settembre 2023

L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" DI VITERBO FA PROPRIO E RILANCIA L'APPELLO DI ROMA: "PRESIDENTE BIDEN, LIBERI LEONARD PELTIER DA 47 ANNI PRIGIONIERO INNOCENTE"


In occasione del settantanovesimo anniversario della nascita di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente, da Roma e da altre citta' del Lazio e' stato diffuso un appello al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' all'eroe perseguitato universalmente noto come "il Nelson Mandela americano".

L'associazione "Respirare" di Viterbo fa proprio e rilancia l'appello di Roma: "Presidente Biden, liberi Leonard Peltier da 47 anni prigioniero innocente".

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Di seguito il testo integrale dell'appello.

Presidente Biden,

liberi Leonard Peltier da 47 anni prigioniero innocente.

Lei sa che il 12 settembre 2023 Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, ha compiuto 79 anni, dei quali gli ultimi 47 trascorsi in carcere, condannato per un delitto che non ha commesso.

Lei sa che Leonard Peltier e' innocente.

Lei sa che le cosiddette "testimonianze" contro Leonard Peltier si sono dimostrate false.

Lei sa che anche le cosiddette "prove" contro Leonard Peltier si sono dimostrate false.

Lei sa che lo stesso Procuratore capo dell'accusa che ottenne la condanna di Leonard Peltier ha poi riconosciuto e dichiarato che fu un errore giudiziario e Le ha scritto per chiederLe di concedere la grazia e liberare Leonard Peltier.

Lei sa che lo scorso anno una Commissione giuridica ad hoc dell'ONU ha riesaminato l'intero processo ed ha concluso che Leonard Peltier deve essere liberato.

Lei sa che milioni di persone di tutto il mondo hanno chiesto che Leonard Peltier sia liberato: persone come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, persone come papa Francesco e il Dalai Lama.

Lei sa che innumerevoli associazioni democratiche della societa' civile di tutto il mondo hanno chiesto che Leonard Peltier sia liberato: associazioni prestigiose come Amnesty International.

Lei sa che un gran numero di istituzioni e di rappresentanze istituzionali di tutto il mondo hanno chiesto che Leonard Peltier sia liberato: istituzioni rilevanti come il Parlamento Europeo e rappresentanti istituzionali qualificati come i Sindaci di molte grandi citta'.

Lei sa che Leonard Peltier e' anziano e gravemente malato, e che anche dal carcere, in condizioni di estrema oppressione e sofferenza, ha costantemente continuato ad impegnarsi in difesa dei popoli oppressi, in difesa dei diritti umani, in difesa della Madre Terra, con la sua parola autorevole di martire perseguitato e di uomo di profonda spiritualita', con la poesia, con la pittura, con le attivita' educative e benefiche che con l'aiuto dei suoi sostenitori ha promosso a vantaggio dei piu' bisognosi di aiuto.

Lei ha il potere di liberare Leonard Peltier attraverso lo strumento della grazia presidenziale; Lei ha il potere di restituire la liberta' a un uomo innocente che ha subito una semisecolare crudelissima persecuzione, una lunghissima ingiustissima prigionia; Lei ha il potere di metter fine a un enorme scandalo, un'enorme assurdita', un'enorme iniquita'; Lei ha il potere di far finalmente prevalere la verita', la giustizia, l'umanita' liberando Leonard Peltier. Usi la prerogativa della grazia presidenziale e liberi finalmente Leonard Peltier: l'umanita' intera attende questo momento.

Presidente Biden,

liberi Leonard Peltier da 47 anni prigioniero innocente.

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Questo il testo integrale dell'appello.

Invitiamo ogni persona di volonta' buona a diffonderlo ulteriormente.

Invitiamo ogni persona di volonta' buona a scrivere direttamente al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier: le lettere (il cui testo puo' anche essere semplicemente "Free Leonard Peltier") possono essere inviate attraverso la pagina web dedicata del sito della Presidenza degli Stati Uniti d'America: www.whitehouse.gov/contact/


L'associazione "Respirare" di Viterbo


Viterbo, 27 settembre 2023


L'associazione "Respirare" di Viterbo ha sede presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.


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"PRESIDENTE BIDEN, LIBERI LEONARD PELTIER DA 47 ANNI PRIGIONIERO INNOCENTE". UN APPELLO DIFFUSO A ROMA ED IN ALTRE CITTA' DEL LAZIO IN OCCASIONE DEL SETTANTANOVESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI LEONARD PELTIER


In occasione del settantanovesimo anniversario della nascita di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente, si sono svolte in molte citta' italiane iniziative per la sua liberazione.

A Roma ed in altre citta' del Lazio e' stato diffuso un appello al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' all'eroe perseguitato universalmente noto come "il Nelson Mandela americano".

Di seguito trascriviamo il testo dell'appello diffuso.

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Presidente Biden,

liberi Leonard Peltier da 47 anni prigioniero innocente.

Lei sa che il 12 settembre 2023 Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, ha compiuto 79 anni, dei quali gli ultimi 47 trascorsi in carcere, condannato per un delitto che non ha commesso.

Lei sa che Leonard Peltier e' innocente.

Lei sa che le cosiddette "testimonianze" contro Leonard Peltier si sono dimostrate false.

Lei sa che anche le cosiddette "prove" contro Leonard Peltier si sono dimostrate false.

Lei sa che lo stesso Procuratore capo dell'accusa che ottenne la condanna di Leonard Peltier ha poi riconosciuto e dichiarato che fu un errore giudiziario e Le ha scritto per chiederLe di concedere la grazia e liberare Leonard Peltier.

Lei sa che lo scorso anno una Commissione giuridica ad hoc dell'ONU ha riesaminato l'intero processo ed ha concluso che Leonard Peltier deve essere liberato.

Lei sa che milioni di persone di tutto il mondo hanno chiesto che Leonard Peltier sia liberato: persone come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, persone come papa Francesco e il Dalai Lama.

Lei sa che innumerevoli associazioni democratiche della societa' civile di tutto il mondo hanno chiesto che Leonard Peltier sia liberato: associazioni prestigiose come Amnesty International.

Lei sa che un gran numero di istituzioni e di rappresentanze istituzionali di tutto il mondo hanno chiesto che Leonard Peltier sia liberato: istituzioni rilevanti come il Parlamento Europeo e rappresentanti istituzionali qualificati come i Sindaci di molte grandi citta'.

Lei sa che Leonard Peltier e' anziano e gravemente malato, e che anche dal carcere, in condizioni di estrema oppressione e sofferenza, ha costantemente continuato ad impegnarsi in difesa dei popoli oppressi, in difesa dei diritti umani, in difesa della Madre Terra, con la sua parola autorevole di martire perseguitato e di uomo di profonda spiritualita', con la poesia, con la pittura, con le attivita' educative e benefiche che con l'aiuto dei suoi sostenitori ha promosso a vantaggio dei piu' bisognosi di aiuto.

Lei ha il potere di liberare Leonard Peltier attraverso lo strumento della grazia presidenziale; Lei ha il potere di restituire la liberta' a un uomo innocente che ha subito una semisecolare crudelissima persecuzione, una lunghissima ingiustissima prigionia; Lei ha il potere di metter fine a un enorme scandalo, un'enorme assurdita', un'enorme iniquita'; Lei ha il potere di far finalmente prevalere la verita', la giustizia, l'umanita' liberando Leonard Peltier. Usi la prerogativa della grazia presidenziale e liberi finalmente Leonard Peltier: l'umanita' intera attende questo momento.

Presidente Biden,

liberi Leonard Peltier da 47 anni prigioniero innocente.

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Questo il testo dell'appello diffuso a Roma ed in altre citta' del Lazio.

Invitiamo ogni persona di volonta' buona a diffonderlo ulteriormente.

Invitiamo ogni persona di volonta' buona a scrivere direttamente al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier: le lettere (il cui testo puo' anche essere semplicemente "Free Leonard Peltier") possono essere inviate attraverso la pagina web dedicata del sito della Presidenza degli Stati Uniti d'America: www.whitehouse.gov/contact/


Questo comunicato e' a cura del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 24 settembre 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.


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TRA IL 5 E IL 22 SETTEMBRE A VITERBO NOVE INCONTRI DI STUDIO E DI TESTIMONIANZA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


Nel mese di settembre, nell'ambito della campagna di solidarieta' con Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente, si sono svolti a Viterbo numerosi incontri di studio e di testimonianza.

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L'incontro di martedi' 5 settembre e' stato dedicato al tema "La vicenda di Leonard Peltier e la mobilitazione internazionale per la sua liberazione".

L'incontro di giovedi' 7 settembre e' stato dedicato al tema "Leonard Peltier e la storia dell'American Indian Movement".

