Diversità culturali

Diversità Culturali


L'UE è un organismo sovranazionale con una progettualità comune sul piano economico e politico e comprende 27 paesi europei. 

L’UE è stata creata a partire dal secondo dopoguerra e con questo progetto gli Stati vollero stabilire un futuro di pace fondato su valori indivisibili e universali, basandosi sul principio di democrazia e Stato di diritto, al fine di ottenere il rafforzamento dei diritti fondamentali ed apportare nel continente europeo un nuovo sviluppo politico, economico e sociale, basato sui criteri di sostenibilità e giustizia sociale. 

L’Unione contribuisce al sostentamento della dignità umana, ponendo la persona al centro della sua azione, della libertà, dell'uguaglianza e della solidarietà. Tutto nel rispetto delle diversità delle culture, delle tradizioni europee e dell’identità degli Stati membri.

La presentazione delle premesse avanzate è contenuta nella Carta dei diritti fondamentali, adottata a  Strasburgo nel  2007, sempre nell’osservanza del principio di sussidiarietà stabilito dalla Convenzione europea. Il godimento di questi diritti fa sorgere responsabilità e doveri nei confronti degli altri, come la  comunità umana, e delle generazioni future.


Riportiamo alcuni articoli contenuti nel suddetto documento, inerenti all’integrazione e al rispetto delle diversità culturali di cui è composta l’Unione: 






Oggi l’inclusione di ogni diversità all’interno della comunità europea è diventato un principio cardine, dal quale non si può prescindere. Tuttavia non sempre i cittadini dell’Unione si riconoscono all’interno della stessa famiglia europea e talvolta fanno fatica ad accettare chi è percepito come “diverso”. Curiosi di capire come si percepisce l’incontro con la cultura di uno stato diverso, abbiamo pensato di ascoltare esperienze e punti di vista “in diretta”. E come farlo, se non grazie a delle interviste? 


Abbiamo iniziato il nostro lavoro di “audience”, facendo alcune interviste a coloro che hanno vissuto esperienze riguardanti l’integrazione sulla propria pelle, per riuscire veramente a comprendere il significato della parola “integrazione”, ovvero “l'incorporazione di una certa entità etnica in una società, con l'esclusione di qualsiasi discriminazione razziale, attraverso un processo di socializzazione.”- Oxford Languages

Inoltre abbiamo deciso di aggiungere una domanda sulla comunità LGBTQIA+ , un argomento che, da alcuni anni a questa parte, è preso in considerazione anche a livello politico.  LGBTQIA+ è l'acronimo di: Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender (o Transessuali), Queer, Intersessuali e Asessuali. Il + finale fa riferimento a ulteriori specificità di genere di questa “comunità”, orientamenti sessuali non eterosessuali e non binari che non rientrano nella sigla.


Quindi, le domande che abbiamo posto si sono concentrate principalmente su 4 argomenti: differenze culturali, accettazione delle diversità, come agisce l'Europa e aspettative per il futuro.

Di seguito vi riportiamo i riassunti delle interviste fatte a 3 professori dell’Istituto Michele Buniva, che gentilmente hanno accettato di collaborare con noi.

Abbiamo iniziato intervistando un professore di matematica, trasferitosi  dalla Romania ormai da 12 anni. 

La prima domanda che abbiamo deciso di porre all’intervistato riguardava l’integrazione, o meglio il processo di inclusione. Tenendo conto della sua esperienza personale, egli ha evidenziato una serie di difficoltà nell’integrarsi completamente in Italia, che non derivano dagli aspetti burocratici, che al contrario per i cittadini europei sono più semplici, ma proprio dalle diversità culturali tra Italia e Romania.  Rispetto al futuro, invece, il docente esprime incertezze sia per la società italiana, sia per la società europea in generale. L’intervistato ha riportato come esempio dei limiti dell’Unione Europea la situazione scolastica, in cui per esempio non c’è una politica comune, ma una serie di raccomandazioni e pareri dell’Europa, che gli stati membri cercano di seguire. Egli inoltre ritiene che i livelli di apprendimento degli studenti si siano in genere abbassati, per cui è necessario un cambiamento in favore dell’istruzione e della cultura, se si vuole preservare l’integrità politica ed economica dell’Europa.

Abbiamo rivolto la seconda intervista ad una professoressa che insegna inglese al Liceo Artistico del nostro Istituto e che si è trasferita dalla Danimarca nel 1996. La professoressa, come il primo docente intervistato, ha specificato che i primi anni dopo il suo trasferimento in Italia non sono stati affatto facili, a causa delle evidenti differenze culturali e della poche conoscenze dell’inglese da parte degli italiani; ma ha chiarito che nella sua esperienza, l’essere una cittadina europea ha sicuramente aiutato nel processo di integrazione nel nuovo paese. Invece per quanto riguarda il futuro dell’Europa, spera che continuerà ad essere unita e che continuerà ad esserci collaborazione all’interno della comunità.


Per l’ultima intervista abbiamo deciso di porre alcune domande al nostro professore di geografia, che ha vissuto in Spagna per diversi anni. L'intervistato  ha messo in evidenza che in Spagna l’accettazione e la percezione positiva delle differenze presenti fra tutti noi è molto più presente nella società rispetto all’Italia, dove invece si ha la tendenza a “reprimere” le diversità. A questo punto, essendo già sul tema delle differenze, abbiamo ritenuto opportuno domandare anche su come appare la comunità LGBTQIA+ all’interno della società spagnola. E’ emerso che rispetto all’Italia, il matrimonio per le persone che fanno parte della comunità LGBTQIA+ è completamente accettato e considerato positivamente. Riguardo, invece, la domanda sul futuro dell’Unione Europea, il professore ha espresso un sentimento positivo, ma ha anche evidenziando il fatto che su molti aspetti, come la gestione dell’immigrazione, la mancanza di una politica fiscale comune e le differenze sociali ed economiche tra i vari paesi, c’è assolutamente margine di miglioramento.

A cura di Gecchele Chiara, Cagnetta Giorgia, Venticinque Abigheil, Crisan Denisa Gabriela