Stagione teatrale

2023

14 gennaio 2023

ore 18.30 

LE PAROLE DEL TEATRO a cura di Alessio Pizzech - incontro con Serra Ylmaz parlando di ORIENTE

a seguire aperitivo

ore 21.00

NOVELLE ORIENTALI

SERRA YLMAZ

di Marguerite Yourcenar 

traduzione Maria Luisa Spaziani - edizioni BUR contemporanea 

foto Daire visual Chiara Maria Baire 

produzione BAM Teatro 

Una raccolta di storie preziose comparse per la prima volta nel 1938, mescolate a racconti e memorie di viaggi della scrittrice, grande amante dell’Oriente. È un Oriente largamente inteso, che va dai Balcani al Giappone, includendo perfino la Grecia e che si spinge fino all’India, ammantato di poesia e struggenti racconti, ora tragici, ora mitologici, ora ripresi da vecchie tradizioni sconosciute ai più, apologhi taoisti, miti indù che parlano di sentimenti umani e passioni nelle loro sfumature più varie e contraddittorie. La scrittura della Yourcenar, ricchissima ed elegante, regala un’aura da favola alle narrazioni proposte che brillano in una luce senza tempo e che ben si addicono ad una lettrice di eccezione, cosmopolita e appassionata come Serra Yilmaz. Percorreremo attraverso la sua interpretazione un viaggio affascinante ed esotico in cui è il destino a prendersi gioco degli uomini e a guidare i loro passi. 

31 gennaio 2023

ore 18.30 

LE PAROLE DEL TEATRO a cura di Alessio Pizzech - la giornalista Federica Lessi incontra Lello Arena parlando di ATTESA

a seguire aperitivo

ore 21.00

ASPETTANDO GODOT

LELLO ARENA e MASSIMO ANDREI

di Samuel Beckett 

traduzione Carlo Fruttero 

regia Massimo Andrei 

con Vincenzo Leto, Elisabetta Romano, Esmeraldo Napodano, Angelo Pepe, Carmine Bassolillo 

scene Roberto Crea 

produzione La Contrada Teatro stabile di Trieste/Teatro Cilea/Tunnel Produzioni 

Nel 1975, a ventidue anni dalla prima assoluta parigina, Beckett ritorna sul testo che lo ha reso famoso per realizzare una sua regia in lingua tedesca. Con oltre un ventennio di esperienza alle spalle, Beckett decide di «dare forma alla confusione» del testo originale. Uno degli scopi di questo nuovo allestimento è quello di riportare l’azione scenica, scenografica e testuale di questo capolavoro alle intenzioni più segrete ed intime del suo autore. Aspettando Godot è considerato il capolavoro di Beckett e del teatro dell’assurdo. Vladimiro e Estragone, aspettano l’arrivo di Godot, che però non arriverà mai. Non sappiamo chi siano questi due uomini, dove si trovino, chi sia questo Godot e perché lo stiano aspettando 

11 febbraio 2023

ore 21.00

TESTIMONE D'ACCUSA

VANESSA GRAVINA e GIULIO CORSO

di Agatha Christie 

traduzione Eduardo Erba 

regia Geppy Gleijeses 

con la partecipazione straordinaria di Giorgio Ferrara e con Erika Puddu, Bruno Crucitti, Antonio Tallura, Leonardo Sbragia, Mohamed Yaser, Sergio Mancinelli, Dottor Wyatt, Paola Sambo 