L'incontro di sabato 9 settembre e' stato dedicato al tema "Leonard Peltier e le lotte attuali dei popoli nativi contro il genocidio, l'etnocidio, l'ecocidio".

L'incontro di martedi' 12 settembre, nella ricorrenza del 79simo anniversario della nascita di Leonard Peltier, e' stato dedicato alla lettura e al commento di parti della sua autobiografia e dei suoi recenti messaggi dal carcere.

L'incontro di giovedi' 14 settembre e' stato dedicato al tema: "La nuova storiografia promossa da studiosi e militanti nativi americani dagli anni Sessanta del Novecento ad oggi. Profili di alcune autrici ed alcuni autori, opere di riferimento, percorsi di ricerca".

L'incontro di venerdi' 15 settembre e' stato dedicato al tema: "Poesia, memoria, militanza, ecologia e femminismo nelle opere delle autrici native americane dagli anni Sessanta del Novecento ad oggi. Profili di alcune autrici, opere di riferimento, percorsi di ricerca".

L'incontro di sabato 16 settembre e' stato dedicato al tema: "Filosofia, teologia, scienza e politica nelle opere delle e degli intellettuali e guide spirituali native/i americane/i dagli anni Sessanta del Novecento ad oggi. Profili di alcune autrici ed alcuni autori, opere di riferimento, percorsi di ricerca".

L'incontro di martedi' 19 settembre e' stato dedicato al tema: "I pronunciamenti istituzionali per la liberazione di Leonard Peltier, dal Parlamento Europeo all'ONU"

L'incontro di venerdi' 22 settembre e' stato dedicato al tema: "Un bilancio provvisorio delle iniziative italiane, europee ed americane svoltesi in occasione del 79simo genetliaco di Leonard Peltier".

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Al termine di ogni incontro e' stato rinnovato l'appello a scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier.

Le lettere (il cui testo puo' anche essere semplicemente "Free Leonard Peltier") possono essere inviate attraverso la pagina web dedicata del sito della Presidenza degli Stati Uniti d'America: www.whitehouse.gov/contact/

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Per l'approfondimento riproponiamo una minima bibliografia essenziale:

- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.

- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.

- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.

- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.

- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.

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Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.

Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier


Viterbo, 23 settembre 2023


Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: freepeltierviterbo@tiscali.it e centropacevt@gmail.com


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L'ILLUSTRE POETA CHEYENNE LANCE HENSON CHIEDE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER. E IN ITALIA SI SONO SVOLTE DECINE DI INIZIATIVE PUBBLICHE PER CHIEDERE AL PRESIDENTE USA BIDEN CHE LIBERI UN EROE INNOCENTE INGIUSTAMENTE PRIGIONIERO DA 47 ANNI


L'illustre poeta cheyenne Lance Henson, uno dei piu' grandi poeti d'America viventi, che con l'Italia ha un rapporto assai intenso come docente e come autore, ha scritto un intervento per chiedere ancora una volta la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

Nella sua profonda e appassionata dichiarazione - una luminosa testimonianza di impegno culturale, morale e politico - Lance Henson ha espresso la sua solidarieta' a Leonard Peltier, come a tutte le vittime della violenza dei poteri oppressivi e distruttivi che dominano il mondo, e al movimento che anche in Italia si impegna per la liberazione di Leonard Peltier e a sostegno dei popoli nativi che ovunque nel mondo lottano contro il genocidio, l'etnocidio, l'ecocidio, in difesa dell'intera umanita' e della Madre Terra.

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Una minima notizia su Lance Henson

Lance Henson e' un illustre poeta Cheyenne; docente universitario, conferenziere e drammaturgo, militante dell'American Indian Movement, autore di molti libri di poesie una decina dei quali tradotti anche in italiano; da molti anni vive prevalentemente tra gli Stati Uniti e l'Italia.

Dal sito della casa editrice Nottetempo riprendiamo la seguente breve notizia biografica: "Lance Henson (Washington, 1944) e' un poeta cheyenne che scrive in lingua inglese. Militante dell'American Indian Movement, organizzazione che si batte per la salvaguardia dei diritti umani e della terra dei popoli indigeni, ha pubblicato numerosi libri di poesia tradotti in piu' di 25 lingue. Dal 1988 al 2006 e' stato portavoce del popolo cheyenne alla Conferenza delle Nazioni Unite sui Popoli Indigeni a Ginevra".

Un'ampia notizia biobibliografica e' alle pp. 120-126 del recente volume di Lance Henson, Voyager. For the Cheyenne, Mauna Kea Edizioni, San Benedetto del Tronto (AP) 2019, 2020.

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In questi giorni in 16 regioni e 37 province italiane decine di iniziative pubbliche per la liberazione di Leonard Peltier

Segnaliamo inoltre che in queste settimane, in occasione del 79simo genetliaco di Leonard Peltier che ricorreva il 12 settembre, si sono svolte in Italia decine di iniziative pubbliche in 16 regioni e 37 province (nelle citta' capoluogo e/o nei centri minori) per chiedere al Presidente USA Biden la grazia che liberi un eroe innocente ingiustamente prigioniero da 47 anni.

Straordinariamente partecipata l'iniziativa itinerante a Venezia che il 16 e 17 settembre ha ripetutamente attraversato lungo le calli e per i canali la citta' lagunare sostando nei luoghi piu' celebrati della cultura mondiale, accompagnata da esposizione di manufatti artistici, concerti musicali, performances attoriali, interventi di informazione e coscientizzazione, diffusione di documentazione, incontri di riflessione.

Ma anche molti altri centri abitati, sia grandi che piccoli, hanno partecipato all'impegno comune. Da Torino a Milano, da Bologna a Firenze, da Cagliari a Roma, da Napoli a Palermo.

In alcuni centri si e' effettuata una diffusione di materiali informativi, in altri si sono svolti incontri di studio, in altri ancora manifestazioni pubbliche di testimonianza; da varie citta' sono state inviate in gran numero lettere con la richiesta "Free Leonard Peltier" alla Casa Bianca attraverso la pagina web dedicata del sito della Presidenza degli Stati Uniti d'America: www.whitehouse.gov/contact/

Di seguito segnaliamo le regioni e le province in cui si sono svolte iniziative: Abruzzo: Chieti, Pescara; Calabria: Cosenza; Campania: Caserta, Napoli; Emilia Romagna: Bologna, Parma, Ravenna, Reggio Emilia; Lazio: Frosinone, Roma, Rieti, Viterbo; Liguria: Savona; Lombardia: Brescia, Como, Milano, Varese; Marche: Ancona, Macerata; Piemonte: Alessandria, Torino; Puglia: Foggia; Sardegna: Cagliari, Sassari; Sicilia: Palermo, Trapani; Toscana: Firenze, Livorno, Pistoia, Siena; Trentino Alto Adige: Trento; Umbria: Terni, Perugia; Veneto: Padova, Treviso, Venezia.

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Una minima notizia su Leonard Peltier

Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.

Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.

Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.

Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.

Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco)  nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.

Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.

Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.

Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.

Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.

Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.

A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.

Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.

Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.

Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.

In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.

Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.

La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.

Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.

Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).

Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.

Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.

Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?

E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, alcuni mesi fa e' stato anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.

Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.

Una bibliografia essenziale:

- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.

- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.

- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.

- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.

- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.

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Da Nelson Mandela a papa Francesco, dal Parlamento Europeo all'ONU, la richiesta che Leonard Peltier sia finalmente liberato

Ricordiamo anche ancora una volta che la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta anche da figure indimenticabili come Nelson Mandela e madre Teresa di Calcutta, da autorevoli figure spirituali come papa Francesco e il Dalai Lama, da istituzioni come il Parlamento Europeo e l'ONU (una cui commissione giuridica ad hoc lo scorso anno ha riesaminato l'intero processo e concluso che Leonard Peltier deve essere liberato), da movimenti umanitari come Amnesty International.

In Italia innumerevoli personalita' della cultura e della vita civile si sono unite all'appello per la liberazione di Leonard Peltier; Tra le innumerevoli adesioni all'appello promosso nel 2021 e fatto proprio dal compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli ricordiamo ad esempio don Luigi Ciotti, Nando dalla Chiesa, Raniero La Valle, Gad Lerner, Luisa Morgantini, Moni Ovadia, padre Alex Zanotelli, le Sindache ed i Sindaci di vari Comuni d'Italia come quelli di Abbadia San Salvatore, Aosta, Baveno, Bologna, Carrara, Chieri, Cuneo, Gorizia, Livorno, Monte San Pietro, Palermo, Pesaro, Pienza, Reggio Calabria, Soriano nel Cimino, Verbania, Vitorchiano, numerosi rappresentanti delle istituzioni, molte illustri personalita' della cultura, della riflessione morale, della vita civile e della solidarieta' concreta, e tante, tante persone di volonta' buona.

