TIMBRO
Come mai anche se chiudete gli occhi riconoscete la voce di una persona? Cosa permette di riconoscerla? Il suo timbro.
Come può essere una voce? Chiara, scura……
1. CHI SONO IO?
Un bambino tiene gli occhi chiusi o viene bendato ed un compagno chiede: chi sono io? Il bambino dovrà dire il nome giusto e potrà tornare al suo posto.
Per rendere più difficile il gioco si può far modificare la voce al bambino che dice “Chi sono io?” si può proporre ai bambini: “fai la domanda come se fossi un topolino/orso/robot/fatina/leone ecc. “
2. LA CHIOCCIA CERCA I PULCINI
La chioccia è al centro, i pulcini a lato. Essa, bendata, deve riconoscerli dal pigolio. Come variante, è stato suggerito ai pulcini di pigolare in modo impercettibile; la chioccia doveva riconoscerli ugualmente, e dirigersi verso la fonte sonora.
3. DAR VOCE ALLE OPERE D’ARTE
Osserviamo dei ritratti fatti da alcuni pittori importanti: potremmo domandarci che suono avrà la voce delle persone raffigurate e provare ad imitarla con timbri diversi.
pronunciare la lettera O facendo rimbalzare delicatamente la mano sulla labbra
saltellare su una gamba mentre usate la voce
parlare con il naso chiuso da due dita come se fossero una molletta per i panni
4. IL TIMBRO DEL GIORNALE
L’insegnante invita i bambini a sedersi in cerchio ed a ciascuno consegna un foglio di giornale invitandoli ad esplorarne le possibilità sonore .
Dopo un breve periodo di sperimentazione, l’insegnante invita ogni bambino, a turno, a fare ascoltare le proprie scoperte (strofinare, percuotere, soffiare, strappare, stropicciare, appallottolare)
Successivamente si potranno utilizzare diversi tipi di carta quali carta velina, carta assorbente, carta alluminio, carta da lucido, carta oleata,...
5. RICERCA TIMBRICA SUGLI STRUMENTI
Proporre prima la sperimentazione dei vari strumenti e poi suonarli senza farli vedere ai bambini e farli riconoscere magari facendo loro prendere lo strumenti giusto.
6. PRIMA CLASSIFICAZIONE DEGLI STRUMENTI
L’insegnante chiede di dividere in diversi gruppo i vari strumenti in base al materiale di cui sono costituiti.
A questo punto i bambini si possono riprendere il proprio strumento e a disporsi in cerchio con le spalle rivolte all’interno del cerchio del cerchio stesso.
Un bambino suonerà il proprio strumento ed il gruppo, ad occhi chiusi, ascolterà . Solo chi riconoscerà il suono prodotto come appartenente al proprio, potrà aggregarsi.
7. IL RETTANGOLO MAGICO
Sul pavimento si disegna un rettangolo diviso in due parti uguali. Ai lati sono collocati due strumenti, rappresentativi dei metalli e dei legni: un bambino dirige la classe portandosi a piacere da una parte all’altra e i compagni suonano gli strumenti corrispondenti
8. IMITARE GLI STRUMENTI
https://www.youtube.com/watch?v=h5b4nbrbFc8
9. MESCOLANZE TRA I PARAMETRI
Il treno: Suono/silenzio, forte/piano, timbro legni-metalli.
Direzione mediante la camminata
L'orchestra suona gli strumenti quando dalla stazione la locomotiva (un bambino) si mette in cammino. Quando il treno, raggiunta un'altra stazione, si ferma, anche i bambini cessano di suonare. Questo tipo di lavoro, che impegna l’orchestra nel coordinamento oculomotorio (i bambini guardano il direttore e suonano), può trasformarsi, invertendo il tipo di comando, in un lavoro di coordinamento tra stazione, si ferma, anche i bambini cessano di suonare. Questo ti- po di lavoro, che impegna l'orchestra nel coordinamento oculomotorio (i bambini guardano il direttore e suonano), può trasformarsi, in- vertendo il tipo di comando, in un lavoro di coordinamento audio- motorio (il gruppo ascolta il direttore e si muove). Un bambino suona e tutti gli altri (il treno) in fila indiana si muovono. Se c'è silenzio, il treno resta fermo.
Dopo aver sperimentato questo tipo di direzione, inventiamo un altro comando che orienti alla distinzione timbrica legni-metalli. Se l'orchestra suona gli strumenti di legno, il treno procede in avanti, se suonano i metalli, cammina all'indietro. Man mano che la locomotiva tocca le varie stazioni, si aggiungono vagoni, ovvero altri bambini che si agganciano formando un treno sempre più lungo. L'orchestra con gli strumenti suona piano se il treno è composto da pochi vagoni, forte se formato da tanti vagoni.
Quando il treno passa sotto una galleria (costruita, ad esempio, con materassi e cubi di spugna), l'orchestra è in silenzio e attende pazientemente che il treno sbuchi dall'altra parte. In quest'ultima variante del gioco si fa esperienza del silenzio come porzione di tempo che occupa un suo spazio ben definito (la galleria appunto). Esso si inserisce all'interno del contesto musicale come un momento comunque attivo poiché, nell'immobilità apparente, si nasconde un atteggiamento di tensione e una carica di energia che attende di liberarsi in suono.