Progetti e didattica

Giornate Europee del Patrimonio 2023

I nostri studenti impegnati con la Casa Museo Renato Serra


L’eredità della Grande Guerra fra canti popolari e tradizione letteraria, sabato 23 settembre 2023 dalle 20.00 alle 23.00.

Visite guidate dagli studenti dell’ITE R. Serra  a partire dalle ore 20; alle ore 21 e alle ore 21:45 intermezzo di letture tratte dal Giornale di guerra e di prigionia di Carlo Emilio Gadda a cura di Lorenzo Pieri e Canti Alpini del Coro Vox Animae di Cesena diretto dal prof.ssa Antonella Casalboni.

L’evento intende ripensare alla Grande Guerra dal punto di vista di chi vi ha partecipato, sia uomo di cultura che persona comune.

La casa è pronta, aspetta scolaresche e cittadini

La rifioritura di Casa Serra

Ad oggi, grazie agli studenti del nostro Istituto, è possibile visitare, dopo un lungo periodo di chiusura, Casa Serra in viale Giosuè Carducci, 29. Le visite rientrano in un progetto di collaborazione tra la nostra Scuola e il Comune.

Tale progetto, iniziato circa un anno fa, come spiegato dalla Referente, prof.ssa Raffaella Martina, è nato per dare maggiore visibilità all’Istituto Serra e soprattutto far valere il nome della scuola in ambito culturale, alla pari dei licei.

Nonostante svariati ‘’ostacoli’’ incontrati come, ad esempio, qualche formalità burocratica, l’iniziativa è stata avviata.

La sua particolarità consiste nel fatto che siano gli studenti del Serra a far conoscere la storia della Casa e del suo illustre proprietario, guidando il pubblico nel percorso di visita.

Tra gli obiettivi da raggiungere, d’altronde, è presente proprio la diffusione della conoscenza di Renato Serra, famoso critico letterario di Cesena (nato il 5 dicembre 1884 e deceduto il 20 luglio 1915).

A lui dobbiamo un enorme grazie poiché ci ha lasciato un cospicuo patrimonio culturale che gli studenti del nostro Istituto, ogni terzo sabato del mese, introducono ai visitatori.

Come spiegato dalla Professoressa, l’attività ha destato particolare successo e ha fatto sfociare nei ragazzi un vero e proprio entusiasmo, tanto che si sono resi disponibili a lavorare anche il pomeriggio, coniugando scuola-progetto e riuscendosi a ricavare tempo per esso.

Così, come è stata fiera di raccontarci la Referente, gli studenti si sono sentiti spronati ad approfondire in autonomia le loro conoscenze sul Letterato e sul patrimonio artistico presente nella Casa museo. Nel corso di questi mesi hanno difatti sviluppato maggiore padronanza di se stessi e capacità comunicative e di collaborazione tanto che, tra le innovazioni del prossimo anno, potranno essere proprio loro ad insegnare ai nuovi ragazzi che aderiranno al Progetto.

“L’operato degli studenti”, aggiunge la professoressa Martina, “ha ottenuto l’apprezzamento dell’Assessore alla Cultura e Inclusione, arch. Carlo Verona e della Dirigente del Settore Biblioteca Malatestiana e Cultura, dott.ssa Elisabetta Bovero. La mia gratitudine va, inoltre, alla Direttrice del Conservatorio Bruno Maderna, prof.ssa Laura Pistolesi per aver collaborato mandando alcuni allievi: Mattia Previati, contrabbassista, Pietro Greco, chitarrista, Tayna Trigo, flautista e il Prof. Giorgio Babbini, clarinettista e autore di testi musicali; a Lorenzo Pieri, voce narrante che ha fatto rivivere Renato Serra nella emozionante lettura dei suoi scritti; ai responsabili del Cesena Calcio FC, Filippo Biondi, segretario settore giovanile, Marco Ricci, team manager della Primavera, Massimo Agostini, ex calciatore di serie A e attualmente direttore dell’area tecnica della squadra del Cesena, la cui storia s’intreccia a quella di Serra, dato che fu proprio sua madre, Rachele Favini, nel 1924, a ricamare il Gagliardetto della prima squadra di calcio della Città, essendo la prima associazione sportiva, lo Sport Club Renato Serra, intitolato alla memoria del figlio”. 

Dal canto nostro ringraziamo tutti gli alunni che hanno aderito al Progetto e la Referente, per il loro lavoro e i frutti da esso prodotti, invitando chiunque voglia scoprire un pezzo di cultura di questa amata città a visitare Casa Serra durante gli eventi organizzati.


Esmeralda Kushi, Ambra Mascheri, Lucia Righi (3Asia)

I poeti "sbarcano" al Serra


Recensione dello spettacolo "Ciò che resta dei poeti"

L’istituto “Renato Serra” diventa teatro per un giorno. Mercoledì 3 maggio la 2C afm, la 2D afm, la 3At e la 5C art, hanno assistito a una conferenza-spettacolo intitolata “Ciò che resta dei poeti”.

In questo spettacolo si è parlato di come la poesia abbia cambiato la società e gli uomini che vivono in essa, inoltre ci si è soffermati anche su alcuni aspetti della vita di illustri poeti e scrittori come Dante, Foscolo, Leopardi, Pascoli, Svevo, D’Annunzio, Pirandello, Deledda e Pasolini.


Gli studenti che erano presenti a questa iniziativa hanno potuto ascoltare lettere scritte dai vari letterati, episodi di cronaca rosa e nera e tanti altri aspetti ed eventi che magari non si studiano tra i banchi di scuola. Per esempio abbiamo imparato che la golosità di Leopardi lo avrebbe portato, nel giorno della sua morte, a mangiare un chilo e mezzo dei suoi confetti preferiti, i cannellini di Sulmona. Oppure abbiamo appreso del “volo d’angelo” di D’Annunzio, il 13 agosto del 1922, da una finestra della Sala della Musica del Vittoriale, volo di cui era stata accusata la sua amante, Luisa Bàccara, per gelosia, quando in realtà, più probabilmente, era stato Aldo Finzi, ospite al Vittoriale e futuro Sottosegretetario all’Interno nel primo governo di Mussolini. Finzi voleva impedire un incontro tra il Poeta e il futuro duce, incontro che avrebbe potuto portare al governo D’Annunzio e frenare l’ascesa del fascismo. È stato sottolineato l’impegno civile di Pasolini che, come afferma Moravia nell'orazione funebre a Campo de’ Fiori, aveva creato una poesia civile di sinistra, quando la poesia civile dall'inizio dell’Ottocento era sempre stata a destra. Tanti particolari inediti che hanno contribuito a darci un’immagine più concreta dei grandi della nostra letteratura.


Questo spettacolo è stato organizzato dal Centro Diego Fabbri di Forlì; coloro che hanno preso parte all’ iniziativa sono stati Paolo Rambelli autore del testo e narratore, docente di tecniche editoriali presso l'Università di Bologna, Paolo Benedetti che ha anche composto le musiche originali per la conferenza-spettacolo, docente di chitarra al Conservatorio di Adria e Laura Sciancalepore speaker radiofonica e doppiatrice. 

Lucia Fabbri (3^A TUR)

Il progetto del Peer Education



A inizio dell’ anno scolastico a tutti gli studenti di terza superiore è stato chiesto chi fosse interessato a partecipare al progetto del PEER EDUCATION.

Si tratta di una bella esperienza che consiste nel lavorare in gruppi per preparare i materiali da presentare poi nelle classi prime.

Questo progetto è diretto dal Prime Centre e ha uno scopo molto importante, ovvero quello di far capire ai giovani i danni che il fumo, l’alcol e le droghe provocano alla nostra salute.

Prima di fare i vari interventi nelle varie classi prime per esporre tutto ciò, è necessario che chi partecipa a questo progetto debba seguire delle lezioni di formazione.

