Storie di Natale

IL DRAGHETTO ROSSO

C’era una volta un bel draghetto rosso che ogni Natale si svegliava in una casa diversa. Quel Natale draghetto si sveglia in una casa buia e fredda dove trova due fratellini : un bambino e una bimba, soli e un po’ tristi e il drago capisce subito cosa fare.

Esce e torna con un alberello e aiuta i bimbi ad addobbarlo. Poi, visto che la casa era fredda, il drago rosso sputa nel camino e accende un gran fuoco per scaldare la casa. Verso sera arrivano la mamma e il papà che, stupiti dell’albero, ma troppo felici di vedere i loro bimbi sorridenti e al caldo, vicino al camino, preparano una bella cenetta e poi vanno a letto tutti insieme.

 A mezzanotte Babbo Natale arriva e trova il drago rosso ancora sveglio, a sistemare casa e subito capisce che è LUI  l’aiutante che aveva sempre cercato.

Da quel giorno lavorano insieme per rendere il Natale sempre più bello e magnifico per tutti i bimbi e le loro famiglie. 

                                                                                                                     Cesare Comini

 UN GHIACCIOLO A NATALE

 

IL  GIORNO PRIMA DI NATALE, C’ ERA  UN GHIACCIOLO CHE VOLEVA DISTRIBUIRE I REGALI, AL POSTO DI BABBO NATALE !  QUINDI SI MISE  A FABBRICARLI... QUANDO FURONO PRONTI, NELLA NOTTE, MENTRE TUTTI DORMIVANO, LUI ERA SVEGLIO E PRONTO A DISTRIBUIRLI ! E  CE LA FECE !

COSÌ QUANDO ANDO’ A DORMIRE NEL FREEZER, BABBO NATALE GLI FECE UN DONO : QUANDO SAREBBE ARRIVATA L’ESTATE, LUI NON SI SAREBBE SCIOLTO ! IN AGOSTO, INFATTI, FU L’UNICO GHIACCIOLO CHE NON SI SCIOLSE, IN QUELLA GIORNATA CALDA D'ESTATE ! 

DOPO UN ANNO, BABBO SI FECE RIVEDERE E LO  CHIAMO’ AIUTANTE PERSONALE E UFFICIALE. IL GHIACCIOLO CONTENTISSIMO ACCETTO’ LA PROPOSTA.

INFATTI DA QUEL GIORNO VISSERO FELICI D CONTENTI.

                                                                                                                 Aurora Biella

 I CONIGLI ALLA SCOPERTA

Sulla spiaggia di Conigliopoli c’era una casa di nome “Casa Carota”.

In quella casa ci vivevamo: 4 cuccioli di coniglio, la mamma e il papà e 3 grandone (erano conigli souvenir, fatti di conchiglie).

Due giorni prima di Natale, tutta la famiglia era riunita in cucina, i cuccioli si chiesero :

 - Ma Coniglio Natale come fa a consegnare tutti i regali in una notte?

Il coniglio più piccolo, tra le grandone, disse:

- Coniglio Natale è magico, ha le renne volanti e la slitta.

- Ma credi ancora nella magia ?-disse la sorella più grande.

- Ora basta ! - esclamò la mamma - chi vuole scoprirlo?-

- Io !!! - dissero i conigli in coro.

Pensano, pensano e pensano, ma niente, nessuna idea; finché il papà propose :

- Possiamo fare una slitta di conchiglie, un motore e…

-… dei conigli ! - concluse la coniglietta di mezzo. - Lo so, sono piccola, ma lui non deve fare tutto !

- In due giorni, giusto?- disse il papà.

-Si, forse hai ragione - rispose la piccola.

Dopo due ore i conigli, la slitta e il motore erano pronti, ma mentre tutti salivano, la mamma si era accorta che mancava qualcosa; ma cosa? Ovvio : i regali !

La mamma e il papà presero altre conchiglie e fecero i regali, che poi caricarono.

Il papà disse: – Ora siamo pronti per partire.

-Sììììì - urlarono le conigliette.

Così il papà come capitano, la mamma come vice-capitano e i coniglietti come aiutanti, insomma tutti con qualcosa da fare, partirono.

Una dopo l’altra le case finirono e loro erano sempre più felici

Ma quando tornarono a casa, si accorsero che per loro non c’erano più regali e proprio quella sera i loro vicini li dovevano andare a trovare.

