DAL MUNARI AL GRANDE SCHERMO: LA PROMETTENTE
CARRIERA DI DANIEL SANTANTONIO
“C’è anche domani” è un film biografico che racconta la vita di Ennio Doris, fondatore di Banca Mediolanum. Si presenta come un'opera che va oltre l'economia e la finanza, cercando di restituire il ritratto di un uomo guidato da ideali profondi: la fiducia nelle persone, l'importanza della famiglia e il valore dell’etica nel lavoro. Il film si apre con un episodio molto noto: nel 2008, durante la crisi finanziaria globale, Doris e Silvio Berlusconi decidono di rimborsare i clienti colpiti dal fallimento della Lehman Brothers. Un gesto sicuramente forte e simbolico, che il film esalta come esempio di coraggio e responsabilità. Quel gesto straordinario fu davvero solo un atto di generosità, o anche una brillante mossa di immagine e strategia economica? Attraverso numerosi flashback, si ripercorrono le origini umili di Doris, la sua crescita in un'Italia del dopoguerra e l'ascesa nel mondo della finanza.
A interpretare Ennio Doris da giovane è stato scelto nientemeno che un ex studente della nostra scuola, Daniel Santantonio.
Dopo aver guardato il film, abbiamo deciso di incontrare l'attore per conoscerlo meglio!
Ci ha dato appuntamento in un bar di Vittorio Veneto, la sua città natale, che in quei giorni ospitava il Festival del Lavoro in cui Daniel ha dedicato del tempo alla lettura di “Works”, il romanzo di Vitaliano Trevisan.
Classe ‘99, dal 2013 al 2018 ha frequentato il nostro liceo, nello specifico l’indirizzo “audiovisivo e multimediale”. Contemporaneamente ha fatto i primi passi nel mondo della recitazione frequentando l’Accademia teatrale “Lorenzo Da Ponte” di Vittorio Veneto. Finito il percorso da liceale si è spostato a Torino, dove tra il 2018 e il 2021 è stato uno studente della scuola del “Teatro Stabile”.
Tra un caffè e lunghi discorsi, ecco ciò che siamo riuscite a trarre dalla sua storia: ci ha raccontato che “Ennio Doris - C’è anche domani” è stata la sua prima esperienza cinematografica importante, un grande traguardo in un mondo molto difficile in cui farsi largo non è semplice e che richiede un grande impegno. Daniel ci ha raccontato come mettersi in gioco per dare il meglio di se stessi sia fondamentale e come nel tempo lui abbia acquisito un proprio metodo in particolare per gestire l’ansia e la delusione per i tanti inevitabili no.
Abbiamo saputo che nel 2021 ha fondato la compagnia PoEM assieme a Gabriele Vacis, un regista di valore, ha seguito regie teatrali, ha svolto il ruolo di aiuto regista e al momento segue diversi progetti a Roma.
Niente male per essere all’inizio della carriera, vero?
Noi auguriamo il meglio a Daniel e al suo percorso, perché è un ragazzo ricco di passione e che si è dimostrato molto disponibile nei nostri confronti.
Giorgia Susanna, Susanna Rotelli, Giulia Dall’Agata, Stella Manente di 3A AA
Alex Casagrande è stato un allievo del nostro liceo, quando questo era ancora scuola d’arte. La sua esperienza negli anni in cui ha studiato qui è stata assolutamente positiva, grazie anche ai professori preparati che lo hanno aiutato nel suo percorso.
La scuola gli ha fornito delle buone basi che lo hanno aiutato a proseguire il suo il percorso di studi, entrando nell’Accademia Di Belle Arti di Venezia nell’indirizzo di pittura dove ha studiato per tre anni e, successivamente a una pausa lavorativa, per altri due, concludendo con una laurea magistrale. Ad oggi lavora come insegnante in diverse scuole e fa parte di una fondazione culturale.
Questo suo percorso di studi è stato molto utile per il suo lavoro, a cui si è appassionato grazie ai suoi docenti, che gli hanno fatto venire voglia di insegnare e di trasmettere le proprie conoscenze a noi ragazzi.
Durante i suoi anni di studio al Munari ha realizzato diverse idee, tra cui dei fumetti nei quali parlava di temi ricorrenti e qualche protesta. Il ballo degli studenti, organizzato in maniera un po’ diversa rispetto al nostro, fu una delle sue iniziative nel periodo in cui fu rappresentante di istituto e diventò un evento che si tiene tutt’ora nella nostra scuola.
Essere dall'altra parte della cattedra per lui è stato strano, almeno all'inizio ma, tornando indietro, non sceglierebbe nessun altro percorso perché ama rapportarsi con gli studenti, insegnare loro ma anche scherzare con loro. Ha scelto di diventare professore per voglia di cambiare, ma anche e soprattutto per passione.
Un messaggio che vuole condividere con noi studenti, è quello di fare quello che ci piace, seguire le nostre passioni, indipendentemente dalle scelte altrui, e di ricordare che l’esperienza scolastica dev’essere prima di tutto sano divertimento e che il liceo artistico ci apre un mondo di possibilità, non solo a quello della scultura o pittura.
Martina Stivanello e Sofia Trescato, 1B