delle magliette nere nelle quali abbiamo fatto stampare un logo: sulla schiena compare la scritta “Secondaria Tuveri” con delle note musicali, e davanti una chiave di violino.

Il 13 maggio, alle 17:30 del pomeriggio eravamo tutti a Siurgus Donigala accompagnati dai nostri genitori. Inizialmente siamo rimasti delusi dal fatto che in teatro non ci fosse il pubblico ad ascoltarci, poi però ci hanno spiegato che ai concorsi accade proprio così: l’unico pubblico che c’è è costituito dalla giuria che deve valutare l’esecuzione. In questo caso si trattava del Concorso Nazionale “Gavino Gabriel” al quale hanno partecipato musicisti e cantori di tutta la Sardegna. Prima della nostra esibizione, abbiamo potuto ammirare quella al pianoforte di una ragazza della III C del nostro Istituto, Giulia Valeria Zucca che ha partecipato con la Scuola Civica di Cagliari e ha vinto il primo premio nella sua categoria. Alle 18:00 è arrivato il nostro momento: abbiamo eseguito quattro brani dal titolo “Ly-o-ly Ale Loya”, del repertorio tradizionale degli Indiani d’America, “Amazin Grace” rivisitato in chiave mista con l’introduzione del canto in lingua sarda “Anninnora”, “Season of love” e “Vois sur ton chemin”. A seguire hanno suonato i pianisti della classe II B della nostra scuola accompagnati dalla loro professoressa Emanuela Stara. Anche per loro è stata una bellissima esperienza e, come noi, hanno ricevuto una bella gratificazione arrivando al primo e secondo posto e, nel caso di Nunzio Valentino, ricevendo il primo premio assoluto con borsa di studio.

Dopo il concorso abbiamo avuto l’occasione di esibirci anche a scuola davanti alla Dirigente e a un pubblico di genitori e compagni e, dopo quasi una settimana, ci sono state le premiazioni con la consegna degli attestati e delle medaglie.

 Il Clarinet Day

di Agnese Trincas - II B

Ogni Estate gli alunni e le alunne della classe di clarinetto della Scuola secondaria di primo grado “G.B. Tuveri”, si preparano per il “Clarinet Day”.

Il Clarinet Day è un evento che mira a riunire i clarinettisti sino ai 18 anni, professionisti ed amatori, provenienti da ogni angolo della Sardegna, per trascorrere la giornata all’insegna della musica e del clarinetto. La giornata si conclude con un concerto della grande orchestra di clarinetti creata con l’unione delle forze di tutti i partecipanti, alunni e docenti.

I referenti del progetto, i docenti Renzo Marrocu, Enrico Silvestri, Egidio Fabi e Stefano Bartoli, sottolineano che l’obbiettivo è quello di avvicinare i giovani alla musica, non solo per indirizzarli ad una professione futura ma anche per aiutarli nella loro crescita culturale. In questo senso la musica ha un ruolo fondamentale riconosciuto in tutto il mondo, sebbene in Italia ci sia ancora molto da fare.

L’Auditorium del Conservatorio di Musica di Cagliari, teatro in cui si svolge l’evento, è il secondo teatro più capiente della città dopo il Teatro Lirico. Ha circa 825 posti, con una buona acustica e arredi interni sobri ma eleganti, perfetti per ospitare eventi come, concerti, balletti e rassegne teatrali e musicali. Il programma che suoniamo consiste in brani arrangiati per la famiglia dei clarinetti (clarinetto piccolo, soprano e basso) tratti dal repertorio classico e moderno.

Con noi alunni e alunne suonano anche i docenti del Conservatorio, delle scuole civiche e delle scuole a indirizzo musicale come la nostra “Tuveri” e infatti prof. Floris porta sempre il suo clarinetto basso.

La giornata è così strutturata: la mattina vengono consegnate le magliette e i cappellini, successivamente iniziano le prove divise in gruppi. Per la pausa pranzo ci si reca al Parco della Musica e verso le 15:00 si riprendono le prove tutti insieme sino alle 18:00 quando comincia il vero e proprio concerto aperto al pubblico. Quest’anno il “Clarinet Day”-  VI edizione -  è previsto per domenica 30 giugno alle ore 18:30, Auditorium del Conservatorio di Cagliari.

Vi aspettiamo numerosi.

Concerti di fine d'anno

a cura del corso B

Un viaggio sonoro con la musica tratta dal film "Interstellar"

di Elisa Ruggio - III F

Accompagnati in Aula Magna dalla professoressa Gianoglio, io e i miei compagni e compagne della classe 3F, insieme alla nostra professoressa Arianna Pusceddu, siamo stati accolti, con mio grande stupore, dalla musica del film “Interstellar” di Hans Zimmer.

Da quando ero piccola mi hanno sempre colpito le immagini del sistema solare e in generale le foto riguardanti lo spazio. Questa passione ora la presenterò nel mio percorso durante l’esame che dovrò sostenere a giugno. Infatti l’argomento che desidero trattare è proprio “Lo spazio”.

