di Angela Mastropietro
Molte sono le cose affascinanti dello spazio, basti pensare ai Pianeti e alle stelle, alla grandiosità della Via lattea… Ma quali sono le scoperte più importanti dell’astronomia? Di sicuro, molto importante è l’esplosione della bollicina grande quanto la testa di uno spillo, chiamata il Big Bang, scoperta nel 1927.
Anche prima della nascita di Cristo, però, le popolazioni come Maya e Greci studiavano e provavano a capire, attraverso i teoremi, la lunghezza della circonferenza terrestre o l’esistenza di corpi celesti.
Già nel III secolo a.C., Aristarco di Samo aveva capito che la Terra ruota intorno al Sole, acquistando, successivamente, la reputazione di precursore di Copernico, che elaborò la teoria eliocentrica nel ‘500. La teoria, provata nel 1610 da Galileo Galilei con la sua straordinaria invenzione del telescopio ma censurata dalla Chiesa, si affermerà solo nel 1687, quando Newton la conferma e la fa riconoscere ufficialmente.
Nel 1781 William Herschel scopre Urano. L’importanza di questo evento è tale che gli scienziati devono ridimensionare la loro idea di Sistema Solare, che, si credeva, finisse con Saturno.
Nel XIX secolo tra le invenzioni più importanti c’è lo spettrometro che permette di analizzare il materiale di cui sono fatte le stelle.
Nel 1846 è la volta di un altro pianeta, Nettuno. Il particolare sorprendente della sua scoperta è che, in realtà, la sua esistenza non è osservata direttamente, ma dedotta in modo geniale dai due astronomi dall’ influenza che Nettuno esercita sull’orbita di Urano.
La prima scoperta del XX secolo appartiene a Edwin Hubble, che dimostra che gli ammassi di stelle, chiamate nebulose, non erano altro che galassie, lontane anni luce dal Sistema solare. Ma un primato da leggenda per questo secolo, è tutto in una foto: l’autore è Neil Armstrong, la data, la notte tra il 19 e il 20 luglio del 1969, non ha bisogno di presentazioni. Armstrong, novello Astolfo, realizza il sogno proibito di Ludovico Ariosto, camminare sulla Luna. A breve distanza, il XX secolo regala ancora l’emozione delle grandi scoperte: atterrare su Marte si può, cominciano i sovietici nel 1971, in piena Guerra fredda, facendo sbarcare il rover Prop-M, 5 chilogrammi di peso e la capacità di spostarsi di pochi centimetri sulla superfice marziana, prima di essere messo fuori gioco da una tempesta di sabbia. Nel 1972, Charles Thomas Bolton conferma l’esistenza dei buchi neri, risultati del collasso gravitazionale di una stella massiccia. Un buco nero è un gigantesco “spazzino cosmico”, ha una gravità così intensa che nulla, nemmeno la luce, può sfuggirvi. Da allora l’umanità dovrebbe ricordare un po’ più spesso quanto sia insignificante l’uomo rispetto a tutto questo e quanto sia sbagliato distruggere il nostro pianeta con inquinamento e guerre, invece che vivere, in armonia con la natura e i nostri fratelli, quel brevissimo attimo che è la vita umana rispetto all’immensità dell’universo.
di Francesco Testa
Con il termine life skills viene indicato un gruppo di abilità psicosociali dell’area personale, sociale, interpersonale, cognitiva e affettiva dell’individuo.
Possiamo dire che sono come una cassetta degli attrezzi indispensabili alla base del percorso educativo e formativo di ogni individuo.
L’acquisizione di life skills è presupposto indispensabile per promuovere il benessere personale e sociale, per stabilire relazioni efficaci, per prevenire comportamenti a rischio nel campo della salute.
Queste competenze sviluppano un comportamento proattivo, stimolano autostima ed autovalutazione degli studenti che insegnano ad orientarsi nell’ambito scolastico e nella vita quotidiana. Le proprie competenze vengono sfruttate sia a livello individuale che sociale, migliorando la consapevolezza delle proprie azioni.