Li aspettarono in riva al mare e quando i vicini arrivarono, la signora De Ciuffo chiese:

 - Cosa succede Iris?

- Abbiamo fatto regali per tutti tranne che per noi –

- Aspettate, arrivo subito - disse il signor De Ciuffo.

Dopo 30 minuti, il signor De Ciuffo arrivò con tanti regali e disse - Ne avevamo fatti un po’ noi per voi !

- Grazie mille !! - Urlarono tutti in coro.

- Siamo noi a dover ringraziare voi ! – rispose.

Il signor De Ciuffo commosso aggiunse :- Avete pensato alla felicità di tutti, senza pensare alla vostra !

 – La nostra giornata dallo zero per cento, è passata al cento per cento – urlò Iris dalla gioia.

Dopo il signor e la signora De Ciuffo tornarono a casa e tutti, quel giorno, furono felici perché impararono che la gentilezza è il regalo più bello che si può fare agli altri e a se stessi.

                                                                                                                Silvia Biffi

 

IL MAGICO PANDIZENZERO


Babbo Natale stava andando nell’ultima casa a dare i regali. Una volta entrato appoggiò delicatamente i regali sotto l’albero e dopo si sedette a mangiare i biscotti preparati.

A un certo punto sentì uno strano rumore: erano gli umani che si stavano per alzare. Allora Babbo Natale se ne andò subito e avanzò un piccolo biscotto di pan di zenzero, per la fretta. Il biscotto era molto triste ! Babbo Natale per la fretta andò contro l’albero e senza accorgersi spense le lucine.

Il biscottino allora decise di compiere una difficile missione : per riaccendere le luci, avrebbe dovuto salire fino alla cima dell’albero, dove c’era la grande stella e, da lì, avrebbe potuto accendere tutte le magnifiche luci.

Così il biscotto iniziò a salire. Il primo piano consisteva nel bucare il muro, fatto di palloncini con delle freccette appuntite, per andare avanti.

Lì ce la fece molto facilmente e arrivò al secondo piano.

Qui, invece doveva scalare il muro per andare avanti. Ci provò una volta e cadde a terra senza farsi male, meno male ! Riprovò e ci riuscì. Arrivo al terzo piano.

Ma i piani erano quattro, quindi gliene mancava solo uno per riuscire. Questo piano iniziò a essere più complicato : era come una giungla ! Rami che penzolavano ovunque e lui doveva aggrapparsi a quelli, lanciandosi da uno all’altro. Se cadeva, arrivava di nuovo al primo piano, quindi gli conveniva impegnarsi molto.  Si aggrappò al primo ramo, andò bene ! Saltò sul secondo e andò ancora bene, quando arrivò al terzo, quello si stava spezzando ! Il pan di zenzero cadde ma si aggrappò fortunatamente al ramo vicino, con una mano e ce la fece. Menomale che il quarto ramo era l’ultimo ! Ora toccava all’ultimo piano ! Lì, sì, che era pericoloso !

In alto, appesa al soffitto, c'era una leva da tirare per accendere  tutte le luci, doveva saltare fin lassù per tirarla, ma sotto, non c’era terreno, c’era la macchina trita cose degli elfi ed era attiva ! Se tirava la leva e cadeva, non gli succedeva niente, perché una volta accese le luci, il buco per arrivare a quella  macchina si chiudeva.

Il pan di zenzero saltò e si aggrappò alla maniglia, ma senza tirarla. Restò lì preoccupato. A un certo punto sentì dei rumori: era la bambina ! Allora con tutta la forza che aveva tirò la maniglia e ce la fece, appena in tempo. Lui era felice che aveva riacceso le luci, ma un po’ triste perché non era stato mangiato… era in pensiero per questo. Se la bambina lo avesse visto. le sarebbe dispiaciuto… All’improvviso, il gatto della bambina fece un balzo e se lo mangiò. E finì tutto benissimo ! 

                                                                                                         Samira Tenderini

IL GIORNO DI NATALE

Il giorno di Natale ovvero il 25 dicembre, al robot Gelato non arrivavano mai regali.

Lui aveva le ali  e poteva volare. Vide la slitta di babbo natale e pensò di  prendere per sè 50 regali. Li avrebbe usati con gli amici robot . Loro abitavano a Robotopoli, vicino al Polo Sud.