Gli alunni che partecipano a questa formazione sono chiamati “PEER EDUCATOR”, e gli vengono dati tutti i materiali per poter preparare al meglio i vari interventi da fare nelle classi prime.

Durante la formazione ci si divide in gruppi, e si svolgono varie attività in modo anche divertente che ti fanno riflettere molto sugli effetti che causano le droghe, il fumo, l’alcol ecc.

Gli incontri sono stati tre, ognuno della durata di tre ore che passavano velocemente grazie alle belle attività.

Nel primo incontro abbiamo compilato delle schede che per lo più riguardavano dati generali su fumo, alcol, droghe e anche dei motivi per i quali si è scelto di voler fare il PEER.

Nelle altre due lezioni successive abbiamo lavorato molto in gruppi, per vedere quello che ognuno di noi pensava e voleva dire.

Tutto ciò era ampliato dalla visione di video e dall’uso di internet, per esempio per trovare alcune risposte a domande a cui nessuno sapeva rispondere.

Per preparare i vari materiali per poter effettuare gli interventi è molto importante il lavoro di gruppo, perché ognuno deve  proporre qualcosa, perciò è molto importante saper lavorare in gruppo e scambiarsi le varie idee per poi arrivare tutti insieme a una conclusione.

Per concludere, questa è un’esperienza molto interessante, importante e anche molto bella, specialmente quando affronti l’avventura di parlare di ciò che avete realizzato con impegno davanti  ai ragazzi di prima.

P.S: esperienza da provare.

Mattia Ragonesi (3^B ART - SIA)

I social network: impariamo a conoscerli meglio



Nel laboratorio di Informatica abbiamo realizzato delle presentazioni con Prezi. Io l'ho realizzata sui Social Media mettendo in risalto i pro ed i contro di questi strumenti.


La trovate al seguente link


Giulia Zanzani 2C AFM

A Dicembre gli studenti del Serra aprono la casa Museo del noto Letterato una seconda volta



Sabato 17 dicembre è stata aperta al pubblico dai nostri studenti, per la seconda volta dall’inizio dell’anno scolastico, la casa museo di Renato Serra. I vari turni di visita si sono svolti in compagnia degli alunni dell’indirizzo Turistico che, in qualità di “ciceroni”, coordinati dalla Prof.ssa Raffaella Martina, hanno ripercorso la vita dell’illustre cesenate e l’organizzazione degli ambienti del palazzo della sua famiglia. Divisi nelle stanze, hanno spiegato e raccontato, anche attraverso l’utilizzo di audio e contenuti multimediali, la storia della casa insieme alle varie opere presenti all’interno di essa tra cui dipinti e sculture. 

 

Nel corso delle visite si è assistito alla spiegazione non solo delle opere d’arte presenti, ma anche dei vari oggetti appartenuti al letterato, come ad esempio la scrivania, proveniente direttamente dal suo studio nella biblioteca Malatestiana. 

Si è avuta inoltre l’occasione di ospitare Mattia Previati, allievo contrabbassista del Conservatorio Maderna di Cesena, che alla fine delle visite ha intrattenuto la cittadinanza suonando alcuni valzer di Domenico Dragonetti e creando un’atmosfera calorosa.

 

Dato l’imminente periodo natalizio, alcune alunne hanno letto dei passi tratti dalle lettere dei soldati che raccontano “la tregua di Natale”, ovvero la tregua che avvenne nel Natale del 1914, quando sul fronte occidentale i soldati nemici decisero spontaneamente di smettere di combattersi a vicenda e di festeggiare insieme la festività scambiandosi doni. Letture che rimandano alla guerra in cui Serra entrò e dove, purtroppo, poi morì. E più che mai attuali.

È successivamente venuto in visita lo stesso pronipote del letterato, anche lui di nome Renato Serra, con il quale si è riscontrata un'incredibile somiglianza. Si è                                          complimentato per il grande lavoro che si sta svolgendo per dare di nuovo vita alla casa.

Tale esperienza è sicuramente molto formativa non solo per i ragazzi che sperimentano le loro abilità concretamente, ma anche per la cittadinanza poiché è importante da un punto di vista culturale conoscere la storia del letterato nato e vissuto nella propria città. 

Si ricorda che le visite a “casa Serra” si svolgono ogni terzo sabato del mese alla cittadinanza e la mattina di lunedì, mercoledì e giovedì, su prenotazione dei docenti, alle scolaresche.


Giulia Portolano 3 A TUR

Open day: un orientamento verso il futuro


In occasione delle pre-iscrizioni dell'a.s. 2022/2023 il Serra apre le porte alle famiglie 

Il 10 dicembre si è svolto il secondo appuntamento con genitori e ragazzi delle medie per l’Open Day. Dopo l’Open Night del 25 novembre, il nostro Istituto si è aperto nuovamente al pubblico per presentare le sue cinque articolazioni ed il piano dell’offerta formativa.   Docenti e studenti della scuola, insieme, hanno spiegato il piano di studi e raccontato progetti e attività. Gli alunni del Serra hanno condiviso con i ragazzi in visita le loro esperienze nella scuola, come per esempio i bandi erasmus, i soggiorni linguistici, l’ICDL, ecc...

Si è parlato anche degli ambienti di apprendimento disponibili, laboratori, aule multimediali e del piano didattico.

Dopo una presentazione generale svolta dal Vicepreside, Prof. Davide Giunti, i nostri ospiti sono stati accompagnati in aule, dove gli insegnanti delle discipline di indirizzo hanno spiegato loro come queste si strutturano nei vari corsi. Le famiglie hanno avuto modo così di approfondire le differenze che riguardano i nostri indirizzi.

In particolare, nell’aula destinata ad illustrare il corso turistico, dove mi trovavo, è stata evidenziata l’importanza delle lingue straniere e la specificità di discipline come Diritto e legislazione turistica, Discipline turistiche aziendali, Arte e territorio.

Ma l’Open Day non si è focalizzato solamente sulla presentazione dell’offerta formativa, ma anche sulla struttura della scuola. Infatti alcuni nostri studenti hanno fatto da guida ai ragazzi attraverso i lunghi corridoi dell’Istituto e hanno indicato loro punti importanti come la biblioteca, le palestre, i laboratori.

Oltre a tutto ciò, i ragazzi delle medie e i loro genitori hanno anche avuto la possibilità di porre domande ai nostri insegnanti ed alunni e di ricevere risposte complete a tutte le loro curiosità.

L’Istituto è stato spiegato con chiarezza in modo tale che i ragazzi abbiano gli strumenti per capire se la nostra scuola è adatta a sviluppare le loro attitudini e a diventare la loro strada per il futuro.

Ultimo appuntamento: 14 gennaio 2023.

Antonella Girovagante 4A TUR

Visita del pronipote alla casa natale riaperta di Renato Serra: "Grazie studenti del Serra per averle ridato vita"

Cultura, musica e anche una sorpresa, molto gradita, nella rediviva casa Serra in viale Carducci, la avita dimora natale del più grande letterato cesenate, rimessa a disposizione alla città dopo anni di mancata fruizione: la visita dl Renato Serra contemporaneo, pronipote omonimo dell’autore di ‘Esame di coscienza di un letterato' il secondo sabato di riapertura del monumento cittadino promossa dall’istituto economico intitolato al saggista e critico letterario nonché direttore della Biblioteca Malatestiana, con le studentesse dell’indirizzo turistico impegnate non solo come ciceroni, ma anche come applaudite sollecitatrici culturali.

Serra morì in guerra sul Podgora il 20 luglio 1915 e le allieve hanno declamato toccanti passi tratti dal testo “La tregua di Natale. Lettere dal frontea curadi Alberto del Bono” ispirate alle nota vicenda dei soldati antagonisti tedeschi francesi e inglesi che sospesero le ostilità belliche in vista del Natale del 1914.


