GERTRUDE

REALIZZATO PER VOI DA ANGELA, ETTORE, AURORA, CATERINA, ARIOLA, MANUEL

Chi era nei Promessi Sposi?

È la monaca del convento di Monza dove si rifugiano Agnese e Lucia in seguito alla fuga dal paese e al fallito tentativo di rapire la giovane da parte di don Rodrigo. È presentata come una giovane di circa venticinque anni, di una bellezza sbattuta, sfiorita, scomposta, con i capelli e gli occhi neri, che quando fissavano le persone esprimevano un'investigazione superba, le gote pallide, le labbra rosee e viene definita una monaca particolare; ci appare un po' irrispettosa delle regole poiché porta la tunica molto attillata in vita e un ciuffo di capelli scomposto, cose proibite dalla veste che portava.

Di particolare rilievo nel personaggio della Monaca di Monza è il forte contrasto tra il bianco ed il nero in cui Manzoni entra nei minimi particolari. Mette in risalto gli occhi neri e attraverso essi, descrive che cosa gli sguardi indichino: esprimono pietà, dolore, affetto, nascondendo un mistero. Il contrasto cromatico fa comprendere lo stato interiore turbato che si può notare alla vista della monaca: bianca la benda e il viso, neri il velo, il saio e ancor di più gli occhi e le sopracciglia. Quindi gli occhi hanno un ruolo fondamentale nella sua descrizione: “Due occhi neri, neri anch'essi, si fissavano talora in viso alle persone, con un'investigazione superba; talora si chinavano in fretta, come per cercare un nascondiglio”.

La storia nel romanzo

Padre Cristoforo presenta Agnese e Lucia alla monaca, la quale accetta di ospitare nel convento la ragazza e la madre obbligandola a rivelare più precisi dettagli sulla persecuzione subìta da don Rodrigo e sul suo rapporto con Renzo. L'eccessiva libertà con cui Gertrude parla alla giovane suscita il suo stupore e Agnese concluderà col suo buon senso di popolana che i nobili "hanno tutti un po' del matto”. La storia passata di Gertrude è narrata dall'autore con un ampio flashback, nel quale descrive la sua vicenda. Quando Lucia e Agnese entrano nel convento è trascorso circa un anno da questo avvenimento. In seguito Gertrude sembra affezionarsi alla giovane e prendersi a cuore il suo caso, offrendo dunque una protezione sicura dalla persecuzione di don Rodrigo. Il signorotto riesce tuttavia a scoprire il nascondiglio della ragazza e in seguito chiede l'intervento dell'innominato, il quale si rivolge a sua volta proprio a Egidio che è suo compagno di scelleratezze: questi induce Gertrude a fare uscire Lucia dal convento con un pretesto, affinché i bravi dell'innominato possano rapirla e condurla al castello del potente bandito, e la monaca obbedisce anche se la proposta le sembra spaventosa e l'idea di causare danni alla ragazza le riesce intollerabile. In seguito Lucia apprenderà dalla mercantessa più precisi dettagli sulla storia di Gertrude, in particolare saprà che la donna è stata accusata di atroci delitti e rinchiusa su ordine del cardinal Borromeo in un monastero a Milano, dove conduce una vita di volontari patimenti e sofferenze rispetto alla quale solo la morte potrebbe essere peggiore.

Chi era nella realtà?

Il personaggio è chiaramente ispirato alla figura storica di Marianna de Leyva, figlia di Martino conte di Monza e costretta a farsi monaca dal padre contro la sua volontà. Negli anni seguenti intrecciò una relazione con Gian Paolo Osio, un giovane scapestrato già colpevole di assassinio dal quale ebbe due figli. Per tenere segreta la relazione l'Osio si macchiò di tre nuovi delitti, ma venne arrestato e ciò permise al cardinal Borromeo di scoprire la tresca, che fu confermata dalla stessa De Leyva. L'Osio venne poi ucciso in casa di un presunto amico che lo tradì, mentre la donna subì un processo canonico e venne rinchiusa nella casa delle penitenti in Santa Valeria a Milano, dove visse gli ultimi anni espiando le sue colpe.

Carattere del personaggio

L’infanzia di Gertrude è stata molto difficile e triste. Ancora prima di nascere,il suo destino era già stato segnato dai suoi genitori. Appena nata le fu dato il nome “Gertrude”, per dare un'idea del Monastero. Era considerata diversa dalle altre bambine. Lei non aveva ancora idee chiare su cosa voleva fare, ma di sicuro non voleva diventare Suora,essendo anche influenzata dalle sue compagne. Ascoltando le conversazioni dei genitori, iniziò a provare invidia e disse al padre che non voleva essere più una monaca. Prima di diventare monaca era un obbligo far trascorrere le ragazze un periodo a casa dei genitori, e quel momento arrivò anche per Gertrude. Giunta a casa, le fu impedito di partecipare ai ricevimenti. Col tempo si innamorò, il padre venne a conoscenza,le avvertì che l'avrebbe perdonata ma una condizione; di entrare al monastero e diventare monaca. Gertrude si sentì umiliata, ma acconsentì e dopo essere stata sottomessa all’esame, fu ammessa. I primi anni furono l’inferno, resi anche peggio da il giardiniere Egidio, con la quale iniziò una relazione segreta. Questo legame portò Gertrude ad avere un carattere ancora più aggressivo e quando una suora lo venne a scoprire, la minacciò di raccontare tutto quello che aveva scoperto e decise di ucciderla con il giardiniere, il quale aveva un legame con Gertrude.