marzo 2023

VOLTI DELLA RESISTENZA AL GENOCIDIO: TORO SEDUTO. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO NELL'AMBITO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di venerdi' 31 marzo 2023 si e' svolto a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio sulla figura di Toro Seduto (Sitting Bull), uno dei maggiori leader della Resistenza dei nativi americani all'aggressione genocida degli invasori razzisti bianchi, che mori' assassinato il 15 dicembre 1890; una figura il cui esempio nel XX e XXI secolo e' stato ed e' di ispirazione per i movimenti di resistenza e di liberazione degli indiani d'America e per tutti i popoli oppressi.

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L'incontro si e' svolto nell'ambito dell'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra, da 47 anni detenuto innocente nelle carceri statunitensi a seguito di un processo-farsa in cui fu assurdamente condannato per un crimine che non ha mai commesso, sulla base di "prove" false e di "testimonianze" altrettante false come successivamente ammisero i suoi stessi accusatori e giudici.

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Nel corso dell'incontro sono stati anche illustrati e proposti allo studio e alla riflessione alcuni libri, di alcuni dei quali sono state anche lette e commentate alcune pagine. Di seguito una minima bibliografia orientativa.

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a) alcuni libri su Toro Seduto:

- Ernie LaPointe, Toro Seduto. La vera storia, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2011, 2021, pp. 160.

- Robert Utley, Toro Seduto. La sua vita, i suoi tempi, Mondadori, Milano 1993, 1995, pp. VI + 458 (+ 30 pp. di repertorio fotografico).

- Stanley Vestal, Toro Seduto campione dei Sioux, Mursia, Milano 1984-1985, pp. 304 (con 29 illustrazioni fuori testo).

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b) alcuni libri sulle vicende storiche di cui Toro Seduto fu uno dei maggiori protagonisti:

- Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977, pp. 480.

- Peter Cozzens, La terra sta piangendo. La grande epopea delle guerre indiane per la frontiera americana, Mondadori, Milano 2018, 2019, pp. VI + 626 (+ un inserto fotografico di 24 pp.).

- Aram Mattioli, Mondi perduti. Una storia dei nativi nordamericani. 1700-1910, Einaudi, Torino 2019, 2021, pp. XII + 368.

- Jean Pictet, L'epopea dei pellerossa, Mursia, Milano 1992, 2008, pp. 704 + 32 pp. di inserto fotografico.

- Gualtiero Stefanon, Uomini bianchi contro uomini rossi 1830-1890, Mursia, Milano 1985, 2006, pp. 512 (+ 48 pp. di inserto fotografico).

- Stanley Vestal, Sentieri di guerra. Il capo White Bull racconta i guerrieri Sioux, Mursia, Milano 2000, pp. 304.

- Raffaele D'Aniello, Little Big Horn. Il popolo dei Sioux contro Custer, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1995, 3 voll. per complessive pp. 736.

- Raffaele D'Aniello, La battaglia di Little Big Horn. Toro Seduto e Cavallo Pazzo contro Custer, Newton & Compton, Roma 2001, pp. 368 (+ 48 pp. di illustrazioni fuori testo), nuova edizione del testo precedente.

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c) Alcune altre figure particolarmente rilevanti:

- Alce Nero, La sacra pipa, Rusconi, Milano 1986, 1993, pp. 192.

- Raymond J. DeMaille (a cura di), Il sesto antenato. I testi originali e gli insegnamenti di Alce Nero, Xenia, Milano 1996, pp. VI + 504.

- John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977, pp. 256.

- Stephen E. Ambrose, Cavallo Pazzo e Custer, Rizzoli, Milano 1978, pp. 600.

- Joseph M. Marshall III, The Journey of Crazy Horse: A Lakota History, Viking - Penguin Books, New York 2004, pp. XXVI + 310.

- Thomas Powers, The Killing of Crazy Horse, Vintage Books - Random House, New York 2010, pp. XX + 568 (+ 16 pp. di illustrazioni fuori testo).

- Mari Sandoz, Cavallo Pazzo, Rusconi, Milano 1978, 1993, pp. 512.

- Vittorio Zucconi, Gli spiriti non dimenticano. Il mistero di Cavallo Pazzo e la tragedia dei Sioux, Mondadori, Milano 2016, 2020, pp. VIII + 328.

- Robert W. Larson, Nuvola Rossa. Guerriero e statista dei Sioux Lakota, Mursia, Milano 2003, pp. 428.

- R. Eli Paul (a cura di), Autobiografia di Nuvola Rossa, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2008, 2021, pp. 208.

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d) alcuni libri sul popolo Lakota:

- Pekka Hamalainen, L'Amerique des Sioux. Nouvelle histoire d'une puissance indigene, Albin Michel, Paris 2022, pp. 606.

- Royal B. Hassrick, I Sioux, Mursia, Milano 1983, 2022, pp. 308.

- George E. Hyde, Il popolo di Coda Chiazzata. Una storia dei Sioux Brule', Mursia, Milano 1995, 2008, pp. 360 (+ 32 pp. di inserto fotografico).

- George E. Hyde, Nuvola Rossa e il suo popolo, Rusconi, Milano 1990, 1995, pp. 416.

- Marco Massignan, I Sioux. Il popolo di Cavallo Pazzo, Xenia, Milano 1996, pp. II + 126.

- Raffaella Milandri - Myriam Blasini, Lessico Lakota. Storia, spiritualita' e dizionario italiano-lakota, Mauna Kea Edizioni, s.l. ma San Benedetto del Tronto 2019, pp. 252.

- Jeffrey Ostler, The Lakotas and the Black Hills. The Struggle for Sacred Ground, Viking Penguin, New York 2010, pp. XVIII + 238.

- Luther Standing Bear, Il mio Popolo, i Sioux, Mauna Kea Edizioni, s.l. ma San Benedetto del Tronto 2022, pp. 306.

- Stanley Vestal, Sentieri di guerra. Il capo White Bull racconta i guerrieri Sioux, Mursia, Milano 2000, pp. 304.

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e) Alcune figure della spiritualita' Lakota nel XX secolo

- Harvey Arden (a cura di), Nobile Uomo Rosso, Il punto d'incontro, Vicenza 2002, pp. 128.

- Claire Barre', Ernie LaPointe, Sun Dancer. Sagesse et visions d'un Natif americain, Tredaniel, Paris 2021, pp. 264 (+ 8 pp. di illustrazioni fuori testo).

- Pete S. Catches, Fuoco sacro, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2002, pp. 200.

- Leonard Crow Dog and Richard Erdoes, Crow Dog. Four generations of medicine men, Harper Pernnial, New York 1996.

- Archie Fire Lame Deer e Richard Erdoes, Il dono del potere. Vita e insegnamenti di un uomo-medicina lakota, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2018, pp. 400.

- Archie Fire Lame Deer ed Helene Sarkis, Le carte lakota della capanna della purificazione. Insegnamenti spirituali dei sioux, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 1995, 2004, 2017, pp. 192.

- Thomas E. Mails, Fools Crow: saggezza e potere, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2001, pp. 248.

- Thomas E. Mails, Fools Crow. Capo cerimoniale dei Sioux Teton, Xenia, Milano 1997, pp. VI + 344.

- Joseph M. Marshall, A te ritorneremo. Insegnamenti dei Lakota sulla Terra e il nostro futuro, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2012, pp. 128.

- Joseph M. Marshall III, In cammino con un saggio pellerossa, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2008, 2015, pp. 128.

- Henry Niese, L'uomo che conosceva la medicina. L'antica saggezza dei Sioux negli insegnamenti di Penna d'Aquila, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2004, pp. 216.

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f) l'eredita' di Toro Seduto ed alcune figure ed esperienze della Resistenza dei nativi americani negli ultimi decenni:

- Dick Bancroft and Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013, pp. XXVIII + 212.

- Dennis Banks and Richard Erdoes, Ojibwa Warrior. Dennis Banks and the Rise of the American Indian Movement, University of Oklahoma Press, 2005, pp. XII + 362.

- Nick Estes, Our History Is the Future. Standing Rock Versus the Dakota Access Pipeline, and the Long Tradition of Indigenous Resistance, Verso, London-New York 2019, pp. X + 310.

- Nick Estes, Melanie K. Yazzie, Jennifer Nez Denetdale, David Correia, Red Nation Rising. From Bordertown Violence to Native Liberation, PM Press, Oakland, California, 2021, pp. XII + 162.

- Dina Gilio-Whitaker, As Long as Grass Grows. The Indigenous Fight for Environmental Justice, from Colonization to Standing Rock, Beacon Press, Boston 2019, pp. XII + 212.

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford 2013, 2016, pp. XXII + 364.

- Bruce Johnson and Roberto Maestas, Wasi'chu. The Continuing Indian War, Monthly Review Press, New York and London 1979, pp. 268.

- Troy R. Johnson, Red Power: The Native American Civil Rights Movement, Chelsea House, New York 2007, pp. 112.

- Michael Koch, Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016, pp. 496.

- Winona LaDuke, All Our Relations. Native struggles for Land and Life, South End Press, Cambridge, Massachusetts, 1999, poi Haymarket Books, Chicago 2015, pp. XII + 246.

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992, pp. XLII + 646.

- Russell Means (with Marvin J. Wolf), Where White Men Fear to Tread. The autobiography of Russell Means, St. Martin's Griffin, New York 1995, pp. XVIII + 574 (+ due inserti fotografici di complessive 32 pp.).

- Leonard Peltier, Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999, pp. XXVI + 244.

- Paul Chaat Smith and Robert Allen Warrior, Like a Hurricane. The Indian Movement from Alcatraz to Wounded Knee, The New Press, New York 1996, 1997, pp. XVI + 344.

- Kenneth S. Stern, Loud Hawk: The United States versus the American Indian Movement, University of Oklahoma Press, 1994, Red River Books, 2002, pp. X + 374.

- Rex Weyler, Blood of the Land. The Government and Corporate War against the American Indian Movement, Random House, New York 1982, 1984.

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g) alcuni libri ulteriori per un piu' ampio e adeguato inquadramento:

- Noam Chomsky, Anno 501, la conquista continua, Gamberetti, Roma 1993, 1996, pp. 392.

- Ward Churchill, A Little Matter of Genocide, City Lights Books, San Francisco 1998, pp. XX + 532.

- Ward Churchill, Kill the Indian, save the Man. The Genocidal Impact of American Indian Residential Schools, City Light Books, San Francisco 2004, pp. LII + 160.

- Ward Churchill, On the Justice of Roosting Chickens: Reflections on the Consequences of U.S. Imperial Arrogance and Criminality, AK Press, Oakland-Edinburgh s.d. ma 2003, pp. VIII + 312.

- Ward Churchill, Perversions of justice. Indigenous peoples and angloamerican law, City Lights Books, San Francisco 2003, pp. XXII + 466.

- Ward Churchill, Since Predator Came: Notes from the Struggle for American Indian Liberation, Aigis Publishing, 1995, AK Press, Oakland 2005, pp. VIII + 426.

- Ward Churchill, Struggle for the Land: Native North American Resistance to Genocide, Ecocide and Colonization, City Lights Books, San Francisco 2002, pp. 460.

- Ward Churchill & Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022, pp. XIV + XXVI + 510.

- Ward Churchill & Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022, pp. LXXXVIII + 468.

- Nelcya Delanoe, Joelle Rostkowski, La presence indienne aux Etats-Unis. Anthologie d'un defi a' l'oubli, L'Harmattan, Paris 2015, pp. 252.

- Vine Deloria Jr., Behind the Trail of Broken Treaties: An Indian Declaration of Independence, Dell Publishing, New York 1974, University of Texas Press, Austin 1985, pp. XIV + 296.

- Vine Deloria Jr, Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977.

- Vine Deloria Jr, For This Land. Writings on Religion in America, Routledge, New York and London 1999, pp. VIII + 312.

- Vine Deloria jr, God Is Red. A Native View of Religion, Putnam, New York 1973, Fulcrum Pub, Golden 2003, pp. XVIII + 326.

- Vine Deloria Jr., We Talk, You Listen. New Tribes, New Turf, Macmillan, New York 1970, University of Nebraska Press - Bison Books, Lincoln and London 2007, pp. XII + 230.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014, pp. XIV + 296.

- Jack D. Forbes, Columbus and other Cannibals, D-Q University Press, 1979, Seven Stories Press, New York 2008, pp. XXII + 234.

- Giulio Girardi, La conquista dell'America. Dalla parte dei vinti, Borla, Roma 1992, pp. 368.

- Vittorio Lanternari, Movimenti religiosi di liberta' e di salvezza dei popoli oppressi, Feltrinelli, Milano 1960, 1974, 1977, pp. XXX + 368.

- Vittorio Lanternari, Occidente e Terzo Mondo. Incontri di civilta' e religioni differenti, Dedalo, Bari 1967, 1972, pp. 542.

- Vittorio Lanternari, Antropologia e imperialismo, Einaudi, Torino 1974, 1975, pp. XII + 426.

- Vittorio Lanternari, L'"incivilimento dei barbari". Identita', migrazioni e neo-razzismo, Dedalo, Bari 1983, 1997, pp. 360.

- Elise Marienstras, La resistance indienne aux Etats-Unis, Gallimard-Julliard, Paris 1980, 2014, 2020, pp. 252 (+ un inserto fotografico di 16 pp.).

- John Mohawk, Thinking in Indian. A John Mohawk Reader, Fulcrum, Golden, Colorado, 2010, pp. XXVIII + 296.

- Jeffrey Ostler, Surviving Genocide. Native Nations and the United States from the American Revolution to Bleeding Kansas, Yale University Press, New Haven & London 2019, pp. X + 534.

- Georges E. Sioui, Pour une autohistoire amerindienne, Les Presses de l'Universite' Laval, 2018, pp. XXII + 168.

- David E. Stannard, Olocausto americano, Bollati Boringhieri, Torino 2001, 2021, pp. 464.

- Tzvetan Todorov, La conquista dell'America. Il problema dell'"altro", Einaudi, Torino 1992, pp. XIV + 322.

- David Treuer, Notre coeur bat a' Wounded Knee. L'Amerique indienne de 1890 a' aujourd'hui, Albin Michel, Paris 2021, pp. 576.

- Howard Zinn, Storia del popolo americano. Dal 1492 a oggi, Il Saggiatore, Milano, 2017, 2020, pp. 784.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso la propria ferma opposizione alle guerre attualmente in corso finanche nel cuore dell'Europa, alla crescente dissennata militarizzazione delle relazioni internazionali, al folle riarmo che sta trascinando l'umanita' verso la catastrofe.

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso il loro sostegno all'appello alle istituzioni italiane ed europee affinche' prendano posizione per la liberazione di Leonard Peltier e come gia' hanno fatto numerosi parlamentari e sindaci di varie citta' italiane facciano proprio l'appello del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e chiedano quindi al Presidente degli Stati Uniti d'America di emettere l'atto di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

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Rinnoviamo ancora una volta la richiesta che sia liberato Leonard Peltier, da 47 anni prigioniero innocente.

Chiediamo al Presidente degli Stati Uniti d'America l'atto di grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente, vecchio e malato, testimone della lotta dell'umanita' intera in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, in difesa dell'intero mondo vivente.

Invitiamo ogni persona di volonta' buona a scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier, utilizzando le indicazioni che alleghiamo in calce.

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Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 31 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


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Allegato: Proposta di lettera al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

*

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


* * *

RILEGGENDO "FIGLIE DI POCAHONTAS", UNA PREZIOSA ANTOLOGIA DI AUTRICI NATIVE AMERICANE. A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO, MEDITAZIONE E TESTIMONIANZA NEL CORSO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di mercoledi' 29 marzo a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un incontro di studio sulla preziosa antologia di narratrici e poetesse native americane a cura di Cinzia Biagiotti e Laura Coltelli, Figlie di Pocahontas. Racconti e poesie delle indiane d'America, Giunti, Firenze 1995, pp. 416.

A distanza di quasi tre decenni dalla sua pubblicazione questa antologia resta un contributo cospicuo alla conoscenza del panorama letterario delle autrici native americane. Sono presenti nel volume testi di Paula Gunn Allen, Beth Brant, Elizabeth Cook-Lynn, Charlotte de Clue, Debra Earling, Anita Endrezze, Louise Erdrich, Nia Francisco, Janice Gould, Joy Harjo, Linda Hogan, LeAnne Howe, Wendy Rose, Vickie Sears, Leslie Marmon Silko, Mary TallMountain, Luci Tapahonso, Anna Lee Walters, Roberta Hill Whiteman, Elizabeth Woody.

Di alcune della autrici comprese nell'antologia sono ora a disposizione vari volumi tradotti in italiano (in particolare di Louise Erdrich, di Joy Harjo, di Linda Hogan, di Leslie Marmon Silko); altre attendono ancora che l'editoria italiana le faccia conoscere meglio al pubblico del nostro paese.

Chiunque in Italia si interessi di letteratura nativa americana sa quanto benemerite siano le due curatrici di questo volume, Cinzia Biagiotti (1956-2015) e Laura Coltelli.

Nel corso dell'incontro sono state illustrate le figure di alcune autrici e sono stati letti e commentati alcuni testi, sia in prosa che in versi.

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L'incontro e' parte di una serie di incontri di studio, meditazione e testimonianza in solidarieta' con la lotta dei popoli nativi americani per la loro stessa esistenza, per la dignita' umana e la salvaguardia dell'intera natura; in particolare la storica struttura nonviolenta viterbese promotrice dell'iniziativa e' impegnata per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

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Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno riproposto l'invio di una lettera al Presidente degli Stati Uniti Biden per chiedere che conceda la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 29 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


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VOLTI DELLA RESISTENZA AL GENOCIDIO: GERONIMO. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO NELL'AMBITO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di lunedi' 27 marzo 2023 si e' svolto a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio sulla figura di Geronimo (1829-1909), il condottiero apache che fu uno dei maggiori leader della Resistenza dei nativi americani al genocidio della popolazione di un intero continente commesso dagli invasori razzisti e stragisti bianchi.

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L'incontro si e' svolto nell'ambito dell'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra, da 47 anni detenuto innocente nelle carceri statunitensi a seguito di un processo-farsa in cui fu assurdamente condannato per un crimine che non ha mai commesso, sulla base di "prove" false e di "testimonianze" altrettante false come successivamente ammisero i suoi stessi accusatori e giudici.