Il film “Interstellar” racconta le avventure di un gruppo di esploratori che fanno uso di un buco nero appena scoperto per superare le limitazioni sui viaggi spaziali.  Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto un premio Oscar per i migliori effetti speciali. Inoltre nel film si parla di un pianeta Terra non più vivibile, di carestia, di affetti familiari e rapporti umani.

La musica, presentata dall’orchestra della 2B dell’indirizzo musicale e diretta dal maestro Simone Floris, nostro professore di materia alternativa, ha dato proprio la sensazione di infinito e di un viaggio che non avrà fine.

Sonorità fredde e suoni che non trovano mai un approdo danno la sensazione di avventura, coraggio, malinconia, passione, dolore, eroismo e potenza. I temi musicali portanti sono linee melodiche che possono accavallarsi, intrecciarsi e alternarsi come se l’una scaturisse dall’altra, incessantemente.

La scelta delle risorse sonore è innovativa e moderna, ma al tempo stesso attinge dal più classico dei repertori e sopra tutti gli strumenti a disposizione domina l’organo, che nella parte centrale ha un assolo.

In particolare mi ha colpito il finale e la raccomandazione del direttore di stare tutti fermi e in silenzio prima dell’applauso. Quei secondi di silenzio, ci hanno spiegato, rappresentano l’idea dell’infinito e di un viaggio che continuerà per sempre, lasciando tutti col fiato sospeso.

 Visita al più antico parco zoologico d'Italia: il Bioparco di Roma

a cura della classe III C

Tra le diverse tappe del nostro viaggio d’istruzione a Roma c’è stata la visita al Bioparco.

Il Bioparco è uno dei più antichi e più grandi giardini zoologici in Italia. Si trova all'interno del famoso parco di Villa Borghese, a pochi passi dal centro storico della città.

Purtroppo la mattina e il pomeriggio dedicati alla visita del Bioparco è piovuto tantissimo e per questo non abbiamo goduto al meglio la visita. Le guide sono state veloci nell’organizzare attività alternative nel momento in cui pioveva maggiormente accogliendoci in un'area coperta e proponendo giochi e attività per rendere comunque interessante la visita.  Abbiamo anche potuto partecipare a un laboratorio interattivo dove ci è stato spiegato il concetto di conservazione delle specie e l’importanza di preservare la biodiversità.

Successivamente siamo entrati nel rettilario. Infatti tra le varie attrazioni del parco vi è il rettilario, una zona dedicata esclusivamente ai rettili.

Il rettilario del Bioparco di Roma ospita una vasta gamma di specie di rettili provenienti da tutto il mondo, tra cui serpenti, lucertole, tartarughe, coccodrilli e varani. Le diverse aree all'interno del rettilario sono progettate per ricreare l'habitat naturale di queste creature, offrendo loro spazi adeguati e condizioni ottimali per vivere in maniera confortevole.

Nonostante il maltempo, siamo riusciti comunque a vedere alcuni degli animali presenti nel Bioparco, come le giraffe, i leoni, gli elefanti, i pinguini, i cammelli, gli ippopotami, le foche, i rinoceronti e alcune specie rara come la tigre bianca e l’orso. È stato emozionante poter osservare così da vicino questi splendidi animali e imparare qualcosa in più sulla loro vita e sul loro habitat naturale.

Oltre alle aree dedicate agli animali, il Bioparco offre anche spazi per picnic, ristoranti e aree giochi per bambini. Inoltre, il parco organizza regolarmente eventi speciali, come passeggiate notturne, spettacoli educativi e laboratori per bambini.

Nonostante il brutto tempo, la visita al Bioparco è stata davvero entusiasmante e formativa e sicuramente è stata un’esperienza che rimarrà impressa nella nostra memoria per molto tempo. Speriamo di poter tornare in futuro con il sole per riuscire a godere appieno di tutto ciò che il Bioparco ha da offrire.

Roma, dove la Bellezza incontra la Storia


di Chiara Cossu, Gaia Cozzolino e Aurora Viviani - III A

A fine marzo le classi III A e III C si sono recate in viaggio d’istruzione a Roma.

Durante la prima giornata di soggiorno abbiamo potuto visitare, accompagnati da una guida, alcuni dei luoghi più noti e suggestivi quali Piazza di Spagna e Trinità dei Monti, il Pantheon e la Fontana di Trevi. Abbiamo anche avuto l’opportunità di ammirare i capolavori del Caravaggio nella chiesa di San Luigi dei Francesi. Nel corso di questa giornata abbiamo avuto modo di fare amicizia con gli altri compagni, chiacchierando e conoscendoci meglio. Visitare le piazze e i monumenti più importanti di Roma, oltre a farci conoscere posti e luoghi diversi da quelli sardi, è stato per noi molto stimolante per il fatto che abbiamo avuto modo di scoprire la storia di ogni monumento, a differenza dei viaggi fatti  con i nostri genitori e senza la presenza della guida.