Erano presenti, insieme all’insegnante coordinatrice del progetto casa Serra Raffaella Martina, anche il preside Paolo Valli, il vicepreside del Serra Davide Giunti e vari insegnanti dell’istituto fondato nel 1931, a rendere la dimensione corale dell'operazione che vede protagonista la scuola cittadina.  “Siamo tutti rimasti molto impressionati dalla sorprendente somiglianza fisica tra il discendente Renato Serra - spiega la coordinatrice Raffaella Martina - e il letterato prozio di cui è riprodotta una gigantografia a Casa Serra. Ci ha detto di essere venuto appositamente da Bologna dove abita e si è complimentato con le studentesse per li lavoro che stiamo svolgendo e per avere rivitalizzato la casa natale dell'illustre avo, vicina a quella dei due grandi letterati romagnoli Giovanni Pascoli e Marino Moretti, inoltre si è compiaciuto del patto stretto tra amministrazione comunale e istituto Serra per la gestione triennale di casa Serra con le visite guidate dai nostri studenti ed eventi culturali e artistici correlati”.


A coronamento del pomeriggio così pieno di vita, emozioni e passaggio di molti visitatori  si è esibito il giovane contrabbassista Mattia Previati e l’atmosfera è divenuta ancora più raccolta e piacevole. 

Nella foto il pronipote omonimo di Renato Serra con la coordinatrice del progetto di casa Serra, l'insegnante Raffaella Martina e al centro un'operatrice del servizio civile.

Prof.ssa Alessandrini Andrea

Cesena, gli studenti del Serra hanno scoperto le cucine popolari

La scuola si apre alle buone pratiche territoriali. La classe quinta B Afm dell'istituto tecnico economico Serra ha visitato questa mattina le Cucine popolari di Cesena al piano terra dell'istituto don Baronio, accompagnata dalle insegnanti Monica Placucci e Michela Pieraccini. A ricevere gli studenti è stato il presidente delle Cucine popolari Enzo Cappelletti, insegnante in pensione ed ex vicepreside del Serra, che ha illustrato agli studenti le finalità e le modalità di svolgimento di questa esperienza promotrice di coesione sociale radicata in città da tempo e che si sostiene grazie anche alla generosità dei donatori di risorse e all'apporto prezioso dei volontari. Il presidente si è soffermato sul  modello di convivialità in cui i pasti erogati a tutti, con un occhio di riguardo all'accoglienza dei più bisognosi, si coniugano con la promozione di un'ospitalità favorita dalle relazioni in un luogo curato con posate, tovaglioli, senza menu e con pagamento libero, in base alle disponibilità e in una logica di reciprocità.

Gli studenti sono rimasti molto colpiti da questa esperienza e approfondiranno la riflessione in classe. "L'iniziativa - spiegano il dirigente Paolo Valli e le insegnanti accompagnatrici Placucci e Pieraccini  -  rientra nell'ambito delle molteplici attività del nostro istituto costantemente  aperto alla realtà socio-economiche, culturali e artistiche del territorio in tutte le sue dimensioni più arricchenti per la formazione e la crescita dei ragazzi, e il nostro auspicio è  che negli studenti, stimolati da questa visita, maturino sempre più la coscienza solidale del prendersi cura di chi ha bisogno e il desiderio magari di vivere direttamente l'esperienza delle Cucine popolari e la loro nobile causa come volontari".

Nella foto un momento della visita degli studenti del Serra alle Cucine popolari di Cesena.

Prof.ssa Alessandrini Andrea

Visita del Campus Universitario di Cesena da parte degli studenti del SIA

Partecipazione all'evento AlmaFest

Gli studenti delle classi quinte SIA hanno partecipato, nell'ambito dell'evento AlmaFest, alla visita organizzata del Campus Universitario di Cesena.

La visita ha riguardato principalmente le aule ed i laboratori del Campus, con la presentazione dei corsi di studio da parte di alcuni studenti dell'Università. 

Grazie a questo evento  i nostri studenti hanno potuto confrontarsi con temi che riguardano la nostra società e la nostra Università, nella speranza che possano continuare nel loro percorso di studi ed avere un futuro migliore.

Inoltre, hanno visitato: la Biblioteca Universitaria "Leon Battisti Alberti", il servizio ristorativo "Volume" e la residenza Universitaria "La Torre" ER.GO.

Prof.ssa Vantaggiato Mariapina

Gara di recensioni, ecco gli studenti vincitori

Hanno letto e commentato i romanzi finalisti al premio Bancarella

Ha recensito il libro “L’inverno dei leoni” di Stefania Auci la studentessa che si è classificata prima assoluta nella manifestazione letteraria organizzata dalla Confesercenti in collaborazione con l’Assessorato alla Scuola del Comune di Cesena.

Si tratta di Sara Delvecchio che frequenta la 3°Dc del Liceo Scientifico Righi, che si è aggiudicata la borsa di studio di € 400,00 istituita dal Credito Cooperativo Romagnolo, da sempre attento e vicino alle iniziative che coinvolgono i giovani.

Questo l’elenco completo dei vincitori, incoronati ieri mattina nell’aula Magna di Psicologia alla presenza di tre autori finalisti del prestigioso Premio Letterario.

Per il libro di Paolo Roversi “Black Money” ha vinto Alessia Sartini 3° Ec Liceo Scientifico Righi. Per il romanzo “Il rospo e la badessa” di Roberto Tiraboschi, palma a Matilda Rossi 3° AG liceo linguistico Ilaria Alpi. Per il volume “Bly” di Melania Soriani, Anita Benaglia che frequenta la 3°Ac del Liceo Classico statale Monti. Marco Cozza 4B° Versari Macrelli sezione di San Patrignano primo per la recensione di “Nel nome di Dio” di Luigi Pannella.

La migliore recensione del volume “Io non ho più paura” di Niccolò Palombini  è stata infine quella di Ilaria Galassi 2A CAT Istituto Geometri.  I cinque studenti vincitori hanno ricevuto un premio offerto Formula Servizi e dal Conad, gli altri numerosi premi sono stati offerti dall’Ordine nazionale dei giornalisti e dalla Confesercenti.  Le Menzioni Speciali in questa edizione sono state due  e sono andate a: Emily Fabiani Liceo Scientifico Righi  Giulia Genghini Liceo Scientifico Righi Questo l’elenco dei vincitori per istituto: istituto professionale Versari Macrelli (San Patrignano) Semerano Palma, istituto Agrario Garibaldi Diana Biondi, istituto Comandini Alice Caminati, istituto tecnico commerciale Serra Nicolò Perugini, liceo classico Monti Sabrina Braghittoni, liceo scientifico Righi Giacomo Farneti, istituto tecnico geometri Sara Zammarchi liceo linguistico Alpi Lucia Ceccarelli, istituto tecnico industriale  Pascal Lukas Magalotti.

La giuria organizzata da Maria Luisa Pieri responsabile Confesercenti, era composta da Elide Giordani (giornalista) Gianpaolo Castagnoli (giornalista), Ines Briganti, Marco Fiumana, Rita Dell’Amore,  Cristina Bianchi,  Paolo Zanfini (Direttore Scientifico Biblioteca Malatestiana),  Davide Buratti  (giornalista), Giorgi Walter. Lo scrittore Paolo Roversi si è conquistato l’interesse della numerosissima e giovane platea. Gli interventi di Cesare Soldati e Maria Luisa Pieri  e del sindaco di Cesena Enzo Lattuca, hanno messo in luce il vero protagonista di tutta la manifestazione, il libro. Uno strumento per crescere ma anche un oggetto materiale da amare in modo fisico, toccandolo, annusandolo, possedendolo. Il prossimo appuntamento, la consegna del Premio Selezione Bancarella è previsto per la sera dell’1 luglio al chiostro San Francesco  alla presenza di tutti gli autori finalisti.  Condurrà la serata Elide Giordani.   


Nella foto gli studenti delle superiori premiati con i promotori della iniziativa “Il Bancarella nelle scuole”.


