Rocca di Sciara

La “rocca di Sciara” si erge sull’abitato di Caltavuturo con una parete a strapiombo alta circa 400 m, raggiungendo la quota di 1080 m sul livello del mare.

Un antico Eremo è posizionato sulla sommità della Rocca, probabilmente risalente al periodo normanno-bizantino, dopo i recenti restauri, sono visibili: la pianta rettangolare, l’abside con una piccola finestra ad arco acuto ed i resti della porta d’accesso.

Eremo di San Nicola sulla rocca di Sciara

In quel periodo nonostante la dominazione musulmana, il Cristianesimo fu tenuto vivo, ciò viene confermato dall’iscrizione presente su un masso in cui è incisa la frase “Iudicium unversale propeus anno millesimo a partu beatissimae, penitentiam agite”, questa incisione, nonostante si riferisca alla fine del mondo prevista per l’anno 1000, ci attesta l’esistenza dei Cristiani a Caltavuturo.

Il sentiero “Rocca di Sciara”, che permette di raggiungere la sommità della vetta e l’Eremo, si diparte in prossimità del campo sportivo, un percorso ricco di punti d’interesse naturalistico e paesaggistico.

Sentiero geologico Rocca di Sciara

1. Punto di partenza, da qui è possibile osservare una panoramica d’insieme dei sedimenti costituenti la Rocca, infatti la totalità degli affioramenti sono riferibili al Dominio Imerese, un pacco ben stratificato di rocce in cui è possibile risalire dall’Era Mesozoica (circa 200 milioni di anni fa), sino all’Era Cenozoica (circa 24 milioni di anni fa).

2. Radioraliti e argilliti silicee ben stratificate dal colore grigio-verde in cui risulta evidente l’intercalazione di un notevole affioramento calcareo dove è possibile scorgere resti di spugne fossili del tipo Ellipsactynia; attraverso un viottolo si può raggiungere la zona di contatto tra le argilliti e i calcari, punto di particolare fascino paesaggistico dove anticamente si riparavano i pastori.

3. Rilevante affioramento di radiolariti e argilliti silicee dal colore rosso vinaccia-grigio violaceo e brune, stratificate ed esposte ad una elevata erosione superficiale che ne fanno assumere la pittoresca caratteristica di essere farinosi nelle parti medio-basse dell’affioramento. Muovendosi verso sud, l’affioramento argillososiliceo viene interrotto bruscamente dalla presenza di un bancone calcareo; l’origine tettonica di tale contatto è ben evidente, oltre che denunciato dalla deformazione delle rocce in quel punto.

4. Eremo sulla vetta della Rocca, riferibile al periodo medievale e probabilmente utilizzato come luogo di ritiro e meditazione, da questo eccezionale punto panoramico è possibile scorgere un quadro riassuntivo della geologia madonita difficilmente riscontrabile in altre parti. Infatti rivolgendo lo sguardo verso Nord-Est, area di Piano Battaglia, saltano all’occhio i rilievi più alti riconducibili al Dominio Panormide, mentre, tettonicamente ribassati sedimenti sempre più giovani, geocronologicamente parlando, lungo l’asta fluviale del Fiume Imera Settentrionale.