Il borgo di San Gimignano

Il borgo di San Gimignano è la diciannovesima tappa della Via Francigena. Il profilo delle sue torri che si stagliano nel cielo cattura sin da lontano il viandante, attirandolo inevitabilmente nel labirinto delle sue strade. L’itinerario tracciato propone il classico percorso che snodandosi per la Via Francigena conduce al cuore della città. È posta su una collina e domina dall’alto tutta la zona circostante; questa posizione strategica ha permesso alla città di difendersi egregiamente negli anni, anche grazie alla costruzione di possenti mura e di una cisterna per la raccolta dell’acqua piovana, che veniva usata per scopi alimentari, igienici e in caso di incendio, e che garantiva l’approvvigionamento idrico in caso di assedio.

La città era visibile anche da molti chilometri di distanza, grazie alle numerose torri (ora solo 13, ma un tempo 74), costruite dalle più nobili famiglie della città per mostrare il proprio potere. Si creava quindi una vera e propria gara a costruire la torre più alta, la quale però per legge non poteva superare quella del comune, chiamata Torre Grossa; solo una delle torri aveva un vero e proprio scopo, la Torre dei Rognosi, che fungeva da prigione. San Gimignano era molto contesa tra i comuni toscani più potenti, poiché si trovava su importanti rotte commerciali, come la Via del Sale, e la strada principale tra Pisa e Firenze. Anche per questo motivo era principalmente una città di mercanti, e nel medioevo era conosciuta soprattutto per il commercio dello zafferano, che serviva a tingere le stoffe.

A spiccare per importanza culturale e storica tra i numerosi monumenti e attrazioni del borgo è il Duomo di San Gimignano, dedicato a Santa Maria Assunta, un imponente edificio romanico. Le colonne della navata centrale hanno capitelli tutti diversi tra loro, per evidenziare come la chiesa sia fondata sull’individualità delle persone. La particolarità di questa chiesa consiste nel fatto che un tempo l’ingresso si trovava dove ora c’è l’altare e che in seguito, per attirare più pellegrini, fu invertito il verso dell’edificio, così che fosse orientato verso la via Francigena. La caratteristica più di spicco della chiesa sono i bellissimi affreschi che ricoprono i suoi muri: sulla controfacciata vi è un grande affresco raffigurante il martirio di San Sebastiano, sul soffitto sopra all’ingresso ci sono due grandi dipinti riguardanti il paradiso e l’inferno danteschi e infine sui muri delle navate ci sono immagini che narrano l’antico e il nuovo testamento, in modo tale che anche al popolo fosse permesso accedere alla tradizione religiosa biblica, dal momento che nel medioevo solo a pochi era concesso di saper leggere.

Sezione a cura di Giulio Soetje, Filippo Zogno e Filippo Manzoni