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Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.

Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Nota a cura del Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier


Viterbo, 20 settembre 2023


Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: freepeltierviterbo@tiscali.it e centropacevt@gmail.com


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IN 16 REGIONI E 37 PROVINCE D'ITALIA INIZIATIVE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER IN OCCASIONE DEL SUO 79SIMO COMPLEANNO


Il 12 settembre 2023 ricorreva il 79simo anniversario della nascita di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

In questa circostanza si sono svolte in varie parti del mondo iniziative per la sua liberazione.

Particolarmente rilevanti, ovviamente, le iniziative negli Stati Uniti d'America: il 12 settembre una vasta coalizione umanitaria ha manifestato a Washington dinanzi alla Casa Bianca.

Particolarmente significative anche le iniziative in Austria e in Germania (dove e' radicato un forte e colto movimento di solidarieta' con i nativi americani): in Austria si e' manifestato a Vienna e in Germania ad Amburgo, Berlino, Duesseldorf, Francoforte sul Meno, Lipsia.

Anche in Italia si sono svolte e si stanno svolgendo in questi giorni iniziative in 16 regioni e 37 province (nelle citta' capoluogo e/o nei centri minori).

In alcuni centri si e' effettuata una diffusione di materiali informativi, in altri si sono svolti incontri di studio, in altri ancora manifestazioni pubbliche di testimonianza; da varie citta' sono state inviate lettere alla Casa Bianca attraverso la pagina web dedicata del sito della Presidenza degli Stati Uniti d'America: www.whitehouse.gov/contact/

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Di seguito segnaliamo le regioni e le province in cui si sono svolte o si stanno svolgendo in questi giorni le iniziative - grandi e piccole, ma tutte benedette - di cui siamo a conoscenza.

- Abruzzo: Chieti, Pescara.

- Calabria: Cosenza.

- Campania: Caserta, Napoli.

- Emilia Romagna: Bologna, Parma, Ravenna, Reggio Emilia.

- Lazio: Frosinone, Roma, Rieti, Viterbo.

- Liguria: Savona.

- Lombardia: Brescia, Como, Milano, Varese.

- Marche: Ancona, Macerata.

- Piemonte: Alessandria, Torino.

- Puglia: Foggia.

- Sardegna: Cagliari, Sassari.

- Sicilia: Palermo, Trapani.

- Toscana: Firenze, Livorno, Pistoia, Siena.

- Trentino Alto Adige: Trento.

- Umbria: Terni, Perugia.

- Veneto: Padova, Treviso, Venezia.

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Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.

Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier


Viterbo, 17 settembre 2023


Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: freepeltierviterbo@tiscali.it e centropacevt@gmail.com


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"FREE LEONARD PELTIER". TRE INCONTRI DI STUDIO E DI TESTIMONIANZA A VITERBO


Nell'ambito della campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente, dal 14 al 16 settembre 2023 si sono svolti a Viterbo tre incontri di studio e di testimonianza presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera".

L'incontro di giovedi' 14 settembre e' stato dedicato al tema: "La nuova storiografia promossa da studiosi e militanti nativi americani dagli anni Sessanta del Novecento ad oggi. Profili di alcune autrici ed alcuni autori, opere di riferimento, percorsi di ricerca".

L'incontro di venerdi' 15 settembre e' stato dedicato al tema: "Poesia, memoria, militanza, ecologia e femminismo nelle opere delle autrici native americane dagli anni Sessanta del Novecento ad oggi. Profili di alcune autrici, opere di riferimento, percorsi di ricerca".

L'incontro di sabato 16 settembre e' stato dedicato al tema: "Filosofia, teologia, scienza e politica nelle opere delle e degli intellettuali e guide spirituali native/i americane/i dagli anni Sessanta del Novecento ad oggi. Profili di alcune autrici ed alcuni autori, opere di riferimento, percorsi di ricerca".

Gli incontri sono stati coordinati dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese e si sono fondati su testi di autrici ed autori nativi americani che sono gia' classici, ma che finora sono stati scarsamente o affatto tradotti in italiano.

Finalita' comune degli incontri di studio e di testimonianza la richiesta che Leonard Peltier dopo 47 anni di ingiusta e assurda detenzione sia finalmente liberato.

Altre iniziative si sono svolte e si stanno svolgendo in varie altre citta' italiane in questi stessi giorni, con riferimento al 79simo anniversario della nascita di Leonard Peltier il 12 settembre.

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Ancora una volta proponiamo ad ogni persona di volonta' buona di scrivere direttamente al Presidente degli Stati Uniti d'America per sollecitare la liberazione di Leonard Peltier.

Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

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Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.

Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 16 settembre 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.


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IN VARIE CITTA' ITALIANE IL 12 SETTEMBRE SI SONO SVOLTE INIZIATIVE E SONO STATI INVIATI MESSAGGI ALLA CASA BIANCA PER CHIEDERE LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


Segnaliamo che in varie citta' italiane il 12 settembre 2023 si sono svolte iniziative per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente, di cui ricorreva il settantanovesimo anniversario della nascita.

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Nella giornata del 12 settembre si e' manifestato per la liberazione di Leonard Peltier in molte citta' del mondo, prima fra tutte Washington, ed innumerevoli messaggi sono stati inviati alla Casa Bianca per chiedere la sua liberazione.

In Italia in alcuni centri si e' effettuata una diffusione di materiali informativi, in altri si sono svolti incontri di studio, in altri ancora manifestazioni pubbliche di testimonianza; da varie citta' sono state inviate lettere alla Casa Bianca attraverso la pagina web dedicata del sito della Presidenza degli Stati Uniti d'America: www.whitehouse.gov/contact/

Ringraziamo di cuore le persone di volonta' buona, le associazioni democratiche, le istituzioni fedeli all'umanita' che hanno promosso le iniziative e ce ne hanno dato comunicazione.

Altre iniziative sono in programma nei prossimi giorni in Italia a Brescia, Como, Venezia, Viterbo ed in altre citta' ancora.

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Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.

Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier


Viterbo, 13 settembre 2023


Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: freepeltierviterbo@tiscali.it e centropacevt@gmail.com


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ANCHE DA VITERBO LA RICHIESTA CHE LEONARD PELTIER SIA LIBERATO


La mattina di martedi' 12 settembre 2023 anche a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' tenuto un incontro di testimonianza per sostenere la richiesta che Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente, sia liberato.

Iniziative analoghe si sono tenute in tante citta' del mondo.

In particolare, sempre oggi, per iniziativa di Amnesty International si e' manifestato dinanzi alla Casa Bianca a Washington.

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Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.

Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.

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Alleghiamo in calce una lettera inviata nell'aprile 2023 alle ed ai parlamentari italiani.


Il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier


Viterbo, 12 settembre 2023


Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: freepeltierviterbo@tiscali.it e centropacevt@gmail.com


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Allegato: Una lettera inviata nell'aprile 2023 alle ed ai parlamentari italiani recante la preghiera di un intervento per la liberazione di Leonard Peltier

Gentilissime e gentilissimi parlamentari,

forse conoscerete gia' la vicenda di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

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I. L'impegno di David Sassoli e del Parlamento Europeo per la liberazione di Leonard Peltier

E forse ricorderete che nel 2021 l'allora Presidente del Parlamento Europeo, il compianto David Sassoli, espresse il suo impegno per la sua liberazione.

Cosi' come forse ricorderete che gia' negli anni '90 ripetutamente il Parlamento Europeo aveva sollecitato la liberazione di Leonard Peltier.

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Da Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli il 23 agosto 2021 espresse pubblicamente - con una conferenza stampa, un video e un tweet - la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia a Leonard Peltier.

Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente Sassoli scrisse, in italiano e in inglese:

"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.

Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".

"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.

I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".

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Analogamente gia' negli anni Novanta del secolo scorso il Parlamento Europeo aveva approvato risoluzioni a tal fine.

