25 novembre

In occasione della tavola rotonda sul 25 novembre, la giornata internazionale contro la violenza sulle donne, ogni partecipante ha raccontato o portato una donna come esempio di coraggio, intelligenza e forza. Nel nostro incontro abbiamo parlato di donne del passato e donne del presente, personaggi pubblici o della nostra vita che con il loro esempio ci ispirano.

Mille volti di donna, mille modi di essere

Il 25 novembre del 1960 nella Repubblica Dominicana furono uccise le tre sorelle Mirabal Patria Mirabal, Minerva Mirabal e Maria Teresa Mirabal, attiviste politiche, per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo Quel giorno le sorelle Mirabal, mentre si recavano a far visita ai loro mariti in prigione, furono bloccate sulla strada da agenti del Servizio di informazione militare. Condotte in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente.

Nel 1991 il Center for Global Leadership of Women (CWGL) avviò la Campagna dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, proponendo attività dal 25 novembre al 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani.

Nel 1993 l' Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione per l'eliminazione della violenza contro le donne ufficializzando la data scelta dalle attiviste latinoamericane.

A. ( Moldavia) condivide con noi un articolo di Repubblica che parla di Maia Sandu

"Maia Sandu ha vinto il ballottaggio presidenziale nel Paese incuneato tra l'Ucraina filo-occidentale e la Romania, membro dell'Unione europea. La quarantottenne ha ottenuto il 57,72 percento dei voti contro il 42,25 per cento del leader uscente, il quarantacinquenne Igor Dodon, che contava sull'esplicito sostegno russo in vista del voto. E che ieri, dopo aver invitato i suoi sostenitori la scorsa settimana a prepararsi a scendere in piazza per "proteggere" la sua presidenza, ha invece riconosciuto la sconfitta e si è congratulato con la rivale. "Non dobbiamo permettere una destabilizzazione del Paese", ha commentato Dodon, scongiurando così proteste e disordini post-elettorali in una quarta Repubblica ex sovietica dopo Bielorussia, Kirghizistan e Georgia.

Una "elezione geopolitica": così hanno descritto in molti il confronto alle urne tra "il russofilo" Dodon e "la europeista" Sandu che si erano già scontrati nel 2016. E la Russia aveva gettato benzina sul fuoco con il capo dell'intelligence Serghej Narushkin che aveva accusato gli Stati Uniti di preparare uno "scenario rivoluzionario" nel Paese indipendente dal 1991.

In realtà Sandu ha evitato di condurre una campagna elettorale "geopolitica" e ha insistito piuttosto sulla necessità di portare avanti riforme radicali nel sistema giudiziario e nelle forze dell'ordine e di lottare alla corruzione nel governo e nell'amministrazione. E ieri il presidente russo Vladimir Putin si è congratulato con lei in tempi record auspicando "lo sviluppo costruttivo delle relazioni" tra i due Paesi negli "interessi cruciali dei russi e dei moldavi".

Una riprova, secondo lo storico Serghej Radchenko, del pragmatismo putiniano: "Non importa di che colore sia il gatto, purché tenga conto degli interessi di Mosca".

https://www.repubblica.it/esteri/2020/11/16/news/moldova_la_filoeuropea_maia_sandu_vince_le_presidenziali-274563990/?fbclid=IwAR0ljG-ha0VJJPEQL06F-VN-dczhoHh5pkKhXjuV7-3PJZOfzhXZvoOgcIc

A. ( Marocco) porta come esempio una studiosa marocchina, Merieme Chadid considerata la prima astronoma al mondo incaricata di installare un grande osservatorio astronomico nel cuore dell’Antartide.

Merieme Chadid è stata la prima a collocare una bandiera araba (marocchina) al Polo Sud. È stata anche una dei primi astronomi a installare telescopi VLT nel deserto di Atacama in Cile, il deserto più arido del mondo.

Merieme Chadid ha conseguito il dottorato in “Astronomy and Space” presso la Paul Sabatier University. Ha inoltre completato diversi programmi di formazione per dirigenti presso la Harvard University.

