di Barbara Maffei - Coordinatrice pedagogica provinciale Fism
Una parola muore quando è detta, dice qualcuno. Io dico che solo quel giorno comincia a vivere. (Poesia Una parola muore, di Emily Dickinson)
L’esperienza che stiamo attraversando ci sta accompagnando alle radici profonde della nostra condizione umana, della nostra interiorità attraverso una ridefinizione di noi stessi, consentendoci di conoscerci meglio e di conoscere meglio chi ci sta intorno. Le relazioni si sono ridefinite e hanno assunto forme diverse di presenza o assenza; anche in famiglia gli equilibri sono mutati in un gioco di attese, richieste, contrattazioni, sospensioni, scoperte e intensificazioni.
Ogni relazione si specifica attraverso il canale importantissimo della comunicazione (V. Baffo, Relazioni educative: tra comunicazione e cura), cioè attraverso le parole che pronunciamo e attraverso quelle che riceviamo. Gli stili comunicativi e i contenuti che diciamo sono una parte essenziale della qualità delle nostre relazioni, le definiscono e contribuiscono a dare forma a chi le vive, soprattutto ai più piccoli.
Questo ci lascia intendere quanto sia importante prestare attenzione e cura alle nostre comunicazioni soprattutto in questo tempo. Infatti non tutte le parole hanno lo stesso valore, alcune scorrono via veloci quasi senza che ce ne accorgiamo, altre si fermano e abitano la nostra mente e il nostro cuore, a volte per sempre. Ogni parola ha una forza che la contraddistingue da tutte le altre. Nelle famiglie per esempio esiste un lessico familiare, modi unici per dirsi le cose, per esprimersi, vocaboli che richiamano eventi propri della storia di quella famiglia senza la necessità di raccontarli.
Quando parliamo, chi riceve le nostre parole non rimane mai neutro, ma le carica di significati legati a sé e alla propria storia. È quindi necessario che le parole siano prima pensate e poi scelte e ricercate con cura, per trovare quelle corrispondenti alla realtà che vogliamo comunicare e per specificare il messaggio che vogliamo inviare nelle sue sfumature.
Quali parole allora scambiarci in questo periodo? Con quali parole gli adulti si possono prendere cura dei bambini?
In ciascuna relazione educativa per sostenere la crescita e per accompagnare i bambini e le bambine alla piena espressione di sé e della propria identità è importante regalare parole “buone”: parole di stima, di rispetto, di tenerezza, di verità, di libertà, di coraggio e di affetto (E. Aceti - S. Cagliani, La grandezza della parola).
Il bambino o la bambina che si sente rivolgere una parola, la sente risuonare dentro di sé e questo risveglia il suo modo di sentirsi, di vedersi e di leggersi nella realtà. È importante che gli adulti trovino modi per esprimere ai bambini quanto sono importanti perché questo li aiuta a riconoscersi come persone portatrici di un valore unico. Usare parole che rimandano quindi al valore della persona in sé e non solo a ciò che sa fare o non sa fare. I bambini, infatti attraverso le parole che rivolgiamo loro, scrivono la loro storia dentro di sé e si confermano del fatto che sono amati nella loro unicità.
Anche le parole di tenerezza sostengono il bambino e lo fanno sentire protetto e sicuro; hanno un grande valore affettivo perché esprimono i legami profondi. Sono tutti i nostri modi di esprimere accoglienza, affetto, comprensione, commozione ed empatia: “Ti voglio bene”, “Ti sono vicino”, “Sono qui con te”.
Ci sono poi le parole di libertà, quelle che sostengono l’autonomia dei bambini, che li incoraggiano a fare da soli per offrire la possibilità di guardarsi come persone capaci e competenti, come persone che possono raggiungere la meta senza che qualcuno si sostituisca a loro. Proprio dalla consapevolezza di essere persone autonome i bambini traggono quella fiducia e stima di sé che li porta poi ad affrontare anche le situazioni nuove (“Sono sicuro che puoi farcela”, “Prova, se hai bisogno chiedi aiuto”, “Prenditi tempo”).
Infine coltiviamo parole di speranza in cui emerga una lettura della realtà accompagnata da ciò che ciascuno può fare per superare la pandemia, l’impegno che ciascuno può e deve mettere per fare la sua parte nella comunità (“Laviamoci le mani!”). Ci possono essere di aiuto le fiabe, strumenti educativi e psicologici che permettono ai bambini in modo simbolico di immedesimarsi in situazioni problematiche che accadono nel quotidiano e suggeriscono come possono essere risolte puntando sulle risorse e sulle potenzialità dei personaggi.
Per concludere possiamo affermare che ogni parola è autentica quando porta con sé cura e interesse e quando ci fa incontrare l’altro in modo semplice e profondo (E. Borgna, Parlarsi. La comunicazione perduta). Papa Francesco nell’udienza del 13 maggio 2015 ci regala le 3 parole da tenere sulla porta d’ingresso di ogni casa per custodire l’armonia in famiglia: permesso, grazie e scusa, parole che aprono la strada per vivere bene e in pace in famiglia.
Ai tempi del COVID 19 prestare grande attenzione alle parole è un invito fondamentale per prenderci cura dei piccoli.
Barbara Maffei
La Libera Università dell’autobiografia di Anghiari propone un progetto autobiografico: scrivere di sé ai tempi del Coronavirus attraverso due suggestioni (#caraluatiscrivo):
Coronavirus ti scrivo…
La mia “arte di vivere” in emergenza….
Visione del film Before sunset del 2004
Visione del film The Professor and the Madman del 2018
Visione del film La vita segreta delle parole del 2005
PER ADULTI
Luigi Pati, Pedagogia della comunicazione educativa, La Scuola, Brescia, 1984
Marshall B. Rosengerg, Crescere i bambini con la Comunicazione Nonviolenta, Edizioni Esserci, Reggio Emilia, 2007
Luigi Anolli, Fondamenti di psicologia della comunicazione, Il Mulino, Bologna, 2012
APPROFONDIMENTI PER BAMBINI
Oliver Jeffers, Sam Winston, La bambina dei libri, Lapis Edizioni, Bologna, 2017
Silvia Borando, Grande gatto Piccolo Gatto, Minibombo, Bologna, 2018
Nicola Cinquetti, Chiedimi scusa, Lapis Edizioni, Roma, 2018
Tea Orsi, Anna Pini, Il libro delle parole gentili e delle buone maniere, De Agostini, Milano, 2019
Michela Guidi, La leggenda del paese dove nascono le parole, Feltrinelli Kids, Milano, 2019
Da stampare
immagini: Claude Monet, Donna con il parasole, madame Monet con il figlio (1875), Vincent Van Gogh, Primi passi (1890).