Annachiara Orlandi (5^A SIA)

“Ho scoperto nei versi la forma d’arte prediletta”

Come Montale e Svevo, un poeta sboccia a Ragioneria

Il mio compagno di classe di 5Asia Nicolò Perugini, al centro nella foto in versione marittima con il sindaco Enzo Lattuca alla sua sinistra alla consegna  delle attestazioni del ‘Premio Bancarella’, ha recentemente ha conseguito prestigiosi risultati in due concorsi letterari.


Posso darti ancora del tu, adesso che sei diventato famoso? In cosa consistono i concorsi “Poeta anch’io” e “Il Bancarella nelle scuole” nei quali ti sono stati riconosciuti due premi?

“Il concorso “Poeta anch’io” consisteva nel produrre una poesia non superiore ai quaranta versi rispettando il tema “Il meraviglioso viaggio della vita: le certezze del passato, i dubbi del presente e i sogni del futuro.”. Il premio “Il Bancarella nelle scuole”, invece, proponeva agli studenti partecipanti di tutte le scuole superiori di scegliere un romanzo in una rosa di sei e di scrivere su di esso una recensione”. 


Quali sono stati gli esiti dei due concorsi?

La mia recensione è stata riconosciuta come la migliore del nostro istituto; mentre nel concorso “Poeta anch’io” la mia poesia è stata considerata tra le più meritevoli. Sabato 3 giugno a Bomarzo avverrà la premiazione degli studenti vincitori che hanno partecipato da tutt’Italia”,


Come hai scoperto la tua passione per la scrittura?

“La mia passione per la scrittura deriva dal mio amore per la lettura nato in me durante il terzo anno di superiori dopo aver letto “1984” di George Orwell. Questo segnò il mio avvicinamento alla lettura.  Nei mesi e negli anni successivi ho  poi spaziato tra opere di ogni tipo passando dai romanzi alle poesie, fino ai saggi e alle opere teatrali, e ho identificato come mio genere letterario prediletto la poesia”.


Visti i primi traguardi da te raggiunti, cosa ti auguri per il futuro?

“La mia speranza è di continuare a scrivere e trovare un’occupazione legata alla scrittura. Aspiro anche a pubblicare una mia opera in versi.  Penso che nei prossimi mesi parteciperò ad altri concorsi letterari per mettermi alla prova e migliorare le mie capacità”.


Tra poche settimane ti diplomerai diventerai ragioniere:, non credi che la tua passione avrebbe potuto coltivata meglio con un percorso di studi umanistico?

“Ci ho pensato molto negli ultimi tre anni e mi sono reso conto che probabilmente un percorso umanistico avrebbe potuto offrimi strumenti più adatti a coltivare la mia passione. Tuttavia non rimpiango totalmente la mia scelta di fare Ragioneria poiché al termine del mio percorso universitario, che svolgerò alla facoltà di Lettere o a quella di Storia, avrò un bagaglio di conoscenze ampio e variegato e un diploma facilmente spendibile nel mondo del lavoro”.


Preferisci scrivere su carta vecchio stile o utilizzare gli strumenti digitali?

“Preferisco scrivere sui fogli, ma, quando mi trovo senza carta e penna, utilizzo senza problemi le note del telefono”.


Come vedi la situazione della poesia oggi? E secondo te è ancora un’arte efficace e rispondente ai tempi?

“Ad oggi, per fortuna, abbiamo ancora tanti validi poeti in attività sia nel nostro Paese che all’estero. La letteratura in generale è meno considerata che in passato, a causa dell’enorme diffusione dell’intrattenimento digitale. La poesia è una forma di letteratura piuttosto impegnativa che purtroppo rischia di apparire noiosa e superata. Fortunatamente però continuano ad esserci persone consapevoli di quello che la poesia può dare se le si dedica tempo per leggerla e comprenderla”. 


Annachiara Orlandi (5^A SIA)

La regola d'oro delle religioni

La regola d’oro, questa meravigliosa regola dell’amore, richiede di conservare questo stato d’animo non soltanto verso i nostri amici e familiari, ma nei confronti di tutti, senza alcuna distinzione.

Questa legge viene definita “la regola d’oro” perché è una legge universale e senza tempo. Una legge non cambia e non cambierà mai con le mode o con l’evolversi dell’umanità.

La regola d’oro appare in tutte le religioni che invece spesso si fanno la guerra.


In pratica questo è il segreto per non sbagliare quando stai per fare qualcosa nei confronti di qualcuno della quale non sei pienamente sicuro. Basta che tu ti immedesimi nell’altro e ti chiedi come ti sentiresti se quello che stai per fare a lui lo facessero a te.

Chi non ama gli altri non ama neppure se stesso.

Per approfondire di più l'argomento ho realizzato una presentazione con Prezi che trovate a questo link: "Le religioni nel mondo" (nella prima foto la panoramica della presentazione)

Nella foto in basso il dipinto "La Regola d'oro" di Norman Rockwell esposto a New York, all’entrata del Palazzo di Vetro in cui ha sede il Segretariato dell’ONU. Si tratta di un mosaico che raffigura uomini, donne e bambini chiaramente di origini, religioni e culture diverse.

Bendidi Manar (3^A AFM)

Progetto salute e donazione


In seno al Progetto “Salute e donazione”, rivolto agli studenti del 5° anno, l’AVIS comunale di Cesena ha selezionato quattro elaborati grafici ideati e progettati da alcuni alunni della classe 5^ B sia, realizzando dei pannelli informativi imperniati sul valore della donazione. 

Giovedì 19 maggio 2022, i quattro pannelli sono stati consegnati, personalmente dal Presidente di Avis Cesena, Gualtiero Giunchi, al nostro Istituto, alla presenza del vicepreside Prof. Davide Giunti, degli studenti autori dei cartelloni, Luca Aldini, Enrico Frontini, Nico Ghiselli, Chiara Magnani e Ilaria Zavalloni, accompagnati dai compagni di classe e dalla Prof.ssa Milena Grassi. 

Oltre ai cartelloni consegnati al nostro Istituto, come testimonianza del percorso di approfondimento compiuto dai nostri studenti, altre copie sono esposte nella nuova sede AVIS di Cesena a Case Missiroli. 

Diploma ICDL

Un progetto "storico"  del nostro Istituto

Anche quest'anno molti studenti del nostro Istututo hanno conseguito la certificazione Informatica ICDL. 

Tutte le certificazioni ICDL sono riconosciute in Italia ai fini dei punteggi in concorsi, bandi, graduatorie e selezioni pubbliche.

Molti sono gli accordi e i Protocolli di Intesa con Ministeri, Uffici Scolastici Regionali, Pubblica Amministrazione, Forze Armate, Associazioni di categoria che riconoscono valore e punteggio alle certificazioni ICDL.

I nostri studenti hanno la possibilità di prepararsi agli esami, prevalentemente, durante le ore di lezione (in quanto parte dei programmi svolti) e la certificazione è riconosciuta come credito scolastico e con ore di PCTO

Nella foto gli studenti della 5^B SIA (da sinistra: De Souza Iris, Aldini Lucca, Ghiselli Nico, Ricci Nicholas, Frontini Enrico)

prof.ssa Vantaggiato Mariapina


Progetto Ecofriendly


Mercoledì 25 maggio 2022, presso il Museo dell’Ecologia di Cesena, si è svolto l’incontro conclusivo del Progetto “Ecofriendly” alla presenza di alunni e docenti dei tre Istituti cesenati che hanno aderito all’iniziativa. 

Le referenti del Progetto, dr.ssa Lorena Quaranta e la biologa dello IOR, dr.ssa Franca Gentilini hanno consegnato gli attestati di partecipazione alle nostre alunne: Manar Bendidi, Giovanna Farro, Jennifer Linzalone e Vanessa Stefanini. Il Progetto “Ecofriendly” è stato accolto da 12 studenti delle classi 3^ del nostro Istituto che durante tutto l’anno si sono impegnati partecipando al percorso di formazione. 

