Eugenio Camillo Costamagna

Camillo Costamagna, detto "Magno", è sicuramente uno dei personaggi più noti fra quelli legati al nostro paese, in quanto fondatore de La Gazzetta dello Sport e promotore del Giro d'Italia. In queste pagine ripercorreremo in breve la sua figura sfruttando innanzitutto il materiale raccolto e gentilmente messoci a disposizione dai suoi nipoti Eugenio e Leonardo Costamagna.

Eugenio Camillo Costamagna nasce a Torino, il 13 maggio 1864, figlio di Giorgio Costamagna e di Elvira Tonini.

Il padre, a quanto pare, era un pubblico funzionario, probabilmente un tecnico addetto alla costruzione della linea ferroviaria nel tratto tra Oneglia e Ospedaletti, impiego che porterà al trasferimento della famiglia ad Oneglia.

Ad Oneglia, Costamagna rimane affascinato dai velieri e dal mare e, dopo aver frequentato il Liceo "De Amicis", si imbarca come marinaio su un veliero e compie viaggi in Oriente, Mar Egeo e Mar Morto, a soli 16 anni.

Al ritorno in patria, si stabilisce a Torino col padre e studia alla Facoltà di Lettere, senza conseguire la laurea, ma dimostrando un grande amore per la letteratura, che più tardi lo porterà a dedicarsi ad essa come autore.

In quegli anni è soprattutto un appassionato sportivo, in un contesto in cui l'interesse verso le varie discipline sportive è sempre maggiore: nascono, infatti, vari periodici sportivi, con interessi estesi a più argomenti. Egli stesso praticava numerosi sport, eccellendo nel ciclismo e dimostrando particolare passione per il pallone elastico.

Nel 1895, a Torino, Costamagna fonda La Tripletta, bisettimanale vivace e polemico. Sembra che più o meno nello stesso periodo sia nato il soprannome 'Magno', con cui spesso firmava i suoi articoli, soprannome che non era solo uno scherzoso diminutivo del suo cognome, ma alludeva anche alla sua imponente statura e corporatura.

Nello stesso anno, segue il padre a Milano, dove conosce Eliseo Rivera, che, proprio allora fonda Il Ciclista, settimanale dell’Editore Sonzogno, proprietario anche de Il Secolo, de La Domenica Sportiva e de Il Mondo. Tra Costamagna e Rivera nasce presto un’intesa e da questa il progetto di un periodico di più vasto respiro, che seguisse tutti gli sport e potesse interessare tutte le realtà regionali del regno.

Il progetto viene accolto con entusiasmo dall’Editore Sonzogno e nasce così La Gazzetta dello Sport, il cui primo numero esce il 3 aprile 1896 e che continuerà con cadenza bisettimanale quale supplemento de Il Secolo, menzionando sempre nel sottotitolo La Tripletta e Il Ciclista. Sarà trisettimanale dal 1908 e poi giornaliera dal 1919. I colori della Gazzetta passano dal verdolino, al giallino nel 1897, al bianco nel 1898 e diventa finalmente rosa, colore con cui tutti la ricordiamo, nel 1899.

Nel 1899, però, Rivera viene arrestato come sovversivo, accusato in relazione ai moti di Milano, e costretto a lasciare il giornale. Costamagna chiama accanto a sé Tullo Morgagni e i fratelli Cougnet.

La Gazzetta inaugura, così, un nuovo corso e riesce ad organizzare il Giro ciclistico della Lombardia e la classicissima Milano-Sanremo nel 1907, a seguito di una corsa automobilistica del 1906 meno fortunata.

Il 7 agosto 1908, tramite La Gazzetta annuncia, per l'anno seguente, la proposta di un Giro d'Italia ciclistico. Il primo Giro parte alle 02:53 del 13 maggio 1909 dal rondò di Loreto in Milano. 127 concorrenti, 8 tappe, per un totale di quasi 2500 km.

Quando Costamagna decide di lasciare il giornale, cede il pacchetto azionario ad Armando Cougnet, che era già amministratore della testata.

Costamagna fissa il suo ritorno ad Oneglia, dedicandosi alla letteratura ed al genere teatrale.