Cosi' recitava il testo della risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999 (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. C 150 del 28/05/1999 pag. 0384, B4-0169, 0175, 0179 e 0199/99):

"Risoluzione sul caso di Leonard Peltier

Il Parlamento europeo,

- vista la sua risoluzione del 15 dicembre 1994 sulla grazia per Leonard Peltier (GU C 18 del 23.1.1995, pag. 183),

A. considerando il ruolo svolto da Leonard Peltier nella difesa dei diritti dei popoli indigeni,

B. considerando che Leonard Peltier e' stato condannato nel 1977 a due ergastoli dopo essere stato estradato dal Canada, benche' non vi fosse alcuna prova della sua colpevolezza,

C. considerando che Amnesty International ha ripetutamente espresso le proprie preoccupazioni circa l'equita' del processo che ha condotto alla condanna di Leonard Peltier,

D. considerando che il governo degli Stati Uniti ha ormai ammesso che gli affidavit utilizzati per arrestare e estradare Leonard Peltier dal Canada erano falsi e che il Pubblico ministero statunitense Lynn Crooks ha affermato che il governo degli Stati Uniti non aveva alcuna prova di chi aveva ucciso gli agenti,

E. considerando che dopo 23 anni trascorsi nei penitenziari federali, le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono seriamente aggravate e che secondo il giudizio di specialisti la sua vita potrebbe essere in pericolo se non ricevera' adeguate cure mediche,

F. considerando che le autorita' penitenziarie continuano a negargli adeguate cure mediche in violazione del diritto umanitario internazionale e i suoi diritti costituzionali,

G. rilevando che Leonard Peltier ha esaurito tutte le possibilita' di appello concessegli dal diritto statunitense,

1. insiste ancora una volta affinche' venga concessa a Leonard Peltier la grazia presidenziale;

2. insiste affinche' Leonard Peltier sia trasferito in una clinica dove possa ricevere le cure mediche del caso;

3. ribadisce la sua richiesta di un'indagine sulle irregolarita' giudiziarie che hanno portato alla reclusione di Leonard Peltier;

4. incarica la sua delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti di sollevare il caso di Leonard Peltier iscrivendolo all'ordine del giorno del prossimo incontro con i parlamentari americani;

5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Congresso statunitense e al Presidente degli Stati Uniti d'America".

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II. L'impegno di illustri personalita', dell'Onu e del Partito Democratico statunitense unanime per la liberazione di Leonard Peltier

Ricorderete anche che nel corso di quasi mezzo secolo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.

E ricorderete anche che lo scorso anno due nuovi autorevoli inviti, tra molti altri, sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: dapprima la Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, e successivamente con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito di cui il Presidente Biden fa parte).

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Di seguito un estratto dal documento dell'Onu del 2022 che chiede la liberazione di Leonard Peltier:

Human Rights Council

Working Group on Arbitrary Detention

Opinions adopted by the Working Group on Arbitrary Detention at its ninety-third session, 30 March–8 April 2022

Opinion No. 7/2022 concerning Leonard Peltier (United States of America)

1. The Working Group on Arbitrary Detention was established in resolution 1991/42 of the Commission on Human Rights. In its resolution 1997/50, the Commission extended and clarified the mandate of the Working Group. Pursuant to General Assembly resolution 60/251 and Human Rights Council decision 1/102, the Council assumed the mandate of the Commission. The Council most recently extended the mandate of the Working Group for a three-year period in its resolution 42/22.

2. In accordance with its methods of work (1), on 10 December 2021 the Working Group transmitted to the Government of the United States of America a communication concerning Leonard Peltier. The Government replied to the communication on 11 February 2022. The State is a party to the International Covenant on Civil and Political Rights.

3. The Working Group regards deprivation of liberty as arbitrary in the following cases:

(a) When it is clearly impossible to invoke any legal basis justifying the deprivation of liberty (as when a person is kept in detention after the completion of his or her sentence or despite an amnesty law applicable to him or her) (category I);

(b) When the deprivation of liberty results from the exercise of the rights or freedoms guaranteed by articles 7, 13, 14, 18, 19, 20 and 21 of the Universal Declaration of Human Rights and, insofar as States parties are concerned, by articles 12, 18, 19, 21, 22, 25, 26 and 27 of the Covenant (category II);

(c) When the total or partial non-observance of the international norms relating to the right to a fair trial, established in the Universal Declaration of Human Rights and in the relevant international instruments accepted by the States concerned, is of such gravity as to give the deprivation of liberty an arbitrary character (category III);

(d) When asylum seekers, immigrants or refugees are subjected to prolonged administrative custody without the possibility of administrative or judicial review or remedy (category IV);

(e) When the deprivation of liberty constitutes a violation of international law on the grounds of discrimination based on birth, national, ethnic or social origin, language, religion, economic condition, political or other opinion, gender, sexual orientation, disability, or any other status, that aims towards or can result in ignoring the equality of human beings (category V).

(...)

Disposition

101. In the light of the foregoing, the Working Group renders the following opinion:

The deprivation of liberty of Leonard Peltier, being in contravention of articles 2, 7 and 9 of the Universal Declaration of Human Rights and articles 2 (1), 9 and 26 of the International Covenant on Civil and Political Rights, is arbitrary and falls within categories III and V.

102. The Working Group requests the Government of the United States to take the steps necessary to remedy the situation of Mr. Peltier without delay and bring it into conformity with the relevant international norms, including those set out in the Universal Declaration of Human Rights and the International Covenant on Civil and Political Rights.

103. The Working Group considers that, taking into account all the circumstances of the case, including the risk to Mr. Peltier's health, the appropriate remedy would be to release Mr. Peltier immediately and accord him an enforceable right to compensation and other reparations, in accordance with international law (48). In the current context of the COVID-19 pandemic and the threat that it poses in places of detention, the Working Group calls upon the Government to take urgent action to ensure the immediate release of Mr. Peltier.

104. The Working Group urges the Government to ensure a full and independent investigation of the circumstances surrounding the arbitrary detention of Mr. Peltier and to take appropriate measures against those responsible for the violation of his rights.

105. In accordance with paragraph 33 (a) of its methods of work, the Working Group refers the present case to the Special Rapporteur on torture and other cruel, inhuman or degrading treatment or punishment, the Special Rapporteur on the right of everyone to the enjoyment of the highest attainable standard of physical and mental health, the Independent Expert on the enjoyment of all human rights by older persons, and the Special Rapporteur on the rights of indigenous peoples, for appropriate action.

106. The Working Group requests the Government to disseminate the present opinion through all available means and as widely as possible.

Follow-up procedure

107. In accordance with paragraph 20 of its methods of work, the Working Group requests the source and the Government to provide it with information on action taken in follow-up to the recommendations made in the present opinion, including:

(a) Whether Mr. Peltier been released and, if so, on what date;

(b) Whether compensation or other reparations have been made to Mr. Peltier;

(c) Whether an investigation has been conducted into the violation of Mr. Peltier's rights and, if so, the outcome of the investigation;

(d) Whether any legislative amendments or changes in practice have been made to harmonize the laws and practices of the United States with its international obligations in line with the present opinion;

(e) Whether any other action has been taken to implement the present opinion.

108. The Government is invited to inform the Working Group of any difficulties it may have encountered in implementing the recommendations made in the present opinion and whether further technical assistance is required, for example through a visit by the Working Group.

109. The Working Group requests the source and the Government to provide the abovementioned information within six months of the date of transmission of the present opinion. However, the Working Group reserves the right to take its own action in follow-up to the opinion if new concerns in relation to the case are brought to its attention. Such action would enable the Working Group to inform the Human Rights Council of progress made in implementing its recommendations, as well as any failure to take action.

110. The Working Group recalls that the Human Rights Council has encouraged all States to cooperate with the Working Group and has requested them to take account of its views and, where necessary, to take appropriate steps to remedy the situation of persons arbitrarily deprived of their liberty, and to inform the Working Group of the steps they have taken (49).

[Adopted on 30 March 2022]

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Di seguito il testo integrale della risoluzione approvata all'unanimita' dal Comitato Nazionale del Partito Democratico degli Stati Uniti d'America l'8 settembre 2022:

The following Resolution will be considered by the Resolutions Committee at its meeting on September 8, 2022.

