INCLUSIVITA' E DIRITTI
Abbiamo scelto di parlare di inclusione e non di integrazione perché crediamo che ci sia una differenza sostanziale fra i due termini: da una parte l’intervento sul singolo per renderlo adatto al contesto sociale, dall’altra l’intervento sul contesto sociale per renderlo adatto ad accogliere ogni soggettività. La nostra scelta sarà sempre quella di lottare per un sistema sociale più giusto e non per l’accettazione o la rassegnazione verso le disuguaglianze che segnano la contemporaneità. Crediamo che la lotta contro le disuguaglianze vada portata avanti intraprendendo politiche attive volte al riconoscimento e alla risoluzione dei problemi derivati da discriminazioni di genere, abiliste o omolesbobitransfobiche, e battaglie culturali mirate a invertire il paradigmi di dominio e di potere. Così si può decostruire il sistema patriarcale, sessista e abilista in cui ci muoviamo, andando verso nuovi scenari di inclusione e parità dei diritti. Le nostre proposte si muovono lungo le linee dell’abbattimento della violenza e delle disuguaglianze strutturali (economiche, culturali, linguistiche) del nostro sistema:
1) POTENZIAMENTO DELLO SPORTELLO ANTIVIOLENZA UNIVERSITARIO: L’istituzione dello sportello antiviolenza universitario è stata una grande vittoria, basata sulla volontà dell’Università di combattere le disuguaglianze e di lavorare fianco a fianco con le associazioni del territorio. Mentre nella nostra Regione i fondi per i centri antiviolenza sono soggetti a continui tagli, l’Università si dimostra un presidio fondamentale per la lotta alla violenza di genere, che per questo vogliamo potenziare, rendendolo più accessibile e capillare attraverso un’adeguata promozione.
2) INDIPENDENZA ECONOMICA E ABITATIVA PER PERSONE IN USCITA DA CONTESTI DI VIOLENZA: Una prima importante proposta è volta a garantire per le persone vittime di violenza di genere un’alternativa sicura alla propria situazione. I dati ci dicono che molto spesso in Italia le donne sono vittime prima di tutto di un ricatto economico e psicologico, nelle proprie relazioni: conseguenza diretta del diverso accesso al mondo del lavoro e del diverso trattamento retributivo, questo rende di fatto difficile uscire da contesti di violenza in cui si dipende economicamente dal proprio partner o dalla propria famiglia. A questi casi si aggiungono i casi di violenza domestica su persone omosessuali o non cisgender, di cui la cronaca ci fornisce tristi testimonianze sempre piu spesso. La giovane età, e quindi la mancata indipendenza economica, è un altro elemento che incide nella possibilità di potersi allontanare per iniziare un percorso di fuoriuscita dalla violenza e vivere da soli. Inoltre, la tassazione universitaria è spesso legata alla situazione del proprio nucleo familiare e non tiene sempre conto di cambiamenti che possono essere possibili nel corso dell’anno. Per questi motivi, proponiamo di predisporre in collaborazione con lo sportello antiviolenza universitario un percorso che permetta di trovare un luogo dove vivere nei collegi A.Di.S.U., anche temporaneamente, per le persone che hanno necessità di allontanarsi da contesti violenti. Tramite una richiesta allo sportello e tramite il lavoro dellз operatorз si potrebbe chiedere per lз studenti in questa situazione che ne sentissero la necessità un luogo sicuro, oltre che l’inserimento di un nuovo ISEE che tenga conto della scelta fatta per permettere l’accesso ai servizi A.Di.S.U, come la mensa, e per ricalcolare la tassazione universitaria. In questo modo l’Università si mostrerebbe capace di supportare nel pratico le persone vittime di violenza, accompagnandole nel percorso intrapreso e indirizzandole verso gli enti di riferimento.
3) DISTRIBUTORI GRATUITI DI ASSORBENTI: Dal 2024 la manovra di bilancio promossa dal Governo Meloni porterà ad un aumento delle imposte dal 5% al 10% su prodotti igienico-sanitari come assorbenti, tamponi e coppette mestruali. Tassare gli elementi di prima necessità come se fossero beni di lusso è un’ingiustizia che coinvolge tuttз coloro che ne hanno bisogno, perché avere il ciclo non è una scelta ma una necessità a livello biologico. Come associazione studentesca chiediamo che il nostro Ateneo si attivi con l’installazione di distributori di assorbenti gratuiti in tutti i Dipartimenti, seguendo il modello di altre università italiane che sono riuscite a mettere in atto questa iniziativa. In questo modo la nostra Università diventerebbe un punto di riferimento a livello nazionale su queste tematiche.