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I seguenti libri sono stati oggetto di particolare attenzione nel corso dell'incontro:

- Geronimo, La sua storia. L'autobiografia dell'ultimo e piu' grande guerriero Apache raccolta da S. M. Barrett, Longanesi, Milano 1971, 1972, pp. 240 (+ 15 illustrazioni e una cartina fuori testo).

- Geronimo, La mia storia, Rusconi, Milano 1988, 1993, pp. 208. Nuova edizione del testo precedente.

- Angie Debo, Geronimo. Storia e leggenda dell'ultimo capo apache, Mursia, Milano 1989, pp. 368 (+ 68 illustrazioni fuori testo).

- Jason Betzinez, Ho combattuto con Geronimo, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2014, pp. 256.

- Manuel Sacristan Luzon, Sobre Geronimo, El Viejo Topo - Ediciones de Intervencion Cultural, 2013, pp. 244.

- Corine Sombrun, Harlyn Geronimo, Sur les pas de Geronimo, Albin Michel, Paris 2008, Pocket, Paris 2014, 2021, pp. 382 (+ 8 pp. di illustrazioni fuori testo).

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Oltre ai libri citati sono stati utilizzati nel corso dell'incontro anche alcuni ulteriori testi sugli apache e su alcune altre autorevoli figure di quel popolo:

- Sergio Battaglia, Gli Apache, Xenia, Milano 1998, pp. II + 126.

- James L. Haley, Gli Apache. Storia e cultura di un grande popolo, Mursia, Milano 1986, 1989, pp. 432 (+ 32 pp. di inserto fotografico).

- Frank C. Lockwood, Gli Apache. Storia di un popolo di guerrieri, Rcs, Milano, Mondolibri, Milano 2002, pp. 294 (+ un inserto fotografico di 16 pp.).

- Jean-Louis Rieupejrout, Storia degli Apache, Xenia, Milano 1988, pp. 372.

- Charles Leland Sonnichsen, Mescalero. Gli Apache delle montagne, Rusconi, Milano 1995, pp. 284.

- E. R. Sweeney, Cochise. Capo Apache Chiricahua, Mursia, Milano 1996, 2022, pp. 484.

- Kathleen P. Chamberlain, Victorio. Capo e guerriero apache, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2010, pp. 256.

- Dan L. Thrapp, Victorio e gli Apache Mimbres, Mursia, Milano 1996, pp. 408.

- Paul I. Wellman, Guerrieri nel deserto. Le grandi guerre indiane contro i bianchi, Rusconi Libri, Milano 1989, pp. 260 (+ 24 pp. di illustrazioni fuori testo).

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Si e' fatto riferimento anche ad alcuni testi storici piu' generali:

- Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977, pp. 480.

- Peter Cozzens, La terra sta piangendo. La grande epopea delle guerre indiane per la frontiera americana, Mondadori, Milano 2018, 2019, pp. VI + 626 (+ un inserto fotografico di 24 pp.).

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014, pp. XIV + 296.

- Aram Mattioli, Mondi perduti. Una storia dei nativi nordamericani. 1700-1910, Einaudi, Torino 2019, 2021, pp. XII + 368.

- Jean Pictet, L'epopea dei pellerossa, Mursia, Milano 1992, 2008, pp. 704 + 32 pp. di inserto fotografico.

- Gualtiero Stefanon, Uomini bianchi contro uomini rossi 1830-1890, Mursia, Milano 1985, 2006, pp. 512 (+ 48 pp. di inserto fotografico).

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Sono stati anche considerati alcuni altri libri per un piu' ampio inquadramento e un'opportuna attualizzazione:

- Ward Churchill, A Little Matter of Genocide, City Lights Books, San Francisco 1998, pp. XX + 532.

- Ward Churchill, On the Justice of Roosting Chickens: Reflections on the Consequences of U.S. Imperial Arrogance and Criminality, AK Press, Oakland-Edinburgh s.d. ma 2003, pp. VIII + 312.

- Ward Churchill, Since Predator Came: Notes from the Struggle for American Indian Liberation, Aigis Publishing, 1995, AK Press, Oakland 2005, pp. VIII + 426.

- Ward Churchill, Struggle for the Land: Native North American Resistance to Genocide, Ecocide and Colonization, City Lights Books, San Francisco 2002, pp. 460.

- Vine Deloria Jr, Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977.

- Nick Estes, Our History Is the Future. Standing Rock Versus the Dakota Access Pipeline, and the Long Tradition of Indigenous Resistance, Verso, London-New York 2019, pp. X + 310.

- Nick Estes, Melanie K. Yazzie, Jennifer Nez Denetdale, David Correia, Red Nation Rising. From Bordertown Violence to Native Liberation, PM Press, Oakland, California, 2021, pp. XII + 162.

- Dina Gilio-Whitaker, As Long as Grass Grows. The Indigenous Fight for Environmental Justice, from Colonization to Standing Rock, Beacon Press, Boston 2019, pp. XII + 212.

- Winona LaDuke, All Our Relations. Native struggles for Land and Life, South End Press, Cambridge, Massachusetts, 1999, poi Haymarket Books, Chicago 2015, pp. XII + 246.

- Elise Marienstras, La resistance indienne aux Etats-Unis, Gallimard-Julliard, Paris 1980, 2014, 2020, pp. 252 (+ un inserto fotografico di 16 pp.).

- Jeffrey Ostler, Surviving Genocide. Native Nations and the United States from the American Revolution to Bleeding Kansas, Yale University Press, New Haven & London 2019, pp. X + 534.

- David E. Stannard, Olocausto americano, Bollati Boringhieri, Torino 2001, 2021, pp. 464.

- Howard Zinn, Storia del popolo americano. Dal 1492 a oggi, Il Saggiatore, Milano, 2017, 2020, pp. 784.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso la propria ferma opposizione alle guerre attualmente in corso finanche nel cuore dell'Europa, alla crescente dissennata militarizzazione delle relazioni internazionali, al folle riarmo che sta trascinando l'umanita' verso la catastrofe.

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso il loro sostegno all'appello alle istituzioni italiane ed europee affinche' prendano posizione per la liberazione di Leonard Peltier e come gia' hanno fatto numerosi parlamentari e sindaci di varie citta' italiane facciano proprio l'appello del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e chiedano quindi al Presidente degli Stati Uniti d'America di emettere l'atto di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

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Rinnoviamo ancora una volta la richiesta che sia liberato Leonard Peltier, da 47 anni prigioniero innocente.

Chiediamo al Presidente degli Stati Uniti d'America l'atto di grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente, vecchio e malato, testimone della lotta dell'umanita' intera in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, in difesa dell'intero mondo vivente.

Invitiamo ogni persona di volonta' buona a scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier, utilizzando le indicazioni che alleghiamo in calce.

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Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 27 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


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Allegato: Proposta di lettera al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

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Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


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VOLTI DELLA RESISTENZA AL GENOCIDIO: CAVALLO PAZZO. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO NELL'AMBITO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di sabato 25 marzo 2023 si e' svolto a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio sulla figura di Cavallo Pazzo (Crazy Horse), l'eroe lakota che nell'Ottocento fu uno dei maggiori leader della Resistenza dei nativi americani all'aggressione genocida degli invasori razzisti bianchi e che mori' assassinato il 5 settembre 1877; una figura il cui esempio nel XX e XXI secolo e' stato ed e' di ispirazione per i movimenti di resistenza e di liberazione degli indiani d'America e per tutti i popoli oppressi.

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L'incontro si e' svolto nell'ambito dell'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra, da 47 anni detenuto innocente nelle carceri statunitensi a seguito di un processo-farsa in cui fu assurdamente condannato per un crimine che non ha mai commesso, sulla base di "prove" false e di "testimonianze" altrettante false come successivamente ammisero i suoi stessi accusatori e giudici.

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Nel corso dell'incontro sono stati anche illustrati e proposti allo studio e alla riflessione alcuni libri, di alcuni dei quali sono state anche lette e commentate alcune pagine. Di seguito una minima bibliografia orientativa.

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a) alcuni libri specifici su Cavallo Pazzo:

- Stephen E. Ambrose, Cavallo Pazzo e Custer, Rizzoli, Milano 1978, pp. 600.

- Joseph M. Marshall III, The Journey of Crazy Horse: A Lakota History, Viking - Penguin Books, New York 2004, pp. XXVI + 310.

- Thomas Powers, The Killing of Crazy Horse, Vintage Books - Random House, New York 2010, pp. XX + 568 (+ 16 pp. di illustrazioni fuori testo).

- Mari Sandoz, Cavallo Pazzo, Rusconi, Milano 1978, 1993, pp. 512.

- Vittorio Zucconi, Gli spiriti non dimenticano. Il mistero di Cavallo Pazzo e la tragedia dei Sioux, Mondadori, Milano 2016, 2020, pp. VIII + 328.

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b) alcuni libri sulle vicende storiche di cui Cavallo Pazzo fu uno dei maggiori protagonisti:

- Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977, pp. 480.

- Peter Cozzens, La terra sta piangendo. La grande epopea delle guerre indiane per la frontiera americana, Mondadori, Milano 2018, 2019, pp. VI + 626 (+ un inserto fotografico di 24 pp.).

- Aram Mattioli, Mondi perduti. Una storia dei nativi nordamericani. 1700-1910, Einaudi, Torino 2019, 2021, pp. XII + 368.

- Jean Pictet, L'epopea dei pellerossa, Mursia, Milano 1992, 2008, pp. 704 + 32 pp. di inserto fotografico.

- Gualtiero Stefanon, Uomini bianchi contro uomini rossi 1830-1890, Mursia, Milano 1985, 2006, pp. 512 (+ 48 pp. di inserto fotografico).

- Raffaele D'Aniello, Little Big Horn. Il popolo dei Sioux contro Custer, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1995, 3 voll. per complessive pp. 736.

- Raffaele D'Aniello, La battaglia di Little Big Horn. Toro Seduto e Cavallo Pazzo contro Custer, Newton & Compton, Roma 2001, pp. 368 (+ 48 pp. di illustrazioni fuori testo), nuova edizione del testo precedente.

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c) alcuni libri su Toro Seduto, leader spirituale della Resistenza condotta insieme a Cavallo Pazzo:

- Ernie LaPointe, Toro Seduto. La vera storia, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2011, 2021, pp. 160.

- Robert Utley, Toro Seduto. La sua vita, i suoi tempi, Mondadori, Milano 1993, 1995, pp. VI + 458 (+ 30 pp. di repertorio fotografico).

- Stanley Vestal, Toro Seduto campione dei Sioux, Mursia, Milano 1984-1985, pp. 304 (con 29 illustrazioni fuori testo).

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d) Alcune altre figure particolarmente rilevanti:

- Alce Nero, La sacra pipa, Rusconi, Milano 1986, 1993, pp. 192.

- Raymond J. DeMaille (a cura di), Il sesto antenato. I testi originali e gli insegnamenti di Alce Nero, Xenia, Milano 1996, pp. VI + 504.

- John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977, pp. 256.

- Robert W. Larson, Nuvola Rossa. Guerriero e statista dei Sioux Lakota, Mursia, Milano 2003, pp. 428.

- R. Eli Paul (a cura di), Autobiografia di Nuvola Rossa, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2008, 2021, pp. 208.

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e) alcuni libri sul popolo Lakota:

- Pekka Hamalainen, L'Amerique des Sioux. Nouvelle histoire d'une puissance indigene, Albin Michel, Paris 2022, pp. 606.

- Royal B. Hassrick, I Sioux, Mursia, Milano 1983, 2022, pp. 308.

- George E. Hyde, Il popolo di Coda Chiazzata. Una storia dei Sioux Brule', Mursia, Milano 1995, 2008, pp. 360 (+ 32 pp. di inserto fotografico).

- George E. Hyde, Nuvola Rossa e il suo popolo, Rusconi, Milano 1990, 1995, pp. 416.

- Marco Massignan, I Sioux. Il popolo di Cavallo Pazzo, Xenia, Milano 1996, pp. II + 126.

- Raffaella Milandri - Myriam Blasini, Lessico Lakota. Storia, spiritualita' e dizionario italiano-lakota, Mauna Kea Edizioni, s.l. ma San Benedetto del Tronto 2019, pp. 252.

- Jeffrey Ostler, The Lakotas and the Black Hills. The Struggle for Sacred Ground, Viking Penguin, New York 2010, pp. XVIII + 238.

- Luther Standing Bear, Il mio Popolo, i Sioux, Mauna Kea Edizioni, s.l. ma San Benedetto del Tronto 2022, pp. 306.

- Stanley Vestal, Sentieri di guerra. Il capo White Bull racconta i guerrieri Sioux, Mursia, Milano 2000, pp. 304.

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f) l'eredita' di Cavallo Pazzo ed alcune figure ed esperienze della Resistenza dei nativi americani negli ultimi decenni:

- Dick Bancroft and Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013, pp. XXVIII + 212.

- Nick Estes, Our History Is the Future. Standing Rock Versus the Dakota Access Pipeline, and the Long Tradition of Indigenous Resistance, Verso, London-New York 2019, pp. X + 310.

- Nick Estes, Melanie K. Yazzie, Jennifer Nez Denetdale, David Correia, Red Nation Rising. From Bordertown Violence to Native Liberation, PM Press, Oakland, California, 2021, pp. XII + 162.

- Dina Gilio-Whitaker, As Long as Grass Grows. The Indigenous Fight for Environmental Justice, from Colonization to Standing Rock, Beacon Press, Boston 2019, pp. XII + 212.

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford 2013, 2016, pp. XXII + 364.

- Bruce Johnson and Roberto Maestas, Wasi'chu. The Continuing Indian War, Monthly Review Press, New York and London 1979, pp. 268.

- Troy R. Johnson, Red Power: The Native American Civil Rights Movement, Chelsea House, New York 2007, pp. 112.

- Michael Koch, Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016, pp. 496.

- Winona LaDuke, All Our Relations. Native struggles for Land and Life, South End Press, Cambridge, Massachusetts, 1999, poi Haymarket Books, Chicago 2015, pp. XII + 246.

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992, pp. XLII + 646.

- Russell Means (with Marvin J. Wolf), Where White Men Fear to Tread. The autobiography of Russell Means, St. Martin's Griffin, New York 1995, pp. XVIII + 574 (+ due inserti fotografici di complessive 32 pp.).

- Leonard Peltier, Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999, pp. XXVI + 244.

- Paul Chaat Smith and Robert Allen Warrior, Like a Hurricane. The Indian Movement from Alcatraz to Wounded Knee, The New Press, New York 1996, 1997, pp. XVI + 344.

- Kenneth S. Stern, Loud Hawk: The United States versus the American Indian Movement, University of Oklahoma Press, 1994, Red River Books, 2002, pp. X + 374.

- Rex Weyler, Blood of the Land. The Government and Corporate War against the American Indian Movement, Random House, New York 1982, 1984.

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g) alcuni libri ulteriori per un piu' ampio e adeguato inquadramento:

- Noam Chomsky, Anno 501, la conquista continua, Gamberetti, Roma 1993, 1996, pp. 392.

- Ward Churchill, A Little Matter of Genocide, City Lights Books, San Francisco 1998, pp. XX + 532.

- Ward Churchill, Kill the Indian, save the Man. The Genocidal Impact of American Indian Residential Schools, City Light Books, San Francisco 2004, pp. LII + 160.

- Ward Churchill, On the Justice of Roosting Chickens: Reflections on the Consequences of U.S. Imperial Arrogance and Criminality, AK Press, Oakland-Edinburgh s.d. ma 2003, pp. VIII + 312.

- Ward Churchill, Perversions of justice. Indigenous peoples and angloamerican law, City Lights Books, San Francisco 2003, pp. XXII + 466.

- Ward Churchill, Since Predator Came: Notes from the Struggle for American Indian Liberation, Aigis Publishing, 1995, AK Press, Oakland 2005, pp. VIII + 426.

- Ward Churchill, Struggle for the Land: Native North American Resistance to Genocide, Ecocide and Colonization, City Lights Books, San Francisco 2002, pp. 460.

- Ward Churchill & Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022, pp. XIV + XXVI + 510.

- Ward Churchill & Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022, pp. LXXXVIII + 468.

- Nelcya Delanoe, Joelle Rostkowski, La presence indienne aux Etats-Unis. Anthologie d'un defi a' l'oubli, L'Harmattan, Paris 2015, pp. 252.

- Vine Deloria Jr., Behind the Trail of Broken Treaties: An Indian Declaration of Independence, Dell Publishing, New York 1974, University of Texas Press, Austin 1985, pp. XIV + 296.

- Vine Deloria Jr, Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977.

- Vine Deloria Jr, For This Land. Writings on Religion in America, Routledge, New York and London 1999, pp. VIII + 312.

- Vine Deloria jr, God Is Red. A Native View of Religion, Putnam, New York 1973, Fulcrum Pub, Golden 2003, pp. XVIII + 326.

- Vine Deloria Jr., We Talk, You Listen. New Tribes, New Turf, Macmillan, New York 1970, University of Nebraska Press - Bison Books, Lincoln and London 2007, pp. XII + 230.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014, pp. XIV + 296.

- Jack D. Forbes, Columbus and other Cannibals, D-Q University Press, 1979, Seven Stories Press, New York 2008, pp. XXII + 234.

- Giulio Girardi, La conquista dell'America. Dalla parte dei vinti, Borla, Roma 1992, pp. 368.

- Vittorio Lanternari, Movimenti religiosi di liberta' e di salvezza dei popoli oppressi, Feltrinelli, Milano 1960, 1974, 1977, pp. XXX + 368.

- Vittorio Lanternari, Occidente e Terzo Mondo. Incontri di civilta' e religioni differenti, Dedalo, Bari 1967, 1972, pp. 542.

- Vittorio Lanternari, Antropologia e imperialismo, Einaudi, Torino 1974, 1975, pp. XII + 426.

- Vittorio Lanternari, L'"incivilimento dei barbari". Identita', migrazioni e neo-razzismo, Dedalo, Bari 1983, 1997, pp. 360.

- Elise Marienstras, La resistance indienne aux Etats-Unis, Gallimard-Julliard, Paris 1980, 2014, 2020, pp. 252 (+ un inserto fotografico di 16 pp.).

- John Mohawk, Thinking in Indian. A John Mohawk Reader, Fulcrum, Golden, Colorado, 2010, pp. XXVIII + 296.

