Uscita al planetario

La classe 5^ racconta…

 

Il viaggio in treno

 

Il 19 dicembre siamo andati alla stazione di Lierna a prendere il treno per andare al Planetario di Lecco. 

Alle ore 8:00 eravamo tutti quanti alla stazione e il treno è arrivato in perfetto orario.

Mentre ci accomodavamo nel vagone hanno fatto salire Lorenzo con una pedana mobile.

Sui sedili vuoti abbiamo messo zaini e giacche; durante il viaggio alcuni di noi ammiravano il paesaggio dai finestrini, altri chiacchieravano e due compagni stavano con Lorenzo.

Dopo 25 minuti siamo finalmente arrivati alla stazione di Lecco e abbiamo percorso a piedi la strada per arrivare al Planetario.

La strada era tutta in salita e dovevamo camminare per 10 minuti, così la maestra Silvia è stata aiutata da dei compagni per spingere la carrozzina.

Una volta arrivati abbiamo scattato delle foto e siamo entrati per svolgere i laboratori. Alle 11.45 siamo tornati in stazione a Lecco per prendere il treno che ci ha riportati a Lierna. 

Ecco cosa abbiamo fatto e conosciuto al Planetario. 

La volta celeste 

Appena siamo arrivati al Planetario abbiamo fatto merenda, poi siamo entrati e l’esperto che ci ha accolto ci ha presentato la sala.

Ci ha spiegato cosa significa la parola Planetario: si riferisce ad uno strumento ottico utilizzato per riprodurre in modo  realistico la volta celeste su uno schermo. 

La sfera celeste è una volta immaginaria sulla quale vengono proiettati tutti gli astri: i pianeti e le costellazioni!

E’ stato molto emozionante osservare al buio il cielo e ci ha colpito molto vedere la volta celeste. 

Il notturnale 

Il notturnale è uno strumento che usavano gli antichi navigatori di notte per sapere le ore con le stelle. Al  Planetario ne abbiamo costruito uno con il cartoncino e ce l’ha spiegato l’esperto Loris Lazzati.

Proviamo a immaginare un grandissimo orologio in cielo, con una sola lancetta e con il perno nella stella Polare.

Abbiamo provato a costruire questo orologio con due cerchi di cartone.

Non era facile riuscire a capire l’ora ma, con la spiegazione dell’esperto, piano piano ce l’abbiamo fatta! Questo strumento lo usavano gli antichi navigatori per capire l’ora quando rimanevano in mare per tantissimi giorni e mesi.