Chiesa di Santa Maria

la Nova

La chiesa della Badia era l’oratorio del Monastero di Santa Maria La Nova, già esistente a Terravecchia e documentato a partire dai primi anni del 1500.

Il monastero di Terravecchia venne chiuso nel mese di aprile del 1661, quando per l’improvviso crollo di un’ala dell’edificio morirono la badessa donna Isabella Furetta e due monache.

I lavori di costruzione del nuovo monastero si conclusero con il completamento della chiesa nel 1697, nel corso del 1700 però l'edificio fu minacciato sia da una frana che dai terremoti (1765), al punto che per circa un decennio le monache dovettero trasferirsi nel monastero di Polizzi Generosa.

Nella chiesa attuale le decorazioni in stucco sono state realizzate dai maestri Sesta di Castronuovo tra il 1791 e il 1795.

La volta celebra il compimento della storia della salvezza, una narrazione teofanica dell’eternità attraverso figure sia bibliche sia della storia della Chiesa, troviamo scene della vita di Maria narrate nella parte centrale della volta e tre figure femminili che simboleggiano le virtù della fede, della speranza e della carità disposte sopra l’altare maggiore.

Originale la composizione di questo tema, il progettista omise di raffigurare il simbolo della carità, mettendo in evidenza l’antica statua marmorea della Madonna della Grazia, insuperabile madre e nutrice, non solo simbolo, ma anche icona di perfetta carità.

Chiesa di Santa Maria la Nova o Badia - Foto Antonella Serio

Nella volta, suddivisibile in tre zone, abbiamo:

- in basso scene del vecchio testamento;

- nelle lunette sulle finestre i quattro evangelisti che rappresentano il nuovo testamento;

- in alto i dottori della Chiesa, in particolare: S. Agostino raffigurato con il triangolo dello spirito santo e le 3 fiammelle che rappresentano la luce della verità di Dio emanata tramite la Trinità; S. Girolamo, a cui si deve la traduzione della Bibbia in Latino, rappresentato con il sasso in mano poiché usava autoinfliggersi dolore per fare penitenza; S. Gregorio rappresentato con la Colomba sulla spalla; S. Tommaso raffigurato con il Sole che esce dal petto, uomo molto umile e totalmente donato a Dio, ed infine S. Bernardo e S. Bonaventura.

Ha subito diverse trasformazioni la pavimentazione della seicentesca chiesa di santa Maria La Nuova, l’impiantito attuale del presbiterio, di probabile manifattura secondo- ottocentesca, presenta mattoni quadrati di cm. 20,3 x 20,3, nel cui verso è leggibile il marchio con una M, si tratta di una produzione napoletana, riferibile probabilmente alle fabbriche Mollica o Migliuolo, attenta alle peculiarità del sito, che riprende nel decoro motivi della tradizione gotico-rinascimentale. Una decorazione a tappeto, priva di spazi liberi, caratterizzata dalla forte accezione simbolica dei suoi segni grafici: ovolo e losanga.

Tra le principali opere presenti in questa chiesa troviamo:

- Opere lignee: “San Benedetto” di Filippo Quattrocchi ed il Crocifisso realizzato da un anonimo scultore siciliano

- Opere in marmo: la “Madonna del cardellino” realizzata da un anonimo marmoraro e la “Madonna col bambino” di scuola gaginiana.

Bibliografia: (a cura di) L. ROMANA, Atlante dei beni culturali di Caltavuturo, Roccapalumba, 2009, pp.134-135


Chiesa della Badia, vista dal coro - Foto Antonella Serio