- Jeffrey Ostler, Surviving Genocide. Native Nations and the United States from the American Revolution to Bleeding Kansas, Yale University Press, New Haven & London 2019, pp. X + 534.

- Georges E. Sioui, Pour une autohistoire amerindienne, Les Presses de l'Universite' Laval, 2018, pp. XXII + 168.

- David E. Stannard, Olocausto americano, Bollati Boringhieri, Torino 2001, 2021, pp. 464.

- Tzvetan Todorov, La conquista dell'America. Il problema dell'"altro", Einaudi, Torino 1992, pp. XIV + 322.

- David Treuer, Notre coeur bat a' Wounded Knee. L'Amerique indienne de 1890 a' aujourd'hui, Albin Michel, Paris 2021, pp. 576.

- Howard Zinn, Storia del popolo americano. Dal 1492 a oggi, Il Saggiatore, Milano, 2017, 2020, pp. 784.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso la propria ferma opposizione alle guerre attualmente in corso finanche nel cuore dell'Europa, alla crescente dissennata militarizzazione delle relazioni internazionali, al folle riarmo che sta trascinando l'umanita' verso la catastrofe.

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso il loro sostegno all'appello alle istituzioni italiane ed europee affinche' prendano posizione per la liberazione di Leonard Peltier e come gia' hanno fatto numerosi parlamentari e sindaci di varie citta' italiane facciano proprio l'appello del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e chiedano quindi al Presidente degli Stati Uniti d'America di emettere l'atto di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

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Rinnoviamo ancora una volta la richiesta che sia liberato Leonard Peltier, da 47 anni prigioniero innocente.

Chiediamo al Presidente degli Stati Uniti d'America l'atto di grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente, vecchio e malato, testimone della lotta dell'umanita' intera in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, in difesa dell'intero mondo vivente.

Invitiamo ogni persona di volonta' buona a scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier, utilizzando le indicazioni che alleghiamo in calce.

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In the Spirit of Crazy Horse.

Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 25 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


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Allegato: Proposta di lettera al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

*

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


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RILEGGENDO TRE LIBRI DI RIFLESSIONI DI JOYCE SEQUICHIE HIFLER. A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO, MEDITAZIONE E TESTIMONIANZA NEL CORSO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di mercoledi' 22 marzo 2023 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un incontro di riflessione su alcune opere della scrittrice ed editorialista cherokee Joyce Sequichie Hifler, nata nel 1925, collaboratrice di molte pubblicazioni periodiche ed autrice di assai noti libri di meditazione fondata sull'eredita' spirituale dei nativi americani.

Nel corso dell'incontro sono stati illustrati tre volumi dell'autrice tradotti e pubblicati anche in Italia, riassumendone e discutendone i contenuti e rileggendone e commentandone alcuni brani:

- Joyce Sequichie Hifler, Anima pellerossa. La voce del piccolo grande popolo, Edizioni Il Punto d'Incontro, Vicenza 2003, 2006, pp. 400.

- Joyce Sequichie Hifler, Diario pellerossa. L'eredita' spirituale degli Indiani d'America, Edizioni Il Punto d'Incontro, Vicenza 1998, 2021, pp. 400.

- Joyce Sequichie Hifler, Sentiero pellerossa. Meditazioni per molte lune, Edizioni Il Punto d'Incontro, Vicenza 2006, pp. 400.

Tutti e tre i volumi sono organizzati in forma di diario annuale e propongono una meditazione personale al giorno, ciascuna accompagnata da una citazione da grandi personalita' della cultura, della spiritualita', della storia e della Resistenza nativa americana.

Per un primo, minimo accostamento alla cultura e alla lingua Cherokee (la nazione cui l'autrice appartiene) segnaliamo anche il recente volume di Raffaella Milandri e Myriam Blasini, Lessico Cherokee. Storia, spiritualita' e dizionario italiano-cherokee, Mauna Kea Edizioni, s.l. 2021, pp. 418.

Ricordiamo anche che abbiamo dedicato un recente incontro di studio all'assai utile libro di Wilma Mankiller e Michael Wallis, Mankiller capo Cherokee racconta la sua gente, Mursia, Milano 1995, pp. 324.

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L'incontro e' parte di un ciclo di incontri di studio, meditazione e testimonianza in solidarieta' con la lotta dei popoli nativi americani per la loro stessa esistenza, per la dignita' umana e la salvaguardia dell'intera natura; in particolare la storica struttura nonviolenta viterbese promotrice dell'iniziativa e' impegnata per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

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Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno riproposto l'invio di una lettera al Presidente degli Stati Uniti Biden per chiedere che conceda la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 22 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


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RILEGGENDO "I PELLEROSSA CHE LIBERARONO L'ITALIA" DI MATTEO INCERTI. A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO, MEDITAZIONE E TESTIMONIANZA NEL CORSO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di lunedi' 20 marzo a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un incontro di studio sul libro di Matteo Incerti, I pellerossa che liberarono l'Italia, Corsiero Editore, Reggio Emilia 2020, 2021, pp. 398.

Nel corso dell'incontro e' stato innanzitutto ricordato l'autore, giornalista e storico, nato a Reggio Emilia il 12 maggio 1971 e deceduto ancor giovane in Canada il 14 agosto 2022; e' poi stato ampiamente riassunto il libro, e ne sono stati letti e commentati alcuni brani particolarmente toccanti.

Il libro ricostruisce le vicende di alcuni dei nativi americani che si arruolarono volontari nelle forze alleate e vennero in Italia a combattere contro il fascismo nella seconda guerra mondiale.

Di alcuni di questi eroi nativi americani che hanno liberato l'Italia dal giogo nazifascista l'opera offre ritratti commoventi avvalendosi di numerose illuminanti testimonianze.

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Anche per la gratitudine che dobbiamo a questi fratelli che hanno eroicamente lottato per la liberazione del nostro paese e del nostro continente dalla barbarie nazifascista, dalla violenza onnidistruttiva di scellerati e abominevoli regimi razzisti, stragisti e genocidari, dovremmo a nostra volta sostenere la lotta - che prosegue ancor oggi - di tutti i popoli nativi americani contro il genocidio, l'etnocidio e l'ecocidio di cui sono vittima, e con essi la Madre Terra e l'umanita' intera.

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L'incontro e' parte di una serie di incontri di studio, meditazione e testimonianza in solidarieta' con la lotta dei popoli nativi americani per la loro stessa esistenza, per la dignita' umana e la salvaguardia dell'intera natura; in particolare la storica struttura nonviolenta viterbese promotrice dell'iniziativa e' impegnata per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

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Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno riproposto l'invio di una lettera al Presidente degli Stati Uniti Biden per chiedere che conceda la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

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- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 20 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


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NEL CINQUANTESIMO ANNIVERSARIO DELL'OCCUPAZIONE DI WOUNDED KNEE (27 FEBBRAIO - 8 MAGGIO 1973) A VETRALLA (VT) UNA COMMEMORAZIONE NEL CORSO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di domenica 19 marzo 2023 a Cura di Vetralla (Vt), per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolta una commemorazione del cinquantesimo anniversario dell'occupazione di Wounded Knee da parte di militanti dell'American Indian Movement dal 27 febbraio all'8 maggio 1973.

Wounded Knee e' un luogo simbolico del genocidio della popolazione nativa americana, li' il 29 dicembre 1890 si consumo' un ennesimo massacro della popolazione nativa da parte dell'esercito statunitense, massacro che in ambito storiografico convenzionalmente segna la conclusione delle cosiddette "guerre indiane", ovvero della fase piu' brutalmente militarista e stragista del plurisecolare genocidio, etnocidio ed ecocidio tuttora in corso.

Con l'occupazione di Alcatraz tra il 1969 e il 1971, con il "Sentiero dei trattati infranti" del 1972 che si concluse con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs (BIA) a Washington, ma soprattutto con i 71 giorni di occupazione e di resistenza a Wounded Knee nel 1973, le popolazioni native americane riaffermarono la propria esistenza e la propria resistenza in difesa della verita' e della giustizia, della dignita' umana, dei diritti umani di tutti gli esseri umani, della Madre Terra. La loro lotta prosegue tuttora, ed e' la lotta di ogni persona senziente e pensante che si oppone a tutti i totalitarismi e a tutti i genocidi, che si oppone a tutte le guerre e a tutte le devastazioni, che si oppone a tutti i razzismi e a tutte le schiavitu', che si oppone al fascismo e al colonialismo, al capitalismo e all'imperialismo, al maschilismo e alla distruzione del mondo vivente.

La commemorazione e' stata tenuta dal responsabile della struttura nonviolenta viterbese, Peppe Sini.

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L'incontro e' parte di una serie di incontri di studio, meditazione e testimonianza in solidarieta' con la lotta dei popoli nativi americani per la loro stessa esistenza, per la dignita' umana e la salvaguardia dell'intera natura; in particolare la storica struttura nonviolenta viterbese promotrice dell'iniziativa e' impegnata per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

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Una minima bibliografia orientativa

- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013, pp. XXVIII + 212.

- Dennis Banks and Richard Erdoes, Ojibwa Warrior. Dennis Banks and the Rise of the American Indian Movement, University of Oklahoma Press, 2005, pp. XII + 362.

- Fulvio Bernardinis, Gioia Re, Nel Paese delle Ombre Rosse. Guida alle riserve indiane, Mursia, Milano 1992, pp. 176 (+ 16 pp. di illustrazioni fuori testo).

- Johanna Brand, L'Fbi contro l'American Indian Movement. Vita e morte di Anna Mae Aquash, Xenia, Milano 1997.

- Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977, pp. 480.

- Noam Chomsky, Anno 501, la conquista continua, Gamberetti, Roma 1993, 1996, pp. 392.

- Ward Churchill, Acts of Rebellion, New York and London 2003, pp. XX + 484.

- Ward Churchill, A Little Matter of Genocide, City Lights Books, San Francisco 1998, pp. XX + 532.

- Ward Churchill, Fantasies of the Master Race: Literature, Cinema, and the Colonization of American Indians, Common Courage Press, 1992, City Lights Books, San Francisco, Ca, 1998, 2001 e successive ristampe, pp. XX + 262.

- Ward Churchill, Kill the Indian, save the Man. The Genocidal Impact of American Indian Residential Schools, City Light Books, San Francisco 2004, pp. LII + 160.

- Ward Churchill, On the Justice of Roosting Chickens: Reflections on the Consequences of U.S. Imperial Arrogance and Criminality, AK Press, Oakland-Edinburgh s.d. ma 2003, pp. VIII + 312.

- Ward Churchill, Perversions of justice. Indigenous peoples and angloamerican law, City Lights Books, San Francisco 2003, pp. XXII + 466.

- Ward Churchill, Since Predator Came: Notes from the Struggle for American Indian Liberation, Aigis Publishing, 1995, AK Press, Oakland 2005, pp. VIII + 426.

- Ward Churchill, Struggle for the Land: Native North American Resistance to Genocide, Ecocide and Colonization, City Lights Books, San Francisco 2002, pp. 460.

- Ward Churchill, Wielding Words like Weapons. Selected Essays in Indigenism, 1995–2005, PM Press, Oakland 2017, pp. XIV + 572.

- Ward Churchill & Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022, pp. XIV + XXVI + 510.

- Ward Churchill & Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022, pp. LXXXVIII + 468.

- Daniel M. Cobb, Native Activism in Cold War America: The Struggle for Sovereignty, University Press of Kansas, Lawrence 2008, pp. XII + 306.

- Laura Coltelli, Parole fatte d'alba. Gli scrittori indiani d'America raccontano, Castelvecchi, Roma 1995, pp. 196.

- Peter Cozzens, La terra sta piangendo. La grande epopea delle guerre indiane per la frontiera americana, Mondadori, Milano 2018, 2019, pp. VI + 626 (+ un inserto fotografico di 24 pp.).

- Leonard Crow Dog and Richard Erdoes, Crow Dog. Four generations of medicine men, Harper Perennial, New York 1996.

- Mary Crow-Dog, Richard Erdoes, Donna Lakota. la mia vita di Sioux, Tropea, Milano 1997, pp. 256.

- Nelcya Delanoe, Joelle Rostkowski, La presence indienne aux Etats-Unis. Anthologie d'un defi a' l'oubli, L'Harmattan, Paris 2015, pp. 252.

- Philip J. Deloria, Playing Indian, Yale University Press, New Haven & London 1998, 2022, pp. XX + 150.

- Vine Deloria Jr., Behind the Trail of Broken Treaties: An Indian Declaration of Independence, Dell Publishing, New York 1974, University of Texas Press, Austin 1985, pp. XIV + 296.

- Vine Deloria Jr, Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977.

- Vine Deloria Jr, For This Land. Writings on Religion in America, Routledge, New York and London 1999, pp. VIII + 312.

- Vine Deloria jr, God Is Red. A Native View of Religion, Putnam, New York 1973, Fulcrum Pub, Golden 2003, pp. XVIII + 326.

- Vine Deloria Jr, Spirit & Reason. The Vine Deloria Jr. Reader, Fulcrum, Wheat Ridge, Colorado, 1999, pp. XVI + 384.

- Vine Deloria Jr., We Talk, You Listen. New Tribes, New Turf, Macmillan, New York 1970, University of Nebraska Press - Bison Books, Lincoln and London 2007, pp. XII + 230.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014, pp. XIV + 296.

- Roxanne Dunbar-Ortiz and Dina Gilio-Whitaker, "All the Real Indians Died Off". And 20 Other Myths About Native Americans, Beacon Press, Boston 2016, pp. XII + 208.

- Nick Estes, Our History Is the Future. Standing Rock Versus the Dakota Access Pipeline, and the Long Tradition of Indigenous Resistance, Verso, London-New York 2019, pp. X + 310.

- Nick Estes, Melanie K. Yazzie, Jennifer Nez Denetdale, David Correia, Red Nation Rising. From Bordertown Violence to Native Liberation, PM Press, Oakland, California, 2021, pp. XII + 162.

- Daniele Fiorentino, Le tribu' devono sparire. La politica di assimilazione degli indiani negli Stati Uniti d'America, Carocci, Roma 2001, pp. 158.

- Jack D. Forbes, Columbus and other Cannibals, D-Q University Press, 1979, Seven Stories Press, New York 2008, pp. XXII + 234.

- Dina Gilio-Whitaker, As Long as Grass Grows. The Indigenous Fight for Environmental Justice, from Colonization to Standing Rock, Beacon Press, Boston 2019, pp. XII + 212.

- Giulio Girardi, La conquista dell'America. Dalla parte dei vinti, Borla, Roma 1992, pp. 368.

- Pekka Hamalainen, L'Amerique des Sioux. Nouvelle histoire d'une puissance indigene, Albin Michel, Paris 2022, pp. 606.

- Diana Hansen (a cura di), Indiani d'America. Identita' e memoria collettiva nei documenti della nuova resistenza indiana, Savelli, Roma 1977, pp. 208.

- Steve Hendricks, The Unquiet Grave: The FBI and the Struggle for the Soul of Indian Country, Thunder's Mouth Press, New York 2006, pp. XIV + 490.

- Matteo Incerti, I pellerossa che liberarono l'Italia, Corsiero Editore, Reggio Emilia 2020, 2021, pp. 398.

- Philippe Jacquin, Storia degli indiani d'America, Mondadori, Milano 1977, pp. 208.

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford 2013, 2016, pp. XXII + 364.

- Bruce Johnson and Roberto Maestas, Wasi'chu. The Continuing Indian War, Monthly Review Press, New York and London 1979, pp. 268.

- Troy R. Johnson, Red Power: The Native American Civil Rights Movement, Chelsea House, New York 2007, pp. 112.

- Michael Koch, Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016, pp. 496.

- Winona LaDuke, All Our Relations. Native struggles for Land and Life, South End Press, Cambridge, Massachusetts, 1999, poi Haymarket Books, Chicago 2015, pp. XII + 246.

- Vittorio Lanternari, Movimenti religiosi di liberta' e di salvezza dei popoli oppressi, Feltrinelli, Milano 1960, 1974, 1977, pp. XXX + 368.

- Vittorio Lanternari, Occidente e Terzo Mondo. Incontri di civilta' e religioni differenti, Dedalo, Bari 1967, 1972, pp. 542.

- Vittorio Lanternari, Antropologia e imperialismo, Einaudi, Torino 1974, 1975, pp. XII + 426.

- Vittorio Lanternari, L'"incivilimento dei barbari". Identita', migrazioni e neo-razzismo, Dedalo, Bari 1983, 1997, pp. 360.

- Barbara Alice Mann (a cura di), Daughters of Mother Earth: The Wisdom of Native American Women, Praeger, Westport - London 2006, pp. XVIII + 124.

- Elise Marienstras, La resistance indienne aux Etats-Unis, Gallimard-Julliard, Paris 1980, 2014, 2020, pp. 252 (+ un inserto fotografico di 16 pp.).

- Marco Massignan, Guida alle riserve indiane di Stati Uniti e Canada, Xenia, Milano 1999, pp. IV + 252.

- Marco Massignan, Il grande libro delle tribu' indiane d'America, Xenia, Milano 1999, Xenia-Ibis, Como-Pavia 2016, pp. IV + 380.

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992, pp. XLII + 646.

- Aram Mattioli, Mondi perduti. Una storia dei nativi nordamericani. 1700-1910, Einaudi, Torino 2019, 2021, pp. XII + 368.

- Russell Means (with Marvin J. Wolf), Where White Men Fear to Tread. The autobiography of Russell Means, St. Martin's Griffin, New York 1995, pp. XVIII + 574 (+ due inserti fotografici di complessive 32 pp.).

- Franco Meli (a cura di), Parole nel sangue. Poesia indiana americana contemporanea, Mondadori, Milano 1991, pp. XL + 280.

- Messaggio degli Irochesi al mondo occidentale. Per un risveglio della coscienza, la Fiaccola, Ragusa 1986, 1989, pp. 104.

- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002, pp. XXIV + 204.

- Raffaella Milandri, Nativi Americani. Guida alle Tribu' e Riserve Indiane degli Stati Uniti, Mauna Kea Edizioni, 2021, pp. 416.

- Nando Minnella, Michele Morieri, Indiani oggi. La Resistenza indiana oggi: documenti e testimonianze. Con una "Guida ai campeggi nelle Riserve indiane", Gammalibri, Milano 1981, pp. 296.

