La modalità - solo apparentemente - più semplice, per costruire l'icosaedro, consiste nel predisporre il un suo sviluppo sul piano.
Dopodiché, si procede con la costruzione del solido arrotolando la struttura piana su sé stessa, fino a ottenere il solido.
In questo sviluppo, al centro si trovano dieci triangoli, circondati - sopra e sotto - da cinque triangoli che formano i due vertici inferiori e superiori, per un totale di venti facce.
La seconda opzione, fortemente consigliata, consiste nel creare due piramidi con base pentagonale, le quali costituiranno i due vertici.
Successivamente si costruiscono i dieci triangoli centrali, i quali verranno uniti a parte in modo circolare.
Infine si procede con l'inserimento delle piramidi con base pentagonale sovrastanti e sottostanti.
Questo è il metodo più semplice per ottenere un risultato che possa definirsi decoroso.
Va sempre tenuto in considerazione, infatti, che i marshmallow sono sì affascinanti per i bambini, ma non sono esattamente i migliori giunti che si potrebbero desiderare (anche perché ogni marshmallow dovrà essere connesso a cinque spaghetti: questo rende la situazione non semplice da gestire).
Pertanto, questa costruzione a tre fasi: piramidi con base pentagonale e corpo centrale, alla prova dei fatti è quella che produce il miglior risultato.
Ora la sfida è riprodurre l'icosaedro di Luca Pacioli con spaghetti e marshmallow. Esternamente vi sono solo triangoli equilateri: figure geometriche stabili per definizione. Non è un'impresa da titani.
Ai ragazzi che si recheranno nelle scuole primarie, invece, verrà chiesto di realizzare piramidi (prima su base triangolare, poi su base quadrata) e - infine - un cubo.
In questo modo sarà possibile mostrare che le figure basate su triangoli sono statiche, quelle con più di tre lati no.
E, una volta realizzato il cubo e la piramide... il passaggio alla casetta piccolina in Canada è davvero breve.