L'itinerario

Il nome dell'itinerario si ispira ai sentieri che i funai, sparsi tra il centro del paese e la zona nord della spiaggia, percorrevano più volte al giorno per produrre spago e corde.

Il percorso proposto ha come filo conduttore l’influenza che il mare ha esercitato nel tempo sulla formazione del tessuto urbano e sulle sue strade. Vie che evocano antichi mestieri, ospitano nuove attività e danno forma agli insediamenti urbani, oppure vie che si lasciano contaminare dall'arte: in ognuna di queste strade la presenza del mare produce i suoi effetti.

L'itinerario è formato da un anello di 6 km di strade che inizia dal porto e dal Museo del Mare, primo punto d'interesse, così da entrare direttamente in contatto con la cultura marinara della città. Attraversando poi il quartiere Marina, un reticolo di vie e case sorto nell'Ottocento per ospitare le comunità che vivevano di pesca, si sale al Paese Alto. Qui, dove la strada conserva i resti archeologici di epoca romana e medievale, si trova anche il secondo punto di interesse, la Torre dei Gualtieri, antico presidio del territorio e del mare. Il giro prosegue con la Via Labirinto, unico tracciato ancora esistente del Mandracchio, il quartiere dei pescatori antecedente al nucleo della Marina. Il resto dell'itinerario si sviluppa all'insegna dell'arte, dalle opere puntuali di Viale Moretti, attraversando la pineta Buozzi, fino agli scogli-scultura e ai murales del Molo sud. E con il faro posto sulla punta del molo, ultimo punto di interesse, si chiude simbolicamente l'itinerario.


I tratti di strada dell'itinerario

P - a IL PORTO - Via Marin Faliero

Il porto, formato dal Molo Nord e dal Molo Sud, è completamente banchinato ed ospita una consistente flotta di pescherecci. La pesca è prevalentemente a strascico, ma vi si effettua anche la pesca dei molluschi con draghe manuali e la “piccola pesca”. Di importanza rilevante anche il molo per imbarcazioni da turismo.

Nel 1910 è stato costruito il Molo Nord e per tutto il secolo è stato ripetutamente ampliato fino all'attuale configurazione.

Camminando nel porto, lungo lo spazio ampio e libero che costeggia i capannoni e la banchina, il viaggiatore si immerge negli odori e nei suoni prodotti dalle attività marinare. Da qui il primo passo prima di entrare nel vivo dell'itinerario.

MUSEO DEL MARE

b - c LA MARINA - Via R. Sanzio

La Maréne fu il primo quartiere, detto “pianificatorio”, definito dal primo piano regolatore della città redatto nel 1793 dall’architetto Paglialunga di Fermo. Oggi resta il tracciato regolare delle strade, mentre gli edifici sono stati completamente trasformati.

d - e IL PAESE ALTO - Via G. Rossini

Percorrendo via Forte entriamo nel paese alto ed arriviamo in Piazza Sacconi, dove si erge la Torre dei Gualtieri, anche nota come torrione. Sulla piazza, in seguito ai lavori di riassetto urbanistico, sono stati condotti scavi archeologici che nel 2010 hanno riportato alla luce reperti dell’epoca romana e tombe con resti umani. Scendendo di pochi passi sulla destra troviamo la chiesa di San Benedetto martire edificata nell’ XI secolo sul sepolcro del santo patrono e attorno alla quale venne costruita la città murale.

Costeggiando la chiesa, girando a destra per Vicolo Muto, si arriva in Piazza Bice Piacentini dove in fondo, tra le case, si riconosce casa Sgattoni, con i suoi balconi ornati dalle statue dell’omonimo artista.Verso sinistra si entra in Via G. Rossini dove si può ammirare l’Arco dei Fiorani. Oltrepassato l’arco, sulla sinistra, troviamo Palazzo Piacentini, antica dimora della poetessa dialettale Bice Piacentini Rinaldi, tre piani adibiti ad archivio storico comunale e Pinacoteca del Mare.

TORRE DEI GUALTIERI

f - g VIA LABERINTO

La via faceva parte del dedalo di strade del Mandracchio, rione di pescatori e cuore antico della città. E' l'unica ad essere rimasta come tracciato dopo il riassetto urbanistico dei primi decenni del Novecento, ma ormai anche profondamente modificata. Un tempo era abitata dai pajarà, abitanti delle pajare, case basse costruite con paglia e fango, formate da un’unica stanza, con cucina e camera da letto, ed il bagno all’esterno. La strada rappresentava il luogo di incontro e di lavoro delle famiglie di retare (donne che confezionavano le reti) e di funai (uomini che producevano spago e funi), purtroppo oggi scomparsi in tutto il territorio.

g - h VIALE SECONDO MORETTI

Il viale pedonale, che si sviluppa fino alla Rotonda Giorgini, rappresenta la spina dorsale del centro urbano, richiamando con le sue numerose attività commerciali cittadini e turisti. Lungo il viale e negli spazi che si aprono ai lati sono collocate le opere d'arte di artisti contemporanei: fontane, sedute e sculture, come poli d'attrazione, arricchiscono la percezione visiva e invitano i passanti a fermarsi e riflettere.

h - i LA PINETA - VIALE BUOZZI

Il viale Buozzi con la rotonda fu progettato negli anni Trenta dall'ing. Luigi Onorati. Ai lati del viale si alternano palme ed oleandri, fino a giungere alla Palazzina Azzurra, padiglione costruito negli stessi anni e che oggi è sede di mostre d'arte ed eventi musicali.

i - l MOLO SUD - Viale Tamerici

Il Museo d'Arte sul Mare ospita opere scultoree e pittoriche di artisti provenienti da ogni parte del mondo, e cinque sculture realizzate da Mario Lupo, Marcello Sgattoni (fontana), Genti Tavanxhiu (Monumento a Monsignor Sciocchetti) e Giuseppe Straccia (Madonna e Natività di Gesù).

L'opera di Mario Lupo, realizzata nel 1986, è un bronzo di circa otto metri dedicato al gabbiano Jonathan Livingston. Il monumento invita l'uomo a volare alto per guardare lontano, seguendo obiettivi elevati e autonomia di pensiero.

Lungo questa passeggiata sul mare gli scogli, da elementi funzionali, sono trasformati in opere d'arte e il visitatore può ammirare il dialogo commovente tra natura e artificio.

PUNTA MOLO SUD

STRADE DI COLLEGAMENTO ALL'INTERNO DELL'ITINERARIO

a - b

c - d

e - f

m - A

Tra le vie di collegamento dell’itinerario nel tratto a-b si affacciano sulla strada diversi villini in stile Liberty.