La sera ci siamo recati nella Città del Vaticano e lì abbiamo visitato la Basilica di San Pietro, una della chiese più importanti e famose al mondo. Dopo una lunga e interessante percorso all’interno della Basilica, in cui la nostra guida ci ha spiegato bellezze interne della chiesa, abbiamo fatto una sosta seduti nei gradini della fontanella di Piazza San Pietro, in cui abbiamo avuto modo di giocare e divertirci insieme agli alunni dell’altra classe.   

Nei giorni successivi abbiamo esplorato altri luoghi significativi ed evocativi quali il Ghetto ebraico, il Foro Romano e il Colosseo; a causa della forte pioggia le professoresse ci hanno fatto prendere la metro di Termini per arrivare al Colosseo, un’esperienza che non viviamo tutti i giorni. Una volta arrivati là abbiamo provveduto a comprarci poncho e ombrelli, in modo tale da evitare di bagnarci e riuscire comunque a continuare la nostra escursione. A seguito del giro esterno del Colosseo, ci siamo recati ai Fori Romani, dove fortunatamente la pioggia aveva deciso di abbandonarci per un po’, e abbiamo avuto l’occasione di goderci al meglio il bellissimo paesaggio che ci circondava.

Qui abbiamo fatto tante foto, compresa quella di classe, un ricordo del nostro viaggio di terza media che sarà sempre un ricordo bellissimo.

Dopo una lunga e interessante passeggiata, siamo rientrati in albergo per rilassarci.

La mattina seguente era prevista la visita al bioparco. Pioveva moltissimo e per questo, nel primo pomeriggio, abbiamo deciso tutti insieme,  poiché eravamo infradiciati, di rientrare in albergo per cambiarci e rilassarci un po’. Dopo un’oretta ci siamo incamminati verso la stazione di Termini, che stava davanti all’albergo, e abbiamo comprato qualche souvenir da portarci a casa come ricordo. Ci siamo divisi  in gruppi e siamo entrati nei negozi, molti dei quali qua non sono presenti. Al termine dello shopping ci siamo fermati da Starbucks  e ci siamo gustati i frappè e siamo tornati in albergo.

Questo viaggio d’istruzione è stato molto istruttivo anche se, purtroppo, è piovuto tutti i giorni tranne il primo. Abbiamo avuto modo di conoscere meglio le versioni dei nostri compagni e delle professoresse venute con noi in gita. Ringraziamo tutte le professoresse, compagni e guide che ci hanno fatto vivere questa esperienza nei migliori dei modi, che sarà per noi indimenticabile.

Avventura e apprendimento: 

il camposcuola delle classi prime e seconde


di Giulia Ferrero, Emma Marghinotti e Riccardo Orrù - II E

Il viaggio di istruzione quest’anno si è tenuto a Sant’Antioco (un’isola della Sardegna).

La nostra classe è partita insieme alla II A il 6 giugno alle otto del mattino. Appena arrivati, dopo circa due ore di viaggio, abbiamo fatto una rapida merenda insieme alla nostra guida Natalia, che ci ha accompagnato in tutto il viaggio.

Dopo la merenda Natalia ci ha accompagnato al museo archeologico di Sant’Antioco; finita la visita abbiamo mangiato dei panini e ci siamo rilassati con dei giochi da tavolo. Poi ci siamo recati nella necropoli cartaginese; più tardi il pullman ci ha portati nel villaggio ipogeo e nel forte sabaudo, dove abbiamo fatto un quiz a squadre con le cose imparate nella giornata: a ogni risposta giusta guadagnavamo uno o due gettoni.

Dopo questa lunga giornata abbiamo mangiato un gelato e siamo andati in hotel, dove ci hanno assegnato le camere e ci siamo preparati per la cena, durante la quale abbiamo anche festeggiato il compleanno di un nostro compagno. Alla fine siamo tornati in albergo e siamo andati a dormire.

La mattina dopo abbiamo fatto colazione e verso le dieci abbiamo preso il traghetto per andare a Carloforte. Dopo un rapido giro dell’isola in pullman, abbiamo visitato un po’ più approfonditamente la cittadina di Carloforte a piedi, mentre Natalia ci faceva qualche domanda per guadagnare altri gettoni. Il pullman ci ha portati in una spiaggetta dove abbiamo pranzato, sempre con i panini, e ci siamo svagati un po’. Più tardi abbiamo continuato la visita di Carloforte; verso le sette siamo tornati in hotel, abbiamo cenato e poi abbiamo fatto dei giochi di società con i nostri compagni prima di andare a dormire.

Il giorno dopo ci siamo svegliati presto, abbiamo finito di preparare le valige e abbiamo fatto colazione. Siamo partiti per Carbonia verso le nove e siamo andati nell’area archeologica di Monte Sirai, dove abbiamo anche fatto merenda. Nel pomeriggio abbiamo visitato Carbonia e la miniera di Serbariu. Dopo aver visitato la miniera siamo andati nella piazza centrale dove abbiamo fatto l’ultimo quiz.

Classi 2A e 2E

Classi 2F e 2B

Classi 1E e 1F

Classi 1A e 1D

Viaggio a Nuoro tra tradizioni sarde e le bellezze della città


di Isabella Clarkson - III B

Il giorno 10 Maggio la classe 3°B e la classe 3°E sono partite per un viaggio nella città di Nuoro.