produzione Gitiesse Artisti Riuniti 

Nato come racconto nel 1925 e in seguito trasformato in commedia teatrale a tutti gli effetti, Testimone d’accusa è fra i capolavori di Agatha Christie. La pièce fu adattata per il cinema dal grande Billy Wilder e aveva come protagonisti Charles Laughton, Marlene Dietrich e Tyrone Power. Suspense, intrighi, misteri tratteggiati con l’inarrivabile capacità di sparigliare le carte di cui l’autrice inglese fu assoluta maestra, sono il sale di questo splendida partitura dell’inganno che si conclude con un doppio colpo di scena imitato più volte e rimasto insuperato. Geppy Gleijeses dirige un grande cast più 6 giurati scelti tra il pubblico prima dello spettacolo. Leonard Vole viene arrestato per l’omicidio della benestante Emily French. Poco prima di morire l’anziana signora, ignara del fatto che l’uomo fosse sposato, lo aveva nominato suo principale erede. Naturale dunque che sia proprio lui il maggiore sospettato dell’efferato delitto. A travolgerlo sarà però la testimonianza della moglie Romaine che invece di muoversi in difesa del marito si rivelerà un’efficace testimone dell’accusa 

28 febbraio 2023

ore 18.30 

LE PAROLE DEL TEATRO a cura di Alessio Pizzech - incontro con Amanda Sandrelli e la Compagnia Arca Azzurra parlando di PACE

a seguire aperitivo

ore 21.00

LISISTRATA

AMANDA SANDRELLI

di Aristofane 

adattamento e regia Ugo Chiti 

con Giuliana Colzi, Andrea Costagli, Dimitri Frosali, Massimo Salvianti, Lucia Socci, Gabriele Giaffreda, Elisa Proietti, e con Lucianna De Falco nel ruolo di Spartana 

scene Sergio Mariotti 

costumi Giuliana Colzi 

luci Marco Messeri 

musiche Vanni Cassori 

produzione Arca Azzurra 

Lisistrata ci guarda dal lontano 411 a.c., anno del suo debutto nel teatro di Dioniso ai piedi dell’Acropoli di Atene e scuote la testa sconsolata di fronte alle tragedie, alle miserie, ai disastri provocati da quella stupidità, arroganza, vanità, superficialità, che sono tutti sostantivi femminili, come la guerra che da questi viene immancabilmente generata. Arca Azzurra e Ugo Chiti si cimentano con il testo classico Lisistrata in chiave contemporanea, ma rispettosa dell’originale. Amanda Sandrelli è la protagonista perfetta per questa commedia di Aristofane, che - attraverso un meccanismo teatrale modernissimo, una specie di farsa dove si ride molto - ci fa scoprire, in maniera paradossale e insieme umanissima, senza falso pudore e con continui doppi sensi, i meccanismi perversi dell’irragionevolezza umana. 

6 marzo 2023

ore 18.30 

LE PAROLE DEL TEATRO a cura di Alessio Pizzech - incontro con Elena Bucci e Marco Sgrosso parlando di GIOIA

a seguire aperitivo

ore 21.00

RISATE DI GIOIA

ELENA BUCCI

da un’idea di Elena Bucci 

drammaturgia, scene, costumi, interpretazione, regia Elena Bucci, Marco Sgrosso 

drammaturgia sonora e cura del suono Raffaele Bassetti 

disegno luci Max Mugnai 

assistente all’allestimento Nicoletta Fabbri 

produzione Centro Teatrale Bresciano, Emilia Romagna Teatro ERT / Teatro Nazionale, TPE Teatro Piemonte Europa 

collaborazione artistica Le belle bandiere 

con il sostegno di Regione Emilia Romagna 

in collaborazione con Fondazione Campania dei Festival / Campania Teatro Festival 

si ringrazia il Teatro Comunale di Russi 

Elena Bucci e Marco Sgrosso, artisti di straordinaria sensibilità, portano in scena un emozionante spettacolo ispirato alle opere Il teatro all’antica italiana di Sergio Tofano, Antologia del grande attore di Vito Pandolfi e alle autobiografie, biografie, epistolari e memorie che raccontano dei tanti mestieri legati al teatro che fu. Un nuovo progetto che si allaccia ad altri spettacoli in cui i due artisti hanno indagato l’arte del teatro, raccontandola attraverso le parole e le storie di chi quell’arte l’ha vissuta in prima persona. Un viaggio alla scoperta di una moltitudine poetica e operosa che, dietro le quinte e sul palcoscenico, ha trascorso la sua vita 