- John Mohawk, Thinking in Indian. A John Mohawk Reader, Fulcrum, Golden, Colorado, 2010, pp. XXVIII + 296.

- N. Scott Momaday, Custode della terra, Black Coffee, Firenze 2023, pp. 96.

- N. Scott Momaday, I nomi, La salamandra, Milano 1992, pp. XII + 236.

- MariJo Moore (ed.), Genocide of the Mind. New Native American Writing, Nation Books, New York 2003, pp. XVI + 352.

- John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977, pp. 256.

- William W. Newcomb jr., Gli indiani del Nord-America, Il Bagatto, Roma 1985, pp. 268.

- Barbara Nixon, Mi' Taku'ye-Oyasin. The Native American Holocaust. Letters from Wounded Knee, written by Barbara Nixon, as told by Marlette Thunder Horse, Xlibris, 2012, 2 voll., pp. 636 (vol. I) + 530 (vol. II).

- Jeffrey Ostler, The Lakotas and the Black Hills. The Struggle for Sacred Ground, Viking Penguin, New York 2010, pp. XVIII + 238.

- Jeffrey Ostler, Surviving Genocide. Native Nations and the United States from the American Revolution to Bleeding Kansas, Yale University Press, New Haven & London 2019, pp. X + 534.

- Leonard Peltier, Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999, pp. XXVI + 244.

- Jean Pictet, L'epopea dei pellerossa, Mursia, Milano 1992, 2008, pp. 704 + 32 pp. di inserto fotografico.

- Laura Edith Savoy, Tracce. Memoria, storia e razza nel paesaggio americano, Black Coffee, Firenze 2022, pp. 240.

- Angelo Schwarz, 1854-1915 cronaca fotografica del genocidio delle nazioni indiane d'America, Priuli & Verlucca, Ivrea 1980.

- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996, pp. 192.

- Edda Scozza (a cura di), Voci indiane del Nord America, Sensibili alle foglie, Roma 1994, pp. 128.

- Georges E. Sioui, Pour une autohistoire amerindienne, Les Presses de l'Universite' Laval, 2018, pp. XXII + 168.

- Paul Chaat Smith, Everything You Know about Indians Is Wrong, University of Minnesota Press, Minneapolis-London 2009, 2020, pp. VIII + 196 (+ 4 pp. di illustrazioni fuori testo).

- Paul Chaat Smith and Robert Allen Warrior, Like a Hurricane. The Indian Movement from Alcatraz to Wounded Knee, The New Press, New York 1996, 1997, pp. XVI + 344.

- Dean Snow, Gli Indiani d'America: archeologia e civilta', Newton Compton, Roma 1979, pp. 222 (con un inserto fotografico di 48 pp.).

- David E. Stannard, Olocausto americano, Bollati Boringhieri, Torino 2001, 2021, pp. 464.

- Stan Steiner, Uomo bianco scomparirai, Jaca Book, Milano 1977, 1994, pp. 296.

- Kenneth S. Stern, Loud Hawk: The United States versus the American Indian Movement, University of Oklahoma Press, 1994, Red River Books, 2002, pp. X + 374.

- Michael E. Tigar, Wade H. McCree, Leonard Peltier, Petitioner, v. United States. U.S. Supreme Court transcript of record with supporting pleading, Gale MOML U.S. Supreme Court Records, 1978 e successive ristampe, pp. 108.

- Tzvetan Todorov, La conquista dell'America. Il problema dell'"altro", Einaudi, Torino 1992, pp. XIV + 322.

- David Treuer, Notre coeur bat a' Wounded Knee. L'Amerique indienne de 1890 a' aujourd'hui, Albin Michel, Paris 2021, pp. 576.

- Wilcomb E. Washburn, Gli indiani d'America, Editori Riuniti, Roma 1981, 2006, pp. VI + 314.

- Rex Weyler, Blood of the Land. The Government and Corporate War against the American Indian Movement, Random House, New York 1982, 1984.

- Sidney M. Willhelm, Uomo rosso uomo nero bianca America. Per una sociologia del razzismo, Lampugnani Nigri, 1971, pp. 128.

- Edmund Wilson, Dovuto agli irochesi, Il Saggiatore, Milano 1962, 1994, pp. 248 (+ 16 pp. di illustrazioni fuori testo).

- Howard Zinn, Storia del popolo americano. Dal 1492 a oggi, Il Saggiatore, Milano, 2017, 2020, pp. 784.

- Elemire Zolla, I letterati e lo sciamano, Bompiani, Milano 1969, 1978, pp. XVIII + 400.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 19 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


* * *

RICORDANDO WILMA MANKILLER. A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO, MEDITAZIONE E TESTIMONIANZA NEL CORSO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di sabato 18 marzo a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un incontro di commemorazione della grande attivista nativa americana Wilma Mankiller (1945-2010), la prima donna a capo della nazione Cherokee.

Nel corso dell'incontro e' stata rievocata la figura e sono state ricordate le lotte dell'illustre militante che ha dedicato l'intera sua vita alla difesa dei diritti del suo popolo, di tutti i popoli nativi e di tutti gli esseri umani, e sono state lette e commentate alcune pagine del libro autobiografico (e non solo) pubblicato anni fa anche in Italia dalla benemerita casa editrice Mursia: Wilma Mankiller e Michael Wallis, Mankiller capo Cherokee racconta la sua gente, Mursia, Milano 1995.

*

L'incontro e' parte di una serie di incontri di studio, meditazione e testimonianza in solidarieta' con la lotta dei popoli nativi americani per la loro stessa esistenza, per la dignita' umana e la salvaguardia dell'intera natura; in particolare la storica struttura nonviolenta viterbese promotrice dell'iniziativa e' impegnata per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

*

Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno riproposto l'invio di una lettera al Presidente degli Stati Uniti Biden per chiedere che conceda la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 18 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


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RILEGGENDO DUE OPERE DI MOURNING DOVE. A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO, MEDITAZIONE E TESTIMONIANZA NEL CORSO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di venerdi' 17 marzo a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un incontro di studio su due classiche opere della celebre scrittrice nativa americana Mourning Dove (Christine Quintasket, nata probabilmente nel 1884 e deceduta nel 1936).

Nel corso dell'incontro e' stata illustrata la figura dell'autrice e sono state esaminate le sue due opere piu' note, recentemente tradotte e pubblicate anche in Italia, riassumendone i contenuti e rileggendone e commentandone alcuni brani:

- Mourning Dove, Cogewea. La mezzosangue, Mauna Kea Edizioni, 2022, pp. 326.

- Mourning Dove, Coyote Stories, Mauna Kea Edizioni, 2020, pp. 152.

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L'incontro e' parte di una serie di incontri di studio, meditazione e testimonianza in solidarieta' con la lotta dei popoli nativi americani per la loro stessa esistenza, per la dignita' umana e la salvaguardia dell'intera natura; in particolare la storica struttura nonviolenta viterbese promotrice dell'iniziativa e' impegnata per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

*

Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno riproposto l'invio di una lettera al Presidente degli Stati Uniti Biden per chiedere che conceda la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 17 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


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"DI ALCUNE OPERE DI N. SCOTT MOMADAY IN TRADUZIONE ITALIANA". A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO, MEDITAZIONE E TESTIMONIANZA NEL CORSO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di martedi' 14 marzo 2023 a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un incontro di studio su alcune opere dell'illustre scrittore ed artista nativo americano N. Scott Momaday (nato nel 1934, nel 1969 ricevette il Premio Pulitzer per il suo romanzo del 1968 Casa fatta di alba, da cui si suole far iniziare il rinascimento e il crescente riconoscimento internazionale della letteratura nativa americana).

Nel corso dell'incontro sono stati esaminati cinque libri dell'autore disponibili in traduzione italiana, riassumendone i temi e leggendone e commentandone alcuni brani:

- N. Scott Momaday, Casa fatta di alba, Guanda, Milano 1979, pp. 208.

- N. Scott Momaday, Casa fatta di alba, Black Coffee, Firenze 2022, pp. 240 (nuova edizione in diversa traduzione).

- N. Scott Momaday, Custode della terra, Black Coffee, Firenze 2023, pp. 96.

- N. Scott Momaday, Il viaggio a Rainy Mountain, La salamandra, Milano 1988, pp. 176.

- N. Scott Momaday, I nomi, La salamandra, Milano 1992, pp. XII + 236.

- N. Scott Momaday, La strana e verace storia della mia vita con Billy the Kid (e altre storie), Salerno, Roma 1993, pp. 104 (+ 20 pp. di illustrazioni fuori testo).

Segnaliamo anche l'ampia intervista a N. Scott Momaday in Laura Coltelli, Parole fatte d'alba. Gli scrittori indiani d'America raccontano, Castelvecchi, Roma 1995 (Laura Coltelli e' benemerita e prestigiosa traduttrice, studiosa ed amica dell'autore e di altri scrittori e scrittrici native americane).

Un'ampia bibliografia di e sull'autore e' nei due volumi editi dalla casa editrice La salamandra.

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L'incontro e' parte di una serie di incontri di studio, meditazione e testimonianza in solidarieta' con la lotta dei popoli nativi americani per la loro stessa esistenza, per la dignita' umana e la salvaguardia dell'intera natura; in particolare la storica struttura nonviolenta viterbese promotrice dell'iniziativa e' impegnata per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

*

Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno riproposto l'invio di una lettera al Presidente degli Stati Uniti Biden per chiedere che conceda la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 14 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


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LA REDAZIONE DE "LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO" ESPRIME SOLIDARIETA' ALL'ON. ELLY SCHLEIN E SOTTOSCRIVE LA LETTERA APERTA AFFINCHE' NEL RICORDO DI DAVID SASSOLI PROMUOVA UN RINNOVATO IMPEGNO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


Gentilissima onorevole Schlein,

anche noi le esprimiamo la nostra piena solidarieta'.

L'ignobile e demente scritta nazista apparsa su un muro di Viterbo contro di lei ha offeso non solo la sua persona, ma ogni essere umano senziente e pensante; ogni essere umano decente sa che il nazismo e' un abominio e un crimine contro l'umanita'; ogni essere umano decente sa che occorre lottare contro il fascismo, il razzismo, il maschilismo, la violenza che e' sempre disumana.

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Gentilissima onorevole Schlein,

vorremmo anche sottoscrivere l'appello a lei rivolto una settimana fa che confidiamo abbia gia' avuto modo di leggere e considerare.

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Gentilissima onorevole Schlein,

lei certo ricordera' con il nostro stesso affetto il compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.

E ricordera' anche il suo impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

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Da Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli il 23 agosto 2021 espresse pubblicamente - con una conferenza stampa, un video e un tweet - la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia a Leonard Peltier.

Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente Sassoli scrisse, in italiano e in inglese:

"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.

Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".

"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.

I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".

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Peraltro fin dagli anni Novanta del secolo scorso il Parlamento Europeo aveva approvato risoluzioni a tal fine.

Cosi' recitava il testo della risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999 (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. C 150 del 28/05/1999 pag. 0384, B4-0169, 0175, 0179 e 0199/99):

"Risoluzione sul caso di Leonard Peltier

Il Parlamento europeo,

- vista la sua risoluzione del 15 dicembre 1994 sulla grazia per Leonard Peltier (GU C 18 del 23.1.1995, pag. 183),

A. considerando il ruolo svolto da Leonard Peltier nella difesa dei diritti dei popoli indigeni,

B. considerando che Leonard Peltier e' stato condannato nel 1977 a due ergastoli dopo essere stato estradato dal Canada, benche' non vi fosse alcuna prova della sua colpevolezza,

C. considerando che Amnesty International ha ripetutamente espresso le proprie preoccupazioni circa l'equita' del processo che ha condotto alla condanna di Leonard Peltier,

D. considerando che il governo degli Stati Uniti ha ormai ammesso che gli affidavit utilizzati per arrestare e estradare Leonard Peltier dal Canada erano falsi e che il Pubblico ministero statunitense Lynn Crooks ha affermato che il governo degli Stati Uniti non aveva alcuna prova di chi aveva ucciso gli agenti,

E. considerando che dopo 23 anni trascorsi nei penitenziari federali, le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono seriamente aggravate e che secondo il giudizio di specialisti la sua vita potrebbe essere in pericolo se non ricevera' adeguate cure mediche,

F. considerando che le autorita' penitenziarie continuano a negargli adeguate cure mediche in violazione del diritto umanitario internazionale e i suoi diritti costituzionali,

G. rilevando che Leonard Peltier ha esaurito tutte le possibilita' di appello concessegli dal diritto statunitense,

1. insiste ancora una volta affinche' venga concessa a Leonard Peltier la grazia presidenziale;

2. insiste affinche' Leonard Peltier sia trasferito in una clinica dove possa ricevere le cure mediche del caso;

3. ribadisce la sua richiesta di un'indagine sulle irregolarita' giudiziarie che hanno portato alla reclusione di Leonard Peltier;

4. incarica la sua delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti di sollevare il caso di Leonard Peltier iscrivendolo all'ordine del giorno del prossimo incontro con i parlamentari americani;

5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Congresso statunitense e al Presidente degli Stati Uniti d'America".

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Gentilissima onorevole Schlein,

lei ricordera' anche che nel corso di quasi mezzo secolo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.

E ricordera' anche che lo scorso anno due nuovi autorevoli inviti, tra molti altri, sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: dapprima la Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, e successivamente con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense.

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Di seguito un estratto dal documento dell'Onu del 2022 che chiede la liberazione di Leonard Peltier:

Human Rights Council

Working Group on Arbitrary Detention

Opinions adopted by the Working Group on Arbitrary Detention at its ninety-third session, 30 March–8 April 2022

Opinion No. 7/2022 concerning Leonard Peltier (United States of America)

1. The Working Group on Arbitrary Detention was established in resolution 1991/42 of the Commission on Human Rights. In its resolution 1997/50, the Commission extended and clarified the mandate of the Working Group. Pursuant to General Assembly resolution 60/251 and Human Rights Council decision 1/102, the Council assumed the mandate of the Commission. The Council most recently extended the mandate of the Working Group for a three-year period in its resolution 42/22.

2. In accordance with its methods of work (1), on 10 December 2021 the Working Group transmitted to the Government of the United States of America a communication concerning Leonard Peltier. The Government replied to the communication on 11 February 2022. The State is a party to the International Covenant on Civil and Political Rights.

3. The Working Group regards deprivation of liberty as arbitrary in the following cases:

(a) When it is clearly impossible to invoke any legal basis justifying the deprivation of liberty (as when a person is kept in detention after the completion of his or her sentence or despite an amnesty law applicable to him or her) (category I);

(b) When the deprivation of liberty results from the exercise of the rights or freedoms guaranteed by articles 7, 13, 14, 18, 19, 20 and 21 of the Universal Declaration of Human Rights and, insofar as States parties are concerned, by articles 12, 18, 19, 21, 22, 25, 26 and 27 of the Covenant (category II);

(c) When the total or partial non-observance of the international norms relating to the right to a fair trial, established in the Universal Declaration of Human Rights and in the relevant international instruments accepted by the States concerned, is of such gravity as to give the deprivation of liberty an arbitrary character (category III);

(d) When asylum seekers, immigrants or refugees are subjected to prolonged administrative custody without the possibility of administrative or judicial review or remedy (category IV);

(e) When the deprivation of liberty constitutes a violation of international law on the grounds of discrimination based on birth, national, ethnic or social origin, language, religion, economic condition, political or other opinion, gender, sexual orientation, disability, or any other status, that aims towards or can result in ignoring the equality of human beings (category V).

(...)

Disposition

101. In the light of the foregoing, the Working Group renders the following opinion:

The deprivation of liberty of Leonard Peltier, being in contravention of articles 2, 7 and 9 of the Universal Declaration of Human Rights and articles 2 (1), 9 and 26 of the International Covenant on Civil and Political Rights, is arbitrary and falls within categories III and V.

102. The Working Group requests the Government of the United States to take the steps necessary to remedy the situation of Mr. Peltier without delay and bring it into conformity with the relevant international norms, including those set out in the Universal Declaration of Human Rights and the International Covenant on Civil and Political Rights.

103. The Working Group considers that, taking into account all the circumstances of the case, including the risk to Mr. Peltier's health, the appropriate remedy would be to release Mr. Peltier immediately and accord him an enforceable right to compensation and other reparations, in accordance with international law (48). In the current context of the COVID-19 pandemic and the threat that it poses in places of detention, the Working Group calls upon the Government to take urgent action to ensure the immediate release of Mr. Peltier.

104. The Working Group urges the Government to ensure a full and independent investigation of the circumstances surrounding the arbitrary detention of Mr. Peltier and to take appropriate measures against those responsible for the violation of his rights.

105. In accordance with paragraph 33 (a) of its methods of work, the Working Group refers the present case to the Special Rapporteur on torture and other cruel, inhuman or degrading treatment or punishment, the Special Rapporteur on the right of everyone to the enjoyment of the highest attainable standard of physical and mental health, the Independent Expert on the enjoyment of all human rights by older persons, and the Special Rapporteur on the rights of indigenous peoples, for appropriate action.

106. The Working Group requests the Government to disseminate the present opinion through all available means and as widely as possible.

Follow-up procedure

107. In accordance with paragraph 20 of its methods of work, the Working Group requests the source and the Government to provide it with information on action taken in follow-up to the recommendations made in the present opinion, including:

(a) Whether Mr. Peltier been released and, if so, on what date;

(b) Whether compensation or other reparations have been made to Mr. Peltier;

(c) Whether an investigation has been conducted into the violation of Mr. Peltier's rights and, if so, the outcome of the investigation;

(d) Whether any legislative amendments or changes in practice have been made to harmonize the laws and practices of the United States with its international obligations in line with the present opinion;

(e) Whether any other action has been taken to implement the present opinion.

108. The Government is invited to inform the Working Group of any difficulties it may have encountered in implementing the recommendations made in the present opinion and whether further technical assistance is required, for example through a visit by the Working Group.

109. The Working Group requests the source and the Government to provide the abovementioned information within six months of the date of transmission of the present opinion. However, the Working Group reserves the right to take its own action in follow-up to the opinion if new concerns in relation to the case are brought to its attention. Such action would enable the Working Group to inform the Human Rights Council of progress made in implementing its recommendations, as well as any failure to take action.