Mentre percorrevamo le strade i ragazzi erano invasi dal meraviglioso ambiente culturale della cittadina. 

Poco dopo essere arrivati, abbiamo visitato il Museo Etnografico e abbiamo scoperto i bellissimi costumi pieni di pizzi e decorazioni, i gioielli di filigrana e non solo. Sorge sul colle di Sant’Onofrio, custodisce 8000 reperti e raccoglie tutti gli oggetti e manufatti tipici sardi come tappeti, maschere strumenti vari e un’intera sala dedicata all’esposizione dei tipici pani sardi ricchi di decorazioni, legati alle antiche tradizioni locali.

Dopo un veloce pranzo al sacco abbiamo visitato la Chiesa della Solitudine: una piccola chiesa nella quale giace il corpo della scrittrice, premio Nobel, Grazia Deledda. Ad accoglierci un bellissimo portone di piombo raffigurante la Madonna della Solitudine decorata da Eugenio Tavolara, famoso per le sculture in legno a tema sardo; nonostante la sua dimensione e il modesto arredamento dalla chiesa permea la storia e la tradizione nuorese. Venne costruita nel ‘600 per poter permettere ai numerosi contadini e pastori di socializzare e di professare la propria religione, col passare del tempo divenne molto di più.

Abbiamo visitato poi la casa della scrittrice. Ogni cosa qui è rimasta invariata, come bloccata nel tempo: l’arredamento risale all’ 800’, la cucina e la dispensa sono invasi dai profumi del cibo, poi la stanza della Deledda, dalla quale si potevano udire i cinguettii provenienti dal bellissimo giardino.

Il tutto ci portò direttamente all’epoca della Deledda, permettendoci di capirla e di scoprire come fosse il modo di vivere dei tempi.

Infine abbiamo visitato il Museo d’Arte MAN con all’interno più di 850  meravigliose opere, un numero che è ancora oggi in crescita. Nel museo è possibile osservare il mondo artistico sardo con artisti come  Costantino Nivola, Maria Lai e Francesco Ciusa.

Alla fine della giornata siamo tornati a Cagliari,  invasi dalla cultura e dal fascino della bellissima città, Nuoro.


One Pager - Tutto in una pagina

Viaggio nell'horror


a cura di AnnaFrancesca Concu, Giulia Cuboni, Claudia Lugas e Sofia Masala - II F

di AnnaFrancesca Concu

Lo One Pager consiste nel disegnare e scrivere in una sola pagina, preferibilmente un foglio da disegno, gli aspetti più salienti di un libro o un film: serve a sintetizzare i temi principali di un testo, a presentare i personaggi, a riportare citazioni che riteniamo particolarmente importanti, curando con passione anche la parte grafica.

Vi proponiamo qui alcuni nostri lavori su testi horror che abbiamo letto e apprezzato nell'ambito del progetto Xanadù ("Teddy" e "La gita del terrore") e studiando questo genere letterario in classe (il racconto di Neil Gaiman "Il sentiero dei ricordi").


di Giulia Cuboni

di Sofia Masala

di Claudia Lugas

Consigli di lettura: Jason Rekulak, "Teddy

di AnnaFrancesca Concu e Angelica Piras - II F 

Teddy è un libro horror scritto da Jason Rekulak e pubblicato in Italia nel maggio del 2022. Alcuni alunni e alunne della  II F, tra cui noi due, hanno letto questo libro perché si trovava nella bibliografia del 2024 di Xanadù. Ci è piaciuto perché è molto scorrevole da leggere e ha una trama molto intrigante.

Il protagonista, Teddy, è un bambino di cinque anni che vive sereno con i genitori in una casa bellissima; Mallory, la sua nuova babysitter, è una ragazza di ventun’anni dal passato tormentato e dai trascorsi tragici: in passato era una tossicodipendente, ma col tempo si è disintossicata e ora fa il lavoro di babysitter.

Mallory assisterà ad una repentina metamorfosi dei disegni di Teddy e dovrà scoprire cosa ha scatenato questo cambiamento. Teddy infatti, da quando si è trasferito nella sua nuova casa, ha una strana amica immaginaria di nome Anya.

Caroline è la madre di Teddy, è molto protettiva con lui e vuole che suo figlio sia perfetto. Ted, invece, è il padre: anche lui vuole il meglio per suo figlio (anche troppo). 

Consigli di lettura: un viaggio fantastico sul Maydala Express 

di Alberto Aymerich - II D 

Un viaggio fantastico sul “Maydala Express” (Alberto Aymerich – 2D)

 

Il 20 maggio la classe seconda D ha vissuto un pomeriggio straordinario. All’uscita di scuola, accompagnati dalla professoressa Simona Pilia, abbiamo raggiunto a piedi una piazzetta dove abbiamo pranzato e giocato tutti insieme per poi recarci nella libreria “Tuttestorie” per un incontro con uno degli Autori del libro “Maydala Express”, Pierdomenico Baccalario.