Babbo natale si accorse  che qualcosa non andava bene ed esclamò : << Ohohohohoh, che slitta' leggera ! >>e  si volse verso la slitta e vide che era quasi vuota. 

Babbo Natale  capì subito che era stato il robot Gelato e lo chiamò immediatamente. Era molto dispiaciuto  per il furto. Litigarono un po’ e, alla fine, Babbo Natale, che non vuole vedere persone tristi , disse al robot Gelato  che ogni 25 dicembre gli avrebbe portato i doni, ma lui non avrebbe dovuto più fare furti . 

                                                                                                                   Martina Castelli

LA PALLINA DI NATALE

Un bel giorno, una famiglia stava preparando gli addobbi natalizi.

Ma una pallina non voleva stare sull’albero, perché voleva vedere BABBO NATALE !

Ecco che arriva la Vigilia, la pallina rotola giù dal ramo e si nasconde… 

- Oh oh oh – esclama la pallina : - Quanti regali che ci ha dato !

 Poi lo racconta a tutti i suoi amici e loro, ovviamente, non ci credevano !

Al mattino la famiglia si sveglia e trova tanti regali e pacchetti da scartare.

La pallina felice, sorride incantata, appesa di nuovo al ramo del pino di Natale. E non vede

l’ora che arrivi il prossimo Natale, per scoprire di più su BABBO NATALE !

                                                                                                           Andrea Panizza

 

Il pinguino di cioccolato


A Pasqua, la mamma pinguino di cioccolato depose un uovo. Dopo due giorni, l’uovo si schiuse e ne uscì un piccolo pinguino di cioccolato, ma la mamma non lo riconosceva, perché lei era di cioccolato, non al latte come lui, ma fondente. Così la madre portò il figlio a una vecchia nave abbandonata, dove ci avrebbero passato la notte.     

Quando il pinguino, però, finalmente si addormentò, la madre  andò via e coprì i suoi passi, in caso che il piccolo la volesse seguire dopo.

Appena la mamma se ne andò, un orso polare di cioccolato bianco e fragole lo prese e se lo portò via.  Quando il pinguino si svegliò, non vide la mamma, ma vide l’orso polare… l'orso  aveva  in mano dei pesci di pan di zenzero. Il pinguino sentì subito freddo e gli disse:  - Ma qua non siamo nel mondo della Pasqua,  lì  fa molto più caldo – disse.     E  l’orso rispose :  - Ma va là… li fa troppo caldo e io sudo tanto, qua si sta meglio ! - esclamò super convinto che qu. fosse meglio del mondo della Pasqua. Ma il piccolo un po’ infreddolito aggiunse:  - Ma qui siamo nel mondo di Halloween? - e un po’  confuso continuò : -  o siamo nel mondo del giorno della Befana ?...ah, ho capito siamo nel giorno del Ringraziamento…Ma, aspetta, dov’è il tacchino ? Qui non c’è neanche il forno !

L’orso rise un po’ divertito, pensando che stesse scherzando : - Ma no, no, no, noi non siamo nel giorno della Befana, né nel giorno di Halloween e neanche nel giorno del Ringraziamento. Per questo non c'è il tacchino in giro..

 - Ma allora dove siamo ? La mamma mi ha raccontato, prima di andare a letto sulla nave…parlava di un campeggio…un po’ strano fare il campeggio lì solo.

Così l’orso gli disse : - Siamo nel mondo del Natale ! Ok, adesso prepariamo l’albero:  io lo sistemo e tu lo decori va bene? Così intanto ti spiego tutto sul Natale e il villaggio natalizio. E lui capì tutto, alla lettera. - ok- disse e così lo montarono e il risultato fu bellissimo.

 - Ecco, adesso mettiamo latte e biscotti per Babbo Natale - prepararono e subito dopo cenarono; il pinguino era stato velocissimo a mangiare, ma prima di dormire, l’orso prese del legno, una coperta e anche un cuscino e ne fece un letto. Il piccolo vi si buttò subito e si addormento appena toccato il letto. Anche l’orso si addormentò e, alla fine, a mezzanotte arrivò Babbo Natale e vide che nella sua famiglia c’era un membro in più, così lasciò un biglietto con scritto: - Caro orso polare, tu eri da solo e da solo eri triste, ma quando hai trovato il piccolo pinguino, sei molto più felice ! firmato Babbo Natale.