110. The Working Group recalls that the Human Rights Council has encouraged all States to cooperate with the Working Group and has requested them to take account of its views and, where necessary, to take appropriate steps to remedy the situation of persons arbitrarily deprived of their liberty, and to inform the Working Group of the steps they have taken (49).

[Adopted on 30 March 2022]

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Di seguito il testo integrale della risoluzione approvata all'unanimita' dal Comitato Nazionale del Partito Democratico degli Stati Uniti d'America l'8 settembre 2022:

The following Resolution will be considered by the Resolutions Committee at its meeting on September 8, 2022.

Submitted by:

Ruth Buffalo/ND

Patrick Hart/Chair/ND

Kari Breker/Vice Chair/ND

Adam Goldwyn/ND

Clara Pratte/AZ

Resolution to Consider an Award of Executive Clemency for Leonard Peltier

WHEREAS, Democrats have sought to use clemency powers to secure the release of those serving unduly long or unjust prison sentences; and

WHEREAS, the Obama administration commuted the sentences of more than 1,700 people serving unjust sentences after a thorough review of their individual cases and the Biden administration has so far used clemency powers for more than 75 individuals serving unjust sentences as part of a broader strategy to make the criminal justice system more fair; and

WHEREAS, the Biden administration, under the direction of Secretary Deb Haaland, is leading a historic investigation into the lasting social impacts - such as, historical and intergenerational trauma - of the federal Indian boarding school system that separated Mr. Peltier from his family at a young age; and

WHEREAS, Mr. Peltier is 77 years old, and has served more than 45 years in federal prison - at least five years solitary confinement - in numerous prisons across the United States; and

WHEREAS, Leonard Peltier is Native American, elderly and suffers from severe health conditions, including diabetes and a lethal abdominal aortic aneurysm; life ending if ruptured; and

WHEREAS, The Department of Justice (DOJ) has issued a national response to the COVID-19 pandemic authorizing the Federal Bureau of Prisons (BOP) to release elderly inmates and those with underlying health conditions from federal prisons; Mr. Peltier is imprisoned at the Coleman Federal Correctional Complex in Florida and qualifies for early release under BOP guidelines; and

WHEREAS, Mr. Peltier was convicted and sentenced to two consecutive life sentences in 1977 for the murders of Federal Bureau of Investigation (FBI) agents Ronald Williams and Jack Coler, killed on June 26, 1975, during a confrontation with members of the American Indian Movement (AIM) on the Pine Ridge Indian reservation; Joseph Stuntz, a 23-year-old member of the Coeur d'Alene Tribe, was also killed that day, and his death was never investigated; and

WHEREAS, Mr. Peltier was extradited from Canada based on false statements of an alleged eye witness who later retracted her testimony; and

WHEREAS, many evidentiary and procedural irregularities arose during Mr. Peltier's prosecution, such as alleged key eyewitness to the shootings later retracting testimony disclosing threats against the eyewitness and family by the FBI; and

WHEREAS, a 1980 Freedom of Information Act ruling revealed to Mr. Peltier's lawyers the prosecution withheld evidence that might have impacted Mr. Peltier's case; and

WHEREAS, although legal experts have criticized the trial for its failed due process, appeals for presidential consideration of clemency by distinguished Americans and justice organizations have had no success; and

WHEREAS, this further diminishes American Indians' faith in the criminal justice system throughout the country; and

WHEREAS, hundreds of tribal nations have supported early release and clemency Mr. Peltier's throughout the years, and the Turtle Mountain Band of Chippewa, of which Mr. Peltier is a member, has offered housing, elderly support, and reintegration services upon Mr. Peltier's release; and

WHEREAS, petitions for Mr. Peltier's release are widespread and urgent, including those who once were part of the 1977 criminal prosecution and former U.S. Attorney James H. Reynolds, having garnered over 275,000 signatures on a petition requesting President Biden grant Mr. Peltier clemency; and

WHEREAS, Amnesty International, a global human rights organization with over 10 million members, supporters, and activists worldwide, continues the call for Mr. Peltier's release to this day; and

WHEREAS, Mr. Peltier has overwhelming support from internationally respected champions of human rights, including the late Nelson Mandela, His Holiness the Dalai Lama, Mikhail Gorbachev, Mary Robinson, former President of Ireland and United Nations High Commissioner for Human Rights, the European Parliament, the Belgian Parliament, the Italian Parliament, the Kennedy Memorial Center for Human Rights, the Rev. Jesse Jackson, Rigoberta Menchu, seven Nobel Peace Prize Laureates (including Archbishop Desmond Tutu and Shirin Ebadi), Rage Against the Machine, Pete Seeger, Carlos Santana, Harry Belafonte, Gloria Steinem, and Robert Redford, representing but a fraction of those who recognize the injustice imposed upon Mr. Peltier; and

WHEREAS, the National Caucus of Native American State Legislators, tribal nation leaders, and the National Congress of American Indians, within our representative states and beyond, have demanded Mr. Peltier's clemency and release;

THEREFORE, BE IT RESOLVED, that the DNC platform states that the President should use clemency powers "to secure the release of those serving unduly long sentences;" and

BE IT FURTHER RESOLVED, that given the overwhelming support for clemency, the constitutional due process issues underlying Mr. Peltier's prosecution, his status as an elderly inmate, and that he is an American Indian, who suffer from greater rates of health disparities and severe underlying health conditions, Mr. Peltier is a good candidate to be granted mercy and leniency; and

BE IT FURTHER RESOLVED, that it is highly appropriate that consideration of clemency for Mr. Peltier be prioritized and expedited, so that Mr. Peltier can return to his family and live his final years among his people.

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Gentilissima onorevole Schlein,

con questa lettera vorremmo pregarla, nel ricordo dell'indimenticabile presidente David Sassoli, di un impegno suo personale, come del suo intero partito, a sostenere la mobilitazione internazionale finalizzata ad ottenere che il Presidente degli Stati Uniti d'America conceda la grazia che finalmente restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Voglia gradire un cordiale saluto e i migliori auguri di buon lavoro,


la redazione de "La nonviolenza e' in cammino"


Viterbo, 12 marzo 2023


La redazione de "La nonviolenza e' in cammino" ha sede presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

"La nonviolenza e' in cammino" e' un notiziario telematico quotidiano che si pubblica dal 2000.


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Allegati:

1. una minima notizia biografica su Leonard Peltier;

2. una minima notizia bibliografica su Leonard Peltier.

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1. una minima notizia biografica su Leonard Peltier

Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.

Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.

Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.

Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.

Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco)  nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.

Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.

Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.

Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.

Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.

Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.

A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.

Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.

Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.

Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.

In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.

Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.

La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.

Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.

Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).

Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.

Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.

Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?

E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, alcuni mesi fa e' stato anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.

Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.

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2. una minima notizia bibliografica su Leonard Peltier

- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.

- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.

- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.

- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.

- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.


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"SURVIVING GENOCIDE" DI JEFFREY OSTLER: UN LIBRO DA TRADURRE. A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO, MEDITAZIONE E TESTIMONIANZA NEL CORSO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di sabato 11 marzo a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un incontro di studio sulla preziosa e possente opera di Jeffrey Ostler, Surviving Genocide. Native Nations and the United States from the American Revolution to Bleeding Kansas, Yale University Press, New Haven & London 2019, pp. X + 534.

Nel corso dell'incontro e' stata riassunta l'opera e se ne sono letti e commentati alcuni brani.

L'autore e' un illustre studioso, docente universitario emerito, tra le cui opere vi sono anche altre fondamentali monografie che anch'esse meriterebbero di essere al piu' presto tradotte in italiano al pari del libro qui considerato.

Sul genocidio dei nativi americani ricordiamo che gia' nei mesi scorsi la struttura nonviolenta viterbese ha promosso incontri di studio con specifico riferimento alle opere di Ward Churchill (segnaliamo particolarmente A Little Matter of Genocide, City Lights Books, San Francisco 1998, pp. XX + 532) e David E. Stannard (Olocausto americano, Bollati Boringhieri, Torino 2001, 2021, pp. 464).

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L'incontro e' parte di una serie di incontri di studio, meditazione e testimonianza in solidarieta' con la lotta dei popoli nativi americani per la loro stessa esistenza, per la dignita' umana e la salvaguardia dell'intera natura; in particolare la storica struttura nonviolenta viterbese promotrice dell'iniziativa e' impegnata per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

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Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno riproposto l'invio di una lettera al Presidente degli Stati Uniti Biden per chiedere che conceda la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 11 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


* * *

RILEGGENDO DUE OPERE DI ZITKALA-SA. A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO, MEDITAZIONE E TESTIMONIANZA NEL CORSO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di venerdi' 10 marzo a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un incontro di studio sull'opera dell'illustre scrittrice e attivista nativa americana Zitkala-Sa (Yankton, 1876 – Washington, 1938), fondatrice nel 1926 del National Council of American Indians.

Nel corso dell'incontro e' stata illustrata la figura e l'azione e sono state ripercorse due opere dell'autrice tradotte e pubblicate anche in Italia, riassumendone i contenuti e rileggendone e commentandone alcuni brani:

- Zitkala-Sa, American Indian Stories, Mauna Kea Edizioni, 2022, pp. 150.

- Zitkala-Sa, Old Indian Legends, Mauna Kea Edizioni, 2021, pp. 114.

*

L'incontro e' parte di una serie di incontri di studio, meditazione e testimonianza in solidarieta' con la lotta dei popoli nativi americani per la loro stessa esistenza, per la dignita' umana e la salvaguardia dell'intera natura; in particolare la storica struttura nonviolenta viterbese promotrice dell'iniziativa e' impegnata per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

*

Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno riproposto l'invio di una lettera al Presidente degli Stati Uniti Biden per chiedere che conceda la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 10 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


* * *

L'ASSOCIAZIONE "RESPIRARE" DI VITERBO SOTTOSCRIVE LA LETTERA APERTA ALL'ON. ELLY SCHLEIN AFFINCHE' NEL RICORDO DI DAVID SASSOLI PROMUOVA UN RINNOVATO IMPEGNO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


Gentilissima onorevole Schlein,

lei certo ricordera' con il nostro stesso affetto il compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.

E ricordera' anche il suo impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

*

Da Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli il 23 agosto 2021 espresse pubblicamente - con una conferenza stampa, un video e un tweet - la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia a Leonard Peltier.

Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente Sassoli scrisse, in italiano e in inglese:

"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.

Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".

"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.

I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".

*

Peraltro fin dagli anni Novanta del secolo scorso il Parlamento Europeo aveva approvato risoluzioni a tal fine.

Cosi' recitava il testo della risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999 (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. C 150 del 28/05/1999 pag. 0384, B4-0169, 0175, 0179 e 0199/99):

"Risoluzione sul caso di Leonard Peltier

Il Parlamento europeo,

- vista la sua risoluzione del 15 dicembre 1994 sulla grazia per Leonard Peltier (GU C 18 del 23.1.1995, pag. 183),

A. considerando il ruolo svolto da Leonard Peltier nella difesa dei diritti dei popoli indigeni,

B. considerando che Leonard Peltier e' stato condannato nel 1977 a due ergastoli dopo essere stato estradato dal Canada, benche' non vi fosse alcuna prova della sua colpevolezza,

C. considerando che Amnesty International ha ripetutamente espresso le proprie preoccupazioni circa l'equita' del processo che ha condotto alla condanna di Leonard Peltier,

D. considerando che il governo degli Stati Uniti ha ormai ammesso che gli affidavit utilizzati per arrestare e estradare Leonard Peltier dal Canada erano falsi e che il Pubblico ministero statunitense Lynn Crooks ha affermato che il governo degli Stati Uniti non aveva alcuna prova di chi aveva ucciso gli agenti,

E. considerando che dopo 23 anni trascorsi nei penitenziari federali, le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono seriamente aggravate e che secondo il giudizio di specialisti la sua vita potrebbe essere in pericolo se non ricevera' adeguate cure mediche,

F. considerando che le autorita' penitenziarie continuano a negargli adeguate cure mediche in violazione del diritto umanitario internazionale e i suoi diritti costituzionali,

G. rilevando che Leonard Peltier ha esaurito tutte le possibilita' di appello concessegli dal diritto statunitense,

1. insiste ancora una volta affinche' venga concessa a Leonard Peltier la grazia presidenziale;

2. insiste affinche' Leonard Peltier sia trasferito in una clinica dove possa ricevere le cure mediche del caso;

3. ribadisce la sua richiesta di un'indagine sulle irregolarita' giudiziarie che hanno portato alla reclusione di Leonard Peltier;

4. incarica la sua delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti di sollevare il caso di Leonard Peltier iscrivendolo all'ordine del giorno del prossimo incontro con i parlamentari americani;

5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Congresso statunitense e al Presidente degli Stati Uniti d'America".

*

Gentilissima onorevole Schlein,

lei ricordera' anche che nel corso di quasi mezzo secolo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.

E ricordera' anche che lo scorso anno due nuovi autorevoli inviti, tra molti altri, sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: dapprima la Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, e successivamente con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense.

*

Di seguito un estratto dal documento dell'Onu del 2022 che chiede la liberazione di Leonard Peltier:

Human Rights Council

Working Group on Arbitrary Detention

Opinions adopted by the Working Group on Arbitrary Detention at its ninety-third session, 30 March–8 April 2022

Opinion No. 7/2022 concerning Leonard Peltier (United States of America)

1. The Working Group on Arbitrary Detention was established in resolution 1991/42 of the Commission on Human Rights. In its resolution 1997/50, the Commission extended and clarified the mandate of the Working Group. Pursuant to General Assembly resolution 60/251 and Human Rights Council decision 1/102, the Council assumed the mandate of the Commission. The Council most recently extended the mandate of the Working Group for a three-year period in its resolution 42/22.

2. In accordance with its methods of work (1), on 10 December 2021 the Working Group transmitted to the Government of the United States of America a communication concerning Leonard Peltier. The Government replied to the communication on 11 February 2022. The State is a party to the International Covenant on Civil and Political Rights.

3. The Working Group regards deprivation of liberty as arbitrary in the following cases:

(a) When it is clearly impossible to invoke any legal basis justifying the deprivation of liberty (as when a person is kept in detention after the completion of his or her sentence or despite an amnesty law applicable to him or her) (category I);

(b) When the deprivation of liberty results from the exercise of the rights or freedoms guaranteed by articles 7, 13, 14, 18, 19, 20 and 21 of the Universal Declaration of Human Rights and, insofar as States parties are concerned, by articles 12, 18, 19, 21, 22, 25, 26 and 27 of the Covenant (category II);

(c) When the total or partial non-observance of the international norms relating to the right to a fair trial, established in the Universal Declaration of Human Rights and in the relevant international instruments accepted by the States concerned, is of such gravity as to give the deprivation of liberty an arbitrary character (category III);

(d) When asylum seekers, immigrants or refugees are subjected to prolonged administrative custody without the possibility of administrative or judicial review or remedy (category IV);

(e) When the deprivation of liberty constitutes a violation of international law on the grounds of discrimination based on birth, national, ethnic or social origin, language, religion, economic condition, political or other opinion, gender, sexual orientation, disability, or any other status, that aims towards or can result in ignoring the equality of human beings (category V).

(...)

Disposition

101. In the light of the foregoing, the Working Group renders the following opinion:

The deprivation of liberty of Leonard Peltier, being in contravention of articles 2, 7 and 9 of the Universal Declaration of Human Rights and articles 2 (1), 9 and 26 of the International Covenant on Civil and Political Rights, is arbitrary and falls within categories III and V.

102. The Working Group requests the Government of the United States to take the steps necessary to remedy the situation of Mr. Peltier without delay and bring it into conformity with the relevant international norms, including those set out in the Universal Declaration of Human Rights and the International Covenant on Civil and Political Rights.

103. The Working Group considers that, taking into account all the circumstances of the case, including the risk to Mr. Peltier's health, the appropriate remedy would be to release Mr. Peltier immediately and accord him an enforceable right to compensation and other reparations, in accordance with international law (48). In the current context of the COVID-19 pandemic and the threat that it poses in places of detention, the Working Group calls upon the Government to take urgent action to ensure the immediate release of Mr. Peltier.

104. The Working Group urges the Government to ensure a full and independent investigation of the circumstances surrounding the arbitrary detention of Mr. Peltier and to take appropriate measures against those responsible for the violation of his rights.

105. In accordance with paragraph 33 (a) of its methods of work, the Working Group refers the present case to the Special Rapporteur on torture and other cruel, inhuman or degrading treatment or punishment, the Special Rapporteur on the right of everyone to the enjoyment of the highest attainable standard of physical and mental health, the Independent Expert on the enjoyment of all human rights by older persons, and the Special Rapporteur on the rights of indigenous peoples, for appropriate action.

106. The Working Group requests the Government to disseminate the present opinion through all available means and as widely as possible.

Follow-up procedure

107. In accordance with paragraph 20 of its methods of work, the Working Group requests the source and the Government to provide it with information on action taken in follow-up to the recommendations made in the present opinion, including:

(a) Whether Mr. Peltier been released and, if so, on what date;

(b) Whether compensation or other reparations have been made to Mr. Peltier;

(c) Whether an investigation has been conducted into the violation of Mr. Peltier's rights and, if so, the outcome of the investigation;

(d) Whether any legislative amendments or changes in practice have been made to harmonize the laws and practices of the United States with its international obligations in line with the present opinion;

(e) Whether any other action has been taken to implement the present opinion.

108. The Government is invited to inform the Working Group of any difficulties it may have encountered in implementing the recommendations made in the present opinion and whether further technical assistance is required, for example through a visit by the Working Group.

109. The Working Group requests the source and the Government to provide the abovementioned information within six months of the date of transmission of the present opinion. However, the Working Group reserves the right to take its own action in follow-up to the opinion if new concerns in relation to the case are brought to its attention. Such action would enable the Working Group to inform the Human Rights Council of progress made in implementing its recommendations, as well as any failure to take action.

110. The Working Group recalls that the Human Rights Council has encouraged all States to cooperate with the Working Group and has requested them to take account of its views and, where necessary, to take appropriate steps to remedy the situation of persons arbitrarily deprived of their liberty, and to inform the Working Group of the steps they have taken (49).

[Adopted on 30 March 2022]

*

Di seguito il testo integrale della risoluzione approvata all'unanimita' dal Comitato Nazionale del Partito Democratico degli Stati Uniti d'America l'8 settembre 2022:

The following Resolution will be considered by the Resolutions Committee at its meeting on September 8, 2022.

