Chi siamo

Un gruppo di persone che condivide un obiettivo comune può raggiungere l’impossibile.

Il nostro motto è.....Star bene insieme

« Star bene insieme» è una definizione che racchiude una serie di condizioni importanti per ogni persona e per ogni bambino. Significa avere la garanzia di un ambiente sicuro e sereno in cui crescere, instaurare relazioni positive e costruttive con gli adulti e con i pari; in pratica diventare amici; entrare in relazione con gli altri, con le diversità tra le persone. La Scuola dell’Infanzia, come prima comunità educante non può esimersi dal mettere in atto tutte le strategie possibili per la realizzazione di ciò. I bambini che frequentano la Scuola dell’Infanzia scoprono di non essere i soli al centro dell’attenzione, scoprono la necessità di condividere luoghi e giochi, si imbattono in regole, devono consolidare l’identità, acquisire autonomie, raggiungere competenze. Ogni bambino si trova a vivere le prime esperienze di cittadinanza attiva.

Educare al rispetto del diverso da sé è la strada che apre la mente dei piccoli alunni al pensiero nomade, capace di renderli cittadini planetari.

Lavorare a sezioni aperte

Finalità della sezione aperta o intersezione

  • Ampliare le esperienze relazionali dei bambini e degli insegnanti;
  • Favorire la percezione della scuola da parte del bambino come di un’unica comunità educante;
  • Incrementare il confronto, l’intervento e la riflessione dei docenti.

Dagli Orientamenti del ’91: “L’organizzazione della sezione.

Per evitare i rischi della sezione chiusa è indispensabile programmare anche occasioni di attività di intersezione, che creano rapporti più stimolanti fra gli insegnanti e fra i bambini e consentono una più articolata fruizione degli spazi, dei materiali ludici, delle attrezzature e dei sussidi didattici.

La sezione aperta e l’interazione fra bambini di età diversa consente di allargare le esperienze e di ampliare le opportunità di scambio, di confronto e di arricchimento anche mediante occasioni di aiuto reciproco e forme di apprendimento socializzato.

Dalle Indicazioni Nazionali 2012 per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo d’istruzione

L’ambiente di apprendimento.

Il curricolo della scuola dell’infanzia non coincide con la sola organizzazione delle attività didattiche che si realizzano nella sezione e nelle intersezioni, negli spazi esterni, nei laboratori, negli ambienti di vita comune, ma si esplica in un’equilibrata integrazione di momenti di cura, di relazione, di apprendimento, dove le stesse routine (l’ingresso, il pasto, la cura del corpo, il riposo, ecc.) svolgono una funzione di regolazione dei ritmi della giornata e si offrono come “base sicura”.

Da oltre quarant' anni a livello nazionale e internazionale le scuole dell’infanzia si sono orientate verso il modello della classe eterogenea per età. Si tratta di un sistema di organizzazione scolastica basato sui risultati delle ricerche che sono state effettuate per esplorare i meccanismi di apprendimento e di socializzazione dei bambini e creare modalità educative più adeguate a favorirne la crescita.

Il progettare in un contesto volto principalmente al benessere dei bambini (Goodlad e Anderson, 1987) la cui organizzazione permetta agli insegnanti di adeguare la scuola alle esigenze dei bambini e non viceversa.

Apprendimento

Il sistema eterogeneo ha il vantaggio di rispettare il ritmo di apprendimento di ogni bambino, in un contesto più naturale che può essere paragonato a quello che il bambino vive in famiglia.

Capacità prosociali

I bambini più piccoli interagiscono in maniera positiva con i compagni più grandi e questi ultimi hanno l’opportunità di rafforzare le loro competenze relazionali e cognitive. Infatti la presenza di bambini piccoli favorisce lo sviluppo di capacità intellettive e comunicative (Roopnarine e Johnson, 1983); mentre i bambini più piccoli traggono beneficio dall’osservazione e dall’imitazione dei comportamenti dei compagni più grandi che dimostrano maggiori competenze (Roopnarine e Johnson, 1984; Stone e Christie, 1986). Nella sezione eterogenea i bambini più grandi sono maggiormente sensibili alla complessità dell’interazione sociale, in presenza di compagni più piccoli (Graziano, French, Brownell e Hartup, 1976) i grandi infatti diventano socialmente più attivi coinvolgendo i piccoli nelle attività scolastiche.

Le sezioni eterogenee, inoltre, promuovono l’apprendimento sociale, cioè danno la possibilità ai bambini di imparare gli uni dagli altri (Vygotsky, 1978), spesso secondo procedure “imitative” (A. Bandura, 1977), in un’atmosfera che è più collaborativa piuttosto che competitiva. Tale organizzazione pare più rispettosa del principio delle intelligenze multiple (H. Gardner, 1999), cogliendo le peculiarità dei bambini e rispondendo attraverso un’educazione personalizzata e non standardizzata all’età.

Il team docenti

Michela d'Amato

Natalizia Di Bari

Giuseppina Di Santi

Ripalta Virgilio

Maria Grazia Biscotti

Carolina Ferro

Anna Maria Padalino

Pia Antonella Prencipe

Caterina Bisceglia

Annarita Paglione

Incoronata Del Fine