  Il giorno dopo l'orso trovò due biglietti :quello di Babbo e…uno da Pinguino, che gli sussurrò : - Questo è per te, leggilo – e, tutto felice, andò a scartare i regali.

Sul biglietto del piccolo c'era scritto:- Sei il migliore papà che abbia mai potuto immaginare di avere : firmato  pinguino.

                                                                            Greta Frazzetta

 

IL BISCOTTO DI PAN DI ZENZERO


C'era una volta un biscotto di pan di zenzero. Un giorno lui era l ‘unico biscotto che era stato sfornato, bruciato ! In più non era stato decorato, perché il famoso pasticciere Giacomo Rossi era molto vecchio e un po’ smemorato e si scordò di comprare la glassa. Non aveva la minima intenzione di metterlo in vetrina, e così decise di metterlo vicino a barattoli e alle buste di farina….

Dopo alcuni mesi di lavoro il signor Giacomo Rossi decise di andare in pensione.

 

Il nuovo fornaio, detto “il pasticciere Adam” era molto giovane, precisamente aveva 22 anni. Non gli piaceva sprecare e neanche farsi mancare nessun ingrediente nella sua cucina. Alla fine del suo turno di lavoro, decise di riordinare la cucina e in mezzo a smarties, cioccolatini, farina e molte altre cose, vide un biscotto molto scuro e neanche decorato…

- Cosa ci fai qui?- chiese il pasticciere incuriosito e decise di metterlo in vetrina, anche se era  venuto male.

La mattina seguente passò un bambino vestito con stracci, che neanche indossava le scarpe e, fermandosi davanti alla vetrina, decise di comprare due biscotti : quello venuto male e uno a  forma di stella.

Felice dell’acquisto, se ne  andò via.

Lungo la strada perse il biscotto di pan di zenzero, così, quando dopo un po’ gli venne fame, aprendo il suo zainetto per mangiare il biscotto, notò che non c'era più !

Molto triste ritornò a casa. Il povero biscotto sacrificò una settimana della sua vita su una strada fredda e buia, chiuso dentro un sacchetto.

La settimana seguente lo vide una bambina, anche lei molto povera, che lo raccolse e lo mise via nel suo zainetto, per il giorno di Natale; in modo che lo potesse dare al suo fratellino, come dono.

Il giorno dopo, al mattino la povera ragazza andò dal suo fratellino per dargli il regalo e

lo andò a chiamare:

<<E’ giunto il momento di darti il regalo!>> disse la sorella.

Il fratellino, emozionato ma allo stesso momento curioso, aprì subito il regalino e trovò il suo biscotto di pan di zenzero ! Super felice di incontrarlo per la seconda volta, abbracciò la sorella e così trascorsero un Natale davvero speciale !

 

                                                                                                     Greta Bilotta

I QUATTRO REGALI DISPERSI

1° CAPITOLO : Una brutta caduta.

Era la notte della vigilia di Natale e Babbo Natale stava finendo il suo percorso per portare i regali a tutti i bambini del mondo : aveva finito il suo percorso e stava tornando a casa sua : AL POLO NORD.. quando, a un certo punto, sopra le terre del nord America, caddero quattro regali di varie dimensioni. Però Babbo Natale non si accorse dei regali caduti, quindi continuò il suo percorso verso casa.

Intanto i regali subirono una brutta caduta : erano atterrati, fortunatamente, in mezzo alla neve delle vie di New York, il posto lì era gelido e c’erano tutte le luci delle case spente, tranne quelle dei lampioni della via. I regali, a causa della grande botta, come per magia presero vita e scoprirono di avere : braccia, mani, occhi, gambe e piedi... insomma erano diventati quasi come degli esseri umani !

2° CAPITOLO : Le terre gelide di New York.

I regali era come se si risvegliassero da un lungo e profondo sonno e intanto iniziarono a fare i primi passi e incominciarono subito a parlare e a camminare. Loro iniziarono anche a farsi le prime domande : il primo quello più alto di nome Robert disse : << Come ci chiamiamo?>> Il secondo, quello più grande e largo di nome Rufus, rispose : << Io mi chiamo Rufus e tu?>> Robert rispose:<<io mi chiamo Robert…e come vi chiamate voi due?>> Il terzo regalo, quello più piccolo e magro rispose : << Io, invece sono Ben >> e il quarto, che era a forma di pallone da calcio disse : << Io mi chiamo Star. Ma dove ci troviamo? >> nessuno rispose.