Submitted by:

Ruth Buffalo/ND

Patrick Hart/Chair/ND

Kari Breker/Vice Chair/ND

Adam Goldwyn/ND

Clara Pratte/AZ

Resolution to Consider an Award of Executive Clemency for Leonard Peltier

WHEREAS, Democrats have sought to use clemency powers to secure the release of those serving unduly long or unjust prison sentences; and

WHEREAS, the Obama administration commuted the sentences of more than 1,700 people serving unjust sentences after a thorough review of their individual cases and the Biden administration has so far used clemency powers for more than 75 individuals serving unjust sentences as part of a broader strategy to make the criminal justice system more fair; and

WHEREAS, the Biden administration, under the direction of Secretary Deb Haaland, is leading a historic investigation into the lasting social impacts - such as, historical and intergenerational trauma - of the federal Indian boarding school system that separated Mr. Peltier from his family at a young age; and

WHEREAS, Mr. Peltier is 77 years old, and has served more than 45 years in federal prison - at least five years solitary confinement - in numerous prisons across the United States; and

WHEREAS, Leonard Peltier is Native American, elderly and suffers from severe health conditions, including diabetes and a lethal abdominal aortic aneurysm; life ending if ruptured; and

WHEREAS, The Department of Justice (DOJ) has issued a national response to the COVID-19 pandemic authorizing the Federal Bureau of Prisons (BOP) to release elderly inmates and those with underlying health conditions from federal prisons; Mr. Peltier is imprisoned at the Coleman Federal Correctional Complex in Florida and qualifies for early release under BOP guidelines; and

WHEREAS, Mr. Peltier was convicted and sentenced to two consecutive life sentences in 1977 for the murders of Federal Bureau of Investigation (FBI) agents Ronald Williams and Jack Coler, killed on June 26, 1975, during a confrontation with members of the American Indian Movement (AIM) on the Pine Ridge Indian reservation; Joseph Stuntz, a 23-year-old member of the Coeur d'Alene Tribe, was also killed that day, and his death was never investigated; and

WHEREAS, Mr. Peltier was extradited from Canada based on false statements of an alleged eye witness who later retracted her testimony; and

WHEREAS, many evidentiary and procedural irregularities arose during Mr. Peltier's prosecution, such as alleged key eyewitness to the shootings later retracting testimony disclosing threats against the eyewitness and family by the FBI; and

WHEREAS, a 1980 Freedom of Information Act ruling revealed to Mr. Peltier's lawyers the prosecution withheld evidence that might have impacted Mr. Peltier's case; and

WHEREAS, although legal experts have criticized the trial for its failed due process, appeals for presidential consideration of clemency by distinguished Americans and justice organizations have had no success; and

WHEREAS, this further diminishes American Indians' faith in the criminal justice system throughout the country; and

WHEREAS, hundreds of tribal nations have supported early release and clemency Mr. Peltier's throughout the years, and the Turtle Mountain Band of Chippewa, of which Mr. Peltier is a member, has offered housing, elderly support, and reintegration services upon Mr. Peltier's release; and

WHEREAS, petitions for Mr. Peltier's release are widespread and urgent, including those who once were part of the 1977 criminal prosecution and former U.S. Attorney James H. Reynolds, having garnered over 275,000 signatures on a petition requesting President Biden grant Mr. Peltier clemency; and

WHEREAS, Amnesty International, a global human rights organization with over 10 million members, supporters, and activists worldwide, continues the call for Mr. Peltier's release to this day; and

WHEREAS, Mr. Peltier has overwhelming support from internationally respected champions of human rights, including the late Nelson Mandela, His Holiness the Dalai Lama, Mikhail Gorbachev, Mary Robinson, former President of Ireland and United Nations High Commissioner for Human Rights, the European Parliament, the Belgian Parliament, the Italian Parliament, the Kennedy Memorial Center for Human Rights, the Rev. Jesse Jackson, Rigoberta Menchu, seven Nobel Peace Prize Laureates (including Archbishop Desmond Tutu and Shirin Ebadi), Rage Against the Machine, Pete Seeger, Carlos Santana, Harry Belafonte, Gloria Steinem, and Robert Redford, representing but a fraction of those who recognize the injustice imposed upon Mr. Peltier; and

WHEREAS, the National Caucus of Native American State Legislators, tribal nation leaders, and the National Congress of American Indians, within our representative states and beyond, have demanded Mr. Peltier's clemency and release;

THEREFORE, BE IT RESOLVED, that the DNC platform states that the President should use clemency powers "to secure the release of those serving unduly long sentences;" and

BE IT FURTHER RESOLVED, that given the overwhelming support for clemency, the constitutional due process issues underlying Mr. Peltier's prosecution, his status as an elderly inmate, and that he is an American Indian, who suffer from greater rates of health disparities and severe underlying health conditions, Mr. Peltier is a good candidate to be granted mercy and leniency; and

BE IT FURTHER RESOLVED, that it is highly appropriate that consideration of clemency for Mr. Peltier be prioritized and expedited, so that Mr. Peltier can return to his family and live his final years among his people.

*

Gentilissima onorevole Schlein,

con questa lettera vorremmo pregarla, nel ricordo dell'indimenticabile presidente David Sassoli, di un impegno suo personale, come del suo intero partito, a sostenere la mobilitazione internazionale finalizzata ad ottenere che il Presidente degli Stati Uniti d'America conceda la grazia che finalmente restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Voglia gradire un cordiale saluto e i migliori auguri di buon lavoro,


l'associazione "Respirare" di Viterbo


Viterbo, 7 marzo 2023


L'associazione "Respirare" di Viterbo ha sede presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

L'associazione e' stata promossa nel 2009 a Viterbo da associazioni e movimenti ecopacifisti e nonviolenti, per il diritto alla salute e la difesa dell'ambiente.


* * *


Allegati:

1. una minima notizia biografica su Leonard Peltier;

2. una minima notizia bibliografica su Leonard Peltier.

*

1. una minima notizia biografica su Leonard Peltier

Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.

Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.

Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.

Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.

Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco)  nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.

Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.

Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.

Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.

Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.

Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.

A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.

Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.

Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.

Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.

In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.

Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.

La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.

Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.

Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).

Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.

Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.

Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?

E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, alcuni mesi fa e' stato anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.

Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.

*

2. una minima notizia bibliografica su Leonard Peltier

- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.

- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.

- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.

- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.

- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.


* * *

RILEGGENDO QUATTRO OPERE DI LESLIE MARMON SILKO. A VITERBO UN INCONTRO DI STUDIO, MEDITAZIONE E TESTIMONIANZA NEL CORSO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di lunedi' 6 marzo a Viterbo, presso il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera", si e' svolto un incontro di studio sull'opera della grande scrittrice nativa americana Leslie Marmon Silko.

Nel corso dell'incontro sono state ripercorse quattro opere dell'autrice a suo tempo tradotte e pubblicate in Italia, riassumendone e discutendone i contenuti e rileggendone e commentandone alcuni brani:

- Leslie Marmon Silko, Cerimonia, Ibis, Como-Pavia 2020;

- Leslie Marmon Silko, Donna Laguna, QuattroVenti, Urbino 1996;

- Leslie Marmon Silko, La vena turchese, Ibis, Como-Pavia 2018;

- Leslie Marmon Silko, Raccontare, La salamandra, Milano 1983.

Di particolare utilita' anche l'ampia intervista in Laura Coltelli, Parole fatte d'alba. Gli scrittori indiani d'America raccontano, Castelvecchi, Roma 1995.

*

L'incontro e' parte di una serie di incontri di studio, meditazione e testimonianza in solidarieta' con la lotta dei popoli nativi americani per la loro stessa esistenza, per la dignita' umana e la salvaguardia dell'intera natura; in particolare la storica struttura nonviolenta viterbese promotrice dell'iniziativa e' impegnata per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

*

Al termine dell'incontro le persone partecipanti hanno riproposto l'invio di una lettera al Presidente degli Stati Uniti Biden per chiedere che conceda la grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Di seguito una proposta di testo della lettera da inviare al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier, e le istruzioni per inviarla attraverso il sito della Casa Bianca.

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 6 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


* * *

UNA LETTERA APERTA ALLA NUOVA SEGRETARIA DEL PD, ON. ELLY SCHLEIN: NEL RICORDO DI DAVID SASSOLI LA PREGHIAMO DI UN RINNOVATO IMPEGNO PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


Gentilissima onorevole Schlein,

lei certo ricordera' con il nostro stesso affetto il compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli.

E ricordera' anche il suo impegno per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni detenuto innocente.

*

Da Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli il 23 agosto 2021 espresse pubblicamente - con una conferenza stampa, un video e un tweet - la richiesta al Presidente degli Stati Uniti d'America di concedere la grazia a Leonard Peltier.

Nel suo tweet del 23 agosto 2021 il Presidente Sassoli scrisse, in italiano e in inglese:

"Inviero' una lettera alle autorita' statunitensi chiedendo clemenza per Leonard Peltier, attivista per i diritti umani dell'American Indian Movement, in carcere da 45 anni.

Spero che le autorita' accolgano il mio invito. I diritti umani vanno difesi sempre, ovunque".

"I will send a letter to the US authorities asking for clemency for Leonard Peltier. A human rights activist of the American Indian Movement, he has been imprisoned for 45 years.

I hope the authorities will take up my invitation. Human rights must be defended always, everywhere".

*

Peraltro fin dagli anni Novanta del secolo scorso il Parlamento Europeo aveva approvato risoluzioni a tal fine.

Cosi' recitava il testo della risoluzione del Parlamento Europeo dell'11 febbraio 1999 (pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. C 150 del 28/05/1999 pag. 0384, B4-0169, 0175, 0179 e 0199/99):

"Risoluzione sul caso di Leonard Peltier

Il Parlamento europeo,

- vista la sua risoluzione del 15 dicembre 1994 sulla grazia per Leonard Peltier (GU C 18 del 23.1.1995, pag. 183),

A. considerando il ruolo svolto da Leonard Peltier nella difesa dei diritti dei popoli indigeni,

B. considerando che Leonard Peltier e' stato condannato nel 1977 a due ergastoli dopo essere stato estradato dal Canada, benche' non vi fosse alcuna prova della sua colpevolezza,

C. considerando che Amnesty International ha ripetutamente espresso le proprie preoccupazioni circa l'equita' del processo che ha condotto alla condanna di Leonard Peltier,

D. considerando che il governo degli Stati Uniti ha ormai ammesso che gli affidavit utilizzati per arrestare e estradare Leonard Peltier dal Canada erano falsi e che il Pubblico ministero statunitense Lynn Crooks ha affermato che il governo degli Stati Uniti non aveva alcuna prova di chi aveva ucciso gli agenti,

E. considerando che dopo 23 anni trascorsi nei penitenziari federali, le condizioni di salute di Leonard Peltier si sono seriamente aggravate e che secondo il giudizio di specialisti la sua vita potrebbe essere in pericolo se non ricevera' adeguate cure mediche,

F. considerando che le autorita' penitenziarie continuano a negargli adeguate cure mediche in violazione del diritto umanitario internazionale e i suoi diritti costituzionali,

G. rilevando che Leonard Peltier ha esaurito tutte le possibilita' di appello concessegli dal diritto statunitense,

1. insiste ancora una volta affinche' venga concessa a Leonard Peltier la grazia presidenziale;

2. insiste affinche' Leonard Peltier sia trasferito in una clinica dove possa ricevere le cure mediche del caso;

3. ribadisce la sua richiesta di un'indagine sulle irregolarita' giudiziarie che hanno portato alla reclusione di Leonard Peltier;

4. incarica la sua delegazione per le relazioni con gli Stati Uniti di sollevare il caso di Leonard Peltier iscrivendolo all'ordine del giorno del prossimo incontro con i parlamentari americani;

5. incarica il suo Presidente di trasmettere la presente risoluzione al Consiglio, alla Commissione, al Congresso statunitense e al Presidente degli Stati Uniti d'America".

*

Gentilissima onorevole Schlein,

lei ricordera' anche che nel corso di quasi mezzo secolo la liberazione di Leonard Peltier e' stata richiesta da personalita' come Nelson Mandela, madre Teresa di Calcutta, Desmond Tutu, Rigoberta Menchu', Shirin Ebadi, papa Francesco, il Dalai Lama ed innumerevoli altre.

E ricordera' anche che lo scorso anno due nuovi autorevoli inviti, tra molti altri, sono stati rivolti al Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia che liberi l'illustre attivista nativo americano: dapprima la Commissione giuridica ad hoc dell'Onu, e successivamente con voto unanime il comitato nazionale del Partito Democratico statunitense.

*

Di seguito un estratto dal documento dell'Onu del 2022 che chiede la liberazione di Leonard Peltier:

Human Rights Council

Working Group on Arbitrary Detention

Opinions adopted by the Working Group on Arbitrary Detention at its ninety-third session, 30 March–8 April 2022

Opinion No. 7/2022 concerning Leonard Peltier (United States of America)

1. The Working Group on Arbitrary Detention was established in resolution 1991/42 of the Commission on Human Rights. In its resolution 1997/50, the Commission extended and clarified the mandate of the Working Group. Pursuant to General Assembly resolution 60/251 and Human Rights Council decision 1/102, the Council assumed the mandate of the Commission. The Council most recently extended the mandate of the Working Group for a three-year period in its resolution 42/22.

2. In accordance with its methods of work (1), on 10 December 2021 the Working Group transmitted to the Government of the United States of America a communication concerning Leonard Peltier. The Government replied to the communication on 11 February 2022. The State is a party to the International Covenant on Civil and Political Rights.

3. The Working Group regards deprivation of liberty as arbitrary in the following cases:

(a) When it is clearly impossible to invoke any legal basis justifying the deprivation of liberty (as when a person is kept in detention after the completion of his or her sentence or despite an amnesty law applicable to him or her) (category I);

(b) When the deprivation of liberty results from the exercise of the rights or freedoms guaranteed by articles 7, 13, 14, 18, 19, 20 and 21 of the Universal Declaration of Human Rights and, insofar as States parties are concerned, by articles 12, 18, 19, 21, 22, 25, 26 and 27 of the Covenant (category II);

(c) When the total or partial non-observance of the international norms relating to the right to a fair trial, established in the Universal Declaration of Human Rights and in the relevant international instruments accepted by the States concerned, is of such gravity as to give the deprivation of liberty an arbitrary character (category III);

(d) When asylum seekers, immigrants or refugees are subjected to prolonged administrative custody without the possibility of administrative or judicial review or remedy (category IV);

(e) When the deprivation of liberty constitutes a violation of international law on the grounds of discrimination based on birth, national, ethnic or social origin, language, religion, economic condition, political or other opinion, gender, sexual orientation, disability, or any other status, that aims towards or can result in ignoring the equality of human beings (category V).

(...)

Disposition

101. In the light of the foregoing, the Working Group renders the following opinion:

The deprivation of liberty of Leonard Peltier, being in contravention of articles 2, 7 and 9 of the Universal Declaration of Human Rights and articles 2 (1), 9 and 26 of the International Covenant on Civil and Political Rights, is arbitrary and falls within categories III and V.

102. The Working Group requests the Government of the United States to take the steps necessary to remedy the situation of Mr. Peltier without delay and bring it into conformity with the relevant international norms, including those set out in the Universal Declaration of Human Rights and the International Covenant on Civil and Political Rights.

103. The Working Group considers that, taking into account all the circumstances of the case, including the risk to Mr. Peltier's health, the appropriate remedy would be to release Mr. Peltier immediately and accord him an enforceable right to compensation and other reparations, in accordance with international law (48). In the current context of the COVID-19 pandemic and the threat that it poses in places of detention, the Working Group calls upon the Government to take urgent action to ensure the immediate release of Mr. Peltier.

104. The Working Group urges the Government to ensure a full and independent investigation of the circumstances surrounding the arbitrary detention of Mr. Peltier and to take appropriate measures against those responsible for the violation of his rights.

105. In accordance with paragraph 33 (a) of its methods of work, the Working Group refers the present case to the Special Rapporteur on torture and other cruel, inhuman or degrading treatment or punishment, the Special Rapporteur on the right of everyone to the enjoyment of the highest attainable standard of physical and mental health, the Independent Expert on the enjoyment of all human rights by older persons, and the Special Rapporteur on the rights of indigenous peoples, for appropriate action.

106. The Working Group requests the Government to disseminate the present opinion through all available means and as widely as possible.

Follow-up procedure

107. In accordance with paragraph 20 of its methods of work, the Working Group requests the source and the Government to provide it with information on action taken in follow-up to the recommendations made in the present opinion, including:

(a) Whether Mr. Peltier been released and, if so, on what date;

(b) Whether compensation or other reparations have been made to Mr. Peltier;

(c) Whether an investigation has been conducted into the violation of Mr. Peltier's rights and, if so, the outcome of the investigation;

(d) Whether any legislative amendments or changes in practice have been made to harmonize the laws and practices of the United States with its international obligations in line with the present opinion;

(e) Whether any other action has been taken to implement the present opinion.

108. The Government is invited to inform the Working Group of any difficulties it may have encountered in implementing the recommendations made in the present opinion and whether further technical assistance is required, for example through a visit by the Working Group.

109. The Working Group requests the source and the Government to provide the abovementioned information within six months of the date of transmission of the present opinion. However, the Working Group reserves the right to take its own action in follow-up to the opinion if new concerns in relation to the case are brought to its attention. Such action would enable the Working Group to inform the Human Rights Council of progress made in implementing its recommendations, as well as any failure to take action.

110. The Working Group recalls that the Human Rights Council has encouraged all States to cooperate with the Working Group and has requested them to take account of its views and, where necessary, to take appropriate steps to remedy the situation of persons arbitrarily deprived of their liberty, and to inform the Working Group of the steps they have taken (49).

[Adopted on 30 March 2022]

*

Di seguito il testo integrale della risoluzione approvata all'unanimita' dal Comitato Nazionale del Partito Democratico degli Stati Uniti d'America l'8 settembre 2022:

The following Resolution will be considered by the Resolutions Committee at its meeting on September 8, 2022.