Nell’ambito scolastico esse possono migliorare la relazione tra docente e alunno, i comportamenti sempre più problematici nell'età adolescenziale, incidere sul rendimento e sulla frequenza scolastica e migliorare i rapporti tra figli e genitori.
Le life skills sono state raggruppate in dieci nuclei di abilità e competenze:
decision making: capacità di prendere giuste decisioni in diverse situazioni e contesti di vita, questo può avere un impatto positivo dal punto di vista della scuola;
problem solving: capacità di risolvere diversi problemi in diverse situazioni, che se sono lasciati irrisolti possono causare stress e vari problemi alla salute;
creatività: capacità di esplorare le varie alternative possibili e le conseguenze nella vita quotidiana;
pensiero critico: abilità di saper guardare le cose anche in modo oggettivo e capirne vantaggi e svantaggi;
comunicazione efficace: sapersi esprimere sia sul piano verbale che non verbale, essere capaci di esprimere le proprie opinioni, sentimenti, bisogni in modo accurato;
capacità di relazione: mettersi in relazione in modo positivo;
autoconsapevolezza: conoscere il proprio carattere, i propri punti forti e deboli per mettersi in relazione con gli altri con più facilità;
empatia: capacità di capire gli altri “mettersi nei panni degli altri” per aiutarli;
gestione delle emozioni: capacità di riconoscere le proprie emozioni, consapevolezza di quanto influenzino il nostro comportamento;
gestione dello stress: capire che lo stress influenza la nostra vita quotidiana, il nostro comportamento e capire come agire.
Le life skills rappresentano competenze e abilità che vanno agite e socializzate. La scuola è il prototipo per rinforzare e sviluppare queste competenze!
di Gabriel di Muccio
Marc Raibert è il fondatore dell'azienda di robot Boston Dynamics, in Massachuttes e ha regalato al mondo una serie di macchine a due e quattro zampe in grado di fare parkour, ballare in modo entusiasmante e sistemare con precisione oggetti sugli scaffali.
Stretch, la prima di queste macchine sorprendenti, arriva nel 2001 ed è pensato per la logistica, in grado di movimentare centinaia di merci nei grandi magazzini. Nel 2005 la Boston Dynamics presenta Spot, un formidabile cane-robot capace di ispezionare terreni e spazi poco agibili, come quelli colpiti da catastrofi ambientali e capace anche di monitorare le attrezzature industriali, rilevando anomalie nelle vibrazioni, mentre nel luglio del 2013 viene presentato Atlas, un robot antropomorfo capace di svolgere movimenti umani, persino la corsa e la danza.
Come abbiamo già potuto vedere nella storia della tecnologia, i campi di applicazione delle grandi scoperte sono vari e soprattutto alcuni positivi, come la medicina e la cura dell’ambiente, altri, come quello militare e di guerra, fanno nascere in noi molte preoccupazioni. Nel tempo tante aziende hanno lavorato allo sviluppo della tecnologia robotica e un’importante innovazione è venuta dall’applicazione ai robot dell’Intelligenza Artificiale operata soprattutto da Raibert e dalla Tesla di Eilon Musk. Così, a partire da marzo 2024 ogni due tre mesi nuovi eventi e nuovi video ci mostrano i progressi degli androidi delle due aziende nei movimenti e nei compiti che imparano a svolgere progressivamente, grazie all’apprendimento per rinforzo, un metodo che renderà queste macchine sempre più “libere” dal comando a distanza da parte dell’uomo e persino da un’attenta programmazione iniziale.
È proprio quanto è accaduto con Tesla Optimus, annunciato nell’agosto 2021 e presentato nelle versioni aggiornate a metà ottobre 2024, durante il Cyber Cab a Los Angeles, e negli ultimi video del maggio 2025. Prepariamoci: il momento in cui potremmo trovarci vicini, al lavoro, a scuola o a casa, Optimus e Atlas, che sistemano la spesa, fanno le pulizie o ci aiutano in altri compiti, è sempre più vicino.