A un certo punto Rufus disse : << Io ho già visto questo posto ! Mi sembra che si chiami New York !>> E si accorsero che erano dei regali di Natale, quindi dovevano avere un destinatario ! E pensarono a come gli sarebbe dispiaciuto non ricevere i

regali di Natale ! Quindi dovevano raggiungere casa sua, il prima possibile !”

Guardarono sul proprio corpo, per capire dove dovevano andare : sul biglietto c’era scritto “ DESTINATARIO EUROPA, INGHILTERRA, LONDRA, 16, Piccadilly Circus..”.

Quindi capirono che avrebbero dovuto fare il possibile per raggiungere l’Inghilterra.

3° CAPITOLO : In viaggio per Londra

Era giunta l’alba e i quattro erano in giro per la città, per trovare un modo per raggiungere l’Inghilterra, finché Star non notò un porto sulla riva dell’oceano e vicino, su un cartello, si leggeva: PORTO DI NEW YORK. A Star venne in mente un’idea : intrufolarsi su una nave, la cui destinazione era l’Inghilterra, una volta arrivati al porto. Tutti i regali dissero di sì e quindi dovevano aspettare l’arrivo di una nuova nave e intanto decidere sul da farsi. Dopo mezz’ora arrivò una nuova nave con scritto: PARTENZA NEW YORK - ARRIVO INGHILTERRA,  LONDRA.

I regali iniziarono il loro piano per intrufolarsi nella nave e ci riuscirono alla grande ! Erano in un magazzino pieno di cianfrusaglie restate da tempo, sul fondo nella nave. Visto che il loro viaggio era lungo, decisero che avrebbero fatto dei turni di guardia, mentre gli altri dormivano, per controllare che non arrivasse nessuno, magari, a portarli via !

Il primo ad essere di guardia fu Ben, dopo Rufus, successivamente Robert e infine Star. Alla fine andò tutto liscio come l’olio, cioè che non ci fu nessun imprevisto e arrivarono a Londra in meno di 8 giorni !

Sbarcarono dalla nave e andarono subito alla ricerca del loro destinatario.

4° CAPITOLO : Londra : una città meravigliosa

Si ricordavano l’indirizzo, per poter trovare il loro destinatario e quindi si ‘’rimboccarono le maniche’’ e si misero al lavoro. Robert trovò una mappa della città, con scritte tutte le vie e i monumenti ! Così, dopo una breve ricerca trovarono la via !  Era nel quartiere di Chelsea per fortuna era molto vicino a loro e quindi non ci misero tanto ad arrivare. Il loro destinatario si trovava in un condominio in centro città, lì era molto affollato, però i regali passarono inosservati.

Questi, con la loro magia, riuscirono a entrare nel condominio e salirono fino al 4° piano, dove si trovava il loro destinatario.

5° CAPITOLO : Un posto caldo e sicuro

I quattro bussarono alla porta e si misero subito fermi per paura che qualcuno li scoprisse. Alla fine aprì un bambino e si accorse che erano dei regali di Natale e gridò : << MAMMA ! CI SONO I MIEI REGALI DI NATALE ! >>

La mamma disse: << Come è possibile, John ! >>

Lui li prese e li portò subito in casa al calduccio e iniziarono a giocare insieme… I regali erano felici di stare con John, perché si sentivano protetti e avrebbero avuto sempre cura e attenzione per lui e da lui.

John imparò una cosa : CHE TUTTO E’ POSSIBILE A NATALE !

 

                                                                                                              Paolo Baruta

Un calendario che non ha paura 

 

In un lontano paese, era inverno e faceva molto freddo, tutti erano felici davanti al caminetto, a parte gli operai della fabbrica di calendari dell’anno intero. 

Loro non avevano vacanze, perché il loro capo era crudele: pensate che, solo se gli andava bene, tornavano a casa, sennò dormivano sui freddi pavimenti della fabbrica ! 

Il primo dicembre di quell’anno è nato un calendario venuto male, si era stampato solo dicembre ! 