Submitted by:

Ruth Buffalo/ND

Patrick Hart/Chair/ND

Kari Breker/Vice Chair/ND

Adam Goldwyn/ND

Clara Pratte/AZ

Resolution to Consider an Award of Executive Clemency for Leonard Peltier

WHEREAS, Democrats have sought to use clemency powers to secure the release of those serving unduly long or unjust prison sentences; and

WHEREAS, the Obama administration commuted the sentences of more than 1,700 people serving unjust sentences after a thorough review of their individual cases and the Biden administration has so far used clemency powers for more than 75 individuals serving unjust sentences as part of a broader strategy to make the criminal justice system more fair; and

WHEREAS, the Biden administration, under the direction of Secretary Deb Haaland, is leading a historic investigation into the lasting social impacts - such as, historical and intergenerational trauma - of the federal Indian boarding school system that separated Mr. Peltier from his family at a young age; and

WHEREAS, Mr. Peltier is 77 years old, and has served more than 45 years in federal prison - at least five years solitary confinement - in numerous prisons across the United States; and

WHEREAS, Leonard Peltier is Native American, elderly and suffers from severe health conditions, including diabetes and a lethal abdominal aortic aneurysm; life ending if ruptured; and

WHEREAS, The Department of Justice (DOJ) has issued a national response to the COVID-19 pandemic authorizing the Federal Bureau of Prisons (BOP) to release elderly inmates and those with underlying health conditions from federal prisons; Mr. Peltier is imprisoned at the Coleman Federal Correctional Complex in Florida and qualifies for early release under BOP guidelines; and

WHEREAS, Mr. Peltier was convicted and sentenced to two consecutive life sentences in 1977 for the murders of Federal Bureau of Investigation (FBI) agents Ronald Williams and Jack Coler, killed on June 26, 1975, during a confrontation with members of the American Indian Movement (AIM) on the Pine Ridge Indian reservation; Joseph Stuntz, a 23-year-old member of the Coeur d'Alene Tribe, was also killed that day, and his death was never investigated; and

WHEREAS, Mr. Peltier was extradited from Canada based on false statements of an alleged eye witness who later retracted her testimony; and

WHEREAS, many evidentiary and procedural irregularities arose during Mr. Peltier's prosecution, such as alleged key eyewitness to the shootings later retracting testimony disclosing threats against the eyewitness and family by the FBI; and

WHEREAS, a 1980 Freedom of Information Act ruling revealed to Mr. Peltier's lawyers the prosecution withheld evidence that might have impacted Mr. Peltier's case; and

WHEREAS, although legal experts have criticized the trial for its failed due process, appeals for presidential consideration of clemency by distinguished Americans and justice organizations have had no success; and

WHEREAS, this further diminishes American Indians' faith in the criminal justice system throughout the country; and

WHEREAS, hundreds of tribal nations have supported early release and clemency Mr. Peltier's throughout the years, and the Turtle Mountain Band of Chippewa, of which Mr. Peltier is a member, has offered housing, elderly support, and reintegration services upon Mr. Peltier's release; and

WHEREAS, petitions for Mr. Peltier's release are widespread and urgent, including those who once were part of the 1977 criminal prosecution and former U.S. Attorney James H. Reynolds, having garnered over 275,000 signatures on a petition requesting President Biden grant Mr. Peltier clemency; and

WHEREAS, Amnesty International, a global human rights organization with over 10 million members, supporters, and activists worldwide, continues the call for Mr. Peltier's release to this day; and

WHEREAS, Mr. Peltier has overwhelming support from internationally respected champions of human rights, including the late Nelson Mandela, His Holiness the Dalai Lama, Mikhail Gorbachev, Mary Robinson, former President of Ireland and United Nations High Commissioner for Human Rights, the European Parliament, the Belgian Parliament, the Italian Parliament, the Kennedy Memorial Center for Human Rights, the Rev. Jesse Jackson, Rigoberta Menchu, seven Nobel Peace Prize Laureates (including Archbishop Desmond Tutu and Shirin Ebadi), Rage Against the Machine, Pete Seeger, Carlos Santana, Harry Belafonte, Gloria Steinem, and Robert Redford, representing but a fraction of those who recognize the injustice imposed upon Mr. Peltier; and

WHEREAS, the National Caucus of Native American State Legislators, tribal nation leaders, and the National Congress of American Indians, within our representative states and beyond, have demanded Mr. Peltier's clemency and release;

THEREFORE, BE IT RESOLVED, that the DNC platform states that the President should use clemency powers "to secure the release of those serving unduly long sentences;" and

BE IT FURTHER RESOLVED, that given the overwhelming support for clemency, the constitutional due process issues underlying Mr. Peltier's prosecution, his status as an elderly inmate, and that he is an American Indian, who suffer from greater rates of health disparities and severe underlying health conditions, Mr. Peltier is a good candidate to be granted mercy and leniency; and

BE IT FURTHER RESOLVED, that it is highly appropriate that consideration of clemency for Mr. Peltier be prioritized and expedited, so that Mr. Peltier can return to his family and live his final years among his people.

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III. Il rinnovato appello di Amnesty International

All'inizio del mese di aprile 2023 Amnesty International ha rinnovato il suo appello per la liberazione di Leonard Peltier.

Di seguito lo riportiamo integralmente.

3 April 2023

URGENT ACTION

URGE CLEMENCY FOR NATIVE AMERICAN ACTIVIST

Native American activist Leonard Peltier has been imprisoned in the USA for over 46 years, some of which was spent in solitary confinement, serving two life sentences for murder despite concerns over the fairness of his trial. He has always maintained his innocence. Now 78 years old, he contracted COVID-19 in 2022 and suffers from several chronic health ailments, including one that is potentially fatal. Not eligible for parole again until 2024, his lawyers submitted a new petition for clemency in 2021. President Biden must grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.

TAKE ACTION: WRITE AN APPEAL IN YOUR OWN WORDS OR USE THIS MODEL LETTER

President Joseph Biden

The White House

1600 Pennsylvania Ave NW

Washington, DC 20500

USA

White House Comment line: (202) 456-1111

Webform*: https://www.whitehouse.gov/contact/

* A US-based address is needed for the White House webform.

International action takers, please use AI USA's address when filling out:

Amnesty International USA

311 West 43rd St. 7th Floor,

New York, NY 10036 USA

Dear President Biden,

Leonard Peltier is a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. In 1975, during a confrontation involving AIM members, two FBI agents were killed. Leonard Peltier was convicted of their murders but has always denied killing the agents.

There are serious concerns about the fairness of proceedings leading to his trial and conviction, including for example the prosecution's withholding of evidence that might have assisted Leonard Peltier's defence.

In light of these concerns, the former US Attorney who supervised the prosecution team post-trial, James Reynolds, has since called for clemency.

Leonard Peltier is now 78 years old, has spent more than 46 years in US prisons, and has been repeatedly denied parole. There are serious concerns about Leonard Peltier's deteriorating health, including potential re-exposure to COVID-19. His lawyers submitted a new petition for clemency in 2021.

I urge you to grant Leonard Peltier clemency on humanitarian grounds and as a matter of justice.

Yours sincerely,

*

ADDITIONAL INFORMATION

Leonard Peltier, an Anishinaabe-Lakota Native American, was a member of the American Indian Movement (AIM), which promotes Native American rights. On 26 June 1975, during a confrontation involving AIM members on the Pine Ridge Indian reservation in South Dakota, FBI agents Ronald Williams and Jack Coler were shot dead. Leonard Peltier was convicted of their murders in 1977 and sentenced to two consecutive life sentences. Leonard Peltier has always denied killing the agents.

A key alleged eyewitness to the shootings was Myrtle Poor Bear, a Lakota Native woman who lived at Pine Ridge. Based on her statement that she saw Leonard Peltier kill both FBI agents, Leonard Peltier was extradited from Canada, where he had fled following the shootings. However, Myrtle Poor Bear later retracted her testimony. Although not called as a prosecution witness at trial, the trial judge refused to allow Leonard Peltier's attorneys to call Myrtle Poor Bear as a defense witness on the grounds that her testimony "could be highly prejudicial to the government". In 2000, Myrtle Poor Bear issued a public statement to say that her original testimony was a result of months of threats and harassment from FBI agents.

In 1980 documents were released to Leonard Peltier's lawyers as a result of a lawsuit under the Freedom of Information Act. The documents contained ballistics evidence which might have assisted Leonard Peltier's case, but which had been withheld by the prosecution at trial. However, in 1986, the U.S. Court of Appeal for the Eighth Circuit denied Leonard Peltier a retrial, stating that: "We recognize that there is some evidence in this record of improper conduct on the part of some FBI agents, but we are reluctant to impute even further improprieties to them."

The U.S. Parole Commission has always denied parole to Leonard Peltier on the grounds that he did not accept criminal responsibility for the murders of the two FBI agents. This is even though, after one such hearing, the Commission acknowledged that, "the prosecution has conceded the lack of any direct evidence that you personally participated in the executions of two FBI agents". Leonard Peltier would not be eligible for another parole hearing until 2024. Furthermore, James H. Reynolds, the US Attorney whose office handled the criminal case prosecution and appeal of Leonard Peltier, wrote that he supported clemency "in the best interest of Justice in considering the totality of all matters involved."

Leonard Peltier suffers from a variety of ailments, including kidney disease, Type 2 diabetes, high blood pressure, a heart condition, a degenerative joint disease, and constant shortness of breath and dizziness. A stroke in 1986 left him virtually blind in one eye. In January 2016, doctors diagnosed him with a life-threatening condition: a large and potentially fatal abdominal aortic aneurysm that could rupture at any time and would result in his death. He currently uses a walker due to limited mobility and contracted COVID-19 in 2022. He continues to be at risk of re-infection while in detention.