Submitted by:

Ruth Buffalo/ND

Patrick Hart/Chair/ND

Kari Breker/Vice Chair/ND

Adam Goldwyn/ND

Clara Pratte/AZ

Resolution to Consider an Award of Executive Clemency for Leonard Peltier

WHEREAS, Democrats have sought to use clemency powers to secure the release of those serving unduly long or unjust prison sentences; and

WHEREAS, the Obama administration commuted the sentences of more than 1,700 people serving unjust sentences after a thorough review of their individual cases and the Biden administration has so far used clemency powers for more than 75 individuals serving unjust sentences as part of a broader strategy to make the criminal justice system more fair; and

WHEREAS, the Biden administration, under the direction of Secretary Deb Haaland, is leading a historic investigation into the lasting social impacts - such as, historical and intergenerational trauma - of the federal Indian boarding school system that separated Mr. Peltier from his family at a young age; and

WHEREAS, Mr. Peltier is 77 years old, and has served more than 45 years in federal prison - at least five years solitary confinement - in numerous prisons across the United States; and

WHEREAS, Leonard Peltier is Native American, elderly and suffers from severe health conditions, including diabetes and a lethal abdominal aortic aneurysm; life ending if ruptured; and

WHEREAS, The Department of Justice (DOJ) has issued a national response to the COVID-19 pandemic authorizing the Federal Bureau of Prisons (BOP) to release elderly inmates and those with underlying health conditions from federal prisons; Mr. Peltier is imprisoned at the Coleman Federal Correctional Complex in Florida and qualifies for early release under BOP guidelines; and

WHEREAS, Mr. Peltier was convicted and sentenced to two consecutive life sentences in 1977 for the murders of Federal Bureau of Investigation (FBI) agents Ronald Williams and Jack Coler, killed on June 26, 1975, during a confrontation with members of the American Indian Movement (AIM) on the Pine Ridge Indian reservation; Joseph Stuntz, a 23-year-old member of the Coeur d'Alene Tribe, was also killed that day, and his death was never investigated; and

WHEREAS, Mr. Peltier was extradited from Canada based on false statements of an alleged eye witness who later retracted her testimony; and

WHEREAS, many evidentiary and procedural irregularities arose during Mr. Peltier's prosecution, such as alleged key eyewitness to the shootings later retracting testimony disclosing threats against the eyewitness and family by the FBI; and

WHEREAS, a 1980 Freedom of Information Act ruling revealed to Mr. Peltier's lawyers the prosecution withheld evidence that might have impacted Mr. Peltier's case; and

WHEREAS, although legal experts have criticized the trial for its failed due process, appeals for presidential consideration of clemency by distinguished Americans and justice organizations have had no success; and

WHEREAS, this further diminishes American Indians' faith in the criminal justice system throughout the country; and

WHEREAS, hundreds of tribal nations have supported early release and clemency Mr. Peltier's throughout the years, and the Turtle Mountain Band of Chippewa, of which Mr. Peltier is a member, has offered housing, elderly support, and reintegration services upon Mr. Peltier's release; and

WHEREAS, petitions for Mr. Peltier's release are widespread and urgent, including those who once were part of the 1977 criminal prosecution and former U.S. Attorney James H. Reynolds, having garnered over 275,000 signatures on a petition requesting President Biden grant Mr. Peltier clemency; and

WHEREAS, Amnesty International, a global human rights organization with over 10 million members, supporters, and activists worldwide, continues the call for Mr. Peltier's release to this day; and

WHEREAS, Mr. Peltier has overwhelming support from internationally respected champions of human rights, including the late Nelson Mandela, His Holiness the Dalai Lama, Mikhail Gorbachev, Mary Robinson, former President of Ireland and United Nations High Commissioner for Human Rights, the European Parliament, the Belgian Parliament, the Italian Parliament, the Kennedy Memorial Center for Human Rights, the Rev. Jesse Jackson, Rigoberta Menchu, seven Nobel Peace Prize Laureates (including Archbishop Desmond Tutu and Shirin Ebadi), Rage Against the Machine, Pete Seeger, Carlos Santana, Harry Belafonte, Gloria Steinem, and Robert Redford, representing but a fraction of those who recognize the injustice imposed upon Mr. Peltier; and

WHEREAS, the National Caucus of Native American State Legislators, tribal nation leaders, and the National Congress of American Indians, within our representative states and beyond, have demanded Mr. Peltier's clemency and release;

THEREFORE, BE IT RESOLVED, that the DNC platform states that the President should use clemency powers "to secure the release of those serving unduly long sentences;" and

BE IT FURTHER RESOLVED, that given the overwhelming support for clemency, the constitutional due process issues underlying Mr. Peltier's prosecution, his status as an elderly inmate, and that he is an American Indian, who suffer from greater rates of health disparities and severe underlying health conditions, Mr. Peltier is a good candidate to be granted mercy and leniency; and

BE IT FURTHER RESOLVED, that it is highly appropriate that consideration of clemency for Mr. Peltier be prioritized and expedited, so that Mr. Peltier can return to his family and live his final years among his people.

*

Gentilissima onorevole Schlein,

con questa lettera vorremmo pregarla, nel ricordo dell'indimenticabile presidente David Sassoli, di un impegno suo personale, come del suo intero partito, a sostenere la mobilitazione internazionale finalizzata ad ottenere che il Presidente degli Stati Uniti d'America conceda la grazia che finalmente restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

Voglia gradire un cordiale saluto e i migliori auguri di buon lavoro,


Peppe Sini, responsabile del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 5 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Dal 2021 e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


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Allegati:

1. una minima notizia biografica su Leonard Peltier;

2. una minima notizia bibliografica su Leonard Peltier.

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1. una minima notizia biografica su Leonard Peltier

Leonard Peltier nasce a Grand Forks, nel North Dakota, il 12 settembre 1944.

Nell'infanzia, nell'adolescenza e nella prima giovinezza subisce pressoche' tutte le vessazioni, tutte le umiliazioni, tutti i traumi e l'emarginazione che il potere razzista bianco infligge ai nativi americani. Nella sua autobiografia questo processo di brutale alienazione ed inferiorizzazione e' descritto in pagine profonde e commoventi.

Nei primi anni Settanta incontra l'American Indian Movement (Aim), fondato nel 1968 proprio per difendere i diritti e restituire coscienza della propria dignita' ai nativi americani; e con l'impegno nell'Aim riscopre l'orgoglio di essere indiano - la propria identita', il valore della propria cultura, e quindi la lotta per la riconquista dei diritti del proprio popolo e di tutti i popoli oppressi.

Partecipa nel 1972 al "Sentiero dei trattati infranti", la carovana di migliaia di indiani che attraversa gli Stati Uniti e si conclude a Washington con la presentazione delle rivendicazioni contenute nel documento detto dei "Venti punti" che il governo Nixon non degna di considerazione, e con l'occupazione del Bureau of Indian Affairs.

Dopo l'occupazione nel 1973 da parte dell'Aim di Wounded Knee (il luogo del massacro del 1890 assurto a simbolo della memoria del genocidio delle popolazioni native commesso dal potere razzista e colonialista bianco)  nella riserva di Pine Ridge - in cui Wounded Knee si trova - si scatena la repressione: i nativi tradizionalisti ed i militanti dell'Aim unitisi a loro nel rivendicare l'identita', la dignita' e i diritti degli indiani, vengono perseguitati e massacrati dagli squadroni della morte del corrotto presidente del consiglio tribale Dick Wilson: uno stillicidio di assassinii in cui i sicari della polizia privata di Wilson (i famigerati "Goons") sono favoreggiati dall'Fbi che ha deciso di perseguitare l'Aim ed eliminarne i militanti con qualunque mezzo.

Nel 1975 per difendersi dalle continue aggressioni dei Goons di Wilson, alcuni residenti tradizionalisti chiedono l'aiuto dell'Aim, un cui gruppo di militanti viene ospitato nel ranch della famiglia Jumping Bull in cui organizza un campo di spiritualita'.

Proprio in quel lasso di tempo Dick Wilson sta anche trattando in segreto la cessione di una consistente parte del territorio della riserva alle compagnie minerarie.

Il 26 giugno 1975 avviene l'"incidente a Oglala", ovvero la sparatoria scatenata dall'Fbi che si conclude con la morte di due agenti dell'Fbi, Jack Coler e Ronald Williams, e di un giovane militante dell'Aim, Joe Stuntz, e la successiva fuga dei militanti dell'Aim superstiti guidati da Leonard Peltier che riescono ad eludere l'accerchiamento da parte dell'Fbi e degli squadroni della morte di Wilson.

Mentre nessuna inchiesta viene aperta sulla morte della giovane vittima indiana della sparatoria, cosi' come nessuna adeguata inchiesta era stata aperta sulle morti degli altri nativi assassinati nei mesi e negli anni precedenti da parte dei Goons, l'Fbi scatena una vasta e accanita caccia all'uomo per vendicare la morte dei suoi due agenti: in un primo momento vengono imputati dell'uccisione dei due agenti quattro persone: Jimmy Eagle, Dino Butler, Leonard Peltier e Bob Robideau.

Dino Butler e Bob Robideau vengono arrestati non molto tempo dopo, processati a Rapid City ed assolti perche' viene loro riconosciuta la legittima difesa.

A quel punto l'Fbi decide di rinunciare a perseguire Jimmy Eagle e di concentrare le accuse su Leonard Peltier, che nel frattempo e' riuscito a riparare in Canada; li' viene arrestato ed estradato negli Usa sulla base di due affidavit di una "testimone" che lo accusano menzogneramente del duplice omicidio; la cosiddetta "testimone" successivamente rivelera' di essere stata costretta dall'Fbi a dichiarare e sottoscrivere quelle flagranti falsita'.

Peltier viene processato non a Rapid City come i suoi compagni gia' assolti per legittima difesa ma a Fargo, da una giuria di soli bianchi, in un contesto razzista fomentato dall'Fbi.

Viene condannato a due ergastoli nonostante sia ormai evidente che le testimonianze contro di lui erano false, estorte ai testimoni dall'Fbi con gravi minacce, e nonostante che le cosiddette prove contro di lui fossero altrettanto false.

Successivamente infatti, grazie al Freedom of Information Act, fu possibile accedere a documenti che l'Fbi aveva tenuto nascosti e scoprire che non era affatto il cosiddetto "fucile di Peltier" ad aver ucciso i due agenti.

In carcere, si organizza un tentativo di ucciderlo, che viene sventato in modo rocambolesco; ma anche se riesce a salvarsi la vita Leonard Peltier viene sottoposto a un regime particolarmente vessatorio e le sue condizioni di salute ben presto si aggravano.

Tuttavia anche dal carcere, anche in condizioni di particolare durezza, Leonard Peltier riesce a svolgere un'intensa attivita' di testimonianza, di sensibilizzazione, di militanza, finanche di beneficenza; un'attivita' non solo di riflessione e d'impegno morale, sociale e politico, ma anche artistica e letteraria; nel corso degli anni diventa sempre piu' un punto di riferimento in tutto il mondo, come lo fu Nelson Mandela negli anni di prigionia nelle carceri del regime dell'apartheid.

La sua liberazione viene chiesta da illustri personalita', ma e' costantemente negata da parte di chi ha il potere di concederla. Analogamente la richiesta di un nuovo pronunciamento giudiziario e' sempre respinta, cosi' come gli vengono negate tutte le altre guarentigie riconosciute a tutti i detenuti.

Nel 1983 e poi in seconda edizione nel 1991 viene pubblicato il libro di Peter Matthiessen che fa piena luce sulla persecuzione subita da Leonard Peltier.

Nel 1999 viene pubblicata l'autobiografia di Leonard Peltier (presto tradotta anche in francese, italiano, spagnolo e tedesco).

Ma nei primi anni Duemila il processo per la tragica morte di un'altra militante del'Aim, Anna Mae Aquash, viene strumentalizzato dall'Fbi per orchestrare una nuova squallida e grottesca campagna diffamatoria e persecutoria nei confronti di Leonard Peltier. E nel 2009 un agente speciale che aveva avuto un ruolo fondamentale nella "guerra sporca" dell'Fbi contro l'Aim, Joseph Trimbach, da' alle stampe un libro che e' una vera e propria "summa" delle accuse contro Leonard Peltier.

Tuttavia e' ormai chiarissimo che Peltier e' innocente, e la prova definitiva dell'innocenza la da' proprio il libro di Trimbach: in quest'opera il cui scopo dichiarato e' dimostrare che l'Aim e' nient'altro che un'organizzazione criminale e terroristica, e che Leonard Peltier e' nient'altro che un efferato assassino, l'autore non solo non presenta alcuna vera prova contro Peltier, ma di fatto conferma cosi' che prove contro Peltier non ci sono.

Ma gli anni continuano a passare e la solidarieta' con Leonard Peltier non riesce ad ottenerne la liberazione. Occlusa proditoriamente la via giudiziaria, resta solo la grazia presidenziale, ma quando alcuni presidenti statunitensi lasciano intendere di essere disposti a prendere in considerazione un atto di clemenza che restituirebbe la liberta' a Leonard Peltier la reazione dell'Fbi e' minacciosa. Clinton prima e Obama poi rinunciano. Pavidita' dinanzi alla capacita' di intimidazione anche nei confronti della Casa bianca da parte dell'Fbi?

E giungiamo ad oggi: Leonard Peltier, che e' gia' affetto da gravi patologie, alcuni mesi fa e' stato anche malato di covid: nuovamente chiediamo al presidente degli Stati Uniti che sia liberato e riceva cure adeguate. Non muoia in carcere un uomo innocente, non muoia in carcere un eroico lottatore per i diritti umani di tutti gli esseri umani e per la difesa del mondo vivente.

Leonard Peltier deve essere liberato non solo perche' e' anziano e malato, ma perche' e' innocente.

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2. una minima notizia bibliografica su Leonard Peltier

- Edda Scozza, Il coraggio d'essere indiano. Leonard Peltier prigioniero degli Stati Uniti, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1996 (ora Roberto Massari Editore, Bolsena Vt).

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992 e successive ristampe; in edizione italiana: Peter Matthiessen, Nello spirito di Cavallo Pazzo, Frassinelli, Milano 1994.

- Leonard Peltier (con la collaborazione di Harvey Arden), Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999; in edizione italiana: Leonard Peltier, La mia danza del sole. Scritti dalla prigione, Fazi, Roma 2005.

- Jim Messerschmidt, The Trial of Leonard Peltier, South End Press, Cambridge, MA, 1983, 1989, 2002 (disponibile in edizione digitale nel sito dell'"International Leonard Peltier Defense Committee": www.whoisleonardpeltier.info)-

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford, 2013 e piu' volte ristampata.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Ward Churchill e Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022.

- Joseph H. Trimbach e John M. Trimbach, American Indian Mafia. An FBI Agent's True Story About Wounded Knee, Leonard Peltier, and the American Indian Movement (AIM), Outskirts Press, Denver 2009.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014.

- Dick Bancroft e Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013.

- Michael Koch e Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016.


* * *

VOLTI DELLA RESISTENZA AL GENOCIDIO: TORO SEDUTO. UN INCONTRO DI STUDIO A VITERBO NELL'AMBITO DELL'INIZIATIVA PER LA LIBERAZIONE DI LEONARD PELTIER


La mattina di venerdi' 31 marzo 2023 si e' svolto a Viterbo per iniziativa del "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" un incontro di studio sulla figura di Toro Seduto (Sitting Bull), uno dei maggiori leader della Resistenza dei nativi americani all'aggressione genocida degli invasori razzisti bianchi, che mori' assassinato il 15 dicembre 1890; una figura il cui esempio nel XX e XXI secolo e' stato ed e' di ispirazione per i movimenti di resistenza e di liberazione degli indiani d'America e per tutti i popoli oppressi.

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L'incontro si e' svolto nell'ambito dell'iniziativa per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e della Madre Terra, da 47 anni detenuto innocente nelle carceri statunitensi a seguito di un processo-farsa in cui fu assurdamente condannato per un crimine che non ha mai commesso, sulla base di "prove" false e di "testimonianze" altrettante false come successivamente ammisero i suoi stessi accusatori e giudici.

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Nel corso dell'incontro sono stati anche illustrati e proposti allo studio e alla riflessione alcuni libri, di alcuni dei quali sono state anche lette e commentate alcune pagine. Di seguito una minima bibliografia orientativa.

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a) alcuni libri su Toro Seduto:

- Ernie LaPointe, Toro Seduto. La vera storia, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2011, 2021, pp. 160.

- Robert Utley, Toro Seduto. La sua vita, i suoi tempi, Mondadori, Milano 1993, 1995, pp. VI + 458 (+ 30 pp. di repertorio fotografico).

- Stanley Vestal, Toro Seduto campione dei Sioux, Mursia, Milano 1984-1985, pp. 304 (con 29 illustrazioni fuori testo).

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b) alcuni libri sulle vicende storiche di cui Toro Seduto fu uno dei maggiori protagonisti:

- Dee Brown, Seppellite il mio cuore a Wounded Knee, Mondadori, Milano 1972, 1977, pp. 480.

- Peter Cozzens, La terra sta piangendo. La grande epopea delle guerre indiane per la frontiera americana, Mondadori, Milano 2018, 2019, pp. VI + 626 (+ un inserto fotografico di 24 pp.).

- Aram Mattioli, Mondi perduti. Una storia dei nativi nordamericani. 1700-1910, Einaudi, Torino 2019, 2021, pp. XII + 368.

- Jean Pictet, L'epopea dei pellerossa, Mursia, Milano 1992, 2008, pp. 704 + 32 pp. di inserto fotografico.

- Gualtiero Stefanon, Uomini bianchi contro uomini rossi 1830-1890, Mursia, Milano 1985, 2006, pp. 512 (+ 48 pp. di inserto fotografico).

- Stanley Vestal, Sentieri di guerra. Il capo White Bull racconta i guerrieri Sioux, Mursia, Milano 2000, pp. 304.

- Raffaele D'Aniello, Little Big Horn. Il popolo dei Sioux contro Custer, Erre Emme, Pomezia (Roma) 1995, 3 voll. per complessive pp. 736.

- Raffaele D'Aniello, La battaglia di Little Big Horn. Toro Seduto e Cavallo Pazzo contro Custer, Newton & Compton, Roma 2001, pp. 368 (+ 48 pp. di illustrazioni fuori testo), nuova edizione del testo precedente.

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c) Alcune altre figure particolarmente rilevanti:

- Alce Nero, La sacra pipa, Rusconi, Milano 1986, 1993, pp. 192.

- Raymond J. DeMaille (a cura di), Il sesto antenato. I testi originali e gli insegnamenti di Alce Nero, Xenia, Milano 1996, pp. VI + 504.