Nato ad Acqui Terme, nel 1974, lo scrittore ha studiato giurisprudenza per diventare notaio come i suoi genitori, ma ha sempre continuato a scrivere, passione che aveva fin dai tempi del liceo, pubblicando il suo primo libro, "La strada del guerriero", nel 1999. Si approccia all’arte dello scrivere vincendo un concorso indetto dalla casa editrice Il Battello a Vapore. Pierdomenico Baccalario conosce Davide Morosinotto, l'altro autore di “Maydala Express”, ad un incontro con una classe di una scuola durante il quale un bambino gli chiese se poteva dargli l'email perché suo cugino era uno scrittore; così Baccalario scoprì che quel bambino era cugino di Davide Morosinotto e diventarono migliori amici.

Abbiamo quindi incontrato Pierdomenico Baccalario in libreria per parlare del “Maydala Express” che abbiamo avuto modo di leggere e analizzare in classe. L'idea del libro è nata da Morosinotto che desiderava ricordare un viaggio che aveva fatto su un treno in giro per tutta Europa dal quale scendeva a caso senza aver programmato prima l’itinerario. Da questo ricordo è nato il personaggio di Finally, la protagonista, che si muove in treno fra famose città europee, che nel libro sono presenti con le loro caratteristiche ma con un nome non reale.

La nostra curiosità principale, leggendo il libro, è stata capire come si potesse scrivere armoniosamente un libro con un’altra persona e Baccalario ci ha spiegato che l’hanno fatto scambiandosi email: uno dei due iniziava a proporre idee e l'altro le metteva in ordine, poi i due scrivono i capitoli. Il primo capitolo lo scrive Morosinotto: dopo averlo scritto lo manda a Baccalario che lo corregge. Poi Baccalario scrive il secondo capitolo che manderà a Morosinotto e via dicendo fino a quando non avranno finito il libro.

Baccalario ci ha voluto spiegare teatralmente come funziona un libro dall’idea alla stesura fino alla pubblicazione: infatti, dopo la stesura, va inviato a un editor che, se accetta il libro, apporta qualche modifica che condivide con l’autore o gli autori, come nel nostro caso. In seguito lo manderanno al disegnatore per creare la copertina e quindi distribuito attraverso la casa editrice. “Maydala express” è stato però inviato a poche librerie selezionate. Vi starete chiedendo il perché… Ebbene perché è proprio questo lo spirito del libro: pochi viaggiatori salgono sul treno e pochi lettori possono viversi il viaggio.

Si tratta davvero di un libro fantastico, ricco di vari messaggi tra cui quello dell'unicità di ognuno di noi: i personaggi che saliranno nel treno non sono stati scelti a caso dal controllore, ognuno di loro infatti ha una specifica caratteristica che lo rende unico, proprio per rendere speciale il suo viaggio.

La 2D vi consiglia la lettura e vi augura buon viaggio!

Consigli di lettura: Emilio Salgari, "I misteri della giungla nera

di Federico Elia - I F 

Il libro I misteri della giungla nera di Emilio Salgari parla di quattro indiani,Tremal-Naik, Kammamuri, Aghur e Hurti, che vivono in una piccola capanna vicino al fiume Gange circondati dalla foresta nera e dal bambù, insieme alla tigre Darma e al cane Phunti.Una notte, mentre Aghur e Hurti sono a caccia, quest’ultimo torna alla capanna di corsa per avvisare gli altri che Aghur è stato assassinato. Il giorno dopo Tremal-Naik, per vendicare   l’amico, torna nella giungla e vi trova una donna di cui si innamora, ma che dopo pochi secondi scompare. Passato qualche giorno scopre che quella donna si chiama Ada e che è tenuta prigioniera da una popolazione chiamata Thug, che vive su un'isola chiamata Raimangal. Allora Tremal-Naik e Kammamuri vanno in quell’isola, trovano la base dei Thug e scoprono che Ada si trova in un tempio. Dopo averlo trovato decidono di dividersi, in modo che Kammamuri torni a casa e Tremal-Naik provi a liberare Ada. Nel tempio, però, Tremal-Naik viene attaccato e accoltellato dai Thug. Fortunatamente Kammamuri, sentite le sue urla, torna a salvarlo. Dopo averlo curato e aver scoperto che Hurti è stato assassinato, i due tornano nuovamente al tempio, ma vengono imprigionati.

A questo punto inizia la seconda parte del libro,in cui si scopre la storia del capitano MacPerson e di come sua figlia, Ada, fosse stata rapita da Thug, e di come da allora si fosse vendicato di loro, diventando l’uomo a cui questa popolazione da la caccia. Per questo motivo i Thug chiedono a Tremal-Naik di aiutarli ad ucciderlo: in cambio loro avrebbero liberato Ada. Tremal-Naik però scopre che MacPerson è suo padre e si allea con lui per sconfiggere i Thug. Dopo molti combattimenti, finalmente, Ada viene liberata.

A me il libro è piaciuto sia perché tiene sulle spine senza che ci si annoi mai, sia perché sono un appassionato di avventure di questo genere.

