La pianta scrive al suo padrone
Egregia signora,
sono la sua piantina ormai secca e raggrinzita. Volevo informarla che è da esattamente una settimana e 4 ore che non mi dà l'acqua e in più penso lei sappia che mi serve del sole per le mie radici o i petali non saranno belli come desidera. Volevo poi dirle che è una bugiarda a dire alla sua amica Luisa che lei ha il pollice Verde, quando sappiamo benissimo entrambe che non è vero!
Deve sapere che la pianta nuova che ha comprato parla male di lei con L'ulivo!
Grazie per il suo tempo.
Sua graziosa pianta Rosa
P.S.: Mi dia l'acqua e non una stanza buia e calda se non vuole che mi escano rughe orrende come le sue!
Testo di Lutfie Gjoni
Egregio nessuno,
a nome di tutti i Ciclopi, La ringrazio per avermi portato dei deliziosi umani. Avevo molta fame e non ce la facevo più a mangiare formaggio. Una cosa per cui mi vendicherò sarà per l'occhio, ma non pensiamoci adesso.
Mi sento molto meglio adesso, dopo aver distrutto Itaca. Potrei regalarti una pecora, se vuoi, ne ho veramente troppe, dovrei liberarle o solo mangiarle.
Le ricordo che la stiamo ancora cercando, signor Nessuno.
Nel nostro viaggio ci ricorderemo di lei perché con l'aiuto di Poseidone la elimineremo.
Il suo caro Polifemo.
Testo di Pietro Palumbo
Egregio signore,
sono un vecchio telefono con il vetro tutto rotto e risiedo nella sua tasca. Le scrivo per dirle addio, la mia batteria non arriva più al 60%, la fotocamera ha un graffio e la velocità delle mie ricerche è lenta ormai.
Quando mi ha acquistato era un bel cellulare nuovo, appena uscito dalla fabbrica ed ora sono ridotto così male che le voglio dire che domani non mi accenderò più. Ma la volevo ringraziare per avermi usato al massimo, o meglio, al massimo della mia resistenza. Volevo esprimere la mia gratitudine per avermi sbattuto a terra e per avermi fatto rimbalzare per poi cadere . Grazie per aver fatto occupare tutta la mia memoria con tutte le sue app mai aperte e le foto fatte per sbaglio. Comunque La volevo salutare perché è stato il mio unico amico e, anche se qualche volta mi maltrattava, io le ho voluto bene. Quando la mattina mi accendeva ero il cellulare più felice del mondo.
Spero che io venga riparato, ma, se non fosse così, la ringrazio per tutto e La saluto.
Il suo cellulare
Testo di Andrea de Martino