20 marzo 2023

ore 18.30 

LE PAROLE DEL TEATRO a cura di Alessio Pizzech - incontro con Claudio Casadio parlando di FOLLIA

a seguire aperitivo

ore 21.00

L'ORESTE

CLAUDIO CASADIO

di Francesco Niccolini 

illustrazioni Andrea Bruno 

regia Giuseppe Marini 

scenografie e animazioni Imaginarium Creative Studio 

costumi Helga Williams 

musiche originali Paolo Coletta 

light design Michele Lavanga 

co-produzione Società per Attori e Accademia Perduta/Romagna Teatri 

in collaborazione con Lucca Comics & Games 

L’Oreste è internato nel manicomio dell’Osservanza a Imola. È stato abbandonato quando era bambino, e da un orfanotrofio a un riformatorio, da un lavoretto a un oltraggio a un pubblico ufficiale, è finito lì dentro perché, semplicemente, in Italia, un tempo andava così. Dopo trent’anni non è ancora uscito: si è specializzato a trovarsi sempre nel posto sbagliato nel momento peggiore. Non ha avuto fortuna l’Oreste, e nel suo passato ci sono avvenimenti terribili che ha rimosso, ma dai quali non riesce a liberarsi. Uno spettacolo che riflette sull’abbandono e sull’amore negato, su come la vita spesso non faccia sconti e sia impietosa e su come, a volte, sia più difficile andare da Imola a Lucca che da Imola sulla Luna. Una messa in scena originale in cui fluiscono momenti drammatici e altri teneramente comici, con un’animazione grafica di straordinaria potenza, visiva e drammaturgica. 


30 marzo 2023

ore 18.30 

LE PAROLE DEL TEATRO a cura di Alessio Pizzech - incontro con Dario Ballantini parlando di MASCHERE

a seguire aperitivo

ore 21.00

BALLANTINI E PETROLINI

DARIO BALLANTINI

scritto e interpretato da Dario Ballantini 

alla fisarmonica Marcello Fiorini 

scenografia Sergio Billi 

regia di Massimo Licinio 

costumi Dario Ballantini e Nadia Macchi 

sartoria Teresina Bombardieri 

direzione tecnica Claudio Allione 

accessori trucco Mariangela Palatini 

coordinamento produzione: Nadia Macchi 

foto Pino Le Pera 

produzione Licinio Productions 

Dario Ballantini porta a teatro un cavallo di battaglia del suo repertorio giovanile: il grande Ettore Petrolini. Con la consueta maniacale ostinazione per il totale camuffamento, l’artista livornese riesce a far rivivere sette personaggi creati dal grande comico romano nato a fine dell’800: Gigi II Bullo, Salamini, la Sonnambula, Amleto, Nerone, Fortunello e Gastone si ripresentano in scena nel nuovo millennio. Tra un personaggio e l’altro, Ballantini si trucca a vista utilizzando una sorta di camerino aperto, recuperando anche i suoi vecchi trucchi teatrali. L’artista livornese approfondisce alcun contenuti ed osservazioni, per spiegare e dare importanza al recupero di memoria collettiva e per preservare il futuro dei comici, dalla mancanza di agganci con il passato. Ettore Petrolini può essere infatti considerato il precursore di tutta la comicità italiana, compresa la versatile creazione di personaggi che, corredati da rudimentali trucchi speciali, sono stati anche d’ispirazione per molti grandi interpreti della scena italiana. Il lavoro di ricerca dei trucchi e costumi originali restituisce l’atmosfera pionieristica di questo genio assoluto 