Consigli di visione: I racconti di Parvana


di Giovanni Cucca, Patrick Diry e Sara Pusceddu - I A

“I racconti di Parvana” è un film che racconta le vicende di Parvana, una ragazzina della nostra età. Il film inizia con un corpicino, che ruota su se stesso all’interno di una buca. Nelle scene successive incontriamo Parvana e suo padre, che ha perso una gamba in guerra; i due vendono alcuni oggetti su un telo steso per terra per guadagnarsi da vivere. Il film è ambientato in l’Afghanistan, paese nel quale le bambine vengono date in spose nella più tenera età. Il padre di Parvana, Nurullah, viene ingiustamente arrestato dai soldati, poiché aveva insultato e mentito al suo ex allievo e ora talebano Idrees, che lo ha denunciato come nemico dell'Islam. Parvana non si arrende, e, con la madre, si reca nella prigione in cui è stato imprigionato per cercare di liberarlo. Quest’ultima viene picchiata da un talebano, che le intima di non uscire senza una presenza maschile. Parvana, non sconfitta, va al mercato, ma tutti si rifiutano di servirla. Per fortuna, una volta a casa ha il proprio rifugio, ossia la storia che racconta al fratellino Zaki, di due anni, che parla di un ragazzo che deve salvare il tesoro del suo villaggio da un malvagio re elefante. A Parvana viene una brillante idea: travestirsi da maschio, tagliarsi i capelli per poter girare tranquillamente nel villaggio. Parvana incontra una sua vecchia compagna di scuola, Shauzia, travestita anche lei da ragazzo, e le due iniziano da lì a lavorare insieme sempre più spesso. È sempre Shauzia a dirle che con del denaro avrebbe potuto liberare suo padre, e, motivata da ciò, vende il suo bellissimo vestito. Quello che guadagna pensa che le possa bastare, ma alla prigione rifiutano ogni offerta. Una volta tornata a casa, piena di ferite e lesioni, raccoglie tutto il suo coraggio, e, il giorno dopo si reca al mercato per riprovare a guadagnare i soldi necessari. Arriva un soldato talebano, Razaq, che le chiede di leggergli una lettera che riguardava sua moglie (purtroppo morta), visto che Parvana diceva di saper leggere e scrivere ogni cosa. La ragazzina gli era stata accanto in un momento così importante per lui, e inizia in questo modo un’amicizia profonda. Parvana, dal canto suo, insegna all’uomo a leggere e a scrivere, in modo, così da comporre il nome della sua amata. Anche Razaq aiuta Parvana permettendole di entrare nella prigione per salvare suo padre. Lo stesso giorno, purtroppo, la sua famiglia deve partire col cugino per andare in un posto migliore. Questa persona si rivela essere cattiva, e l’unica cosa che le interessa è sposare la sorella di Parvana. Per fortuna, lei e Zaki, riescono a fuggire, ma la madre rimarrà con l’uomo ancora per un po’, fino a rimanere ferita. Mentre Parvana è alla prigione, Razaq, al suo interno, si carica di Nurullah e lo porta fuori, ma un altro talebano gli spara alla spalla. Una volta uscito fuori, porta Nurullah dalla figlia, e il film si chiude così, con un finale aperto, sperando che

la famiglia riesca a unirsi, e che trovi un futuro migliore. Però, la storia di Parvana non è finita! Infatti, il ragazzo, di nome Sulayman, continuando a essere inseguito da qualcosa di misterioso e minaccioso, trova un'anziana maga che gli consiglia di trovare tre cose: un oggetto che risplenda, uno che intrappola e uno che calma. Il ragazzo trovò due di queste cose in uno specchio e in una rete quindi, giunto di fronte al demone, riesce a placarlo raccontandogli la tragica storia di Sulayman, il fratello di Parvana, morto raccogliendo una mina che sembrava un giocattolo, e così supera coraggiosamente la sua prova.

Consigli di visione: La mia amica vampira


di Matilde Frau - I D e Sara Pusceddu e Elisabetta Rana - I A

La mia amica vampira è una serie televisiva divisa in 2 stagioni, che si trova su Netflix. Nel mondo della protagonista, Carmie, ci sono gli umani e i mythics. A 13 anni però alcuni “ragazzini normali” scoprono di avere dei poteri, fino ad allora nascosti, che fanno di loro degli ibridi. Entro un paio di anni, però, devono scegliere se essere per sempre un mythics e scordarsi della loro vita umana, oppure il contrario.

Carmie scopre quindi di essere metà umana e metà vampira, ovvero una vampling. All’inizio non capisce cosa le stia succedendo, perché si risveglia fluttuando in aria, e riesce anche a sentire ciò che il suo cane le dice! Dopo un po’ i fratellini della sua famiglia adottiva, perché lei non ha i genitori, la scoprono, e promettono di mantenere il segreto se lei li aiuterà a partecipare a un torneo di video giochi clandestino, nel quale loro sono i famosi “Gemelli Doppia D”.