Successivamente, sono intervenuti con grande entusiasmo, in qualità di PEER EDUCATOR, nelle classi del biennio con attivazioni propositive riguardanti la sostenibilità ambientale. 

Quando l'Informatica incontra l'Arte

Due progetti realizzati dai nostri studenti per Informatica

Riccardo Guasco è un illustratore di fama internazionale con stile molto positivo e con colori brillanti, in grado di portarti su di morale. 

Ve lo faccio conoscere attraverso una presentazione fatta su Prezi, un strumento facile e interessante da usare. 

Nataliia Skybun (4^A AFM)


Il lavoro sul NFT Art è stato per noi molto interessante in quanto questo tipo di opere digitali è sempre più diffuso nel mondo.

Grazie a questo progetto di Informatica siamo entrate in contatto con questo tipo di arte moderna la quale permette di creare opere digitali che, grazie agli NFT, assumo lo stesso valore di una “normale” opera d’arte.

La realizzazione del nostro sito sulla NFT Art, con lo strumento Google Sites, ci ha permesso di sviluppare nuove abilità informatiche e di venire a conoscenza del processo di realizzazione dei siti web.

 

 A questo progetto abbiamo dedicato impegno e passione che, ci hanno permesso di ottenere buoni risultati.  Per chi è attratto dall’arte e dall’informatica sicuramente sarà importante conoscere alcuni aspetti come i seguenti:

Attraverso il nostro sito vi sarà quindi permesso di venire a conoscenza di quello che è il mondo della Digital Art, Crypto Art e NFT Art e conoscere alcuni artisti appartenenti a questo genere.

Ensini Martina e Rana Elisa (4^A AFM)


Un viaggio nel passato verso il futuro

Esperienza "Promemoria Mauthausen" dell'associazione Deina

Un gruppo di ragazzi dell’Istituto tecnico economico Renato Serra ha partecipato all’iniziativa dell’associazione Deina “Promemoria Mauthausen”. Il progetto è consistito in un soggiorno a Vienna di quattro giorni, dalla sera dell’8 aprile fino al mattino del 12, durante i quali sono stati visitati la capitale austriaca e i campi di concentramento nazisti di Mauthausen e Gusen. Inizialmente Deina aveva previsto Auschwitz-Birkenau e Cracovia come mete del viaggio, ma, vista la problematica situazione geopolitica, s’è optato per restare più vicini all’Italia e lontani dalla guerra. 

La possibilità di chiedere di partecipare è stata offerta a tutti gli studenti frequentanti la quinta superiore nella provincia di Forlì-Cesena. I partecipanti sono poi stati scelti tramite sorteggio e, in totale, il gruppo ha contato circa 80 ragazzi, a cui i rispettivi comuni hanno finanziato il viaggio.

La visita ai campi è iniziata il mattino del 10 aprile da Mauthausen. Esso è situato nell’Alta Austria e fu un importante ingranaggio della macchina di morte e repressione della Germania nazista arrivando a contare ben 49 sottocampi satelliti sparsi in tutta l’Austria (al tempo parte del Terzo Reich di Hitler). In 8 anni di attività, dal 1938 al ‘45, furono internate al suo interno circa 190.000 persone, soprattutto dissidenti politici, e, viste le durissime condizioni di reclusione, ne morirono più di 90.000. I prigionieri venivano sottoposti a lavori forzati disumani: dovevano estrarre granito dalla cava vicina al campo e trasportarlo sulla schiena per 70 ore a settimana. Nel 1942 anche qui venne costruita una camera a gas in cui persero la vita almeno 3400 persone.

Terminata la visita, i ragazzi hanno proseguito verso il lager di Gusen, composto da tre sottocampi di Mauthausen. Lì tutto è stato a dir poco surreale. Infatti, il lager non esiste più e al suo posto sorge un tranquillo paesino simile a tanti. Nessuno, passandoci, immaginerebbe l’orrore che s’è verificato in quel luogo. Rimane riconoscibile soltanto l'edificio dell'ingresso e del comando del campo, ora riconvertito in abitazione, e gli unici rimandi al terribile passato sono un edificio commemorativo contenente anche i forni crematori, e un piccolo museo in cui sono esposte varie fotografie della vita nel lager in attività.

Gusen venne aperto nel 1940 e anche qui i prigionieri furono brutalmente sfruttati per il lavoro nelle vicine cave di granito. Nel ‘41 vennero costruiti i crematori e si avviò l’eliminazione sistematica di malati e inabili, operata con bagni di acqua gelida, annegamenti, iniezioni al cuore, gassazioni su veicolo e camere a gas. Nessuno sa il numero reale dei morti, ma le ricerche più accreditate parlano di almeno 32.725 decessi su 67000 internati.

La visita a Gusen è consistita in una passeggiata per il paese, fatta ascoltando una registrazione audio che spiegava cosa c’era una volta in quel luogo al posto delle odierne villette abitate riportando anche varie testimonianze di ex-prigionieri del campo. Di quello che veniva chiamato “l’inferno degli inferni” restano poco più che parole.

Questo viaggio è stato sicuramente una grande occasione per imparare e migliorare sé stessi. L’augurio è di continuare a vedere ragazzi volenterosi di fare esperienze significative come questa e comuni disposti a finanziare e promuovere tali progetti. Nel nostro turbolento presente abbiamo bisogno di nuove generazioni sempre sull’attenti, consapevoli del passato, che abbiano chiaro a cosa l’umanità è arrivata e come c’è arrivata, affinché quel che è stato non si verifichi più.

Nella prima foto gli studenti sono nel centro storico di Vienna, mentre nella seconda sono a Gusen.

Nicolò Perugini (5^A SIA)

NoWar confronto formativo in 4^A Turistico sulla guerra

Dibattito e manifesti appesi in classe

Si tratta del titolo dell'approfondimento della classe 4 Turismo A dell'istituto tecnico economico Serra sulle cause del conflitto bellico in corso. “In classe durante le ore di diritto e di educazione civica - spiega la professoressa Chiara Fabbri - gli studenti hanno approfondito il significato dell’art 11 della Costituzione attraverso discussioni guidate dall’insegnante e hanno poi elaborato testi di riflessione personale e di reciproco confronto. L’attività si è conclusa con un lavoro di gruppo che gli studenti hanno realizzato e appeso all’interno della loro aula. Un esempio concreto di unità didattica di apprendimento trasversale, finalizzata allo studio di argomenti di diritto, di educazione civica, di storia. L'approccio degli studenti è stato molto positivo e responsabile ”. Ecco alcuni passi delle riflessioni degli studenti della classe 4ATUR che sono state appese in classe. “In questa guerra troppi paesi nel mondo stanno facendo da testimone al martirio dell’Ucraina senza prestare il minimo aiuto” (Elia Massa). “Osserviamo due popoli che sino all’altro giorno erano fratelli e che ora scoprono improvvisamente di essere nemici” (Filippo Viroli)

Questa guerra è diversa dalle precedenti, in questa guerra a morire, a spararsi, a bombardare sono persone che parlano la stessa lingua e che, se tutto va bene, sono anche lontani parenti o amici.” (Riccardo Antimi)

Al giorno d’oggi ci troviamo sotto il controllo di persone che hanno eliminato dalla loro testa la cartella “valori umani, principi sani, persone e futuro”.” (Riccardo Antimi)

Niente dura in eterno, tutto prima o poi muore e morirà anche questa guerra”. (Fabio Ruscio)

Guerra…già questa parola mette i brividi e, a parer mio, basta per riassumere la situazione tragica che tutti noi stiamo vivendo.” (Igor Maltoni)

Io non voglio parlare di politica o dare ragione ad una parte o all’altra, non avrebbe senso in questo momento, vorrei solo essere vicino a quel popolo che da più di un mese si sveglia con il suono assordante delle sirene, quelle persone che tutto il giorno cercano di sopravvivere e combattono non sapendo se l’indomani si sveglieranno; un popolo che non demorde e combatte per la sua libertà…” (Igor Maltoni)

Gli ucraini, il mio popolo, ha dimostrato un grande cuore ed un’infinta anima, anima tipica di chi viene dall’est Europa.” (Igor Maltoni)

Questa guerra è un campo di morte e violenza, una situazione creata solo per il gusto di avere il potere portando migliaia di civili alla morte certa” (Rafaely Lima Palmeira)

Nessuno può negare che tutti i componenti di questa tragedia sapevano quello che sarebbe accaduto e a cosa avrebbero portato le loro azioni e decisioni” (Rafaely Lima Palmeira)


Raccolti medicinali e prodotti sanitari portati dagli studenti per l'Ucraina: domani parte la spedizione 


Nei container dei mezzi articolati che domattina partiranno alla volta dell'Ucraina grazie alla raccolta coordinata dalla Caritas diocesana e di Caritas di altri territori ci saranno anche pacchi di medicinali, prodotti medici, sanitari e per l'igiene personale donati dalla comunità scolastica dell'istituto tecnico economico Serra di Cesena.