4) CONGEDO MESTRUALE: Considerati i dati allarmanti sulla dismenorrea (crampi uterini che si verificano durante il periodo mestruale), che colpisce dal 60% al 90% delle donne, a causa dei quali si riscontrano tassi di assenteismo dal 13% al 51% nelle scuole e nelle università e dal 5% al 15% nei luoghi di lavoro, chiediamo che le persone mestruanti appartenenti alla comunità studentesca abbiano la possibilità di esonerarsi dalla frequenza delle attività didattiche, di tirocinio, formazione e ricerca obbligatorie in caso di sintomi mestruali invalidanti. Riteniamo fondamentale in tal senso una maggiore sensibilizzazione da parte dell’Ateneo e chiediamo che venga garantita per tali persone la messa a disposizione di materiali didattici sostitutivi, attivando, se necessario, anche la didattica a distanza.
5) SALUTE SESSUALE E RIPRODUTTIVA: Il tema della salute sessuale e riproduttiva non è affrontato in maniera opportuna nelle istituzioni scolastiche e universitarie, al punto da rappresentare un tabù nella nostra società, sia sul piano affettivo che sanitario. Chiediamo che l’Ateneo organizzi dei seminari di educazione sessuale che sensibilizzino sull’argomento la comunità studentesca. Crediamo che l'Ateneo debba farsi garante, ente di sensibilizzazione e promotore della salute e del benessere della propria comunità: chiediamo infatti che vengano inseriti tra i prodotti nei distributori messi a disposizione dellз studenti profilattici a prezzi ridotti, sia negli spazi dell’Ateneo che nei collegi. Chiediamo, inoltre, che venga implementato un servizio sul modello del Checkpoint Plus di Roma, in cui vengono effettuati tamponi e controlli per infezioni a trasmissione sessuale e in cui viene anche offerta un’attività di consulenza e di supporto alle persone che usufruiscono del servizio.
6) CONSULTORI E UNIVERISTÀ: Il consultorio è un servizio gratuito garantito dal Servizio Sanitario Regionale che ha l’obiettivo di fornire sostegno psicologico e medico alle persone assistite, tramite visite ginecologiche e pediatriche, attività di assistenza psicologica e sociale, e vengono fornite informazioni e consulenze sui metodi contraccettivi per promuovere maternità e paternità consapevoli. Al momento l’attività dei consultori è fortemente depotenziata in Umbria, tanto che il servizio è quasi sconosciuto alla comunità studentesca. Chiediamo quindi che la Regione e i Comuni aumentino i finanziamenti destinati a tali servizi e che venga attivato un consultorio dedicato specificatamente allз studenti universitariз.
7) OLTRE LO STIGMA: LA CULTURA DELLA PREVENZIONE: Crediamo che la salute riproduttiva vada tutelata con azioni quotidiane e normalizzate, andando oltre alle retoriche basate su stigma e vergogna. L’università dovrebbe aiutarci a promuovere una cultura della salute individuale e della comunità tutta, in tutti i campi ma soprattutto in quello della salute riproduttiva, spesso messo in secondo piano perché non considerato una priorità a livello sociale. Numerosi studi hanno dimostrato l’importanza della prevenzione nel ridurre l’incidenza di diverse malattie, e di conseguenza i costi per il Servizio Sanitario Nazionale, ma soprattutto emerge chiaramente il bisogno di prevenzione per un generale mantenimento del benessere e un miglioramento della qualità della vita. Ricordiamo inoltre che la prevenzione permette di individuare e intervenire precocemente su diverse patologie che se trattate preventivamente garantiscono un migliore risultato delle cure. In questo senso abbiamo pensato diverse proposte: innanzitutto la promozione da parte dell’Università di eventi dedicati al testing per malattie e infezioni sessualmente trasmissibili. Pensiamo ad occasioni come la giornata Mondiale contro l’Aids (1 dicembre), dove potrebbero essere organizzati eventi dedicati e test antigenici rapidi per HIV e HCV, in collaborazione con le associazioni del territorio e l’azienda ospedaliera. Crediamo che lo stigma che circonda ancora le malattie sessualmente trasmesse sia dannoso in quanto ne limita la scoperta preventiva, e quindi anche la possibilità di trattamento, che ha negli ultimi anni osservato grandi progressi. Inoltre, proponiamo di organizzare programmi di prevenzione specificatamente dedicati allз studenti universitariз, in sede e fuorisede, per quanto riguarda esami necessari come pap test per la prevenzione del tumore del collo dell’utero, mammografia per la prevenzione del tumore al seno e esami per la prevenzione del tumore ai testicoli. Tramite delle liste specifiche per lз studenti, in collaborazione con i reparti ospedalieri di riferimento, si potrebbe garantire accesso veloce alle visite e una migliore promozione e sponsorizzazione di queste, anche tramite materiali informativi grafici. Inoltre, ad esempio in occasioni come la Giornata Internazionale contro il cancro al seno (19 ottobre), si potrebbero organizzare eventi atti a promuovere buone pratiche di prevenzione, come l’autopalpazione del seno o dei testicoli. Nella nostra concezione di salute la prevenzione e la promozione si costruiscono con azioni congiunte di vari settori sociali tra cui anche l'università, per garantire un benessere collettivo che sappia intervenire sui determinanti medici, sociali, economici e ambientali della malattia, andando oltre le disuguaglianze che impattano sempre di più sul nostro diritto alla salute.
