La nostra mostra


Siamo partiti con l’intenzione di riempire una parete, come già avevamo fatto con altri artisti come Mirò e Klee. Poi, dopo aver conosciuto un po’ la storia di Henri Matisse, ci siamo fatti prendere dall’entusiasmo e abbiamo deciso di fare una mostra lungo tutto il corridoio. Ci hanno appassionati non solo i quadri ma anche il modo di dipingere e il coraggio di questo pittore che, anche se era anziano e malato, non ha mai smesso di rincorrere i suoi sogni continuando a creare bellissime opere colorate.

È nata così la nostra mostra “Henri Matisse: finestre e sogni” che è stata inaugurata sabato 20 maggio. È stata una grande emozione per noi che, ci siamo ritrovati pittori. Infatti, oltre ad aver interpretato i quadri famosi di Matisse ne abbiamo fatti di nostri, con la nostra fantasia, imparando a mischiare i colori e a inventare forme, paesaggi e personaggi.

La nostra mostra è accompagnata da un racconto che ha per protagonista una bambina che viaggia attraverso i quadri di Matisse. Ne pubblichiamo una parte, quella finale…

LA FINESTRA DEL SOGNO

La bambina era nel suo letto. Stava per addormentarsi e intanto pensava a quanto fosse bella la burrasca ma a quanto fosse meglio quando c'era il sole, perché si poteva fare il bagno e giocare a pallone senza che il vento te lo portasse via.

Intanto fuori il vento era per davvero furibondo e si sentivano i colpi delle onde che cadevano pesanti sulla spiaggia. Le persiane erano chiuse ma le finestre erano aperte, proprio per riuscire a sentire i forti rumori della burrasca.

La bambina si era addormentata, nel dolce pensiero di essere al riparo nella tranquillità della sua casa mentre fuori c'erano tuoni e fulmini. Con il sonno era arrivato il silenzio e, insieme a quello, erano arrivati i sogni.

La bambina ora vedeva una grande porta. La voleva raggiungere e si muoveva in avanti scivolando sull'aria, senza fare rumore. Oltre la finestra c'era una porticina verde e dietro la porticina una galleria che non finiva mai. In fondo alla galleria c'era un vaso in cui nuotavano dei draghi rossi che facevano le bollicine. La bambina aveva riconosciuto i suoi amici pesci. Intorno a loro c'erano dei conigli che bevevano una cioccolata calda. La bambina aveva parlato con i pesci e con i conigli, poi le erano apparsi davanti degli enormi coni gelato. I pesci e i conigli si erano messi a mangiare il gelato e poi, all'improvviso, avevano morsicato la punta di biscotto del cono e avevano soffiato nel buco.

Dai gelati erano schizzate fuori delle bolle azzurre e gigantesche e, in ogni bolla, c'era una finestra che guardava sul mare. Le bolle erano poi scoppiate e si erano trasformate in tanti petali di fiori che volavano nel vento.

La bambina, all'improvviso, aveva sentito qualcuno piangere: era una chiocciola! Si era avvicinata e aveva chiesto come mai fosse così triste. La chiocciola aveva raccontato di essere triste perché tutti la prendevano in giro: era lenta, era una pappamolla e il suo corpo era viscido. I pesci guizzavano e i conigli saltavano veloci, mentre lei poteva solo strisciare per terra con grande fatica.

La bambina si era intristita anche lei, ascoltando quelle parole. Aveva guardato la chiocciola e le aveva chiesto se non avesse un sogno che l'aiutasse a far andar via la tristezza. La chiocciola aveva riposto che dei sogni ce li aveva ed erano quelli di provare a volare e di usare i colori per rallegrare il mondo e fare in modo che nessuno più piangesse.

La bambina, dopo aver fatto un lungo respiro, aveva chiamato i suoi amici nel sogno, chiedendo loro di portare la valigetta dei colori di suo papà. Luca, Alessandro e Dino erano arrivati quasi subito e la bambina aveva raccontato la storia della chiocciola. Su un grande muro bianco la bambina e i suoi amici avevano iniziato a dipingere ombrelli, meduse, scarpe, stelle marine, conchiglie, occhiali da sole e spazzolini da denti, insomma tutto quello che il mare e il vento avevano regalato.

La chiocciola guardava meravigliata quei bellissimi disegni colorati e, mentre osservava, aveva sentito una strana sensazione. Il suo guscio si era aperto e il suo corpo si era trasformato: era diventata una creatura colorata e in grado di volare. La bambina e i suoi amici avevano fatto sparire la sua tristezza e le avevano permesso di realizzare i suoi sogni. Dall'alto la creatura li guardava e li salutava, sorridendo e dicendo loro grazie.

La bambina era felice di aver aiutato la chiocciola e si era messa a saltellare dalla gioia.  Piano piano la creatura era sparita in alto nel cielo, gli amici erano usciti dal sogno, il muro di colori era diventato azzurro come la parete della sua camera.

La bambina aveva aperto gli occhi. Era distesa nel suo letto morbido e fresco. La stanza era in ombra ma, dalle persiane, entrava una luce dorata. Fuori il mare era calmo e le onde erano diventate piccole piccole. La bambina aveva spalancato le persiane e la camera si era riempita di sole.

Che bello! Che felicità! Oggi poteva rivedere i suoi amici, poteva giocare, fare il bagno e chissà… Magari avrebbe potuto aiutare ancora qualcuno o renderlo felice: persona o animale poco importava. Il sogno era stato bellissimo e il suo cuore, ora, era una finestra aperta sul mondo intero.