DON ABBONDIO

REALIZZATO PER VOI DA CRISTINA, LAURA, LUCILLA, FILIPPO, ELEONORA

Il carattere e la vita di Don Abbondio


Don Abbondio è un personaggio che si comporta servilmente con i potenti e in modo prepotente con i deboli.

E’ un uomo estremamente prudente, che ha scelto di farsi sacerdote proprio per la sua tranquillità: infatti diventando prete è entrato a far parte di una classe protetta e rispettata.

La vocazione spirituale gli manca del tutto, la sua scelta è stata dettata dall’opportunismo, per reagire, a modo suo, alla prepotenza dei signori e all’ingiustizia.

Manzoni lo descrive con pietà ma anche con disprezzo: l’ironia con cui parla del pavido sacerdote è quasi sempre affiancata alla severità del giudizio morale, che mette in evidenza le debolezze di un uomo interessato soltanto al quieto vivere.


E’ il primo personaggio del romanzo a entrare in scena e in seguito all'incontro coi bravi l'autore ci fornisce una dettagliata descrizione della sua psicologia e del suo carattere. Manzoni finge che l'anonimo abbia omesso nel manoscritto di dire il suo casato, ma è comunque presentato come un uomo di circa sessant'anni dai capelli bianchi e con "due folti sopraccigli, due folti baffi, un folto pizzo” .

Non è assolutamente un uomo molto coraggioso e dimostra anzi in numerose occasioni la sua viltà e la sua codardia, che sono all'origine anche della scelta di farsi prete: non dettata da una sincera vocazione, ma dal desiderio di sfuggire i pericoli della vita ed entrare in una classe agiata e dotata di un certo prestigio, che offre una discreta protezione in tempi in cui regna la violenza e la legge non dà alcuna garanzia agli uomini quieti.

La sua debolezza lo spingono a comportarsi in modo scorretto e a farsi complice delle prepotenze altrui, al di là delle sue stesse intenzioni. Il suo nome rimanda a sant'Abbondio, patrono di Como, e suggerisce il carattere di un uomo che ama il quieto vivere. È indubbiamente uno dei personaggi comici del romanzo, protagonista di molti episodi che mescolano dramma e farsa. Aiuta l’antagonista, Don Rodrigo, ma quando egli morirà Don Abbondio sposerà Renzo e Lucia.

Due episodi più importanti in cui è coinvolto


Don Abbondio ha un ruolo fondamentale nell’evoluzione della storia, le due vicende nelle quali è presente e che reputo le più importanti sono entrambe all'inizio del romanzo:

  • la prima è quando incontra i bravi sulla via per casa mentre recita preghiere e viene da loro minacciato e informato che il matrimonio di Renzo e Lucia non deve venire svolto "né domani né mai" per scelta di don Rodrigo, un nobile del posto. I bravi si congedano, anche se il don avrebbe voluto continuare a trattare, cantando canzoni volgari e incamminandosi chissà dove;

  • la seconda è invece quando Renzo, Lucia, un cugino di Renzo e un amico del cugino cercano di riuscire a far svolgere all’insaputa di don Abbondio il matrimonio dei promessi sposi anche se falliscono miseramente. Il don avrebbe dovuto ricevere solo il cugino per un pegno, ma a sua insaputa si presentarono di nascosto anche Renzo e quella che doveva essere la sua futura moglie che non trovano il tempo di pronunciare le parole per sposarsi davanti all’uomo di chiesa.


Don Abbondio come si può notare da questi due episodi non è sicuramente un personaggio coraggioso, tantomeno onesto, inoltre si sottomette a chiunque abbia la possibilità di riuscire a rovinare in qualche modo la sua reputazione come, per esempio, don Rodrigo.

Viene descritto come un uomo sulla sessantina d’anni con folti sopraccigli, folti baffi e con un folto pizzo che incorniciano la sua faccia bruna e rugosa.

Si nota che il don è particolarmente affezionato a Renzo e Lucia, anche se il suo modo di fare e la paura verso don Rodrigo lo spingono a rinunciare a celebrare il loro matrimonio.