8) ADOZIONE DI UN LINGUAGGIO INCLUSIVO DA PARTE DELL’ATENEO: Il linguaggio inclusivo prevede l’utilizzo del neutro al posto del maschile sovraesteso, utilizzato generalmente per riferirsi alla totalità delle persone. Come UDU abbiamo scelto di indicare il neutro, genere non previsto dalla lingua italiana, utilizzando lo schwa. Crediamo che l’adozione di un linguaggio inclusivo sia il primo passo per una società più giusta e un segnale importante di lotta contro le discriminazioni di genere. Usare il maschile sovraesteso, anche in maniera quasi automatica e inconscia, è una primissima forma di discriminazione nei confronti di tutte quelle persone che utilizzano pronomi neutri; con l’uso di un linguaggio inclusivo saranno incluse tutte le identità di genere. Chiediamo che l’Università adotti il genere neutro in tutti i documenti ufficiali, in tutte le comunicazioni e sul sito dell’Ateneo e che attivi corsi di formazione sul tema del linguaggio inclusivo tenuti da professionistз.
9) BAGNI GENDERLESS: Crediamo che sia importante avere all’interno dell’Università i cosiddetti bagni genderless, ovvero bagni pubblici non legati al sesso assegnato alla nascita. Tale misura renderebbe i bagni un luogo sicuro e davvero inclusivo per coloro che non si riconoscono nel binarismo di genere.
10) DSA E BES: Lз studenti con DSA (disturbi specifici dell'apprendimento) hanno diritto a usufruire di strumenti che compensino le loro difficoltà e li dispensino da alcune attività particolarmente difficoltose. Riteniamo che l’Università debba diversificare, ampliare e migliorare gli strumenti compensativi a disposizione dellз studenti DSA. Nel mondo universitario le persone con Bisogni Educativi Speciali non hanno le stesse tutele che hanno durante il percorso scolastico. Il nostro Ateneo dovrebbe farsi promotore di strumenti utili a facilitare i percorsi accademici per le persone con BES. Gli strumenti compensativi e le misure dispensative, già previsti per le persone con DSA, devono essere previsti anche per le persone con BES. Inoltre, vanno potenziati e integrati con nuovi strumenti in ambito didattico. Lo strumento dellə tutor alla pari deve essere ampliato attraverso l’erogazione di un numero maggiore di borse e lз tutor devono avere tutti gli strumenti necessari per svolgere la propria mansione. L’Inlab deve essere potenziato e maggiormente pubblicizzato, soprattutto nella fase di orientamento e nel primo anno accademico, per permettere a tuttз lз studenti di usufruire di questo servizio. Infine, il FOCUS pedagogico-didattico deve essere maggiormente finanziato, per garantire a chi ha bisogno di questo servizio di poterne usufruire in modo tempestivo.
11) BARRIERE ARCHITETTONICHE: L’Università dovrebbe rendere gli spazi al suo interno realmente accessibili anche allз studenti con disabilità, perciò chiediamo la rimozione di tutte le barriere architettoniche ancora presenti sia all’interno dei Dipartimenti sia negli spazi esterni alle strutture universitarie, con riferimento soprattutto a quelli del centro storico. Questo deve rientrare in un’ottica di agevolazione alla partecipazione dellз studenti con disabilità alle attività didattiche in presenza.
12) CREAZIONE DI SAFE SENSORY SPACE: Crediamo che sia necessario creare negli spazi universitari i cosiddetti Safe Sensory Space, in modo da fornire uno spazio sicuro e tranquillo dove poter studiare e rilassarsi. Questi spazi saranno progettati per ridurre al minimo le distrazioni sensoriali e fornire un ambiente confortevole per lз studenti con ipersensibilità sensoriale.
13) AULE DI MEDITAZIONE E PREGHIERA: Sosteniamo che sia necessario creare delle aule di meditazione/preghiera nei dipartimenti, in modo da fornire uno spazio tranquillo e rilassante per lз studenti che desiderano meditare o pregare nelle sedi universitarie. Crediamo che sia importante fornire un ambiente sicuro e tranquillo per tuttз lз studenti, indipendentemente dalla loro religione.