Nel mondo degli ibridi, però, ci sono anche molti pericoli: ad esempio i cacciatori, che imprigionano gli ibridi e li rimpiccioliscono. Per fortuna ad aiutare Carmie c’è il suo migliore amico, Kev, un nerd appassionato di fumetti che sa tutto dei mythics. Iniziano in questo modo le rocambolesche avventure da vampling di Carmie, che nel tragitto conoscerà tanti amici, come Dylan.

Consigli di visione: Il collegio


di Cecilia Aresu, Anna Porcu- I F e Valentina Cannas - II F

Il collegio è un programma televisivo giunto ormai alla nona edizione; inizia ogni anno a settembre e finisce ad ottobre.

20 ragazzi e ragazze, di età compresa tra 14 e 17 anni e che provengono da ogni regione d’Italia, eseguono un test per verificare le loro capacità su ogni materia; solo 18 verranno selezionati/e per far parte del Collegio e resteranno li quattro settimane. Nel Collegio, oltre al preside, ai professori/esse e ai ragazzi/e ci sono due sorveglianti che provvedono a tenere l’ordine nell’Istituto cominciando già dal primo giorno.

I e le collegiali non possono tenere con sé trucchi, oggetti elettronici, cibo ed eventuali piercing; se vengono scoperti/e, dopo aver consegnato gli oggetti proibiti, subiranno gravi provvedimenti da parte del preside e dei sorveglianti. A seconda della gravità della situazione ci potrà essere una sospensione in isolamento (in una stanza vuota con l’essenziale), un’espulsione (se l’accaduto si ripete) oppure una punizione, per esempio pelare le patate, pulire le due camerate e così via…

Nel Collegio, oltre alle aule, sono presenti due camerate, una per i maschi e una per le femmine, munite di bagni, e di letti dove dormono i ragazzi/e, una palestra, l’aula magna dove si tengono le varie riunioni, le feste e gli eventi importanti, la mensa, l’orto e il giardino. Durante le quattro settimane i ragazzi svolgeranno, a seconda di come si comportano, una o più gite di una notte. I ragazzi al termine della settimana ricevono una classifica in base ai voti che ricevono, e nella bacheca ci sono le foto dei due peggiori e dei due migliori. L’ ultimo giorno i/le ragazzi/e sosterranno gli esami scritti e orali di tutte le materie: se vengono promossi/e, al termine della cerimonia di fine anno di fronte ai genitori riceveranno dei diplomi e chi se lo merita ne avrà anche un secondo. Dall'ultimo anno chi si merita un secondo diploma riceve anche una borsa di studio. Questo programma richiama l'attenzione anche di noi giovani perché i e le collegiali sono per la maggior parte ignoranti e menefreghisti, per cui fanno ridere e attirano l'attenzione generale.  

La vita di un DJ


di Lorenzo Martinelli - II A

Spesso i dj sono sottovalutati perché la maggior parte di loro non canta con la propria voce ma mixa su canzoni di altri cantanti famosi, cioè lavora sulla base e sulla voce mettendo sopra altre canzoni o suoni di sottofondo e facendo gli scratch, una parola derivata dall’inglese del verbo to scratch, che significa grattare.

Lo scratch è stato inventato da Grand Wizard Theodore, un dj pioniere di New York.

Per riuscire a mixare bene una canzone servono dai 150 ai 800 euro, senza contare tutti gli strumenti e si utilizzano diverse apparecchiature come il Traktor, Serato dj e il Rekordbox.

I dj più conosciuti al mondo sono Marshmello, Gabry Ponte, mentre alcuni dei più famosi d’Italia sono dj Prezioso e Jovanotti.

Io vi propongo un piccolo approfondimento su Gabry Ponte, che secondo me è il migliore per le canzoni. Gabry Ponte inizia la sua carriera nel 1998 con il brano Blue che acquista una grande reputazione sin dagli esordi nelle discoteche e il suo gruppo chiamato Eiffel 65 è diventato famoso in tutto il mondo scalando le classifiche mondiali, ma dopo 7 anni, nel 2005, ha lasciato gli Eiffel perché si è unito a un altro gruppo, continuando però ad essere famoso.

La sua carriera è continuata con la vendita di milioni di copie in tutto il mondo sino a che nel 2016 ha debuttato da solista con il suo brano “Ma che ne sanno i 2000”, che è diventata una hit dell’estate e ha continuato a comporre canzoni fino al 1° settembre 2023 con il brano “Easy on my Heart”.

Crossword: films and TV series

by II B, Giulia Ferrero, Emma Marghinotti e Riccardo Orrù - II E

Last month's crossword

SPORTS AND SPORTSMEN - Answers


Sport e inclusione 

a cura della Redazione

Il 3 maggio, presso il Caesar’s Hotel di Cagliari, si è svolto il convegno “Lo Sport per tutti - La valorizzazione delle differenze”. All'evento hanno partecipato alcuni studenti e studentesse delle classi 2B, 2C, 2F, 3C e 3E, accompagnati dalle professoresse Giorgia Collu e Rita Lisci e dai professori Alessandro Putzolu e Fabrizio Setzu.