I suoi interessi di ricerca vertono prevalentemente sull'evoluzione delle stelle e dell'universo. Le sue scoperte scientifiche sono pubblicate in numerose riviste e libri internazionali. Attualmente, tiene lezioni e supervisiona studenti di dottorato.

❆ Merieme Chadid is Explorer and Astronomer. She is considered the first astronomer in the world to have been committed to install a large astronomical observatory in Antarctica and was the first to place an Arab flag (Moroccan) at the South Pole. She is also one of the first pioneering astronomers to install VLT telescopes in the Atacama Desert in Chile, the driest desert in the world. Chadid has been honoured by the MY HERO project. She was listed as one of the 30 most fascinating workers in the world by Forbes Magazine. Chadid received her PhD in Astronomy and Space from Paul Sabatier University and completed several executive education programmes at Harvard University. Her research fields are focused on stellar and universe evolution. Her scientific discoveries are published in numerous international reviews and books. She gives lectures and supervises PhD students.

(https://www.weforum.org/people/merieme-chadid)

K. ( Pakistan) ci racconta una storia molto personale:

"In una giornata così importante, ritengo essenziale il bisogno di citare una donna che ha avuto un ruolo fondamentale nella mia vita: Madame Shameem Razaq, preside della scuola media Al-Malik che frequentavo in Pakistan. Intraprese la carriera di insegnante nella stessa scuola, insieme al marito che presto morì. Il numero di studenti a cui insegnava superava il migliaio e nonostante le difficoltà nel mantenere una scuola privata, non si arrese mai e continuò la sua passione: battersi per l'istruzione e i diritti dei ragazzi e ragazze. Aiutò molte famiglie povere dando ai loro figli accesso gratuito all'istruzione.

Attualmente insegna in diverse scuole e Università pakistane di importante rilievo, e grazie ai suoi gesti è divenuta una vera e propria icona dell'istruzione.

È inoltre impegnata a dare supporto ad una scuola statale che, essendo troppo vecchia, è vicina al crollo e di conseguenza dichiarata inaccessibile dallo stato. Col suo spirito di sacrificio e l'aiuto di molti suoi vecchi studenti, sta cercando di fare ricostruire la scuola in modo da poter mantenere l'istruzione accessibile a tutte le famiglie, ricche o povere."

N. e L ( italo libiche) sono d'accordo nel portare la testimonianza di una donna coraggiosa e importante per la Libia : Salwa Bugaighis (24 aprile 1963 - 25 giugno 2014) avvocato, e attivista per i diritti umani.

Salwa è stata assassinata a Bengasi, in Libia, il 25 giugno 2014

"Sebbene fosse delusa dall’andamento politico in Libia e la sua scarsa rappresentanza femminile, Salwa Bugaighis non aveva però rinunciato alla speranza di una trasformazione reale, continuando ad ispirare le donne a prendere parte attiva nella società.

Ma lei faceva paura, così come facevano paura le donne che, attraverso le sue parole, credevano che potesse realizzarsi uno stato democratico che ascoltasse la loro voce, in un paese che per secoli aveva fatto a meno di loro. La mattina di mercoledì 25 giugno Salwa era andata a votare e subito dopo aveva pubblicato simbolicamente su facebook una foto di se stessa nel seggio elettorale. Poi in tarda serata la terribile notizia: la donna raggiunta da numerosi colpi di arma da fuoco da parte di misteriosi aggressori in abiti militari nella sua casa a Bengasi; a nulla sono valsi i soccorsi e la donna è morta poco dopo l’arrivo in ospedale perché già in condizioni critiche."

Da https://www.21secolo.news/uccisa-salwa-bugaighis

W. ( Cina ) ci racconta la storia di una donna del passato , l'Imperatrice Wu Zetian 武則天 che con la sua intelligenza ha dimostrato la forza delle donne fondando la dinastia Zhou.

https://it.wikipedia.org/wiki/Imperatrice_Wu

L. ( Bangladesh) ci racconta di BEGUM ROKEYA SHAKHAWAT HOSSAIN (1880 – 1932) donna forte e femminista, di grande talento che si è battuta per l'istruzione delle donne.

https://it.wikipedia.org/wiki/Begum_Rokeya

K. del Bangladesh ci racconta invece di Sheikh Hasina Wazed politica bengalese.