Vi sono molti tipi di mascherina, che possono essere suddivisi in tre gruppi principali:
Mascherine chirurgiche
Mascherine (o facciali) filtranti
Mascherine di tessuto o di comunità
Le mascherine proteggono in modi diversi l’indossante e coloro che lo circondano, pertanto vanno scelte in base al rischio di contagio cui il soggetto è esposto.
Mascherine chirurgiche
Le mascherine chirurgiche sono delle mascherine non riutilizzabili, formate da più strati (solitamente 3) uniti attraverso un processo di fusione a caldo; esse proteggono il resto delle persone dall’indossante, ma non viceversa (se non in scarsissima quantità). La loro struttura blocca infatti il droplet (l’emissione di secrezioni respiratorie e salivari in forma di goccioline che rimangono sospese nell’aria) dal fuoriuscire dalla mascherina, ma non dall’entrarvi. La loro produzione deve essere eseguita nel rispetto della normativa europea UNI EN 14683:2019.
Le mascherine chirurgiche hanno una protezione del 20% all’indossante, del 95% verso le persone che lo circondano. Per questo motivo sono indicate per la popolazione comune nell’utilizzo quotidiano di luoghi non affollati e non contaminati.
Mascherine filtranti
I facciali filtranti sono delle mascherine che hanno come scopo la protezione dell’indossante: sono anche chiamate DPI (Dispositivi di protezione individuale). Esse hanno una durata di 8-10 ore in ambiente contaminato, e sono per la maggior parte delle volte non riutilizzabili. Talvolta però, possono essere riutilizzate e questo è indicato dalla sigla R. NR vicino al nome della mascherina indica invece che la mascherina non è riutilizzabile (ad esempio FFP2 NR, mascherina FFP2 Non Riutilizzabile).
Le mascherine filtranti possono essere:
Mascherine filtranti KN95, dove KN indica la classificazione in base all’efficienza (KN: respiratore con filtri di particelle non oleose), mentre 95 la performance protettiva (pari al 95%). Sono certificate secondo la normativa GB 2626-2006 in vigore nella Repubblica Popolare Cinese.
FFP (Filtering Facial Piece), a loro volta suddivise in FFP1, FFP2 e FFP3 in base alla loro capacità filtrante rispettivamente di 72%, 92% e 98% in entrambe le direzioni. Sono certificate secondo la normativa EN 149:2001 in vigore nell’Unione Europea.
Per le loro caratteristiche filtranti le mascherine FFP2 e KN95 sono le mascherine utilizzate dal personale sanitario (unitamente ad altri DPI) e da tutti i soggetti che necessitano di un elevato grado di protezione.
Esistono anche mascherine filtranti con valvola, utilizzate come DPI dai lavoratori che devono proteggersi da particolato ambientale dannoso. Poiché’ la valvola permette la fuoriuscita d’aria non filtrata, hanno una bassa protezione nei confronti delle persone esterne e per questo non sono indicate per il contenimento della pandemia del COVID-19.
Mascherine in tessuto o di comunità
Le mascherine di tessuto, infine, servono a intrappolare i droplets rilasciati dall’indossante. Possono essere anche fabbricate in casa con opportuni materiali. Secondo la WHO, i materiali corretti da utilizzare sono un materiale assorbente come il cotone per lo strato interno, un materiale non assorbente come il polipropilene per lo stato in mezzo e uno strato esterno di materiale non assorbente come il poliestere. Sono riutilizzabili, ma devono essere lavate ed igienizzate regolarmente.
Poiché non sono certificate, non è possibile quantificare il grado di protezione sia per chi le indossa sia per le persone esterne.
Nella tabella contenuta nel file scaricabile, sono riassunte le caratteristiche dei primi due tipi di mascherine.
Fonti: ISS; Loma Linda University Health; WHO; Antinfortunistica DPI; Farmacia Gaudiana
Autore: Nunzia Sorrentino
Classe: 3ce
Data ultima revisione: 13/02/2021
Il sapone è una sostanza anfifilica, infatti è costituito da una miscela di molecole che hanno un’estremità chiamata testa che è idrofila e quindi si lega all’acqua, e un’altra estremità chiamata coda che è idrofoba, la quale si lega ai lipidi e non è solubile in acqua. Le code di queste molecole si legano all’involucro lipidico esterna del virus distruggendolo, per poi scivolare via assieme all’acqua a cui si legano le teste idrofile. L’eliminazione dello strato lipidico virale è sufficiente a inattivarlo, infatti il virus privato di questo involucro non è più in grado di legarsi alla cellula e entrare in essa.
È necessario un tempo minimo di 40-60 secondi affinché queste molecole interagiscano con la particella virale.
Lavare bene le mani con il sapone è una delle tre fondamentali misure di contenimento. Se non si ha la possibilità di lavare frequentemente le mani è consigliato usare il disinfettante che contenga almeno il 70% di alcool.
