Perché sta ballando?
Non c'è un perché, sto ballando.
È un artista che balla?
Sì... o un ballerino che dipinge, come preferisce lei.
Da quanto tempo balla?
Da sempre.
A cosa pensa quando balla?
Non penso, lo sento.
Cosa sente mentre balla?
Amore.
Amore?
Sì, sì.
Ma perché?
Non c'è un perché per l'amore.
Sente qualcos'altro?
Vita.
Cosa intende?
Alcuni, solo pochi, fanno su questa terra ciò per cui sono stati creati. Questi vivono. Altri sopravvivono.
Chi balla, vive.
Ballare è qualcosa di essenziale?
Respirare è essenziale? Questo risponde alla sua domanda?
Ma c'è un "prezzo" per questa scelta.
Per ballare? Sì, c'è.
Ed è alto?
Non importa.
Ha pagato questo prezzo?
E lo sto ancora padando
Lei ballava per qualcuno...
E anche, voglio dire, non solo per qualcuno, ma per una ragione. Balli perché sei nato per ballare, così come dipingi perché la pittura è già dentro di te, devi solo liberarla. Con la danza è lo stesso: tu la liberi, lei si muove dentro di te; se non la lasci andare, è capace di... non posso nemmeno immaginarlo. Un formicaio fa il suo lavoro senza chiedersi il perché, gli uccelli volano senza domande, i pesci nuotano... gli uomini, alcuni uccidono, altri preferiscono fare ciò per cui sono nati... lo ballo, dipingo, amo.
Lei balla sempre?
Solo quando lo sento.
E quando lo sente?
Quando ballo.
Pablo Picasso, estratto da un'intervista.