IDROPONIA

STEAM APPLICATE ALL'AGRICOLTURA

Un ampio piano di sperimentazione sull' agricoltura idroponica ha coinvolto il nostro istituto verticalmente dalle classi dell'infanzia sino a quelle della secondaria grazie a due tipi di laboratorio: le nuove serre idroponiche acquistate con il bando Edugreen e la sperimentazione INDIRE sulla serra idroponica a scuola.

SERRE IDROPONICHE

3 aule nei plessi di primaria e secondaria sono state adibite a laboratorio di idroponia con una dotazione tecnica uniforme che, dall'A.S. 23-24 consentirà di avviare una sperimentazione strutturata nei vari livelli.

In ogni aula si trova

L'aula di secondaria è inoltre potenziata con:

Fuori suolo presentazione

SPERIMENTAZIONE INDIRE: LA SERRA IDROPONICA A SCUOLA

L’attività prevede l’uso della serra idroponica, una tecnica di coltivazione delle piante fuori suolo e con basso impatto ambientale caratterizzata da un ridotto consumo idrico. La ricerca utilizza questo strumento per attivare una didattica laboratoriale innovativa e introdurre il metodo scientifico in classe.

L’idroponia è l’arte di far crescere le piante nell’acqua. La parola deriva dal greco “hydro”=”acqua” e “pónos”=”lavoro, fatica”. L’idrocoltura è una tecnica di coltivazione fuori dal suolo con un basso impatto ambientale.  Nelle coltivazioni idroponiche la terra è sostituita da un substrato inerte e la pianta vive con le sue radici nell’acqua addizionata dei nutrienti e dell’ossigeno di cui necessita per la crescita. Il processo prevede un controllo di tutte le condizioni fisiche e ambientali in cui vivono le piante e dei fattori che ne influenzano la crescita. La velocità di crescita dipende da molti fattori tra cui: la temperatura dell’aria, l’intensità della luce, il consumo d’acqua, i nutrienti disciolti.

La ricerca si basa su una metodologia di didattica laboratoriale già collaudata dal gruppo di ricerca sull’utilizzo della stampante 3D a scuola e con l’inserimento del “Bifocal modelling“, un approccio di investigazione sui modelli scientifici realizzata dall’Università di Stanford.  L’osservazione dell’evento fisico e la modellazione teorica si affiancano per familiarizzare con i metodi più comuni della ricerca scientifica