15 aprile 2023

ore 18.30 

LE PAROLE DEL TEATRO a cura di Alessio Pizzech - incontro con Lorenzo Satta e Alessio Zirulia parlando di CRONACA

a seguire aperitivo

ore 21.00

MOBY PRINCE 3.0

di Francesco Gerardi e Marta Pettinari 

con Lorenzo Satta e Alessio Zirulia 

regia Federico Orsetti 

regia e video sound design Fabio Fiandrini 

videoproiezioni Chiara Becattini 

disegno luci Davide Riccardi 

responsabile tecnico Alberto Battocchi 

produzione Grufo e Grufo e La Nave Europa in collaborazione con Teatro Nazionale di Genova e con Associazione “140” - familiari vittime Moby Prince e Associazione 10 Aprile - Familiari Vittime Moby Prince Onlus

 Nessuno, neanche il più attento alla storia contemporanea italiana, si ricorda la vicenda del Moby Prince, il traghetto passeggeri diretto in Sardegna, che si è scontrato con una petroliera, per cause ancora da definire e del quale è rimasto un solo superstite. A trent’anni di distanza dalla più grande sciagura della Marina Civile Italiana le cause dell’incidente, in cui 140 persone persero la vita, non sono ancora chiare. M/T Moby Prince 3.0 porta sul palco due giovani attori che raccontano l’incidente dal punto di vista di chi era a bordo del traghetto e per farlo utilizzano l’interazione visiva e narrativa attraverso la quale immagini e parole conducono lo spettatore nell’enorme buco nero di questa vicenda, disorientandolo fino al punto da chiedersi come tutto questo sia stato possibile. M/T Moby Prince rappresentato per la prima volta il 28 ottobre 2006 al Teatro Goldoni di Livorno e successivamente nei principali teatri italiani quindici anni dopo, in occasione del 30° Anniversario della tragedia, viene oggi presentato in un nuovo allestimento 3.0 con un testo rivisto e aggiornato, una scenografia interamente digitale, una nuova regia e due nuovi interpreti riaffermano l’attualità di una delle tante tragedie senza colpe né colpevoli accadute nel nostro Paese 



22 aprile 2023

ore 21.00

SATIRI

coreografia e spazio Virgilio Sieni 

interpretazione Maurizio Giunti, Jari Boldrini 

violoncello Naomi Berrill 

musica Naomi Berrill (Dance Suite – Prelude; Journey, Silent Woods Suite – Oak and Sister Spring), Johann Sebastian Bach (Suite n. 3 in Do Maggiore, BWV 1009; Suite n. 4 in Mi bemolle Maggiore, BWV 1010) 

luci Marco Cassini 

allestimento Daniele Ferro 

maschere animali Chiara Occhini 

produzione Centro di Produzione della Danza Virgilio Sieni 

in collaborazione con AMAT & Civitanova Danza, Galleria Nazionale delle Marche 

con il sostegno di MIC Ministero della Cultura, Regione Toscana, Comune di Firenze, Fondazione CR Firenze 

Il danzatore getta il corpo nell’abisso del gesto dicendo sì alla vita. Il Satiro, come ci dice Nietzsche ne La nascita della Tragedia (1872) e per richiamo sapienziale Giorgio Colli ne La nascita della filosofia (1975), potrebbe essere colui che getta lo sguardo nell’abisso dicendo sì alla vita: non la notte, ma la sua primavera. I due danzatori dello spettacolo sono contagiati dall’interno, investiti dalla contemplazione rivolta al gesto simile, adiacente, simmetrico. Una danza per dermatoglifi che tracciano l’aria e una sintassi che sembra riferirsi all’embrione del gesto che incontra il suo simile riconoscendolo diverso e amico. Pescano dal fondo del gesto per inscrivere forme d’intesa e di empatia che si aprono a una disposizione musicale, le danze segnano lo spazio della materia inebriante che parla con il corpo. Il mondo quotidiano qui prende il largo e si separa dal gesto enigmatico che esplode tra il dionisiaco e l’apollineo. Ancora una volta la danza si presta a laboratorio della vita, affronta azioni disperate, titaniche, si pone sulla soglia con atteggiamento vigile, mantico, divinatorio. Ma è essa stessa scienza dello stare, specchio di risonanze e richiami cognitivi.