il podcast
Nei “Podcast da branda” i cammini vengono raccontati, tappa dopo tappa, dagli autori delle Guide di Terre di mezzo Editore. Ogni giorno, in pochi minuti, ci danno preziosi consigli per gustare al meglio questi percorsi, in bicicletta o a piedi: cenni storici, aneddoti, curiosità e caratteristiche tecniche (lunghezza, dislivelli, difficoltà). Da ascoltare per prepararsi al cammino oppure la sera prima di ogni tappa per farsi un’idea di quel che il nuovo giorno riserverà.
Giulio Ferrari ci accompagna alla scoperta della Via Vandelli. Ci offre preziosi consigli per gustarla al meglio con brevi cenni storici, aneddoti, curiosità e caratteristiche tecniche (lunghezza, dislivelli, difficoltà).
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Tutto quello che avreste voluto sapere sulla Via Vandelli 😎
Via Vandelli: una panoramica generale
La Via Vandelli collega Modena e Sassuolo a Massa. Scavalca gli Appennini e le Alpi Apuane per portarci al mare Tirreno. Fu progettata da Domenico Vandelli, scienziato, matematico, ingegnere per volere del duca Francesco III d'Este. Costruita in soli tre anni (dal 1738 al 1741) ed è considerata la prima strada dell'epoca moderna: era interamente carrozzabile, nonostante debba superare oltre 5400 metri di dislivelli. A distanza di poco più di 300 anni, Giulio Ferrari, che lungo la Via Vandelli è nato e cresciuto, ha riscoperto il tracciato originale e l'ha trasformato in un bellissimo cammino, che in 7 tappe attraversa due regioni, Emilia Romagna e Toscana, tre province, Modena, Lucca e Massa, e venti comuni. Un cammino nella storia, tra borghi, dolci colline e montagne mozzafiato.
Tappa 1: Modena-Puianello
Modena merita una visita approfondita, soprattutto per conoscere meglio storia e luoghi del potere estense. E poi si parte, attraversando la città, con i suoi portici e le vie che portano il nome dei canali che ancora nel '700 rendevano Modena una città d'acqua. Una tappa pianeggiante, da non sottovalutare però! ↪️collegamento ai dettagli della Tappa M1
Tappa 2: Puianello-Pavullo nel Frignano
Si sale tra le colline dell'Appennino modenese e ci si imbatte in alcune stranezze naturalistiche: le salse di Puianello, i sassi di rocca malatina e le acque solforose. Siamo ormai nel Frignano, che è anche una terra di specialità culinarie, e Giulio svela la differenza fondamentale tra tigelle e crescentine... ↪️collegamento ai dettagli della Tappa M2
La variante Sassuolo-Pavullo nel Frignano
La Via Vandelli può vantare due punti di partenza, progettati dallo stesso Vandelli. Oltre a Modena, è possibile iniziare questo cammino da Sassuolo, cittadina che nel '700 era residenza estiva dei duchi. È possibile quindi visitare la “Delizia estense”, palazzo in cui la nobiltà trascorreva l'estate, con il suo grande parco ducale. La variante è composta da due tappe: da Sassuolo a Serramazzoni e da Serramazzoni a Pavullo nel Frignano, dove si ricongiunge al tracciato principale. ↪️collegamento ai dettagli della Tappa S1 ↪️collegamento ai dettagli della Tappa S2
Tappa 3: Pavullo nel Frignano-La Santona
Si cammina collezionando “le perle dell'Appennino modenese”. In particolare il Castello di Montecuccolo, la Pineta ducale e il ponte del Diavolo. La tappa sale, fino a oltre mille metri di altitudine. E svela la bellezza del Frignano, terra antica e orgogliosa. ↪️collegamento ai dettagli della Tappa 3
Tappa 4: La santona-San Pellegrino in Alpe
La tappa porta al crinale che unisce Emilia Romagna e Toscana. Si cammina sempre in alta quota, oltre i mille metri, proprio sul selciato originario del tracciato della Via Vandelli: “Lo scarpone batte sul sasso del settecento”. Si incontrano gli edifici che ospitavano le osterie create all'epoca per i viandanti. ↪️collegamento ai dettagli della Tappa 4
Tappa 5: San Pellegrino in Alpe-Poggio
Si scende nella Garfagnana. E si punta verso le Alpi Apuane, che un po' spaventano. Qui sui tornanti ha pedalato anche Marco Pantani. Il sentiero del cammino però si addentra nei boschi, a poca distanza del tracciato originario della Via Vandelli, oggi in questo tratto asfaltato. ↪️collegamento ai dettagli della Tappa 5
Tappa 6: Poggio-Campaniletti
È la “tappa regina” con la salita decisiva sulla Alpi Apuane fino al passo della Tambura, a 1.620 metri di altitudine. “Una salita che toglie il fiato ma restituisce tutto in bellezza...” racconta Giulio Ferrari. Si passa la notte al Rifugio Nello Conti, terrazza affacciata sulla grandiosità delle Alpi Apuane e all'orizzonte il mare. ↪️collegamento ai dettagli della Tappa 6
Tappa 7: Campaniletti-Massa-mare
Ultima tappa e ultimo giorno di cammino. Si “scende” verso Massa e la centralissima piazza degli Aranci. Si prosegue poi in direzione del mare, verso la “Finisterræ” della Vandelli. Con l'orgoglio di essere riusciti nell'impresa di scavalcare gli Appennini e le Alpe Apuane. ↪️collegamento ai dettagli della Tappa 7