Ricorda di eseguire scrupolosamente i movimenti consigliati per igienizzare le mani riassunti nel poster elaborato dal Ministero della Salute
Fonti: Ministero della Salute, Wired
Autore: Rebecca Sacco
Classe: 1ao
Data ultima revisione: 3/12/2020
Per isolamento fiduciario si intende un periodo di dieci giorni dal giorno del tempone risultato positivo, nel quale il soggetto deve essere allontanato dalla comunità e posto in una situazione in cui non abbia nessun contatto con l’esterno per l’intera durata. Alla fine di ciò, sarà sottoposto ad un tampone che, se risulterà negativo, riammetterà l’individuo nella collettività, mentre se dovesse essere ancora positivo, allungherebbe l’isolamento fino ad un esito negativo ad un ulteriore tampone svolto nei giorni seguenti. Nel caso di positivo sintomatico, oltre ai dieci giorni è necessario anche che passino anche tre giorni in cui il soggetto è del tutto libero dai sintomi, dopo di cui la procedura rimane uguale ai casi asintomatici.
Per quarantena si intende un periodo in cui soggetti sani entrati in contatto con un portatore del virus vengono limitati nei movimenti e monitorati per assicurarsi che siano, appunto, sani e non contagiati, in maniera da avere un controllo di eventuali sintomi che possono manifestarsi in caso di sviluppo del virus, il quale non è stato captato dai tamponi durante un eventuale periodo di incubazione. Questi soggetti possono scegliere se svolgere quattordici giorni di quarantena oppure dieci giorni con però svolgimento di tampone, il quale ovviamente deve risultare negativo per permettere la fine di questo periodo.
È doveroso sottolineare l’importanza del rispetto rigoroso di questi periodi, la contravvenzione dei quali è punita con sanzioni amministrative e penali a seconda dei casi.
Fonte: Ministero della Salute; Il Sole 24 Ore
Autore: Giovanni Zanetti
Classe: 3ao
Data ultima revisione: 24/10/20
Per colpa del Covid 19 abbiamo dovuto a rinunciare a molte cose, fra queste gli sport di gruppo e le serate a ballare; ma perché è così necessario? Ebbene, il problema sta nel fatto che il virus si trasmette da persona a persona (per questo bisogna mantenere le distanze e avere la mascherina). Questo è il motivo principale per cui non si può più ballare, per esempio, o praticare sport di contatto in cui la distanza non è garantita.
Un altro problema è che il virus si trasmette anche da superfici infette o con secrezioni di naso e bocca o con goccioline droplet; in una stanza chiusa, ad esempio una palestra o una discoteca, queste particelle che noi espelliamo con il respiro, rimarrebbero nell’atmosfera aumentando il rischio di contagio (per questo stesso motivo anche le nostre classi devono avere sempre un ricambio di aria pulita). Infine, l’attività sportiva stimola inspirazioni profonde che fanno penetrare più profondamente nell’apparato respiratorio l’aerosol potenzialmente infetto.
Nel DPCM emanato il 24 ottobre 2020, al punto 9, poi ribadito nel successivo decreto del 3 novembre 2020 si parla delle varie restrizioni introdotte in ambito sportivo; viene consentito l’allenamento solo a livelli agonistici e, anche in quel caso, rispettando regole precise, le altre attività sono sospese, come allo stesso modo sono chiusi i luoghi di ritrovo per allenarsi come, ad esempio, le palestre e piscine. In questo periodo in cui è sconsigliato uscire, e gli sport di gruppo sono sospesi, ci sono comunque valide alternative per mantenersi in forma: app per il telefono, video, addirittura programmi in tv, per non parlare delle attività (INDIVIDUALI) che si possono fare all’aperto; grazie a questi, quando finalmente potremo ritornare a stare insieme senza paura, non sarete fuori forma!
Questo articolo contiene alcune utili animazioni per comprendere il ruolo della trasmissione via aerosol del coronavirus in ambienti chiusi e importanza di osservare le misure di contenimento.
Fonti: DPCM 24 ottobre 2020, DPCM 3 novembre 2020, Il Sole 24 Ore, Stranieri in Italia
Autore: Martina De Pazzi
Classe: 3bo
Data ultima revisione: 29/01/2021
L’app Immuni è stata creata per aiutare a combattere o a tenere sotto controllo l’epidemia di Covid-19. Ha due funzionalità principali, ovvero la prima che permette di rintracciare, tramite un segnale Bluetooth, la vicinanza tra due cellulari permettendo di avvisare chi potrebbe essere stato a contatto con un soggetto risultato positivo, senza bisogno di raccogliere dati personali o utilizzare la geo localizzazione. La seconda invece è la funzionalità di diario clinico, perché l’app chiede di rispondere giornalmente a un questionario sullo stato di salute e le risposte date aiutano a capire se il soggetto possa aver contratto il COVID-19. Tutti i dati vengono poi inviati all'Istituto Superiore della Sanità.
Questa app ha un ruolo importante nel contact-tracing ed è stata promossa da Ministero della Salute. I dati sul numero di utenti possono essere trovati sul sito Immuni.
Fonte: Immuni, Governo Italiano-Presidenza del Consiglio dei Ministri
Autore: Angelica Pilot
Classe: 3ae
Data ultima revisione: 24/10/2020