In 2015, several Nobel Peace Prize winners—including Archbishop Desmond Tutu—called for Leonard Peltier's release. The Standing Rock Sioux Tribe and the National Congress of American Indians have also called for his release. Leonard Peltier's attorney applied for clemency to President Biden in July 2021. President Biden committed to granting clemency on a rolling basis during his administration.

However, as of February 2023, no decision has been made on his application. He has previously sought clemency, most recently from President Obama in 2016, but his petition has been denied each time.

Due to the numerous issues at trial, the exhaustion of all his legal avenues for appeal, the amount of time he has already served, his continued maintenance of innocence along with his chronic health issues, Amnesty International supports calls for clemency for Leonard Peltier.

PREFERRED LANGUAGE TO ADDRESS TARGET: English

You can also write in your own language.

PLEASE TAKE ACTION AS SOON AS POSSIBLE UNTIL: 29 May 2023

Please check with the Amnesty office in your country if you wish to send appeals after the deadline.

NAME AND PRONOUN: Leonard Peltier - He/Him

LINK TO PREVIOUS UA: https://www.amnesty.org/en/documents/amr51/5208/2022/en/

*

Gentilissime e gentilissimi parlamentari,

con questa lettera vorremmo sollecitare un vostro impegno a sollecitare il Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che finalmente restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Vi saremmo assai grati sia di una vostra presa di posizione pubblica, sia di una vostra lettera personale al Presidente Biden.

Vogliate gradire distinti saluti,

Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Viterbo, 23 aprile 2023

* * *

Allegato primo: Una minima notizia sul "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.

* * *

Allegato secondo: Una minima notizia su Leonard Peltier

Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.

Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.

Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.

Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.

Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco)  nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.

Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.

Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.

Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.

Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.

Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.

A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.

Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.

Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.

Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.

In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.

Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.

La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.

Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.

Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).

Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.

Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.

Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?

E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, alcuni mesi fa e' stato anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.

Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.

Una bibliografia essenziale:

- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.

- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.

- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.

- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.

- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.


* * *

ANCHE DA VITERBO LA RICHIESTA CHE LEONARD PELTIER SIA LIBERATO


La mattina di martedi' 12 settembre 2023 anche a Viterbo, presso la sede del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' tenuto un incontro di testimonianza per sostenere la richiesta che Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente, sia liberato.

Iniziative analoghe si sono tenute in tante citta' del mondo.

In particolare, sempre oggi, per iniziativa di Amnesty International si e' manifestato dinanzi alla Casa Bianca a Washington.

*

Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.

Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier


Viterbo, 12 settembre 2023


Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: freepeltierviterbo@tiscali.it e centropacevt@gmail.com


* * *

RICORRE DOMANI, 12 SETTEMBRE 2023, IL SETTANTANOVESIMO ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DI LEONARD PELTIER: DOPO 47 ANNI DI INGIUSTA E ASSURDA DETENZIONE SIA FINALMENTE LIBERATO UN UOMO INNOCENTE, UN EROE DELL'UMANITA'


Ricorre domani, 12 settembre 2023, il settantanovesimo anniversario della nascita di Leonard Peltier: dopo 47 anni di ingiusta e assurda detenzione sia finalmente liberato un uomo innocente, un eroe dell'umanita'.

Facciamo sentire la voce dell'umanita'.

Chiediamo al Presidente Biden di concedere la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier, "il Nelson Mandela americano".

Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' vecchio e malato, ma perche' e' un innocente perseguitato, un eroe dell'umanita'.

*

Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.

Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 11 settembre 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.


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"PRESIDENTE BIDEN, LIBERI LEONARD PELTIER, UN UOMO INNOCENTE, UN EROICO DIFENSORE DEI DIRITTI UMANI E DEL MONDO VIVENTE". UN DISCORSO A VETRALLA (VT)


La mattina di domenica 10 settembre 2023 a Cura di Vetralla (in provincia di Viterbo), il responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha tenuto un discorso a sostegno della richiesta che sia liberato Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

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L'iniziativa vetrallese si colloca all'interno delle iniziative in occasione del settantanovesimo anniversario della nascita di Leonard Peltier per sollecitare la concessione della grazia presidenziale da parte del presidente statunitense, grazia che restituisca la liberta' all'illustre attivista nativo americano.

Il 12 settembre, anniversario della nascita di Leonard Peltier, si terra' un'iniziativa di testimonianza a Washington dinanzi alla Casa Bianca promossa da Amnesty International ed altri movimenti per i diritti umani.

Iniziative analoghe si svolgeranno in altre citta' del mondo, ed anche in Italia.

In tutto il mondo in queste settimane si stanno svolgendo iniziative per la liberazione di Leonard Peltier.

In Italia iniziative particolarmente rilevanti si sono svolte e si svolgeranno a Milano, Venezia, Viterbo ed in altre citta'.

*

Il 12 settembre in ogni citta' italiana si svolgano iniziative di testimonianza, di informazione e di coscientizzazione con la richiesta: "Free Leonard Peltier".

Il 12 settembre da ogni citta' italiana giungano al Presidente degli Stati Uniti d'America messaggi con la richiesta: "Free Leonard Peltier".

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Di seguito riproponiamo ancora una volta una proposta di lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

*

Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.

Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier


Viterbo, 10 settembre 2023


Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: freepeltierviterbo@tiscali.it e centropacevt@gmail.com


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A VITERBO TRE INCONTRI DI RIFLESSIONE E DI TESTIMONIANZA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


Martedi' 5, giovedi' 7 e sabato 9 settembre 2023 si sono svolti a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" tre incontri di riflessione e di testimonianza per la liberazione di Leonard Peltier.

Gli incontri sono parte delle iniziative che si stanno svolgendo in queste settimane in Italia come in molti altri paesi e soprattutto negli Stati Uniti d'America per chiedere al Presidente Biden di concedere la grazia a Leonard Peltier in occasione del LXXIX anniversario della nascita dell'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Nel corso degli incontri e' stata ancora una volta ricostruita la vicenda di Leonard Peltier, "il Nelson Mandela americano", ed e' stata rinnovata la richiesta che gli sia finalmente restituita la liberta'.

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L'incontro di martedi' 5 settembre e' stato particolarmente dedicato al tema "La vicenda di Leonard Peltier e la mobilitazione internazionale per la sua liberazione".

L'incontro di giovedi' 7 settembre e' stato particolarmente dedicato al tema "Leonard Peltier e la storia dell'American Indian Movement".

L'incontro di sabato 9 settembre e' stato particolarmente dedicato al tema "Leonard Peltier e le lotte attuali dei popoli nativi contro il genocidio, l'etnocidio, l'ecocidio".

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Ancora una volta proponiamo ad ogni persona di volonta' buona di scrivere direttamente al Presidente degli Stati Uniti d'America per sollecitare la liberazione di Leonard Peltier.

Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

*

Altre iniziative per la liberazione di Leonard Peltier sono in programma nei prossimi giorni non solo a Viterbo ma anche in altre localita' italiane, tra cui Milano e Venezia.

Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.

Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 9 settembre 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.


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Allegato: Una minima notizia su Leonard Peltier

Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.

Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.

Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.

Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.

Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco)  nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.

Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.

Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.

Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.

Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.

Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.

A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.

Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.

Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.

Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.

In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.

Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.

La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.

Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.

Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).

Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.

Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.

Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?

E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, alcuni mesi fa e' stato anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.

Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.

Una bibliografia essenziale:

- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.

- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.

- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002.

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.

- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.

- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.


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A MILANO, VENEZIA E VITERBO INIZIATIVE PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER IN OCCASIONE DEL SETTANTANOVESIMO GENETLIACO


Come in varie altre parti del mondo, anche in Italia si terranno varie iniziative in occasione del 12 settembre 2023, data in cui Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, compie 79 anni, di cui 47 passati in prigione da innocente perseguitato.

Le principali iniziative in Italia di cui abbiamo fin d'ora notizia si svolgeranno a Milano, a Venezia e a Viterbo.

A Milano sono previste iniziative il 6, il 7 e il 12 settembre.

A Venezia e a Marghera varie iniziative pubbliche sono previste sabato 16 e domenica 17 settembre.

A Viterbo e nel viterbese sono previsti alcuni incontri di studio e di testimonianza tra il 5 e il 20 settembre.

Per informazioni sulle iniziative di Milano e di Venezia contattare il Comitato milanese di solidarieta' con Leonard Peltier: e-mail: bigoni.gastone@gmail.com

Per informazioni sulle iniziative di Viterbo contattare il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier: e-mail: freepeltierviterbo@tiscali.it e centropacevt@gmail.com

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Due cose sappiamo su Leonard Peltier

Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, il 12 settembre compira' 79 anni, di cui gli ultimi 47 trascorsi in carceri di massima sicurezza, condannato all'ergastolo per un crimine che non ha mai commesso.

