Dalle pagine del libro al palcoscenico è il cammino intrapreso da “Persone fuori dal comune”: il volume di Michele Bertola (ed. Rubbettino) che, come dice Fabrizio Barca nella prefazione, racconta che “cambiare la pubblica amministrazione è difficile, ma non impossibile.”
Il libro, presentato in oltre 50 occasioni in tutta l’Italia, utilizzato in diversi Master e corsi universitari e proposto nei corsi per amministratori locali nonché da ANCI sia a livello nazionale che regionale, è stato portato in scena dalla compagnia teatrale “Piano in bilico”.
La “prima” dello spettacolo si è svolta ad Abbiategrasso lo scorso 10 giugno e ha riscosso grande interesse.
Ispirato alle storie di Michele Bertola, lo spettacolo vuole restituire l’umanità, le fragilità e i punti di forza del mondo che si cela dietro le mura dei ‘Comuni’. Storie di uomini e donne che sono riusciti a trasformarsi e a trasformare il loro lavoro quotidiano. Vite in apparenza ordinarie, il più delle volte facilmente etichettate da luoghi comuni, nascosti dietro montagne di protocolli e burocrazie, che hanno in realtà svolto un ruolo determinante per il bene di tutti.
Michele Bertola, spesso quando un libro viene portato in teatro gli autori del testo non ne sono molto soddisfatti…
“Non è proprio questo il caso! Il mio libro nella trasposizione teatrale ha moltiplicato la propria capacità comunicativa e la possibilità di parlare il linguaggio dell’emozione: il più forte motore di cambiamento di cui disponiamo. La potenza, il coinvolgimento, la passione che lo spettacolo trasmettono sono eccezionali! Dopo le rappresentazioni che ho potuto vedere, l’emozione è sempre fortissima. Tutti i commenti che ho raccolto sono entusiastici, positivi, incoraggianti. Questo compimento del messaggio in teatro dà ancora più senso allo sforzo di aver scritto il libro e poi di averne voluto l’adattamento teatrale.”
Apparentemente una materia come il lavoro nella PA sembra del tutto inadatta per una performance teatrale.
“Gli spettatori hanno colto l’importanza di portare un tema così difficile, quello della pubblica amministrazione, in un teatro.
Tra le persone che hanno visto lo spettacolo ci sono coloro che lavorano nei Comuni o nella pubblica amministrazione. Ne hanno tratto una fonte di incoraggiamento, di autostima, di energia, di stimolo a dare ancora di più nello svolgere il loro lavoro. Ha dato loro una motivazione ancora più forte ad agire per il bene comune. Hanno visto la rappresentazione anche persone che invece non hanno alcunché a che fare con la pubblica amministrazione. Anche tra questi l’effetto è stato estremamente positivo: con la visione di “Persone fuori dal comune” hanno cominciato a guardare al mondo della pubblica amministrazione con occhi diversi da prima.
Da tutti è sempre arrivato un fortissimo incoraggiamento a diffondere e far conoscere lo spettacolo al maggior numero di persone possibili. Uno stimolo particolare è giunto dagli amministratori e dagli dirigenti che lo hanno visto. In alcuni si è diffusa l’idea che uno spettacolo di questo genere possa essere un notevole supporto nell’ambito di educazione civica e di orientamento al lavoro per i giovani.”
Per portare sul palcoscenico questa storia, Bertola ha coinvolto la compagnia Piano in bilico, la cui presidente, Silvia Giulia Mendola, è anche l’attrice protagonista dello spettacolo, affiancata dal musicista Michele Fagnani.
Considerando quanto realizzato, Mendola evidenzia che “quando mi è stato proposto il progetto sono stata immediatamente colpita dalla tematica, credo che il teatro sia, e sarà sempre, uno strumento unico, dal vivo, per veicolare messaggi e in questo caso il libro di Michele mette luce su casi virtuosi di persone realmente esistite che hanno fatto la differenza nella pubblica amministrazione o che almeno ci hanno provato, che non è poco. Credo sia un argomento prezioso che possa contribuire a sfatare pregiudizi e a incoraggiare sia i dipendenti che già lavorano nella PA sia i giovani che, come Sebastiano, un personaggio dello spettacolo, hanno un forte senso civico e pensano che sia importante impegnarsi per il bene comune. Questo progetto mi ha dato l’occasione di calarmi in personaggi e storie diversissime tra di loro, una bella prova per un’attrice. Insieme alla squadra abbiamo individuato voci e caratteristiche fisiche differenti per restituire al meglio l’atmosfera dei diversi racconti: dal bergamasco balbuziente Sebastiano, alla siciliana Signora Lattanzi, dal burbero padre di Matteo, alla giovane entusiasta Cecilia. Alcune storie commuovono, altre fanno sorridere, altre ancora riflettere, tutti ingredienti fondamentali per la costruzione di uno spettacolo che possa essere efficace. Sono molto orgogliosa di questo progetto e spero che possa essere portato in più Comuni e teatri possibili.”
In sala gli spettatori non sono rimasti delusi. Tra loro, Angelo Rughetti, dirigente ANCI, evidenzia come “la pubblica amministrazione non è quasi mai semplice e divertente. Se volete smentire questa affermazione basta andare a teatro dove Giulia Mendola e Michele Fagnani mettono in scena uno spettacolo piacevole e divertente. Quattro storie di vita che accendono un faro sulla complessità della nostra organizzazione pubblica fatta di sconfitte e successi, ma soprattutto di persone. La straordinaria capacità degli attori rende il tutto attraente e a tratti commovente”.
Soddisfatta anche Gloria Zavatta, presidente di CESVI, per la quale “lo spettacolo è particolarmente toccante per la sua carica di energia e umanità, anche grazie ai suoi attori. Le storie di vita apparentemente comuni ma in realtà straordinarie di tanti uomini e donne della pubblica amministrazione, impegnati a cambiarla dall’interno per il bene di tutti, ci rende uno spaccato dell’Italia. Lo spettacolo commuove, diverte e ci dona speranza”.
Parte del ricavato dello spettacolo (così come i diritti di autore del libro) è devoluta a CESVI per il progetto “Casa del sorriso” di Harare in Zimbabwe.