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La festa dei lavoratori affonda le sue radici in un periodo di significative e frequenti manifestazioni per i diritti degli operai delle fabbriche durante la Rivoluzione industriale negli Stati Uniti d'America, guidate dall'Associazione dell'Ordine dei Cavalieri del Lavoro americano, i Knights of Labor.


FESTA DEI LAVORATORI

a cura di Murgi Massimo, classe II A

La Festa dei lavoratori viene celebrata il 1º maggio di ogni anno in molti paesi del mondo, per ricordare tutte le lotte per i diritti dei lavoratori, originariamente nate per la riduzione della giornata lavorativa.


Nel 1866, fu approvata a Chicago, in Illinois, la prima legge delle otto ore lavorative giornaliere, legge che entrò in vigore soltanto l'anno dopo, il 1º maggio 1867, giorno nel quale fu organizzata un'importante manifestazione, con almeno diecimila partecipanti.

La notizia giunse anche in Europa, dove nei primi giorni di settembre 1864 era nata a Londra la "Prima Internazionale", ovvero l'Associazione internazionale dei lavoratori, molto vicina ai primi movimenti socialisti e marxisti dell'epoca.

La conquista delle otto ore lavorative, iniziata il 1º maggio 1867 soltanto nello stato dell'Illinois, ebbe una successiva espansione lenta e graduale in tutto il territorio statunitense. Ancora nel 1882, nella città di New York, fu organizzata una importante protesta il 5 settembre, mentre due anni dopo, nel 1884, in un'analoga manifestazione americana, gli stessi Knights of Labor approvarono una risoluzione affinché l'evento di protesta avesse una ricorrenza annuale, senza però proporre ancora una data ufficiale[1] nell'Illinois.

In Italia, appena si diffuse la notizia dell'assassinio degli esponenti anarchici di Chicago nel 1888, il popolo livornese si rivoltò prima contro le navi statunitensi ancorate nel porto, e poi contro la Questura della stessa città, dove si diceva che si fosse rifugiato il console degli Stati Uniti. 

Nel 1919 la Fiom riuscirà a firmare con la Confederazione degli industriali un accordo per la riduzione d'orario a otto ore giornaliere e 48 settimanali (l’accordo prevedeva, tra l’altro, il riconoscimento delle Commissioni interne e la loro istituzione in ogni fabbrica; la nomina di una Commissione per il miglioramento della legislazione sociale e di un’altra per studiare la riforma delle paghe e del carovita).

Concerto del Primo Maggio a Roma nel 2007. I presenti erano circa 700 000 persone.

La decisione in Europa in merito alla festività del 1º maggio, ufficializzata dai delegati socialisti della Seconda Internazionale riuniti a Parigi nel 1889, fu ratificata in Italia soltanto due anni dopo. La rivista La Rivendicazione, pubblicata a Forlì, cominciava così l'articolo Per primo maggio, uscito il 26 aprile 1890: Il primo maggio è come parola magica che corre di bocca in bocca, che rallegra gli animi di tutti i lavoratori del mondo, è parola d'ordine che si scambia fra quanti si interessano al proprio miglioramento

Durante il ventennio fascista, a partire dal 1924, la celebrazione fu anticipata al 21 aprile, in coincidenza con il Natale di Roma, divenendo per la prima volta giorno festivo con la denominazione "Natale di Roma – Festa del lavoro". Fu poi riportata al primo maggio dopo la fine del conflitto mondiale, nel 1945, mantenendo lo status di giorno festivo.

fumetto realizzato da De Rosa Michele, classe II A

Il 1 maggio e i diritti degli studenti

3A #ildirittochemimanca

….è la parità ancora non raggiunta (Anna) 

….è la libertà dal pregiudizio (Marilisa) 

…è essere libero dal giudizio altrui (Ferdinando) 

…è quello di sentirmi giusta nei miei panni (M. Pia)

….quello ad una difesa davvero legittima (Antonio)

….è una prospettiva lavorativa (Pietro)

….è il rispetto fra le persone (Giuseppe) 

…è l’amore che manca (Federica)

…è la libertà di poter esprimere me stessa in ogni modo e forma che sento giusti per me (Gioia)

... è il diritto all'ironia senza ripercussioni (Lorenzo) 

...è il diritto a tifare per la propria squadra sempre e dovunque (Luigi N.)

...è il diritto di fare delle scelte senza essere giudicata per questo (Cristina)

….è il diritto ad essere tutti uguali (Valeria)

...il diritto a scegliere le attività da svolgere nel tempo scuola (Roberto)

...il diritto al tempo (Jonas)

...il diritto a non fare i compiti (Luigi C) 😄

...il diritto ad un eguale rispetto (Salvatore)

…è non riuscire ad essere un terzino come Mario Rui, il “Maestro”!

 

3C #ildirittochemimanca

Mi manca il diritto di sbagliare (Marica)

Mi manca il diritto di gestire il tempo della mia giornata come meglio credo (Francesco)

Mi manca il diritto di essere me stesso (Pasquale)

Mi manca il diritto di controbattere anche a chi ha un ruolo diverso o più importante del mio, come i professori (Massimo)

Mi manca il diritto di parola: credo che, nonostante in Italia ci sia una repubblica democratica e sia in vigore una Costituzione, il diritto di parola non è sempre rispettato: sia a scuola, dove non si può avere un vero e proprio dibattito con i professori e i compagni (per fortuna non con tutti), sia nella vita sociale dove esporre un tema a cui qualcuno è contrario è praticamente impossibile, soprattutto se si va contro un intero gruppo (Vincenzo)

Cercare di essere più aperto con le persone a cui voglio bene (Andrea)

Il diritto al pensiero, molto spesso dico cose che non voglio, solo per non andare contro il pensiero della società intera (Sofia)

Il diritto che mi manca è il poter controbattere alla decisione presa da un professore (Giuseppe)

Il diritto che mi manca è di poter guidare la macchina prima dei 18 anni (Bartolo)

Il diritto che mi manca è poter dire liberamente ciò che penso in famiglia (Caterina)

Il diritto che mi manca è di poter vedere una serie tv vietata ai minori di 16 anni (Rosanna) 🤭




Alluvione in Emilia-Romagna: piogge record, fiumi e corsi d’acqua esondati


Il territorio dell’Emilia-Romagna è stato interessato da due eventi in sequenza in meno di venti giorni con precipitazione cumulata mensile che ha superato i 450 millimetri in varie località.

L’evento in corso dalla mezzanotte del 15 maggio al 17 maggio ha causato l’esondazione di 21 fiumi e allagamenti diffusi in 37 comuni.  Tra le cause delle inondazioni costiere avvenute tra Marche ed Emilia Romagna, oltre alla dinamica della precipitazione intensa e concentrata e le capacità di ritenzione dei terreni, potrebbe aver avuto un effetto l'elevazione del mare, l'azione del vento di bora diretto contro la costa di Marche ed Emilia Romagna, e la conseguente mareggiata sulle coste. 

In moltissimi si sono mobilitati per prestare soccorso alle popolazioni in difficoltà. 

Anche noi del De Nicola, su proposta della nostra professoressa di Arte Roberta D'Aquino, abbiamo voluto dare il nostro piccolo contributo.