La sua vicenda di innocente perseguitato, di difensore del proprio popolo e di tutti i popoli, di protettore della Madre Terra, interpella l'umanita' intera: e la voce dell'umanita' intera chiede la sua liberazione.

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La prima cosa che sappiamo

La prima cosa che sappiamo di Leonard Peltier e' che e' innocente e deve essere liberato.

Fu condannato, per un delitto mai commesso, da una giuria razzista di soli bianchi peraltro manipolati da informazioni del tutto false.

Erano false le cosiddette "testimonianze" contro di lui: gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo.

Ed erano false le cosiddette "prove" contro di lui: gli stessi accusatori hanno dovuto ammetterlo.

La falsita' delle cosiddette "testimonianze" e delle cosiddette "prove" e' ormai riconosciuta da tutti.

Ugualmente, e' ormai riconosciuto da tutti che Leonard Peltier e' stato condannato ingiustamente per un crimine che non ha commesso.

Lo stesso pubblico ministero che ne ottenne la condanna ha successivamente scritto al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier, riconoscendo che la condanna fu uno scandaloso errore giudiziario frutto di una ignobile persecuzione.

Un'autorevole agente dell'Fbi ora in congedo ha rivelato pubblicamente che l'Fbi impose la condanna di Leonard Peltier pur sapendo che era innocente, e che a tal fine orchestro' prove false e testimonianze false: all'epoca l'Fbi agiva secondo il famigerato piano "Cointelpro" che prevedeva la diffamazione, la persecuzione e la soppressione dei militanti per i diritti umani afroamericani e nativi americani. Sono innumerevoli i militanti afroamericani e nativi americani perseguitati, incarcerati innocenti, assassinati dalla violenza razzista di stato.

Dal carcere Leonard Peltier ha continuato a lottare per i diritti umani di tutte le oppresse e tutti gli oppressi, e in difesa dell'intero mondo vivente; contro il genocidio, l'etnocidio, l'ecocidio.

Dal carcere, lungo quasi mezzo secolo, Leonard Peltier, con la sua strenua resistenza, con luminosi atti simbolici, con la scrittura, con la poesia, con la pittura, con la pratica religiosa, con le limpide posizioni morali, sociali e politiche, con iniziative benefiche ed educative realizzate con i fondi raccolti in suo nome, ha continuato a lottare per la salvezza del suo popolo e di tutti i popoli nativi, per il bene comune dell'umanita', per la protezione della biosfera.

Da decenni e' noto nel mondo come "il Nelson Mandela americano".

E tra i primi a chiedere la sua liberazione vi fu proprio anche Nelson Mandela.

Dopo quasi mezzo secolo di ingiusta detenzione, la liberazione di Leonard Peltier, un uomo innocente ed eroico, e' nelle mani del Presidente degli Stati Uniti d'America, che e' l'unica persona che puo' concedere la grazia presidenziale che finalmente gli restituirebbe la liberta'.

Gia' Clinton a suo tempo sembro' essere intenzionato a concedergli la grazia, ma all'epoca l'FBI organizzo' una vera e propria campagna di intimidazione del Presidente degli Stati Uniti e Clinton cedette all'effettuale minaccia, all'evidente ricatto.

Successivamente sembro' che Obama potesse compiere questo atto di verita' e giustizia, ma giunto al termine del mandato presidenziale anche Obama rinuncio': la capacita' di intimidazione dei persecutori di Leonard Peltier era ancora superiore al sentimento di giustizia e alla volonta' di verita' della Casa Bianca?

Ora Biden potrebbe finalmente restituire la liberta' a Leonard Peltier; il suo mandato scade nel 2024: in qualunque momento puo' concedere la grazia presidenziale, ma finora non l'ha fatto. Occorre dunque accrescere ed intensificare la mobilitazione nonviolenta che lo persuada a compiere questo atto di verita' e di giustizia, di dignita' e di umanita'.

Nel frattempo la richiesta di liberare Leonard Peltier si e' fatta sempre piu' forte e piu' vasta in tutto il mondo.

Nel corso degli anni la liberazione di Leonard Peltier e' stata chiesta da Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, e numerose altre personalita' insignite del Premio Nobel per la Pace.

Tra le personalita' piu' note e rappresentative a livello internazionale si sono espresse per la liberazione di Leonard Peltier anche Papa Francesco e il Dalai Lama.

Il Parlamento Europeo ripetutamente, nel 1994 e nel 1999, ha chiesto la liberazione di Leonard Peltier, e di nuovo nel 2021 l'allora Presidente del Parlamento Europeo, l'indimenticabile David Sassoli prematuramente scomparso, ha espresso il suo impegno per la liberazione di Leonard Peltier.

Nel 2022 una Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, dopo aver riesaminato gli atti processuali, ha chiesto anch'essa la liberazione di Leonard Peltier.

Sempre lo scorso anno il Comitato nazionale del Partito Democratico statunitense (il partito che esprime l'attuale Presidente degli Stati Uniti d'America) con voto unanime ha chiesto che Leonard Peltier sia liberato.

Amnesty International ha reiteratamente promosso appelli per la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In Italia personalita' autorevolissime, da don Luigi Ciotti a padre Alex Zanotelli, da Luisa Morgantini a Moni Ovadia, a innumerevoli altre figure della cultura e dell'arte, delle religioni e delle scienze, della riflessione filosofica e morale e dell'impegno sociale e civile hanno chiesto che Leonard Peltier sia finalmente liberato.

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La seconda cosa che sappiamo

La seconda cosa che sappiamo e' che la liberazione di Leonard Peltier sarebbe un enorme aiuto alle lotte dei popoli nativi contro il genocidio, contro l'etnocidio, contro l'ecocidio. Essa infatti darebbe un contributo straordinario ad ogni lotta per la verita' e la giustizia, ad ogni lotta in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, ad ogni lotta in difesa della Madre Terra e di tutti gli esseri viventi.

E sarebbe un enorme aiuto all'umanita' intera che lotta per la vita contro poteri avidi e assassini che stanno distruggendo innumerevoli vite umane e le fonti stesse della vita.

La liberazione di Leonard Peltier sarebbe una vittoria per l'umanita' intera, e un grande segno di speranza in questi tempi bui.

Occorre quindi che tutte le persone di volonta' buona, tutte le associazioni democratiche della societa' civile mondiale, tutte le istituzioni intese al bene comune dell'umanita', esercitino la piu' profonda e persuasa pressione nonviolenta per la sua liberazione.

Il momento e' ora: il 12 settembre puo' essere una data dall'evidente valore simbolico per estendere ed intensificare l'impegno.

Il Presidente Biden si avvia a concludere il suo mandato nel 2024: ha fatto molte cose errate, e fin tragicamente errate, ma e' questo il momento in cui puo' fare finalmente una cosa giusta: restituire la liberta' a Leonard Peltier. Persuadiamolo a concedere la grazia.

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Due riflessioni di Leonard Peltier: la prima

"Tutti facciamo parte dell'unica famiglia dell'umanita'.

Noi condividiamo la responsabilita' per la nostra Madre Terra e per tutti quelli che ci vivono e respirano.

Credo che il nostro compito non sara' terminato fin quando anche un solo essere umano sara' affamato o maltrattato, una sola persona sara' costretta a morire in guerra, un solo innocente languira' in prigione e un solo individuo sara' perseguitato per le sue opinioni.

Credo nel bene dell'umanita'.

Credo che il bene possa prevalere, ma soltanto se vi sara' un grande impegno. Impegno da parte nostra, di ognuno di noi, tuo e mio".

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Due riflessioni di Leonard Peltier: la seconda

"Non ho scuse da porgere, solo tristezza. Non posso scusarmi per quello che non ho fatto. Ma posso provare dolore, e lo faccio. Ogni giorno, ogni ora, soffro per quelli che sono morti nello scontro di Oglala del 1975 e per le loro famiglie - per le famiglie degli agenti dell'Fbi Jack Coler e Ronald Williams e, si', per la famiglia di Joe Killsright Stuntz, la cui morte per una pallottola a Oglala quello stesso giorno, cosi' come le morti di centinaia di altri indiani a Pine Ridge in quel terribile periodo, non e' mai stata oggetto di inchiesta. Mi piange il cuore nel ricordare la sofferenza e la paura nella quale molta della mia gente fu costretta a vivere a quel tempo, la stessa sofferenza e paura che quel giorno spinse me e gli altri a Oglala per difendere chi era indifeso.

Provo pena e tristezza anche per la perdita subita dalla mia famiglia perche', in qualche misura, quel giorno sono morto io stesso. Sono morto per la mia famiglia, per i miei bambini, per i miei nipoti, per me stesso. Sopravvivo alla mia morte da oltre due decenni.