"In pochi giorni - spiega il dirigente Paolo Valli - abbiamo diramato una circolare coinvolgendo gli studenti, le loro famiglie, gli insegnanti, tutto il personale scolastico e la risposta è stata generosa e corale. Una mobilitazione che fa onore al nostro istituto nel 90° anno di fondazione, una scuola che altre volte in passato ha dato il suo piccolo  ma sempre sentito contributo alle emergenze umanitarie che in questi decenni si sono susseguite. La guerra in Ucraina ha smosso le coscienze di tutti i noi, in classe i docenti stanno  aiutando gli studenti a comprendere la portata degli eventi così drammatici in corso, fornendo le opportune categorie, e abbiamo anche allievi di nazionalità ucraina a cui siamo particolarmente vicini, con ogni cura possibile. L'esito della raccolta è stato molto positivo e grazie al raccordo degli insegnanti Monica Placucci e Davide Giunti,  sono stati impacchettati tutti i prodotti che singolarmente studenti e insegnanti hanno consegnato a scuola".

"Li abbiamo poi recapitati al centro di raccolta della Caritas diocesana di Gambettola - spiega Monica Placucci, insegnante di Religione - e domani mattina insieme a tutti gli altri pacchi raccolti nei territori dalla varie Caritas partirà il viaggio con il ricavato della nostra solidarietà verso la martoriata Ucraina. Da parte dei nostri ragazzi e delle loro famiglie  il coinvolgimento è stato pieno, non solo nella raccolta, ma anche nella partecipazione affettiva al dramma della guerra. Questo evento così doloroso ha rafforzato e cementato la coesione della nostra comunità scolastica nell'opera comune di solidarietà".

Nella foto le coordinatrici della Caritas diocesana di Gambettola che hanno ricevuto i pacchi inviati dall'istituto tecnico economico Serra.

Ebrei cesenati annientati ad Auschwitz, poste le pietre d'inciampo vicino alle abitazioni

Studenti del Serra partecipano alla Giornata della Memoria

Nella Giornata della Memoria, il 27 gennaio, studenti, docenti, giornalisti e persone di ogni tipo hanno dedicato momenti importanti a ricordo delle migliaia, anzi, milioni di ebrei, testimoni di Geova, dissidenti politici, disabili e minoranze etniche che sono state perseguitate durante il regime nazista al potere in Germania (1933-1945). In particolar modo Cesena, seguendo come modello altre nazioni europee come, ad esempio, Germania, Spagna e Russia, ha posato le sue prime pietre d’inciampo a memoria dei nove cesenati ebrei che furono deportati e assassinati nel campo di concentramento di Auschwitz durante l’occupazione nazista. Si tratta di targhe in ottone poste vicino alle loro abitazioni. Ci deve colpire un fatto, queste persone non hanno neppure avuto una tomba per essere piante dai familiari, in quanto divennero fumo e uscirono da Auschwitz solo sotto forma di fumo, dopo essere stati ridotti in cenere dai forni crematori. Almeno ora hanno una tomba simbolica, nella loro città, nei pressi di casa, un luogo in cui possono essere ricordati e onorati dai loro parenti e dalla cittadinanza. Queste pietre d’inciampo, opera dell’artista Gunter Demning, riportano il nome, la data di nascita, quella di arresto e il giorno della morte delle sorelle Anna, Elda, Lucia e Lina Forti, delle sorelle Diana e Dina Jacchia e della famiglia Saralvo, composta dal padre Mario, la madre Amalia Levi e il figlio Giorgio. Esse sono state posate in Piazza del Popolo, dove viveva la famiglia Saralvo, e nel Corso Comandini e Garibaldi, dove vivevano rispettivamente le sorelle Jacchia e Forti.

Si tratta di monumenti in ricordo di una folle tragedia che non si è fermata ai confini di un Paese, ma ha visto coinvolta quasi tutta l’Europa seminando paura e morte, di cui l’eco continua a rieccheggiare nella memoria di chi ha visto e non vuole che venga dimenticato ciò che è accaduto, così che non si ripeta più. Alcune storie sono state tramandate fino a noi tramite scritti, come il diario di Anna Frank, simbolo della Shoah, oppure tramite testimonianze dirette come quella di Simone Arnold, testimone di Geova che fu spedita in riformatorio a soli undici anni perché si rifiutava di cantare l’inno nazionale tedesco e di sostenere il regime (link per leggere la biografia di Simone Arnold: https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/101993684#h=1:0-44:50). Infine, per non cadere in luoghi comuni, è bene ricordare che non tutti i tedeschi furono nazisti, che non tutti i nazisti furono tedeschi, che l’odio non ha confini etnici, ma che comunque, come disse Anna Frank: “Nonostante tutto continuo a credere nell’intima bontà delle persone”. Nella foto la posa delle pietre d’inciampo in corso Ubaldo Comandini.

Katherine Cucchi (4 B RIM) 23/02/2022


Sventola al Serra la bandiera contro l'inquinamento

Prima sosta nella staffetta delle scuole cesenati

Studenti del Serra contro l’inquinamento dell’aria. Il 10 gennaio, alla presenza del presidente del  consiglio di istituto dell’Ite Serra di Piero Rispoli e delle signore Iacuzzi e Battistella, in rappresentanza del consiglio comunale Cesena, è stata consegnata al nostro istituto la bandiera “C’è aria per te”, simbolo dell’iniziativa promossa dalla regione Emilia-Romagna e da quelle che si affacciano sulla Pianura Padana. La bandiera, in rappresentanza dell’appoggio a questa lodevole iniziativa, sarà esposta per un periodo davanti alla nostra scuola e successivamente ad altri istituti,  per portare avanti una vera e propria staffetta della sostenibilità. Il progetto, volto a  contrastare l’inquinamento del Bacino padano, consiste nel promuovere azioni concrete per sostenere l’iniziativa, che potranno essere fotografate e inserite nel portale apposito per dimostrare la propria solidarietà. Le azioni possono essere le più differenti; qualsiasi piccolo gesto per contribuire al miglioramento della qualità dell’aria sarà essenziale per mettere a dimora cento nuovi alberi per la riforestazione del Bosco Fontaniva e del Parco di San Colombano, in Lombardia.

Piccoli gesti che potranno fare la differenza, quali limitare l’uso dell’auto, sfruttare mezzi più ecologici come la bicicletta, soprattutto con l’avvicinarsi della bella stagione, oppure diminuire il consumo di energia elettrica in casa (e quindi ridurre emissioni inquinanti), prediligere prodotti locali a km zero. E infine, per i maggiorenni che sognano la patente, perché non considerare l’idea di acquistare un veicolo elettrico? Per conoscere la propria impronta ecologica, è bene fare il veloce quiz che si trova sul sito del Wwf, al seguente link https://www.wwf.ch/it/vivere-sostenibile/calcolatore-dell-impronta-ecologica.  E come disse Ernest Hemingway: “La Terra è un bel  posto, e vale la pena lottare per lei”. 