Quindi ovviamente venne gettato in pattumiera. Dieci minuti dopo, non si sa come, ma capitò con tutti gli altri calendari, ma loro, al posto di accoglierlo, lo presero in giro.

In quel momento fortunatamente arrivò una folata  di vento e il nostro povero amico volò via… poco tempo dopo aprì gli occhi e si ritrovò in un cestino mezzo rotto, alzò lo sguardo e intravide una piccola famiglia di tre persone :un padre una madre e un figlio che chiedevano qualche spicciolo, ma nessuno sembrava vederli e, chi li guardava, rideva !

Il calendario era molto triste e quindi decise di aiutarli, perché aveva provato pure lui quelle emozioni, ma come?

Il bimbo, in quel momento, lo trovò e lo raccolse con delicatezza, con la sua mano gelida e subito al “foglio” scese una lacrima e l’uno dicembre si cancellò.

 Il bimbo gli disse sorridendo :- Grazie,  tu mi hai già aiutato, perché mi hai fatto sentire meno solo.- e dopo queste parole, arrivò una nuova folata di vento, che lo condusse in una cameretta,  ormai era l'una di notte passata e il protagonista sentì un verso che non aveva mai sentito, ma capì che era un verso triste.

Sarà successo qualcosa ma cosa?

Il calendario si spostò, nel tentativo di raggiungere quello strano rumore, che sembrava sempre più triste e, alla fine, con un balzo raggiunse l’obiettivo. … ERA UNA RAGAZZINA ! e il calendario le chiese: - Tutto okay ? - e lei pensò fosse un sogno: perché un calendario non può parlare e, quindi gli rispose chiaramente:- Ho litigato con la mia migliore amica e non abbiamo fatto ancora pace. E queste sono le ultime volte che la vedo, perché, dopo le vacanze di Natale, si trasferirà in Africa e io non la potrò vedere più !

Lui intervenne dicendo : - Prova a scriverle un messaggio - e lei rispose :- Ma lei non mi ascolterebbe… -Be’, allora… chiamala !- e lei rispose : - Ci proverò domani e comunque vorrei che tu fossi reale per aiutarmi quando ho bisogno !

Lui un po’ offeso aggiunse : - Ehi, io sono vivissimo e io intendevo di provare a chiamarla in questo momento ! Comunque fidati, non stai dormendo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Lei sorridendo un po' insospettita la chiamò e…il calendario non si sbagliava ! Fecero pace in batter d’occhio, ma visto che la bimba non ne voleva lo stesso sapere di dormire, il calendario le raccontò la sua triste storia e la ragazza per ringraziarlo, gli regalò un mese.

Il nostro amico aiutò molte altre persone, dai più grandi ai più piccoli.

E il giorno della vigilia aveva finalmente dodici mesi, come ogni calendario che si rispetti, ma ripensandoci, se li sfilò via tutti e urlò : - Io sono perfetto come sono !

Dopotutto, essere il calendario del mese di dicembre, aveva il suo fascino.

 

                                                                                                           Matilde Meucci

 La stella di natale 

 

C’era una volta, in un bosco incantato, una porta che ti portava nel paese di Natale, dove vivevano felici alberi  e stelle di natale. Soltanto una stella, che non sapeva controllare la sua luce e, per questo, veniva spesso presa in giro per il suo aspetto, ogni Natale dicevano che rovinava tutto il programma.

Era il 24 dicembre e domani sarebbe stato già Natale e la stella, pensando e ripensando a un modo per non rovinare il Natale, decise tristemente di non festeggiarlo.

Ma la sua amica, sentendo quello che aveva deciso di fare, entrò dentro casa sua e le disse:” Non devi rimanere a casa ! E’ la festa di Natale! Perché rimanere a casa, quando puoi fare quello che ti piace?” le disse l'albero.

Lei rispose: “ Non voglio rovinare la festività” gli disse la stella e lui rispose: “tu devi partecipare, fidati andrà tutto bene!”. Allora lei accettò.

Si fece notte e allora la stella andò a dormire. Il giorno dopo si risvegliò e si trovò tutti gli addobbi preparati da alberi e stelle, si fece sera e per la piccola stella era arrivato il suo momento. Salì sull’albero e fece mostrare la sua luce, era un arcobaleno !

Tutti erano rimasti scioccati nel vedere una luce così stupefacente e la stella, questa volta, vedendo la sua luce e sentendo che tutti le facevano i complimenti, scoppiò in lacrime di gioia, ricordandosi della sua famiglia e di coloro che ora credevano in lei.