Quelli che mi hanno messo qui e che mi tengono qui sapendo della mia innocenza avranno una magra consolazione dalla loro indubbia rivincita, che esprime chi essi sono e cio' che sono. Ed e' la piu' terribile rivincita che potessi immaginare.

Io so chi sono e quello che sono. Sono un indiano, un indiano che ha osato lottare per difendere il suo popolo. Io sono un uomo innocente che non ha mai assassinato nessuno, ne' inteso farlo. E, si', sono uno che pratica la Danza del Sole. Anche questa e' la mia identita'. Se devo soffrire in quanto simbolo del mio popolo, allora soffro con orgoglio.

Non cedero' mai.

Se voi, parenti e amici degli agenti che morirono nella proprietà degli Jumping Bull, ricaverete qualche tipo di soddisfazione dal mio essere qui, allora posso almeno darvi questo, nonostante non mi sia mai macchiato del loro sangue. Sento la vostra perdita come mia. Come voi soffro per quella perdita ogni giorno, ogni ora. E cosi' la mia famiglia. Anche noi conosciamo quella pena inconsolabile. Noi indiani siamo nati, viviamo, e moriamo con quell'inconsolabile dolore. Sono ventitre' anni oggi che condividiamo, le vostre famiglie e la mia, questo dolore; come possiamo essere nemici? Forse e' con voi e con noi che il processo di guarigione puo' iniziare. Voi, famiglie degli agenti, certamente non avevate colpa quel giorno del 1975, come non l'aveva la mia famiglia, eppure voi avete sofferto tanto quanto, anche piu' di chiunque era li'. Sembra sia sempre l'innocente a pagare il prezzo piu' alto dell'ingiustizia. E' sempre stato cosi' nella mia vita.

Alle famiglie di Coler e Williams che ancora soffrono mando le mie preghiere, se vorrete accettarle. Spero lo farete. Sono le preghiere di un intero popolo, non solo le mie. Abbiamo molti dei nostri morti per cui pregare e uniamo la nostra amarezza alla vostra. Possa il nostro comune dolore essere il nostro legame.

Lasciate che siano quelle preghiere il balsamo per la vostra pena, non la prolungata prigionia di un uomo innocente.

Vi assicuro che se avessi potuto evitare quello che avvenne quel giorno, la vostra gente non sarebbe morta. Avrei preferito morire piuttosto che permettere consapevolmente che accadesse cio' che accadde. E certamente non sono stato io a premere il grilletto che l'ha fatto accadere. Che il Creatore mi fulmini ora se sto mentendo. Io non riesco a vedere come il mio stare qui, separato dai miei nipoti, possa riparare alla vostra perdita.

Vi giuro, sono colpevole solo di essere un indiano. E' questo il motivo per cui sono qui".

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Una bibliografia essenziale

- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.

- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.

- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.

- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.

- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.

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Alcuni materiali disponibili per l'approfondimento

1. Alcune parole per Leonard Peltier (una sintesi del primo marzo 2022);

2. Una lettera ai parlamentari italiani del 23 aprile 2023 che contiene anche:

2.1. la dichiarazione del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli del 23 agosto 2021;

2.2. la risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999;

2.3. un estratto dal documento dell'Onu dell'8 aprile 2022;

2.4. la risoluzione approvata all'unanimita' dal Comitato Nazionale del Partito Democratico degli Stati Uniti d'America l'8 settembre 2022;

2.5. l'appello di Amnesty International dell'aprile 2023;

3. Il comunicato "Dall'Onu, dal partito democratico statunitense unanime, dall'interno dello stesso Fbi tre importanti novita' che potrebbero decisivamente contribuire alla liberazione di Leonard Peltier" del 10 febbraio 2023 recante anche:

3.1. una proposta di lettera da inviare alla Casa Bianca (con le istruzioni per inviarla attraverso la pagina web dedicata: www.whitehouse.gov/contact/ );

4. Alcune delle innumerevoli adesioni italiane (estratto del 23 gennaio 2022).

Chi fosse interessato a riceverli ed utilizzarli ce ne faccia richiesta e provvederemo tempestivamente (e gratuitamente, e' ovvio) all'invio per e-mail.

Per richieste scrivere all'indirizzo di posta elettronica: centropacevt@gmail.com

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Giustizia e liberta' per Leonard Peltier.

Giustizia e liberta' per l'umanita' intera.

Salvare le vite e' il primo dovere.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier


Viterbo, 4 settembre 2023


Mittente: Comitato viterbese per la liberazione di Leonard Peltier, c/o "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: freepeltierviterbo@tiscali.it e centropacevt@gmail.com


* * *

UN INVITO ALLE PERSONE CHE HANNO A CUORE LA VERITA', LA GIUSTIZIA, LA DIGNITA' UMANA: CHIEDIAMO CORALMENTE CHE SIA LIBERATO LEONARD PELTIER


Il 12 settembre 2023 Leonard Peltier compie 79 anni, di cui 47 passati in carcere condannato per un delitto che non ha mai commesso.

Leonard Peltier e' l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

La sua innocenza e' stata riconosciuta anche dallo stesso pubblico ministero che ne ottenne la condanna. E' infatti stato dimostrato definitivamente che sia le "testimonianze" che le "prove" contro Leonard Peltier erano false.

La sua liberazione e' stata chiesta da innumerevoli personalita': da Nelson Mandela a madre Teresa di Calcutta, da John Lennon a Robert Redford, da Rigoberta Menchu' a Shirin Ebadi, da Papa Francesco al Dalai Lama.

La sua liberazione e' stata chiesta da innumerevoli associazioni umanitarie, come Amnesty International.

La sua liberazione e' stata chiesta da innumerevoli istituzioni democratiche, tra cui il Parlamento Europeo e la Commissione giuridica dell'ONU istituita ad hoc.

La sua liberazione e' stata chiesta da milioni di esseri umani.

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Dopo 47 anni di ingiusta e assurda detenzione Leonard Peltier puo' essere liberato dal Presidente degli Stati Uniti d'America con la concessione della grazia presidenziale.

Si levi la voce dell'umanita' per chiedere che in occasione del compleanno di Leonard Peltier il presidente statunitense prenda la decisione di restituirgli la liberta'.

Ad ogni persona che ha a cuore la verita', la giustizia, la dignita' umana, chiediamo di far sentire la propria voce per chiedere che sia finalmente liberato Leonard Peltier, non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente, perche' e' un eroe dell'umanita'.

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Chiediamo a tutte e tutti:

a) di diffondere attraverso i propri strumenti di comunicazione "social" la richiesta che Leonard Peltier sia liberato.

b) di scrivere ai mezzi d'informazione che diano notizia della situazione di Leonard Peltier e delle iniziative per la sua liberazione.

c) di scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier.

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Allegato primo: una proposta di lettera al Presidente degli Stati Uniti d'America

Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.

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Allegato secondo: Una minima notizia su Leonard Peltier

Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.

Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.

Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.

Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.

Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco)  nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.

Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.

Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.

Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.

Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.

Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.

A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.

Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.

Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.

Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.

In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.

Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.

La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.

Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.

Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).

Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.

Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.

Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?

E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, alcuni mesi fa e' stato anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.

Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.

Una bibliografia essenziale:

- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.

- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.

- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.

- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.

- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.

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Allegato terzo: alcuni materiali disponibili

1. Alcune parole per Leonard Peltier (una sintesi del primo marzo 2022);

2. Una lettera ai parlamentari italiani del 23 aprile 2023 che contiene anche:

2.1. la dichiarazione del Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli del 23 agosto 2021;

2.2. la risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999;

2.3. un estratto dal documento dell'Onu dell'8 aprile 2022;

2.4. la risoluzione approvata all'unanimita' dal Comitato Nazionale del Partito Democratico degli Stati Uniti d'America l'8 settembre 2022;

2.5. l'appello di Amnesty International dell'aprile 2023;

3. Il comunicato "Dall'Onu, dal partito democratico statunitense unanime, dall'interno dello stesso Fbi tre importanti novita' che potrebbero decisivamente contribuire alla liberazione di Leonard Peltier" del 10 febbraio 2023;

4. Alcune delle innumerevoli adesioni italiane (estratto del 23 gennaio 2022).

Chi fosse interessato a riceverli ce ne faccia richiesta e provvederemo tempestivamente (e gratuitamente, e' ovvio) all'invio per e-mail.

Per richieste scrivere all'indirizzo di posta elettronica: centropacevt@gmail.com o anche: comitatovtperpeltier@tiscali.it

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Grazie fin d'ora per quanto vorrete e potrete fare.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 3 settembre 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.


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