Nelle foto le studentesse che mostrano la bandiera di "C'è aria per te".


Katherine Cucchi (4 B RIM) 04/12/2021

Studentesse del Serra protagoniste al salone dell'orientamento

Hanno presentato la scuola in diretta streaming alle potenziali nuove matricole

Studentesse del Serra in campo come orientatori. Il 26 novembre ci siamo recate alla sede di Technè assieme ad altre due allieve dell’indirizzo turistico, Carlotta Guardigli e Rebecca Fabbri, e la docente referente Raffaella Martina, per portare la nostra esperienza ai ragazzi di terza media nell’ambito delle attività di orientamento loro rivolte. L’evento era trasmesso attraverso una diretta streaming. Abbiamo parlato della nostra scuola, condividendo la nostra quotidiana attività didattica.

Abbiamo partecipato alle riprese, inizialmente un po’ di ansia da prestazione, ma in seguito siamo riuscite a illustrare crediamo con chiarezza ciò che avevamo preparato per far capire cosa si studia nella nostra scuola. Alcuni studenti dell’indirizzo Sia (Sistemi informativi aziendali) avevano preparato un breve video di presentazione del corso con la spiegazione delle materie trattate e con la visione di un software aziendale progettato da loro. Alcuni allievi dell’indirizzo Rim (Relazioni internazionali marketing) avevano preparato un video che trattava il tema del marketing, più precisamente la lotta tra due grandi marchi italiani: Ferrero e Barilla.

La diretta alla fine è stata un successo e speriamo che tutto ciò possa avere catturato l’interesse dei ragazzi delle scuole medie inferiori, che magari l’anno prossimo troveremo nei nostri corridoi e siamo orgogliosi di aver dato il nostro contributo per poter calamitare al Serra nuove matricolee rinverdire la grande tradizione di un istituto storico che quest’anno compie 90 anni.

Nelle foto le studentesse orientatrici con la docente referente e un momento della diretta streaming tenutasi al Salone dell’Orientamento.


Delia Auriemma (5^B Rim) e Iris De Souza (5B SIA) 04/12/2021

Al Serra si accende la radio

The radio is on

La nostra classe 4Cart ha partecipato al progetto “The radio is on”, una radio che  offre la possibilità di approfondire e padroneggiare contenuti con l’obiettivo di trasmetterli e condividerli con un pubblico vero.

 Abbiamo iniziato questo percorso martedì 26 ottobre con una lezione di 3 ore settimanali fino a martedì 23 novembre, per un totale di 15 ore. L’incontro è avvenuto nel laboratorio di informatica, e ad accoglierci è stato Luca Giorgini, deejay e intrattenitore, che opera nel  mondo della radio dal 1987.  Nelle prime lezioni ci ha insegnato a parlare e a rivolgerci in maniera corretta con l’utilizzo di un microfono, competenza  del tutto non scontata.

Durante il corso abbiamo sviluppato podcast inerenti a vari argomenti come la scuola, cantanti, città e personaggi famosi, inoltre ci ha insegnato ad utilizzare la piattaforma “Audacity” che permette di creare questi podcast con l’aggiunta di sottofondo musicale. Nelle ore scolastiche abbiamo svolto interviste e come ultima lezione ci siamo messi alla prova andando in diretta su www.theradioison.it  applicando gli insegnamenti appresi.  Le nostre considerazioni sono molto positive: è stato un progetto molto interessante che ci ha regalato tante emozioni mai provate prima, come quella di farsi ascoltare in diretta da tantissime persone. Potete andare ad ascoltare i nostri podcast e la registrazione della diretta, sul sito di "The radio is on" e su Spotify

Come diciamo noi in radio “Da qui è tutto da Chiara e Federica della 4Cart”.

Chiara Severi e Federica Bazzocchi (4^C SIA) 04/12/2021

Gli studenti del Serra in un tempio della Cultura

Alla scoperta della Rubiconia Accademia del Filopatridi

In visita a un tempio della cultura. Il 5 novembre la classe 4brim si è recata in uscita didattica alla Rubiconia Accademia dei Filopatridi, accompagnata dal professore Davide Giunti. Ha sede a Savignano e si tratta di un meritorio istituto culturale fondato nel 1651 e che continua ad essere operativo alimentando la cultura nella sue varie manifestazioni. Nove nuovi accademici sono stati  accolti il 12 dicembre, con l’apertura del 371° anno accademico  da parte del presidente Vincenzo Colonna.

La prima parte dell’iniziativa  è stata dedicata a un approfondimento sulle cause,  gli effetti e le vicende storiche che caratterizzarono nel “secolo dei Lumi”, il movimento culturale dell’Illuminismo.

Infatti furono questi ti empi, animati dal progresso tecnologico e sociale, in cui fiorirono ancor di più le Accademie, nate già nel Cinquecento, luoghi di incontro dove liberi intellettuali potevano discutere su liberi pensieri.

La seconda parte dell’approfondimento è stata incentrata su una delle massime creazioni degli illuministi, l’Enciclopedia. Quest’opera monumentale fu curata e arricchita da Denis Diderot. La novità, e anche lo scandalo principale della pubblicazione, fu il fatto che soggetti teologici e secolari furono affiancati nelle stesse pagine, scalfendo l’ordine cardinale delle conoscenze. L’opera, finanziata da ricchi borghesi, ottenne particolare favore dal nuovo ceto sociale; si stima che ne siano state prodotte fino a 24mila copie.

Nell’ultima parte dell’incontro sono state mostrate alla classe le ricchissime sale dell’Accademia, le cui parti sono onorate da libri rari e antichi e dalla presenza di una delle prime copie dell’Enciclopedia, l’Edizione di Livorno, ricca di immagini, ordine e logica, piena dimostrazione del secolo illuminato, che ben rappresenta.


Nella foto una sala con la biblioteca della Rubiconda Accademia dei Filopatridi.

Katherine Cucchi (4B RIM) 04/12/2021

"La regola dei pesci", romanzo sul disagio adolescenziale

Le classi prime hanno incontrato online l'autore Giorgio Scianna

Esmeralda Kushi (1^D AFM)

All’istituto tecnico economico Serra si è tenuto un incontro online con lo scrittore pavese Giorgio Scianna (nella foto) il 6 e 8 maggio che ha visto protagonisti gli studenti di tutte le prime classi i quali, nonostante i problemi della pandemia, hanno comunque realizzato il progetto “Incontro con l’autore”, leggendo nel corso d’anno il suo romanzo ‘’La regola dei pesci’’, nel quale viene narrata la storia storia di quattro ragazzi che decidono di arruolarsi nell’Isis.

Dopo aver discusso in classe sugli interrogativi suscitati dal romanzo, abbiamo dunque avuto l’occasione di porre direttamente delle domande su ciò che più ci aveva incuriosito direttamente all’autore. Tra i vari quesiti posti dagli studenti allo scrittore, quelli che hanno suscitato più interesse in noi sono stati prevalentemente due. Il primo è stato: “A chi è rivolto il libro in particolare?’’. Scianna ha riposto che il romanzo è stato pensato come un messaggio rivolto ai giovani, poiché sono molti i ragazzi attratti, ingenuamente, dalla violenza, e che purtroppo talora compiono azioni senza riflettere sulle loro conseguenze.

La seconda domanda rivolta all’autore è stata la seguente: ’’Non le sembra di avere semplificato troppo le possibilità di viaggio di Lorenzo? Considerato che non sarebbe stato certamente facile per lui raggiungere l’Oriente, egli invece vi arriva senza tante difficoltà. Non crede che in questo aspetto la storia narrata non sia propriamente realistica?’’. In merito a questo quesito, l’autore ha risposto spiegando che non è difficile come potrebbe sembrare raggiungere quei luoghi, pertanto la verosimiglianza della storia narrata non è in discussione.