 

                                                                                                             ALESSIA ELIA         

 

La storia del Pupazzo elettrico

 

Una notte di Natale c'era un temporale. Un fulmine cadde su un pupazzo di neve e questi  prese vita. Sentì dei bambini che parlavano del  mondo di Natale  che era al Polo Nord  e il pupazzo si avviò per andare nel mondo di Natale.

 Dopo un po’ il pupazzo, sentendo un po’ di caldo, si rifugiò in una caverna. Perché altrimenti poteva sciogliersi ! Di notte ricominciò il suo percorso . Era quasi arrivato, ma c'era un drago di ghiaccio  che proteggeva una sfera.

Il pupazzo gli lanciò una palla di neve nell’occhio . Toccò la sfera e entrò nel mondo di Natale. E visse felice e contento.

 

                                                                                                              Brian Gentilini

 

 

Il Pupazzo - Genio

Questo pupazzo di neve, la notte di Natale diventò un super genio: andava con Babbo Natale a distribuire i regali per tutta la città, a lui piaceva molto ma......... Babbo Natale si arrabbiò perché al super genio si scioglievano gli occhi e non vedeva dove andava, così il super genio fermò Babbo Natale che era molto arrabbiato e lo calmò, perché capì che non era colpa sua se gli si scioglievano gli occhi, ma dell’alta velocità. Così trovarono una soluzione : dei bellissimi occhiali come quelli degli aviatori e quando Babbo si calmò,  continuarono insieme a distribuire regali.

 

                                                                                                       Nicolas Costantini

 

Storia di Natale

Una volta, in un altro mondo, in questo paesino, c’era una casa, in particolare quella di  Si e Po e i loro genitori.

A Natale si svegliarono  emozionati, ma quando arrivarono in sala non trovarono nessun regalo e il loro morale andò dalle stelle alle stalle, in un secondo !

Quindi Si e Po decisero di andare a cercare Babbo Natale; e, con la scusa di andare giocare, presero le bici e si prepararono gli zaini e andarono a cercare Babbo Natale.

Pedala e pedala, dopo ore, videro un piccolo aereo, ci salirono, caricarono zaini e biciclette e provarono a farlo decollare…quando ci riuscirono ad un certo punto, finì il carburante; così dovettero atterrare in un prato.

Ripresero le bici e ripartirono, finché non arrivarono al mare. Qui andarono in un negozio e comprarono acqua e cibo.

Al porto trovarono una nave di dimensioni medie, il proprietario gliela noleggiò e andarono al polo nord.

Cercarono e cercarono e trovarono una tribù di eschimesi che li ospitarono per la notte, gli diedero da mangiare e a loro piacque molto.

Gli consegnarono una mappa e ripartirono alla ricerca di Babbo Natale. Camminarono e camminarono e incontrarono gli orsi e salirono sui loro dorsi !

Li portarono fino a una buca, Si e Po entrarono ed era una grotta : la attraversarono ed era un portale che li risucchiò !

Entrarono nel mondo del Natale, era tutto innevato e bellissimo, ma, ma non c’era Babbo Natale !

Poi videro un carcere, pianificarono un piano; Si lo aspettava dietro una collina, mentre Po entrava, rubava le chiavi e tornava. 

Po andò si travesti da elfo ed entrò, ma, dentro, gli elfi erano prigionieri e i poliziotti erano delle streghe ! … fortunatamente trovò un vestito da strega, si travestì, prese le chiavi e, prima di uscire, si rivestì da elfo.

Intanto Si aveva costruito una slitta e procurato un costume da Babbo Natale e partì !

Lo arrestarono, ma aveva la copia delle chiavi ! Quando lo misero in una cella buia e lunga, con lui, là dentro c’era un uomo, basso e robusto, vestito di rosso, veramente abbattuto. 

Si pensò “ ma certo è Babbo Natale”, gli disse Babbo Natale “ perchè sei qui “ Si rispose “ le streghe sono entrate e …” Si disse “ tranquillo ho le chiavi “ lo liberò e scapparono e andarono a nascondersi con Po. 