- John G. Neihardt, Alce Nero parla, Adelphi, Milano 1968, Mondadori, Milano 1973, 1977, pp. 256.

- Stephen E. Ambrose, Cavallo Pazzo e Custer, Rizzoli, Milano 1978, pp. 600.

- Joseph M. Marshall III, The Journey of Crazy Horse: A Lakota History, Viking - Penguin Books, New York 2004, pp. XXVI + 310.

- Thomas Powers, The Killing of Crazy Horse, Vintage Books - Random House, New York 2010, pp. XX + 568 (+ 16 pp. di illustrazioni fuori testo).

- Mari Sandoz, Cavallo Pazzo, Rusconi, Milano 1978, 1993, pp. 512.

- Vittorio Zucconi, Gli spiriti non dimenticano. Il mistero di Cavallo Pazzo e la tragedia dei Sioux, Mondadori, Milano 2016, 2020, pp. VIII + 328.

- Robert W. Larson, Nuvola Rossa. Guerriero e statista dei Sioux Lakota, Mursia, Milano 2003, pp. 428.

- R. Eli Paul (a cura di), Autobiografia di Nuvola Rossa, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2008, 2021, pp. 208.

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d) alcuni libri sul popolo Lakota:

- Pekka Hamalainen, L'Amerique des Sioux. Nouvelle histoire d'une puissance indigene, Albin Michel, Paris 2022, pp. 606.

- Royal B. Hassrick, I Sioux, Mursia, Milano 1983, 2022, pp. 308.

- George E. Hyde, Il popolo di Coda Chiazzata. Una storia dei Sioux Brule', Mursia, Milano 1995, 2008, pp. 360 (+ 32 pp. di inserto fotografico).

- George E. Hyde, Nuvola Rossa e il suo popolo, Rusconi, Milano 1990, 1995, pp. 416.

- Marco Massignan, I Sioux. Il popolo di Cavallo Pazzo, Xenia, Milano 1996, pp. II + 126.

- Raffaella Milandri - Myriam Blasini, Lessico Lakota. Storia, spiritualita' e dizionario italiano-lakota, Mauna Kea Edizioni, s.l. ma San Benedetto del Tronto 2019, pp. 252.

- Jeffrey Ostler, The Lakotas and the Black Hills. The Struggle for Sacred Ground, Viking Penguin, New York 2010, pp. XVIII + 238.

- Luther Standing Bear, Il mio Popolo, i Sioux, Mauna Kea Edizioni, s.l. ma San Benedetto del Tronto 2022, pp. 306.

- Stanley Vestal, Sentieri di guerra. Il capo White Bull racconta i guerrieri Sioux, Mursia, Milano 2000, pp. 304.

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e) Alcune figure della spiritualita' Lakota nel XX secolo

- Harvey Arden (a cura di), Nobile Uomo Rosso, Il punto d'incontro, Vicenza 2002, pp. 128.

- Claire Barre', Ernie LaPointe, Sun Dancer. Sagesse et visions d'un Natif americain, Tredaniel, Paris 2021, pp. 264 (+ 8 pp. di illustrazioni fuori testo).

- Pete S. Catches, Fuoco sacro, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2002, pp. 200.

- Leonard Crow Dog and Richard Erdoes, Crow Dog. Four generations of medicine men, Harper Pernnial, New York 1996.

- Archie Fire Lame Deer e Richard Erdoes, Il dono del potere. Vita e insegnamenti di un uomo-medicina lakota, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2018, pp. 400.

- Archie Fire Lame Deer ed Helene Sarkis, Le carte lakota della capanna della purificazione. Insegnamenti spirituali dei sioux, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 1995, 2004, 2017, pp. 192.

- Thomas E. Mails, Fools Crow: saggezza e potere, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2001, pp. 248.

- Thomas E. Mails, Fools Crow. Capo cerimoniale dei Sioux Teton, Xenia, Milano 1997, pp. VI + 344.

- Joseph M. Marshall, A te ritorneremo. Insegnamenti dei Lakota sulla Terra e il nostro futuro, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2012, pp. 128.

- Joseph M. Marshall III, In cammino con un saggio pellerossa, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2008, 2015, pp. 128.

- Henry Niese, L'uomo che conosceva la medicina. L'antica saggezza dei Sioux negli insegnamenti di Penna d'Aquila, Edizioni Il punto d'incontro, Vicenza 2004, pp. 216.

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f) l'eredita' di Toro Seduto ed alcune figure ed esperienze della Resistenza dei nativi americani negli ultimi decenni:

- Dick Bancroft and Laura Waterman Wittstock, We Are Still Here. A photographic history of the American Indian Movement, Minnesota Historical Society Press, 2013, pp. XXVIII + 212.

- Dennis Banks and Richard Erdoes, Ojibwa Warrior. Dennis Banks and the Rise of the American Indian Movement, University of Oklahoma Press, 2005, pp. XII + 362.

- Nick Estes, Our History Is the Future. Standing Rock Versus the Dakota Access Pipeline, and the Long Tradition of Indigenous Resistance, Verso, London-New York 2019, pp. X + 310.

- Nick Estes, Melanie K. Yazzie, Jennifer Nez Denetdale, David Correia, Red Nation Rising. From Bordertown Violence to Native Liberation, PM Press, Oakland, California, 2021, pp. XII + 162.

- Dina Gilio-Whitaker, As Long as Grass Grows. The Indigenous Fight for Environmental Justice, from Colonization to Standing Rock, Beacon Press, Boston 2019, pp. XII + 212.

- Bruce E. Johansen, Encyclopedia of the American Indian Movement, Greenwood, Santa Barbara - Denver - Oxford 2013, 2016, pp. XXII + 364.

- Bruce Johnson and Roberto Maestas, Wasi'chu. The Continuing Indian War, Monthly Review Press, New York and London 1979, pp. 268.

- Troy R. Johnson, Red Power: The Native American Civil Rights Movement, Chelsea House, New York 2007, pp. 112.

- Michael Koch, Michael Schiffmann, Ein leben fur Freiheit. Leonard Peltier und der indianische Widerstand, TraumFaenger Verlag, Hohenthann 2016, pp. 496.

- Winona LaDuke, All Our Relations. Native struggles for Land and Life, South End Press, Cambridge, Massachusetts, 1999, poi Haymarket Books, Chicago 2015, pp. XII + 246.

- Peter Matthiessen, In the Spirit of Crazy Horse, 1980, Penguin Books, New York 1992, pp. XLII + 646.

- Russell Means (with Marvin J. Wolf), Where White Men Fear to Tread. The autobiography of Russell Means, St. Martin's Griffin, New York 1995, pp. XVIII + 574 (+ due inserti fotografici di complessive 32 pp.).

- Leonard Peltier, Prison writings. My life is my sun dance, St. Martin's Griffin, New York 1999, pp. XXVI + 244.

- Paul Chaat Smith and Robert Allen Warrior, Like a Hurricane. The Indian Movement from Alcatraz to Wounded Knee, The New Press, New York 1996, 1997, pp. XVI + 344.

- Kenneth S. Stern, Loud Hawk: The United States versus the American Indian Movement, University of Oklahoma Press, 1994, Red River Books, 2002, pp. X + 374.

- Rex Weyler, Blood of the Land. The Government and Corporate War against the American Indian Movement, Random House, New York 1982, 1984.

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g) alcuni libri ulteriori per un piu' ampio e adeguato inquadramento:

- Noam Chomsky, Anno 501, la conquista continua, Gamberetti, Roma 1993, 1996, pp. 392.

- Ward Churchill, A Little Matter of Genocide, City Lights Books, San Francisco 1998, pp. XX + 532.

- Ward Churchill, Kill the Indian, save the Man. The Genocidal Impact of American Indian Residential Schools, City Light Books, San Francisco 2004, pp. LII + 160.

- Ward Churchill, On the Justice of Roosting Chickens: Reflections on the Consequences of U.S. Imperial Arrogance and Criminality, AK Press, Oakland-Edinburgh s.d. ma 2003, pp. VIII + 312.

- Ward Churchill, Perversions of justice. Indigenous peoples and angloamerican law, City Lights Books, San Francisco 2003, pp. XXII + 466.

- Ward Churchill, Since Predator Came: Notes from the Struggle for American Indian Liberation, Aigis Publishing, 1995, AK Press, Oakland 2005, pp. VIII + 426.

- Ward Churchill, Struggle for the Land: Native North American Resistance to Genocide, Ecocide and Colonization, City Lights Books, San Francisco 2002, pp. 460.

- Ward Churchill & Jim Vander Wall, Agents of Repression: The FBI's Secret Wars Against the Black Panther Party and the American Indian Movement, South End Press, Boulder, Colorado, 1988, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022, pp. XIV + XXVI + 510.

- Ward Churchill & Jim Vander Wall, The COINTELPRO Papers: Documents from the FBI's Secret Wars Against Dissent in the United States, South End Press, Boulder, Colorado, 1990, 2002, Black Classic Press, Baltimore 2022, pp. LXXXVIII + 468.

- Nelcya Delanoe, Joelle Rostkowski, La presence indienne aux Etats-Unis. Anthologie d'un defi a' l'oubli, L'Harmattan, Paris 2015, pp. 252.

- Vine Deloria Jr., Behind the Trail of Broken Treaties: An Indian Declaration of Independence, Dell Publishing, New York 1974, University of Texas Press, Austin 1985, pp. XIV + 296.

- Vine Deloria Jr, Custer e' morto per i vostri peccati, Jaca Book, Milano 1972, 1977.

- Vine Deloria Jr, For This Land. Writings on Religion in America, Routledge, New York and London 1999, pp. VIII + 312.

- Vine Deloria jr, God Is Red. A Native View of Religion, Putnam, New York 1973, Fulcrum Pub, Golden 2003, pp. XVIII + 326.

- Vine Deloria Jr., We Talk, You Listen. New Tribes, New Turf, Macmillan, New York 1970, University of Nebraska Press - Bison Books, Lincoln and London 2007, pp. XII + 230.

- Roxanne Dunbar-Ortiz, An Indigenous Peoples' History of the United States, Beacon Press, Boston 2014, pp. XIV + 296.

- Jack D. Forbes, Columbus and other Cannibals, D-Q University Press, 1979, Seven Stories Press, New York 2008, pp. XXII + 234.

- Giulio Girardi, La conquista dell'America. Dalla parte dei vinti, Borla, Roma 1992, pp. 368.

- Vittorio Lanternari, Movimenti religiosi di liberta' e di salvezza dei popoli oppressi, Feltrinelli, Milano 1960, 1974, 1977, pp. XXX + 368.

- Vittorio Lanternari, Occidente e Terzo Mondo. Incontri di civilta' e religioni differenti, Dedalo, Bari 1967, 1972, pp. 542.

- Vittorio Lanternari, Antropologia e imperialismo, Einaudi, Torino 1974, 1975, pp. XII + 426.

- Vittorio Lanternari, L'"incivilimento dei barbari". Identita', migrazioni e neo-razzismo, Dedalo, Bari 1983, 1997, pp. 360.

- Elise Marienstras, La resistance indienne aux Etats-Unis, Gallimard-Julliard, Paris 1980, 2014, 2020, pp. 252 (+ un inserto fotografico di 16 pp.).

- John Mohawk, Thinking in Indian. A John Mohawk Reader, Fulcrum, Golden, Colorado, 2010, pp. XXVIII + 296.

- Jeffrey Ostler, Surviving Genocide. Native Nations and the United States from the American Revolution to Bleeding Kansas, Yale University Press, New Haven & London 2019, pp. X + 534.

- Georges E. Sioui, Pour une autohistoire amerindienne, Les Presses de l'Universite' Laval, 2018, pp. XXII + 168.

- David E. Stannard, Olocausto americano, Bollati Boringhieri, Torino 2001, 2021, pp. 464.

- Tzvetan Todorov, La conquista dell'America. Il problema dell'"altro", Einaudi, Torino 1992, pp. XIV + 322.

- David Treuer, Notre coeur bat a' Wounded Knee. L'Amerique indienne de 1890 a' aujourd'hui, Albin Michel, Paris 2021, pp. 576.

- Howard Zinn, Storia del popolo americano. Dal 1492 a oggi, Il Saggiatore, Milano, 2017, 2020, pp. 784.

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Le persone partecipanti all'incontro hanno ancora una volta espresso la propria ferma opposizione alle guerre attualmente in corso finanche nel cuore dell'Europa, alla crescente dissennata militarizzazione delle relazioni internazionali, al folle riarmo che sta trascinando l'umanita' verso la catastrofe.

Le persone partecipanti all'incontro hanno espresso il loro sostegno all'appello alle istituzioni italiane ed europee affinche' prendano posizione per la liberazione di Leonard Peltier e come gia' hanno fatto numerosi parlamentari e sindaci di varie citta' italiane facciano proprio l'appello del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli e chiedano quindi al Presidente degli Stati Uniti d'America di emettere l'atto di grazia che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

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Rinnoviamo ancora una volta la richiesta che sia liberato Leonard Peltier, da 47 anni prigioniero innocente.

Chiediamo al Presidente degli Stati Uniti d'America l'atto di grazia che restituisca la liberta' a un uomo innocente, vecchio e malato, testimone della lotta dell'umanita' intera in difesa dei diritti umani di tutti gli esseri umani, in difesa dei diritti e dell'autodeterminazione dei popoli, in difesa dell'intero mondo vivente.

Invitiamo ogni persona di volonta' buona a scrivere al Presidente degli Stati Uniti d'America per chiedere la liberazione di Leonard Peltier, utilizzando le indicazioni che alleghiamo in calce.

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Free Leonard Peltier.

Mitakuye Oyasin.


Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo


Viterbo, 31 marzo 2023


Mittente: "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo, strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo, e-mail: centropacevt@gmail.com

Il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" di Viterbo e' una struttura nonviolenta attiva dagli anni '70 del secolo scorso che ha sostenuto, promosso e coordinato varie campagne per il bene comune, locali, nazionali ed internazionali. E' la struttura nonviolenta che oltre trent'anni fa ha coordinato per l'Italia la piu' ampia campagna di solidarieta' con Nelson Mandela, allora detenuto nelle prigioni del regime razzista sudafricano. Nel 1987 ha promosso il primo convegno nazionale di studi dedicato a Primo Levi. Dal 2000 pubblica il notiziario telematico quotidiano "La nonviolenza e' in cammino". Da alcuni mesi e' particolarmente impegnata nella campagna per la liberazione di Leonard Peltier, l'illustre attivista nativo americano difensore dei diritti umani di tutti gli esseri umani e dell'intero mondo vivente, da 47 anni prigioniero innocente.

Piu' specificamente: dal giugno 2021 il "Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera" ha lavorato intensamente a qualificare ed estendere la solidarieta' con Leonard Peltier in Italia (ma anche in Europa e negli Stati Uniti d'America e in Canada).

Sul piano della qualificazione della solidarieta' ha promosso molti incontri di studio e ha fatto conoscere per la prima volta in Italia molti libri il cui studio e' fondamentale per chi vuole impegnarsi per sostenere Leonard Peltier e le lotte attuali dei nativi americani.

Sul piano dell'estensione della solidarieta' ha raggiunto ripetutamente decine di migliaia di interlocutori, e raccolto migliaia di adesioni: coinvolgendo figure di grande prestigio della riflessione morale e dell'impegno civile, della scienza e delle arti, dei movimenti e delle istituzioni.

Il criterio e' stato di coinvolgere persone, associazioni ed istituzioni in grado di esercitare un'azione persuasiva nei confronti del Presidente degli Stati Uniti d'America affinche' conceda la grazia presidenziale che restituisca la liberta' a Leonard Peltier.

In questa iniziativa, sul versante del coinvolgimento delle istituzioni, di particolare valore e' stata l'adesione del compianto Presidente del Parlamento Europeo David Sassoli, quelle di molti parlamentari e parlamentari emeriti, quelle dei sindaci di vari comuni d'Italia, da Aosta a Bologna, da Palermo a Pesaro.


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Allegato: Proposta di lettera al Presidente degli Stati Uniti d'America recante la richiesta della grazia presidenziale per Leonard Peltier

Nel web aprire la pagina della Casa Bianca attraverso cui inviare lettere: https://www.whitehouse.gov/contact/

Compilare quindi gli item successivi:

- alla voce MESSAGE TYPE: scegliere Contact the President

- alla voce PREFIX: scegliere il titolo corrispondente alla propria identita'

- alla voce FIRST NAME: scrivere il proprio nome

- alla voce SECOND NAME: si puo' omettere la compilazione

- alla voce LAST NAME: scrivere il proprio cognome

- alla voce SUFFIX, PRONOUNS: si puo' omettere la compilazione

- alla voce E-MAIL: scrivere il proprio indirizzo e-mail

- alla voce PHONE: scrivere il proprio numero di telefono seguendo lo schema 39xxxxxxxxxx

- alla voce COUNTRY/STATE/REGION: scegliere Italy

- alla voce STREET: scrivere il proprio indirizzo nella sequenza numero civico, via/piazza

- alla voce CITY: scrivere il nome della propria citta' e il relativo codice di avviamento postale

- alla voce WHAT WOULD YOU LIKE TO SAY? [Cosa vorresti dire?]: copiare e incollare il messaggio seguente:

Mr. President,

Although I reside far from your country, I am aware of the injustice that has persisted for 47 years against Leonard Peltier, who was denied a review of his trial even after exculpatory evidence emerged for the events of June 26, 1975 on the Pine Ridge (SD) reservation where two federal agents and a Native American lost their lives.

I therefore appeal to your supreme authority to pardon this man, now elderly and ill, after nearly half a century of imprisonment.

I thank you in advance for your positive decision, with best regards.

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Traduzione italiana del testo che precede:

Signor Presidente,

sebbene io risieda lontano dal Suo Paese, sono consapevole dell'ingiustizia che persiste da 47 anni nei confronti di Leonard Peltier, al quale e' stata negata la revisione del processo anche dopo che sono emerse prove a discarico per gli eventi del 26 giugno 1975 nella riserva di Pine Ridge (South Dakota) in cui persero la vita due agenti federali e un nativo americano.

Mi appello quindi alla Sua suprema autorita' affinche' conceda la grazia a questo uomo, ormai anziano e malato, dopo quasi mezzo secolo di detenzione.

La ringrazio fin d'ora per la Sua decisione positiva, con i migliori saluti.


* * *