Quest’ultima considerazione ha catturato l’attenzione della maggior parte dei ragazzi poiché la possibilità di viaggiare e visitare nuove mete, che sembrano quasi irraggiungibili, com’è stato per i personaggi del libro, appassiona ed incuriosisce i lettori, a maggior ragione se i personaggi sono più o meno nostri coetanei. Gli studenti avrebbero desiderato ottenere una risposta a tutte le domande poste all’autore, ma non è stato possibile, perché il tempo è letteralmente volato. Il bilancio finale è in ogni caso più che positivo: l’incontro con Scianna ha entusiasmato noi studenti, che abbiamo trovato nell’autore chi ha saputo stimolare pienamente il nostro interesse.


Vi racconto il nostro...ri-ri-rientro 

Il terzo...primo giorno di scuola dell'anno

Alex Casalboni (2^D AFM)

Dicono di non perdersi mai nessuna prima volta; ecco lunedì 12 aprile è stato il terzo primo giorno di seconda superiore e come gli altri è stato molto emozionante. È molto stressante non sapere come si andrà avanti: nonostante l’anno scorso fossimo provati dal lockdown e dal futuro incerto che avevamo davanti, sulla scuola siamo quasi sempre stati sicuri della chiusura e del completamento dell’anno a distanza. Quest’anno invece non abbiamo certezze, con regole che cambiano ogni settimana e che ci lasciano sempre più incerti di ciò che ci aspetta.

È ormai diventata la normalità avere lunghissimi periodi di didattica a distanza, familiarmente DAD, e poche settimane in presenza.

La cosa migliore del rientro, sebbene soltanto al 50% della classe, è stato ritrovarsi con i propri compagni, tornare a parlare prima e dopo le lezioni: anche se può sembrare (una piccola cosa) poco importante, è stata al contrario una grande mancanza.  Non ho nemmeno sentito il peso delle tante verifiche e interrogazioni di questi giorni, ho avvertito la sensazione  per la prima volta dopo molte settimane del tutto tranquillo.

Io mi considero privilegiato perché, essendo disgrafico, posso frequentare tutti i giorni in presenza e di conseguenza continuare e rafforzare i rapporti con tutti i miei compagni di classe.

Nell’ultima settimana si è parlato del rientro del 26 aprile, in maniera molto confusa, ma il 23 aprile con la pubblicazione della circolare numero 346, si riconferma la continuazione dell’anno con il 50% di alunni in presenza per tutte le classi. Tranne per le prime e le quinte che potranno tornare in presenza al 100%.

Per la mia classe non cambierà nulla e tuttavia ritengo che sia giusto dare la precedenza ai ragazzi che quest’anno avranno la maturità e anche mettere a proprio agio le prime che dovranno passare cinque lunghi anni a scuola, senza rischiare di abbandonare gli studi. 

Il nostro anno scolastico con la pandemia


COME E’ CAMBIATA LA NOSTRA VITA DI STUDENTI


Esmeralda Kushi (1^Dafm)

Sicuramente quest’anno scolastico, come quello passato, non è stato vissuto con spensieratezza da noi studenti e dagli insegnanti.

Ciò è avvenuto non tanto per il carico di studio ma soprattutto per la modalità con

cui si sono svolte le lezioni. Infatti è da un po' di tempo a questa parte che la scuola è cambiata,  come si è modificato anche l’approccio degli studenti alle lezioni scolastiche.

La pandemia, infatti, ha costretto a introdurre la didattica a distanza, totalmente in certi periodi, parzialmente in altri

Alcuni allievi si sono sentiti incentivati a migliorare e ad ottenere risultati migliori, forse aiutati dalla maggiore disponibilità di tempo.

Altri, invece, si sono demoralizzati ed hanno iniziato ad avere un atteggiamento più passivo e noncurante, certi di loro hanno addirittura deciso di abbandonare definitivamente gli studi.

Parlando con alcuni studenti del mio istituto tecnico economico Serra, è emerso da parte loro un velo di tristezza nella loro voce poiché, anche se inizialmente poteva sembrare vantaggioso, il distanziamento da tutti i compagni e dalla scuola, non ha permesso loro di vivere la loro vita normalmente.

Alcuni alunni, invece, forse meno consapevoli della situazione che stanno vivendo in convivenza con il Covid-19, ritengono che quest’anno sia stato uno dei migliori poiché non hanno dovuto recarsi tutti i giorni a scuola potendo frequentare le lezioni comodamente da casa loro.

I ragazzi di quinta, in particolare, lo hanno vissuto immersi in un’incertezza perenne non sapendo cosa aspettarsi. Infatti non erano certi di come si sarebbe svolto nello specifico l’esame di maturità o anche le prove invalsi e questo ha provocato in loro un senso di angoscia ed inquietudine.

Concludendo, quest’anno particolare e fuori dal comune ha visto scontrarsi due approcci e due stati d’animo opposti da parte di noi studenti che siamo riusciti ugualmente ad adattarci ed a sostenere le difficoltà proposteci, sperando di riuscire, il prossimo anno, a vivere tornando alla agognata “normalità”.


Articolo pubblicato sul Resto del Carlino riguardante l'incontro organizzato dal nostro Istituto per i genitori con la Dott.ssa Francesca Lupi (Psicologa Psicoterapeuta)

Se vuoi i fiori, cura le gemme 

Nicolò Perugini di 4^A SIA

QUESTIONARIO DELLA REGIONE SULLE ANSIE DEGLI STUDENTI, MA SI FA ANCORA TROPPO POCO

Nel febbraio scorso la Regione Emilia-Romagna, ha avviato una ricerca su opinioni, abitudini e aspettative degli studenti delle scuole secondarie di 1° e 2° grado del suo territorio. L’obbiettivo è di comprendere a fondo come la pandemia abbia influenzato adolescenti e preadolescenti, allo scopo di provvedere con interventi mirati che possano offrir loro sostegno. Per la ricerca è stato utilizzato un questionario. Le domande vertevano sulle reazioni riscontrate a seguito dello sconvolgimento delle loro vite, sul modo di percepire presente e futuro, e sulle speranze e la fiducia nei confronti della realtà.

Secondo il mio punto di vista l’iniziativa risulta particolarmente importante , visto come sono stati considerati gli studenti in Italia da quando abbiamo iniziato a convivere con il virus. Giustamente si sta facendo e s’è fatto tanto (ma forse non abbastanza) per salvaguardare sanità ed economia; ma, al contempo, ci si è quasi completamente dimenticati degli oltre otto milioni di giovani italiani impegnati nello studio, i quali in maggioranza non lavorano. Essi, e do uno scoop, non sono impermeabili a ciò che sta accadendo; anzi, spesso si trovano in un’età, dove è molto facile perdersi in un bicchier d’acqua. E se qualcuno toglie loro l’uscita con gli amici, l’attività sportiva, il gioco, il bar, la serata in discoteca e la stessa scuola in presenza, a volte pesante, ma fondamentale per la socialità e per l’istruzione; li si butta direttamente nell’oceano.

Per quel che riguarda il sottoscritto, la pandemia ha inciso notevolmente sul mio modo di concepire la vita e portato con sé grande ansia e, in certi casi, sfinimento. Allo stesso tempo, però, mi ha insegnato (e forse non solo a me) il vero e grande valore di tutte quelle piccole cose che prima davo per scontate. Credo che proprio questa sarà una delle poche eredità buone lasciate dalla pandemia.

Una regola che ho fatto mia in questo periodo, e che raccomando, è: non perdere tempo. Anche se questa situazione può sembrarci infinita, dobbiamo essere ben consci che presto o tardi finirà, e il tempo trascorso non ci verrà reso. No all’ozio, sì all’operosità, in ogni sua forma. In questo modo non solo supereremo questo dramma più facilmente, ma ci ritroveremo tra le mani, a cose fatte, un mondo migliore di quello precedente.

di Nicolò Perugini (4^A SIA)

WebPage.pdf

Vademecum psicologico - Un piccolo aiuto per affrontare la situazione che stiamo vivendo