Li Babbo Natale disse “ dobbiamo scacciare le streghe” in risposta Si e Po in coro dissero “ come? “ Babbo Natale rispose “ possiamo scavare un tunnel che conduce al loro mondo e intrappolarle “ Si pensò “ ma come ? “. Si e Po andarono a scavare, dopo un po' finirono, attirarono le streghe e le richiusero. 

Ci fu una grande festa in onore di Si e Po, perché avevano  salvato il Natale. 

Babbo Natale disse : “ stanotte porto tutti i regali “ 

Si e Po Uscirono dal mondo del Natale e si incamminarono verso la tribù di eschimesi, che diede loro di nuovo da mangiare.

Arrivarono alla barca caricarono tutto e ripartirono.

Ma questa volta c’era il mare mosso e la nave cambiava direzione: destra, sinistra, destra… 

Tornarono al porto e ripresero le bici e ripartirono e trovarono un bus diretto vicino al loro paese e ci salirono.

Scesero e ripresero le bici e dopo un po’ tornarono a casa. 

I loro genitori chiesero dove fossero stati e loro raccontarono tutto e alla fine dissero :

 “ bravi, molto bravi ! “ e poi vissero felici e contenti.  

        

         

                                                                                                    Paolo Isaia Marcelli

 

UN MAGICO BISCOTTO

C’era una volta un impasto, fatto :di burro, farina, uova….un insieme di ingredienti che messi nel paniere creano la magia !

Prese vita un biscotto, con la bocca, le gambe e le braccia.

Il suo sorriso era fatto con i riccioli di panna, gli occhi con le caramelle e il naso con un confetto.

Il suo nome era TREMPI, o meglio il mastro pasticciere lo aveva chiamato così….era un biscotto di pan dì zenzero e amava addolcire la vita delle persone. Era pieno di bontà con il suo profumo di vaniglia, regalava sempre una coccola.

Un giorno il mastro pasticciere allestì una bellissima e golosissima bancarella, nella piazza del mercato, al centro del paese. Portò anche Trempi ! 

La gente incuriosita si avvicinò al tavolo imbandito di ogni prelibatezza,

I biscottini di pan zenzero andarono a ruba ! E anche altri dolcetti fecero parte delle merende di tanti bambini quel giorno…….

Il mastro pasticciere fu così molto soddisfatto del suo lavoro. 

Era pieno di felicità vedendo che il suo biscottino era stato in grado di conquistare con la sua nota di vaniglia e caramella, il desiderio di dolci dei bambini. 

A volte il gusto della semplicità è l’ingrediente principale di una buona cosa.

BRAVO TREMP I!

 

                                                                                                             Alessia Fossati

 

LE RENNE DI LUCINE

Un giorno, a Natale, due carissime renne di lucine scintillanti, molto amiche, vennero comprate in un negozio da due persone diverse; quindi l’ultima volta che si videro fu proprio in quel momento, quando furono acquistate.

Gli anni passarono velocemente, fin quando, una notte, una renna fece un sogno molto particolare, quello di riuscire a muoversi; così da allora tutte le mattine si promise di tentarci ma non ce la fece mai.

La mattina di Natale la renna provò, come tutti i giorni, a muovere una zampa e……….ci riuscì ! Allora dalla gioia galoppò per prati, colline ed addirittura montagne.

Decise di ritrovare la sua vecchia amica, ma ogni tentativo fu vano ! Fino ad un bel giorno che, galoppando sopra una discarica, la vide tutta sporca, buttata sopra una pigna di rottami. Era stata eliminata perché non funzionava più, era molto triste tutto ciò.

La renna,, dopo averla pulita per bene. la prese per le zampe e……..BUUUM anche lei iniziò a muoversi, si riaccese come un albero di Natale e iniziarono a volare in cielo talmente velocemente, che le persone pensavano fossero delle stelle comete.

Da quel giorno le renne vissero sempre insieme felici e contente.

 

                                                                                                             Azzurra Viganò

 

Manca all’appello il racconto di Noah, che è stato scelto dai compagni come idea da sviluppare insieme, per partecipare ad un concorso nazionale.

Rimane quindi, per ora segreto: avrà un posto speciale nel prossimo numero del giornalino QUALSIASI COSA SUCCEDA !

 

Un applauso a tutti gli scrittori di quinta, che hanno contribuito a rendere queste pagine del giornalino davvero molto particolari !

A tutti Buon Natale !

                                                                                          Maestra Isabella