Il tema centrale del convegno è stato l'inclusione delle persone con disabilità nello sport. Diversi esperti della Federazione Italiana Sport Paraolimpici e Sperimentali hanno preso parte alla discussione, fornendo approfondimenti e condividendo le loro conoscenze.

A conclusione del convegno, alcuni atleti paralimpici hanno condiviso le loro esperienze personali, offrendo testimonianze toccanti e ispiratrici.

Progetto "Feminas"

a cura delle classi II C e III C

La nostra scuola ha ricevuto un invito dalla “Cooperativa Terra Mia” in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, nell'ambito del programma patrocinato dal Comune di Cagliari "Feminas - CAGLIARI CONTRO LA VIOLENZA". A causa di questioni organizzative, la nostra uscita didattica legata a questo progetto è stata programmata per giugno. Ci siamo recati a Sant’Elia, presso il campo di calcio in erba sintetica dove si svolgono attività sportive tenute gratuitamente da volontari. Prima di iniziare le attività, abbiamo corso e giocato liberamente occupando tutto lo spazio disponibile. I ragazzi si sono divertiti giocando a calcio mentre le ragazze si sono cimentate in acrobazie come il ponte, la verticale e la ruota.

Successivamente siamo stati richiamati e ci siamo seduti per ascoltare i racconti di atleti sardi, ex campioni di diversi sport, che ancora si allenano e insegnano il proprio sport ai giovani. La prima persona a parlare è stata una psicologa sportiva, seguita da Corrado Sorrentino, che ci ha raccontato del suo record nell'impresa straordinaria di nuotare intorno alla Sardegna completando il giro dell'isola in 59 giorni e 57 tappe di nuoto in mare, con l'obiettivo di raccogliere fondi per l'Oncoematologia dell'ospedale Microcitemico di Cagliari dopo la scomparsa della sua figlia. Abbiamo poi ascoltato Chiara Obinu, medico dentista cagliaritana e ambasciatrice di One Ocean Foundation, terza donna al mondo ad aver raggiunto i 100 metri di profondità in apnea. Abbiamo incontrato anche Enrico Follese, ex nuotatore e pallanuotista, e il tecnico di pesistica Nicola Testa con alcuni dei suoi allievi. Questi atleti sardi ci hanno parlato delle loro sfide sportive e dell'importanza dello sport e dell'istruzione per ottenere successo nella vita.

È stata una mattinata bellissima e spensierata, ringraziamo il nostro professore Puztolu per aver organizzato tutto, gli insegnanti che ci hanno accompagnato e gli organizzatori dell’evento. Ci piacerebbe poter partecipare a simili iniziative più spesso.

Il progetto "Valori in rete" della FIGC: finale a Salsomaggiore 

a cura della Redazione

La squadra di calcio femminile della Tuveri, vincitrice regionale del torneo FIGC "Valori in rete", ha partecipato alle finali nazionali a Salsomaggiore dal 29 maggio al 2 giugno, accompagnata dalle professoresse Emanuela Comella ed Enrica Spiga. La nostra squadra si è classificata al decimo posto su 20 squadre partecipanti.

Anche la squadra di calcio maschile di Nuoro ha partecipato alle finali di Salsomaggiore, ottenendo un eccellente secondo posto su 18 squadre partecipanti e portando così la Sardegna al sesto posto nella classifica generale del torneo.

Un sentito ringraziamento alle professoresse Emanuela Comella, Giorgia Collu ed Enrica Spiga per aver reso possibile questa entusiasmante esperienza per le nostre ragazze e i nostri ragazzi.

La squadra di calcio femminile della Tuveri e la squadra di calcio maschile di Nuoro

Lo skate

di Nicole Tocco e Lorenzo Verza - II C

Lo skate è uno sport nato in America occidentale, precisamente in California negli anni Sessanta. Viene praticato principalmente in strada e in pista, su una tavola di legno con quattro ruote.

Si inizia capendo quale piede dobbiamo mettere davanti, ovvero quello sul quale abbiamo più stabilità. Quando ti senti sicuro inizi ad avanzare dandoti la spinta. Già dalla seconda lezione abbiamo iniziato a fare dei percorsi con slalom e varie curve sulla traiettoria. Noi per adesso ora facciamo skate nella palestra della Randaccio, però non appena tutti saranno pronti andremo nella pista di via Rockfeller. Una cosa fondamentale per questo sport è avere l'attrezzatura giusta: casco ed eventuali gomitiere e ginocchiere.

In questo sport più si fa pratica e più aumentano le difficoltà e i vari trick (salti e rotazioni effettuate con la tavola).


Le nostre attività sportive: Scuola Attiva Junior - giornata di hockey

Le nostre attività sportive: attività di tennistavolo, hockey, danza classica e padel

Attività sportive: tennistavolo

Attività sportive: hockey

Attività sportive: danza classica

Attività sportive: padel

Le nostre attività sportive: i Campionati Sportivi Studenteschi

Squadra cadette volley 

Squadra cadetti volley 

Squadra cadetti calcio